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Autore: sakuraelisa    24/04/2013    0 recensioni
Blaine è rimasto vedovo a crescere sua figlia Melanie, convinto che per lui l'amore non esistesse più decide di vivere solo per lei, ma quando il destino si mette di mezzo, tutto è possibile.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mike Chang, Tina Cohen-Chang | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Ventuno
 

 
Quello stesso pomeriggio Kurt, Blaine e Melanie andarono al parco come promesso; poco prima di uscire Burt aveva detto loro che li avrebbe raggiunti più tardi.
Ora loro se ne stavano lì, seduti in una delle tante panchine del parco, con le dita intrecciate posate ai bordi delle loro cosce, a guardare la loro bambina che giocava beata seduta sull’altalena. Blaine si voltò verso il suo compagno con il migliore dei suoi sorrisi.

“Sei bellissimo” gli disse entusiasta.

“Oh Blaine, me lo dici sempre” gli rispose Kurt senza voltarsi.

“Sei speciale, sei una persona importante per me e per Melanie” gli sussurrò ancora.

“Lo so bene amore” gli rispose ancora senza voltarsi.

“Voglio avere un altro figlio, Kurt ...” gli disse allora Blaine, aspettando la sua reazione immediata.

Adorava farlo spaventare, fargli credere una cosa che poi si sarebbe avverata solo molto tempo dopo.
E infatti come previsto, Kurt si voltò immediatamente verso di lui, guardandolo con gli occhi sorpresi e la bocca leggermente socchiusa.

“Come hai detto?”

Blaine scoppiò a ridere ma smise quasi subito per la paura di offenderlo.

“Tesoro tranquillo, era solo per farti voltare”

“Stavi scherzando quindi?” gli domandò Kurt per avere una conferma.

Il suo fidanzato ritornò immediatamente serio e gli strinse più forte le dite, sollevando poi la sua mano per portarsela alle labbra: poco prima di rispondere alla sua domanda volle lasciargli su quelle dita lunghe e affusolate dei teneri e casti piccoli baci.

“No Kurt, io voglio davvero crescere un altro figlio con te, solo tra un po’..”

“Blaine, lo sai che prima ci dobbiamo sposare, e dobbiamo anche pensare a come fare ... non è così semplice”

“Amore lo so, era solo una proposta”

“Non è che non voglia ma sai-”

“Dimmi solo che ci sarà un fratellino per Melanie nel nostro futuro”

“Certo che ci sarà” gli disse sporgendosi verso di lui e stringendolo forte a sè.

“Kurt, non possiamo” gli disse Blaine inizialmente non ricambiando il suo abbraccio.

Si era ricordato delle parole del suo compagno durante il volo, i loro classici gesti spontanei qua non erano visti di buon occhio.

“Non ti preoccupare, non c’è nessuno qua in giro e ho tanto bisogno di stringerti”

Blaine decise di accontentarlo e finalmente ricambiò la sua stretta, portò le mani sulla sua schiena e lo strinse forte. Nell’aria si sentivano i rumori dei
piccoli pettirossi che volavano da un ramo all’altro e le tenere voci dei bambini che giocavano e si divertivano in lontananza: stavano vivendo proprio un perfetto pomeriggio.
Burt arrivò qualche tempo dopo, e trovò il figlio con il suo fidanzato seduti alla panchina che si sorridevano e la sua nuova nipotina all’altalena che si divertita ad andare sempre più in alto.
Avvicinandosi a loro notò che il sorriso di suo figlio era molto più bello dell’ultima volta che lo aveva visto, in verità era da molto che non lo vedeva così felice.

“Eccomi!” esordì.

Kurt si voltò subito sentendo la sua voce, gli sorrise e si alzò per poterlo abbracciare.

“Ben arrivato papà, dai, siediti con noi”

Burt si grattò leggermente la testa leggermente indeciso.

“Veramente io vorrei ...” disse indicando con la mano la piccola Melanie che giocava.

“Penso che le farà piacere” gli disse Kurt sorridendo e dandogli un’ultima pacca sulla spalla.

Così Burt fece un saluto a Blaine, poi si allontanò raggiungendo la piccola Melanie che appena lo vide arrivare, scese dall’altalena e corse ad
abbracciarlo.
Kurt stava osservando la scena da lontano quasi commosso dall’affetto che suo padre stava dimostrando alla sua bimba. Si, perchè Melanie era anche sua, era la figlia che aveva con Blaine e anche se ancora non era tutto legale, lui la sentiva anche sua.
Si sedette vicino a Blaine e si lasciò portare un braccio intorno alle spalle e finì per poggiare la testa sulla sua spalla.

