I suoi occhi sono gocce di rugiada al mattino, su fili d’erba appena tagliata, dopo una notte uggiosa di primavera.
I suoi capelli sono fuoco ardente, che riscalda corpo e anima, in una nevosa giornata invernale.
Le sue gote sono rose appena sbocciate, illuminate dal primo sole estivo di giugno.
Le sue lentiggini sono foglie d’autunno, poggiate ai piedi degli alberi, che adornano bellamente il tristo paesaggio.
Il suo naso delicatamente delinea il pacato profilo ancora fanciullesco, smorzato da un lieve accenno di barba che contorna le sue carnose labbra, in una dolce cornice interamente scarlatta.
Distende quest’ultime, raramente, in un sorriso.
In pochi hanno la fortuna di vederne uno spiraglio, ed io che ci riuscii muoio a ricordarlo.
In pochi incrociano il suo sguardo sempre assorto, ed io che ci riuscii muoio rammentandolo.
Pochi se l’ingraziano, molti sdegna.
Piano e velocemente riuscì ad accattivarsi il mio sguarnito cuore, infiammandomi le vene.
Poi con bramata violenza l’accoltellò e bruciò, lasciando di me un osso scarno.
I suoi capelli sono fuoco ardente, che riscalda corpo e anima, in una nevosa giornata invernale.
Le sue gote sono rose appena sbocciate, illuminate dal primo sole estivo di giugno.
Le sue lentiggini sono foglie d’autunno, poggiate ai piedi degli alberi, che adornano bellamente il tristo paesaggio.
Il suo naso delicatamente delinea il pacato profilo ancora fanciullesco, smorzato da un lieve accenno di barba che contorna le sue carnose labbra, in una dolce cornice interamente scarlatta.
Distende quest’ultime, raramente, in un sorriso.
In pochi hanno la fortuna di vederne uno spiraglio, ed io che ci riuscii muoio a ricordarlo.
In pochi incrociano il suo sguardo sempre assorto, ed io che ci riuscii muoio rammentandolo.
Pochi se l’ingraziano, molti sdegna.
Piano e velocemente riuscì ad accattivarsi il mio sguarnito cuore, infiammandomi le vene.
Poi con bramata violenza l’accoltellò e bruciò, lasciando di me un osso scarno.
Note dell'autrice (praticamente inutili): In realtà la poesia, quando l'ho pubblicata la prima volta si fermava praticamente alla prima riga, ma non so come ho avuto altra ispirazione ricordandomi i suoi dettagli e così ho messo tutto insieme: ciò che provo quando lo guardo, cercando di compararlo molto maldestramente ad alcune delle tante meraviglie che la natura senza volere ci dona, nonostante non sia poi una storia a lieto fine.