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Autore: FlowersBlood    24/04/2013    3 recensioni
Era una di quelle notti in cui il tempo non passa mai e quando finalmente ti addormenti vorresti non averlo mai fatto..
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero rinchiusa in una stanza vuota, riempita solo dall’oscurità. Ero rannicchiata nell’angolo, freddo e liscio come uno specchio. Sentivo come un vento freddo, ma non c’erano finestre aperte in quella stanza anzi era tutto completamente chiuso in modo da non far passare nemmeno un filo d’aria. Avevo un forte senso di oppressione sul petto; il terrore iniziava a farsi sentire. Respira, continua a respirare! Cercavo di mantenere la calma, ma il nulla era troppo spaventoso per permettermelo.
Ad un certo punto una lieve luce iniziò ad accendersi e spegnersi al centro di quella stanza buia. Specchi, le pareti, il pavimento ed il soffitto era completamente tappezzati di specchi. Sotto la fievole luce intermittente cera un piccolo tavolino di un candido bianco; sopra di esso c’erano dei pezzi di vetro ed un foglio di carta. Mi alzai dal l’angolo in cui mi ero rifugiata. Arrivata vicino al tavolino presi in mano il foglio di carta, sopra non c’era scritto nulla era completamente bianco solo gli angoli erano marroncini. Quando riappoggiai il foglio la luce fece un piccolo scatto e si accese completamente. Ora la stanza era tutta illuminata. La mia immagine si rifletteva in tutti quegli specchi. Inizia a rotare su me stessa.
Quando mi fermai mi avvicinai ad uno di quelli specchi, era stranamente diverso degli altri. Aveva una piccola crepa nell’angolo superiore a sinistra; toccai quella piccola linea imperfetta. Poi feci un passo indietro e con lo sguardo percorsi il mio corpo fino ad arrivare agli occhi. Ero li,in piedi che fissavo la me nello specchio; indossavo dei jeans sgualciti ed una maglietta il doppio di me anch’essa sgualcita. La mia figura riflessa mi faceva schifo era orribile come sempre, ma c’era qualcosa di più terribile in quel riflesso. I suoi occhi erano un abisso nero, il mio corpo si era paralizzato guardandoci dentro. Ad un tratto mi accorsi che la mia immagine aveva qualcosa nella mano destra così abbassai lo sguardo alla mia mano, ma era vuota. Quando riportai lo sguardo allo specchio la mia immagine aveva un sorriso terrificante che mi diede i brividi.
Aveva il braccio alzato ed in mano aveva un pezzo di vetro come uno di quelli che c’erano sul tavolino. Lentamente avvicinò il pezzo di vetro al ventre ed ancora più lentamente iniziò a tracciare una linea; la maglietta si taglio e da lì iniziò a formarsi una grossa macchia scura. Sangue. Inizia a tremare ed istintivamente misi la mia mano dove quel macabro riflesso, che tanto mi assomigliava, aveva appena inciso. Mi guardai la mano ed era completamente inzuppa. La ferita mi bruciava molto. Il mio riflesso riprese, fece la stessa cosa sulle gambe sempre più velocemente ed ogni volta il bruciore diventava più insopportabile. Iniziò a girarmi la testa la mia vista si era offuscata. Ad un tratto sentii un forte calore pervadermi tutto il corpo.
Fiamme. Le mie ferite iniziarono a bruciare, anche il mio riflesso stava bruciando. Urlai, mentre lei rideva era compiaciuta da quello che stava accadendo. Sentivo il fuoco bruciarmi la pelle poi i muscoli fino alle ossa, era un dolore atroce. Tutto attorno a me iniziò a girare velocemente. 
La sua risata stridula e fredda mi stava perforando i timpani. Caddi a terra, le fiamme si fermarono e la luce si spense. Tornò l’oscurità.
Non riuscivo a vederlo, ma il mio corpo era completamente ustionato. L’odore della mia carne bruciata era nauseante. Si riaccese la luce al centro della stanza, sotto questa c’era ancora lei; l’altra me. Anche il suo corpo era completamente bruciato. Adesso aveva un coltello in mano, a passi lenti si avvicinò a me, mi prese la testa. Ero paralizzata e per quanto mi sforzassi non riuscivo a muovermi; tirò in alto il braccio con il coltello, fece correre il braccio velocemente avvicinandosi sempre di più al mio collo. Voleva uccidermi. La lama era vicinissima adesso. Trattenni il respiro…

Sbattei la testa a terra. Un brivido freddo mi percosse la schiena. Mi ritrovai sul pavimento della mia stanza con le lenzuola tirate tutte a terra. Ero completamente madida di sudore. Mi sedetti sul letto. È stato solo un altro incubo.
Eppure sentivo ancora quell’orribile odore di carne bruciata e quella inquietante risata continuava a risuonarmi nella testa. Ero veramente io quel mostro? Questa domanda continuò a suonarmi in testa.

  
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