“Tuo padre sarà un buon nonno per Melanie” disse Blaine a bassa voce.

“Lui è il miglior padre del mondo”

“Ne sono sicuro, sai ...”

“Cosa?” gli domandò Kurt voltandosi verso di lui.

Blaine si rabbuiò un momento ma poi pensò che forse era il caso di confessare a Kurt cosa l’affliggesse tanto.

“Io non ho avuto un padre come il tuo, per me è stato difficile”

Kurt si intenerì subito, sapeva di essere stato fortunato ad avere Burt come padre, ma era anche conscio che non tutti avessero avuto una tale fortuna.

“Può essere un padre anche per te, sai ne sarebbe felice Blaine”

“Lo pensi davvero?” chiese speranzoso.

“Si amore” gli rispose accarezzandogli dolcemente la guancia destra con le sue dita lunghe e affusolate.

Burt li raggiunse poco dopo, e insieme a Melanie finalmente ritornarono a casa; quando arrivarono, la piccola fece compagnia a Carole mentre
preparava la cena.
La cena fu piacevole per tutti: Burt ebbe modo di conoscere il suo nuovo genero, di chiacchierare sul suo lavoro e di conoscere meglio la piccola Melanie, che non smetteva un istante di raccontare le sue avventure a scuola e di come prima chiamava Kurt: maestro Hummel. Dopo cena la bimba aiutò insieme a suo padre a riordinare in compagnia di Carole, mentre Kurt raggiunse suo padre in salotto per fargli compagnia mentre guardava la televisione e per potersi finalmente confidare. Poco prima di iniziare, Blaine li raggiunse e disse a Kurt che avrebbe messo a dormire la piccola Melanie e che lo avrebbe aspettato nella sua stanza; Kurt annuì e lo lasciò andare. Quando si voltò si accorse che suo padre lo stava osservando, e fu in quel frangente che Kurt decise di parlargli, voleva un suo parere, voleva sapere se la sua idea di sposarsi con Blaine fosse buona o meno.

“Papà posso parlarti un momento?” gli disse.

“Certo figliolo” gli rispose lui sorridendo.

Erano vicini seduti uno affianco all’altro sul divano, Kurt era molto dubbioso sul fatto che la sua idea di sposare Blaine fosse buona ma preferiva avere il parere di una delle persone che per lui contavano davvero: suo padre.

“Sai papà, io e Blaine ormai ci conosciamo da un po’ ...”

“Si lo so”

“... sono e siamo molto felici”

“Lo vedo” gli disse Birt.

“Sai ho pensato una cosa papà ...”

“Dimmi su, non avere paura di parlarmi di quello che pensi Kurt” lo esortò a continuare.

“Voglio adottare Melanie legalmente” gli sussurrò a bassa voce guardandolo negli occhi.

“E ...”

“E voglio sposare Blaine”

Burt sorrise a suo figlio e gli poggiò una mano sul ginocchio.

“Sono tuo padre e ti conosco bene Kurt, sapevo che eri su quella strada, e mi è bastato guardare te e Blaine insieme alla piccola per capirlo”

“Pensi che sia troppo presto?” gli domandò quasi spaventato dalla sua risposta.

“No Kurt, no, se ti fa felice per davvero”

“Io sono molto in dubbio, ma lo amo così tanto papà, e amo quando Melanie mi chiama papà e vorrei che tutto non finisse mai”

“Vedrai, andrà tutto bene”

Kurt si sporse verso di lui e lo abbracciò stretto, Burt lo tenne stretto a sè: a volte gli sembrava che Kurt fosse rimasto il bambino che aveva cresciuto da solo, che ogni volta per superare un ostacolo aveva bisogno di un suo abbraccio, ora che abitavano lontani erano rari i loro abbracci, ma quando Kurt gli faceva visita la cosa più bella era che lo poteva di nuovo stringere.

“Grazie papà” gli disse separandosi da lui.

“Di nulla figliolo”

“Domani mi accompagneresti in gioielleria a scegliere l’anello?” gli domandò con un sorriso sulle labbra.

“Certo che verrò” gli confermò Burt.

“Ok, allora io vado a dormire” gli disse battendo le mani sulle sue ginocchia e alzandosi in piedi.

