VEGETA: IL
PRINCIPE DEI SAYAN, UN GUERRIERO, UN PADRE
-Che bella dormita!Quello che ci serve per iniziare in vigore
una nuova giornata!-esclamò Goku esibendosi in uno
stiracchiamento.
Era rimasto solo lui al letto, la moglie era già
alle prese con i fornelli e stava preparando una succulente colazione,
che come da copione Goku avrebbe razzolato in un misero istante.
Goten invece, nella sua camera si stava vestendo indossando
la sua solita tuta arancione da combattimento, quindi molto
probabilmente si sarebbe esibito in qualche sfida.
Come di consueto Goku andava a rilento, infatti non si era
ancora vestito, rimanendo così in mutande e canottiera.
-Buon giorno figliolo!-affermò felice il sayan,
abbracciando calorosamente il figlio che rispose
all’abbraccio mettendo in evidenza un largo sorriso.
-In piedi Trunks,l’ora prevista si avvicina!Non
voglio chiamarti due volte, alzati e dirigiti in
cucina!Muoviti!-dichiarò Vegeta passando accanto alla camera
del figlio ancora nel dormiveglia.
Il principe dei sayan come al suo solito mostrava un evidente
freddezza nei confronti di tutti, anche verso i suoi familiari.
Aveva sfoggiato un “buongiorno” se
così si poteva chiamare, molto sterile, senza nessuna
emozione.
Il ragazzino dai capelli lilla scese dal letto, e dopo
essersi sciacquato la faccia corse in cucina per fare colazione.
-Bene Goten, oggi ci divertiremo un mondo con Vegeta e
Trunks!- affermò Goku afferrando il figlio e ponendoselo
sopra le spalle.
-Si papà, non vedo l’ora di
iniziare!Sarà bello potersi riconfrontare nuovamente!-
-Per una volta anche quello sgorbutico di Vegeta ha avuto una
buona idea- enfatizzò Goku ridendo sotto ai baffi.
Padre e figlio gioiosi per la giornata che li attendeva, si
mobilitarono per fare colazione.
-Trunks non accetto la tua eventuale sconfitta contro il
figlio di Kakaroth!Li ho chiamati per mettere in mostra il frutto dei
miei allenamenti su di te, e vedi di non deludermi!Il figlio del
principe di tutti i sayan non può perdere contro il figlio
di un guerriero di basso livello!!-
Trunks si pulì la bocca sporca di latte, cercando
di nascondere un evidente angoscia causata dall’eccessiva
apprensione del padre che voleva a tutti costi la sua vittoria- si
papà ho capito, vincerò sicuramente-
Dopo essersi vestiti i quattro si avviarono verso la zona
prestabilita per l’incontro.
I primi ad arrivare furono il principe ed il figlio seguiti
dal solito ritardatario Goku e dal simpaticissimo Goten.
La zona in cui si sarebbe svolto il combattimento era una
grande vallata illuminata dal sole che faceva risplendere i lineamenti
di quella bellissima giornata.
Più e più alberi si potevano osservare,
come se fossero abbellimenti per quel maestoso panorama che si
stagliava di fronte agli occhi dei quattro sayan, nei quali
però solo tre sapevano apprezzarlo mentre uno era solo preso
dalla vittoria del figlio sul suo più acerrimo rivale di
sempre.
-Bene Kakaroth, il tempo è giunto ti
mostrerò i miglioramenti di mio figlio seguiti dal costante
allenamento a cui l’ho sottoposto giorno per giorno-
esclamò a gran voce Vegeta attirando l’attenzione
su di se.
-Io e Goten ci siamo allenati, ma non in modo eccessivo e
soprattutto non tutti i giorni, più che altro ci siamo
dedicati ad altre attività come la pesca e il calcio-rispose
Goku sorridendo mentre accarezzava la nuca al figlio scompigliandogli i
capelli.
-Peggio per te razza di citrullo. Ora subirai una cocente
sconfitta-
-Cocente??E’ solo un divertimento per i nostri
ragazzi!-replicò Goku. Per lui quell’occasione non
era altro che semplice e puro divertimento, adorava vedere il figlio
minore alle prese con le arti marziali, lo rendeva felice il fatto che
anche suo figlio fosse un valente guerriero.
A differenza del sayan leggendario, Vegeta stava li solo per
una propria sete di vittoria sul rivale, se in tanti anni non era
riuscito a batterlo voleva prendersi la soddisfazione di vedere che
almeno il figlio risultasse migliore del secondogenito di Goku.
Per lui non si trattava di un gioco, per lui c’era
in ballo l’onore .
I due ragazzini si posizionarono uno di fronte
all’altro, uno sguardo attento di Trunks tradiva il
portamento di Goten più blando e giocoso.
Due personalità completamente differenti si
stagliavano in campo: da un lato, il dovere di vincere a tutti i costi
per compiacere un padre freddo e chiuso la cui smania di vittoria
superava quasi ogni limite, dall’altro la sola convinzione di
divertimento, di affinare le proprie tecniche con l’aiuto del
migliore amico di sempre.
-Mi sento agitato, non è come la prima volta al
torneo quando mi sono battuto con Goten, questa volta ho un peso che mi
opprime.
