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Autore: Trich    24/04/2013    7 recensioni
Leslie/Raphael
«Ti spacco il cronografo in testa, mignonne».
«Il maschile è mignon, mignonne,» ghigna, «ed io sono alto». Lo afferma con una certa baldanza, come se essere alti fosse un fatto da sventolare al mondo, tipo con una medaglia d’oro o una bandiera.
«Ti spacco il cronografo in testa, mignon», correggo. Il francese è una lingua di merda.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Per la (l'articolo fa molto figo) Alyx, 
che blocca le mie crisi da tredicenne in crisi ormonale anche se in realtà sono una sedicenne in crisi ormonale.

Yuhuu!


«Ti spacco il cronografo in testa, mignon»

 

La mia idea è che, in un gruppo, almeno uno non deve essere innamorato. Come quando vai in dicoteca, e ci trovi quella pubblicità-progresso «O bevi, o guidi». Ecco, dovrebbero essere modificate in «O ti innamori, o ragioni». Dato che il gruppo di cui faccio parte è piuttosto ristretto (leggi: io e Gwen), e che la seconda persona che ne fa parte ha già i suoi criceti in prognosi riservata nel cervello, quella sobria devo essere io. Logico, no?
Se poi Gideon, nuovissimo prodotto proveniente dalla fabbirca fighi-da-paura che ha mandato in coma gli animaletti nella testa della mia amica, salta su con suo fratello Raphael, creato con la stessa formina (come per i biscotti), è normale che io sia un po’ scombussolata. Potrebbe anche essere colpa di tutta la storia ‘ops, la mia migliore amica è appena stata due ore nel diciannovesimo secolo grazie ad una macchina azionata a sangue da dei maniaci dell’esoterismo’, ma non ne sono sicura al cento per cento.