“Buonanotte Kurt”

“Buonanotte papà”

Si sorrisero un’ultima volta e Kurt lasciò la stanza, raggiunse la sua camera salendo le scale lentamente cercando di non fare rumore, arrivò alla porta e l’aprì lentamente e scorse Blaine rannicchiato nel suo letto che leggeva uno dei libri con la luce della piccola abatjour posizionata sopra il suo comodino che incorniciava quella visione tanto bella che si mostrava ai suoi occhi.
Spinse la porta e finalmente entrò all’interno facendo distogliere dalla sua lettura Blaine, che al primo rumore sollevò il volto e sorrise alla sua presenza.

“Oh eccoti, hai finito di parlare con tuo padre?” gli disse poggiando il libro sul comodino.

Kurt annuì, si avvicinò al suo armadio e lo aprì, si spogliò di fronte al suo compagno che lo guardava come se avesse di fronte un angelo. Kurt si levò dei suoi vestiti velocemente e si cambiò prendendo una maglia e un paio di pantaloncini situati in fondo all’armadio. Quando finì di piegare gli indumenti che si era levato in precedenza si voltò verso Blaine che non aveva smesso un secondo di guardarlo.
Kurt si avvicinò al letto salendoci sopra e posizionandosi dietro il suo fidanzato abbracciandolo stretto; Blaine si fece raccogliere dalla sue forti braccia e si abbandonò a lui.

“Melanie come sta?” gli chiese Kurt baciandogli il collo teneramente.

“Tutto bene, si è addormentata in fretta” gli rispose Blaine chiudendo per un secondo gli occhi beandosi dei tocchi che Kurt gli stava regalando.

“Domani devo uscire con mio padre, ma tu puoi restare con Carole, magari potete portare Melanie a fare una passeggiata” gli disse Kurt.

Voleva andare a comprare quel maledetto anello, voleva fargli la proposta e voleva che tutto si sistemasse, anche se la paura di fallire era sempre
presente. Lui era sicuro di amare Blaine e Melanie, loro erano la sua famiglia.

“Blaine?” sussurrò  a bassa voce.

“Dimmi”

“Tu mi ami vero?” gli chiese con quella voce tanto flebile che spaventò Blaine portandolo a girarsi tra le sue braccia per potersi specchiare nei suoi
occhi bluastri.

“Come hai detto?”

Kurt abbassò il volto poggiando la fronte sul suo petto aspettando che Blaine lo stringesse forte e gli facesse dimenticare ogni dubbio.

“Kurt, guardami”

Il suo compagno non accennava a muovere nessun muscolo così lui gli portò due dita sotto al mento sollevandogli quel viso che tanto amava.

“Che succede?” gli domandò.

Lui potè sentire la preoccupazione nella sua voce, ma stavolta era lui che voleva essere rassicurato.

“Dimmi che mi ami Blaine” quasi lo implorò.

Blaine gli circondò con le mani tremanti il suo viso e lo baciò dolcemente cercando di trasmettergli con quel gesto la sua risposta. Ma rispose ugualmente alla sua domanda, perchè oramai conosceva bene il suo Kurt, c’erano delle volte che aveva bisogno di sentire quelle parole e lui era pronto in ogni momento, gliele avrebbe ripetute in ogni istante della loro vita.

“Ti amo Kurt e non smetterò mai di dirtelo” gli sospirò sulle labbra baciandolo ancora.

Il suo compagno sorrise e pensò che ormai non c’era più nessun dubbio, lui voleva sposare Blaine e lo avrebbe fatto presto.
Si addormentarono stretti l’uno all’altro, avvinghiati e con i loro respiri uniti: quel primo giorno a Lima era stato faticoso, ma entrambi erano sicuri che davanti a loro ci sarebbe stata una settimana meravigliosa da vivere tutti insieme.
 

*****

 
La mattina seguente come previsto Kurt uscì con suo padre diretto alla gioielleria, salutando Blaine con un bacio; il suo compagno ancora dormiva quando lui era uscito, sapeva che era alquanto presto ma Burt doveva aprire la sua officina e lui non vedeva l’ora di avere tra le mani quell’anello di fidanzamento.
Fecero l’intero percorso a piedi, la loro casa non era poi così lontana dal centro e Kurt aveva bisogno di calmarsi e di pensare bene ad ogni dettaglio per la sua famosa proposta a Blaine. Burt che camminava al suo fianco si era accorto del suo nervosismo ma lo conosceva bene e non disse una sola parola. Se il figlio avesse voluto una parola d’incoraggiamento lui ci sarebbe stato, in caso contrario era sempre al suo fianco per qualsiasi cosa.
In poco tempo arrivarono alla gioielleria e quando entrarono al suo interno Kurt si diresse sicuro verso il commesso che subito li salutò cordialmente.