E’ il pensiero della sconfitta e i suoi relativi
effetti su papà -pensava Trunks cominciando a sudare freddo.
In un istante la battaglia prese vita, i due amici si
avventarono l’uno contro l’altro colpendosi
simultaneamente con l’avambraccio, e ciò
causò una piccola onda d’urto che alzò
dei piccoli sassolini posizionati al suolo.
Velocissimi, implacabili i due si muovevano nel limpido cielo
scagliandosi pugni, calci e gomitate, ma nessun colpo centrava il
bersaglio designato, ne Trunks ne tanto meno Goten riuscivano a
sfondare la difesa di colui che in quel frangente era un nemico amico.
-Trunks ma cosa combini!!!Possibile che non riesci a mettere
a segno un misero colpo!-sbraitò Vegeta rivolto al figlio.
-Dai Vegeta non essere così duro con il piccolo
Trunks, è poco più di un bambino-
controbattè Goku.
-Sta zitto Kakaroth, i tuoi discorsi non mi sfiorano! -
Al sentire le parole del padre Trunks in un attimo
d’ira si trasformò nel ssj colpendo
così il volto di Goten con un pugno.
-Non ti scoraggiare figliolo, affina le tue difese e
combatti, non importa se perdi- esclamò Goku.
Il secondogenito del sayan, si trasformò anche lui
nel guerriero dai capelli d’orati, ingaggiando
così una lotta senza esclusioni di colpi.
Pugno su pugno, calcio su calcio i due pian piano
cominciarono a rovinare il tranquillo ambiente che c’era un
attimo prima.
Ad un tratto l’offensiva di Goten si fece sempre
più pressante, maggiori erano i suoi colpi che andavano a
segno mentre le difese di Trunks crollavano come un castello di carte
esposto al vento.
-No, sto perdendo papà non mi perdonerà
mai, penserà che i suoi allenamenti sono stati tempo perso e
si arrabbierà moltissimo con me-pensava il ragazzino dai
capelli lilla, mentre un altro pugno di Goten lo centrava in viso.
-Con questo pugno mi sono aperto la strada per la mia
offensiva finale!-dichiarò Goten, per poi eseguire una fitta
rete di calci che tutti nessuno escluso centrarono il bersaglio.
L’attacco del figlio di Goku si concluse con due
sfere energetiche d’orate che sfiorarono Trunks
sconfiggendolo definitivamente.
Dopo essere tornato normale il piccolo sayan
esclamò - evvai papà ho vinto!!!!-
-Si ho visto, sei stato bravissimo!!!!!-rispose Goku,
sferrando un cinque al figlio più contento che mai.
Ma dall’atra parte un’aria elettrica si
respirava.
Vegeta tentava di nascondere la propria rabbia sotto uno
sguardo serio e concentrato, si limitò a dire poche parole-
bene Kakaroth, ha vinto tuo figlio, alla prossima-
-Hey Vegeta aspetta, andiamo a mangiarci qualcosa, non
andartene così, che ti importa chi ha vinto?!-
Il sayan si limitò a rispondere solo questo-
muoviti Trunks è tempo di tornare a casa-
Così i due si diressero verso la Capsule
Corporation lasciando di stucco Goten e Goku.
La luna aveva fatto capolino in cielo e la famiglia Brief
sostava nella loro grande casa.
Per caso Vegeta passò di fianco alla camera del
figlio e qualcosa attirò le sue orecchie, era una lamento,
anzi no, era il rumore di qualcuno che stava piangendo.
Senza indugiare il principe dei sayan entrò nella
stanza di Trunks nella quale la luce lunare penetrava dalle finestre
mettendo in risalto le lacrime del bambino che copiose gli scendevano
sulle guance per poi morire sulle labbra.
-Che hai da piangere?-chiese il padre nel suo solito tono
-S..sei arrabbiato della mia sconfitta, per questo sto
piangendo-rispose il figlio singhiozzando-ora non mi allenerai
più perché penserai che sia tutto tempo perso, e
quel che peggio sono certo che ho perso sia la tua stima che il tuo
bene-
A quelle parole il cuore di Vegeta fu colpito da una
fitta,portatrice di una strana sensazione.
Il sayan cominciò a pensare di essere stato
davvero troppo duro con il figlio, e soprattutto aveva preteso troppo
mettendolo in ansia, aveva trasformato quello che per lui era un gioco
in una guerra e solo ora a danni fatti se ne accorgeva.
Come in rare volte fu il cuore di Vegeta a prendere la
parola-scusami figliolo-
Quasi non credeva alle parole che aveva appena udito, il
ragazzino dai capelli lilla era senza parole.
-Scusami se ti ho messo sottopressione, ho sbagliato, per te
quel combattimento era solo un gioco e io lo trasformato in un obbligo
quasi in una tortura psicologica e per questo voglio scusarmi.Ma su una
cosa puoi stare certo, sarò anche un guerriero,
sarò il principe dei sayan, ma sono anche tuo padre e sulla
mia spalla, sul mio appoggio potrai sempre contare, perché
ti voglio bene-
Dopo quelle parole cariche di affetto uscite incredibilmente
dalla bocca di Vegeta,quest’ultimo strinse il figlio in un
caloroso abbraccio, mentre la luna contornava il tutto con il tepore
della sua luce argentata.