«… tirare di scherma, ma…»
Le scarpe di Raphael sono più vicine a me che a lui. Mi chiedo come una persona scalza possa ancora avere un’aria dignitosa ed affascinante. Scalza in un luogo pubblico, intendo. In perfetto stile figli dei fiori, noi-amiamo-la-natura-e-ci-piace-pestare-gli-escrementi-dei-cani-yuhuu!
Certo, non è decisamente questa la cosa da pensare mentre la propria migliore amica e il suo ammazza-criceti sono a vaccinare un fantasma nel diciottesimo secolo. Hanno vaccinato. Vaccinarono.
Che casino.
«… mai fatto surf?»
Però Raphael è davvero carino. Non ha proprio per niente le orecchie a sventola, ma il suo nome è davvero osceno. Ho giurato, alle elementari, che non mi sraebbe mai piaciuto un ragazzo con un nome brutto. L’ho fatto quando ho scoperto che il bambino moro della classe avanti si chiamava Gorbochof. O qualcosa del genere.
«Mignonne
Ora vorrà raccontarmi come il Grande Capo dell’Organizzazione Mondiale di una qualche disciplina giapponese con sede a Xanadu gli abbia offerto non so quale riconoscimento dal nome impronunciabile. «Io sono una maestra nell’arte dell’origami», dico prima che inizi a parlare. Non sono sicura di cosa si tratti, ma ha un bel nome esotico. Se mi chiede di farglielo vedere, gli dirò che la mia disciplina non è accessibile ai non eletti. Geniale.
«Sai piegare la carta creando delle figure?», chiede Raphael con un’espressione confusa.
Oh. Be’, ops. Mi sono confusa.
«No, è un altro origami,» affermo sicura, «una disciplina segreta».
Riprendo a cercare cose come omicidio-conte-Saint Germain-Sheperd-telecinesi-XVIII secolo su internet col cellulare, ma oggi Google non sembra molto in forma e continua a propinarmi siti mistici e di giochi di ruolo.
«Sembra carino».
Mi volto verso Raphael, che si è appoggiato all’albero con nonchalance. «Puoi stare un attimo zitto? Sto cercando di ignorarti»
Lui resta un attimo interdetto. Ah-ah. Leslie 1-Francia 0, palla al centro. Anzi, palla a me perché sono una ragazza.
«Perché?», domanda. N.2 della lista dei difetti: è un po’ tardo. Il numero 1 è per il nome.
«Perché Gwen e l’ammaz- e tuo fratello sono nel mille ottocento qualcosa e vorrei stare sicura che, se tornano mezzi morti e sanguinanti, almeno uno di noi sia abbastanza sveglio da chiamare l’ambulanza e inventarsi una storia plausibile.»
La sua espressione è ancora più confusa. Vorrei tanto sapere quali sono i pensieri che riempiono la sua testolina bacata. Probabilmente il suo cervello è ancora avvolto nel cellophane. «E intanto che ci possiamo fare?», chiede.
Sbuffo. «Stiamo pronti, no?»
Raphael annuisce. «Capisco».
Mmm, ne dubito.
«Tu ti preoccupi troppo, mignonne».
… i francesi puzzano, non è vero? Si mettono uno dei loro profumi dal nome impronunciabile come j’adore, dior, amor, senza lavarsi. Difetto numero 3: è francese.
«Sono solo prudente,» preciso, «e smettila di chiamarmi in quel modo».
«Mignonne».
Avete presente i bambini? Quando si accorgno che una certa espressione non va detta, come una parolaccia, e si divertono a dirla a tempo perso solo per farti finire in crisi?
Ecco, uguale.
Ripensandoci, tre difetti sono troppo pochi.
N.3: è francese.
N.3: puzza perché non si lava, come i francesi.
N.4: parla francese.
N.5: è ri-petit-ivo.
«Che scrivi?», domanda, cercando di sbirciare sul foglio che tendo in mano. Mi ritraggo ancora di più.
N.6: è un impiccione.
«Che ore sono?»
Controllo l’ora nell’angolo del cellulare e rispondo prima di poter pensare che no, non devo rispondergli. «Tra quattro minuti avremo i nostri cadaverini proprio laggiù», dico indicando il punto dove sono  scomparsi Gwenny e Gideon.
Oddio, sembra che io stia flirtando? Adesso mi sento come se gli avessi praticamente offerto il mio corpo. Come quando ti ritrovi a fare la faccina punto-e-virgola-parentesi, che può essere mal interpretata. Brr.
Ne disegno una tanto per vedere l’effetto che fa.
;)
Oddio, è proprio come pensavo.
Raphael fa una risatina, ma non sembra aver notato la mia gaffe. «Sei terribilmente tragica, mignonne».
«Ti spacco il cronografo in testa, mignonne».
«Il maschile è mignon, mignonne,» ghigna, «ed io sono alto». Lo afferma con una certa baldanza, come se essere alti fosse un fatto da sventolare al mondo, tipo con una medaglia d’oro o una bandiera.
«Ti spacco il cronografo in testa, mignon», correggo. Il francese è una lingua di merda.
Ad un certo punto, qualche secondo dopo, Gideon e Gwendolyn compaiono accanto a noi. Così, senza né preavviso né rumori particolari da film fantascientifico. Questo si chiama fregare!
«Tutto bene?», chiede Gwen sollevando un sopracciglio mentre mi lancia un’occhiata significativa. Noto uno scambio di sguardi sospetti tra Raphael e Gideon, che non è passato inosservato a nessuna delle due. Mi limito a guardarla a mia volta mentre mi alzo in piedi e infilo nello zaino gli appunti che ho riguardato fino ad ora, ripromettendomi di cancellare la lista scritta a lato di alcune pagine di Wikipedia. «Ma certo, mignonne» ammicco. 











Merda. Tipo ho cliccato per sbaglio il tasto ''mi piace-facebook'' del mio profilo e sono andata a cancellare in tutta fretta il post che è apparso sulla mia bacheca.
Quindi adesso sono in ansia perché mio babbo ha visto il post, il che non è troppo un problema, ma mi fa pensare a chi ALTRO lo potrebbe aver visto. Oddio, che paura.
Fine sclero Martina-Stupida.
Uhh.
La frase finale è una merda, non sapevo che metterci. La mia voglia di finirla era troppa, quindi yeah, scialla. Scialla è un aggettivo fantastico.
Il ragazzo era disteso sciallamente sopra il sofà... dai, torna troppo bene.
Ma non importa. Yuhuuu avete visto quanto-cavolo-è-sexy-Gideon nel film?
Cioè, ogni volta che lo vedo è un Hiroshima di ormoni adolescenziali. Sono cotta.
Ehhhhhhhhhhhh. Boom.
E quei pantaloni da scherm- okay, la finisco qui.

Ah, la fantastica ragazza che ha fatto il disegno all'inizio è una certa AbgailLar... qualcosa, su DeviantArt. Adesso non ricordo il nome.
Sono una persona inutile.
Comunque, se vi interessa, mi metterò d'impegno.
   
 
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