“Buongiorno signori, posso fare qualcosa per voi'”

Kurt si avvicinò al bancone tentennante e sempre affiancato da suo padre.

“Vorrei vedere degli anelli di fidanzamento, delle fedine andrebbero bene” disse quasi con la voce sicura.

Il commesso annuì e prese da sotto il bancone una grande custodia in velluto blu, la mise sopra il tavolo e la aprì rivelando i diversi tipi di fedine che
erano posizionate in ordine di materiale e di costo.

“Oro bianco, o oro giallo?” domandò il commesso.

Kurt le guardò tutte attentamente, erano tutte bellissime, anche se la sua attenzione era rivolta verso una speciale fedina in argento, molto semplice con delle piccole pietre incastonate in cima.

“Oro bianco” disse.

“E dispone anche della misura?”

“Beh le mie dita sono più affusolate delle sue quindi presumo che la misura sia un pochino più grossa” disse.

“E' per un uomo la fedina?”

“Si per il mio fidanzato” disse Kurt guardandolo negli occhi, aspettandosi un qualsiasi commento da parte sua.

“Allora aspetti un momento” disse il commesso allontanandosi senza dire una sola parola.

Ritornò poco più tardi con una nuova scatola, sempre in velluto, che posò sul tavolo affianco all’altra, la aprì e tirò fuori un astuccio che mostrò a Kurt
aprendolo davanti a lui.

“Forse queste potrebbero fare al caso suo”

“Sono bellissime”

“Sono di alcune misure più grandi della misura della sue dita, ad occhio e croce, in ogni caso se la fedina al suo fidanzato risulterà più larga o meno,
basterà riportarla e provvederemo a modificarla come lei desidera”

Kurt guardò attentamente le fedine che si mostravano di fronte ai suoi occhi curiosi e subito una di esse catturò la sua attenzione.
Una fedina in oro bianco, molto semplice senza nessuno sfarzo, magari avrebbe potuto far incidere qualcosa al suo interno, in modo da renderla più personale e intima.

“Voglio questa” disse indicandola.

Il commesso sorrise e la tolse fuori dall’astuccio, facendo per prendere una piccola scatolina in velluto dove riporla prima che Kurt lo fermasse.

“Mi scusi è possibile fare un’incisione?”

“Certo, ma in questo caso dovrebbe venire a ritirarla domani” gli rispose il commesso.

“Se vuoi Kurt posso passare io domani a ritirarla, così tu puoi stare con Blaine e Melanie”

Kurt annuì sorridendogli.

“Ok papà”

“Che cosa vuole che faccia incidere?” domandò il commento riattirando la sua attenzione.

All my love for you, Blaine” gli rispose.

Il commesso annotò la piccola frase da incidere nella fedina,  gli diede appuntamento all’indomani e Burt e Kurt finalmente uscirono dalla gioielleria per ritornare a casa.

“Hai fatto un’ottima scelta Kurt” disse Burt.

“Grazie papà” gli disse prendendolo per il braccio e allontanandosi legato a lui.
 

*****

 
Nei giorni seguenti fu tutto molto tranquillo, Kurt pensava in continuazione a come fare la sua proposta a Blaine: ogni mattina si svegliava e lo trovava accanto a lui che respirava e dormiva beato, in cuor suo pensava che avrebbe voluto svegliarsi in quel modo ogni giorno della sua vita.
Ogni volta che ne aveva l’occasione si perdeva ore a guardare quella fedina, ad osservare quell’incisione che per lui e Blaine voleva dire così tanto; non vedeva l’ora di poterla vedere al suo dito, di far vedere al mondo che il suo Blaine era impegnato con lui e che il suo sogno stava per diventare realtà.
I pomeriggi li passavano sempre al parco di Lima e in giro per il centro,  ovviamente dovevano stare attenti a non dimostrarsi troppo il loro amore anche se era quasi inevitabile che chi li guardasse, si accorgesse subito del loro sentimento puro e semplice.
Arrivò senza che ne rendessero conto il venerdì, il terzultimo giorno prima del loro ritorno a New York. Kurt aveva chiesto a Carole e Burt di prendersi cura della piccola Melanie, in questo modo lui sarebbe andato a cena con Blaine e se tutto fosse andato secondo i suoi piani: gli avrebbe fatto finalmente la proposta.
Quella sera era davanti allo specchio ad aggiustarsi il papillon; nel pomeriggio aveva avvisato Blaine che sarebbero andati a cena fuori, inventando la scusa che dovevano celebrare il loro arrivo a Lima e che sfortunatamente la piccola Melanie non se la sentiva di partecipare. Grazie al cielo era bastato dire la verità a Melanie per convincerla a fingere un piccolo e innocente malore. Lei e Kurt avevano legato molto, erano diventati molto complici e uniti. A lui piaceva tanto che ormai la bambina lo considerasse un papà, ed era rimasto molto contento quando prima di allontanarsi per raggiungere nonno Burt, lo aveva abbracciato e gli aveva sussurrato all’orecchio: "fai felice il mio papà mi raccomando."
Così mentre finiva di sistemarsi il suo abito ripensava con amore alla sua piccola, si voltò verso il comò e dal cassetto prese la scatolina con la fedina. Era ancora molto nervoso e doveva ancora pensare alle parole giuste da dire, lui sapeva che voleva diventare il marito di Blaine, ne era certissimo, il suo cuore glielo ripeteva da intere settimane, aveva solo paura di sbagliare, ma respirando a fondo si ripromise quantomeno di provarci, Kurt Hummel non rifiutava mai una sfida.
Non lo sentì nemmeno arrivare, ma quando si sentì due forti braccia che lo avvolgevano da dietro, sorrise al solo pensiero che solo una persona lo faceva arrossire e gli faceva battere il cuore in quel modo.

“Siamo pronti?” gli domandò Blaine baciandogli il collo

“Si amore, possiamo andare”

Kurt si voltò intorno alle sue braccia e lo baciò guardandolo negli occhi e sorridendo alla meravigliosa vista che si destava davanti a lui ogni giorno da circa sei mesi.

“Sei bellissimo” gli disse accarezzandogli la guancia.

Blaine arrossì e abbassò il viso felice che nonostante lui lo dicesse sempre a Kurt, anche lui glielo ripetesse allo stesso modo.
Kurt lo osservò meglio, e quello smoking nero che usava sempre per le grandi occasioni gli stava davvero d’incanto.

“Lascia che ti sistemi meglio il papillon” gli sussurrò.

Dopo che si accertò che era pronto e bellissimo per uscire lo baciò ancora una volta; in risposta Blaine come sempre gli sorrise, lo prese per mano e
insieme uscirono dalla stanza.
Arrivati al piano di sotto salutarono la piccola Melanie che se ne stava seduta nel divano tra le braccia del suo nuovo nonno, Carole che stava facendo la cena in cucina, e uscirono.
Arrivarono al ristorante venti minuti più tardi, il cameriere li fece subito accomodare al loro tavolo e Kurt sentiva l’ansia crescere sempre  più. Continuava a toccare la scatolina nella sua tasca, per cercare di trovare il giusto coraggio ma nulla sembrava calmarlo.
La cena proseguì tranquilla, lui e Blaine come sempre parlarono del più e del meno e la serata stava proseguendo bene, quando arrivarono al dolce Kurt capì che forse era arrivato il momento di fare la sua proposta. Grazie al cielo nel ristorante non c’erano molte persone e non avrebbe richiamato molto l’attenzione con il suo gesto.
Mentre attendevano le due fette di torta al limone che avevano ordinato, Kurt posò le mani sulla tavola, quelle dita intrecciate tra di loro che lo stavano solo innervosendo ulteriormente, ma non poteva fare diversamente.

“Tutto bene Kurt? ” gli chiese Blaine notando il suo nervosismo e stringendogli la mano.

Kurt sembrò destarsi e lo guardò negli occhi senza rispondergli.

“Puoi dirmi tutto lo sai vero?”

“St-sto bene amore, tutto apposto”

“Sei sicuro che non c’è qualcosa che non va? Sai mi sono accorto che non sei come sempre”

“Perchè come sono?” gli domandò a sua volta sorridendogli e sperando che le tenere parole del suo compagno gli dessero il coraggio necessario a fare
quella benedetta promessa.

“Beh oltre che bellissimo come sempre ti ripeto, tu risplendi Kurt, sei la mia luce, sei come una lucciola che illumina la vita mia e di Melanie”

“Una lucciola?” chiese Kurt scettico.

“Una bellissima lucciola direi” rilanciò Blaine ridendo quasi della sua affermazione un po’ stupida.

Kurt lo guardò negli occhi e si rese conto che lui non aveva bisogno di una proposta per avere quell’uomo vicino a lui, si ritrovò a pensare che forse quel ristorante non era il posto adatto, e che non aveva le parole giuste in testa, si accorse che magari doveva pensarci meglio, e portando una delle mani del suo compagno alle labbra se ne rese conto, le baciò dolcemente e proprio quei piccoli e teneri baci gli confermarono che non era il momento giusto per proporsi, ci sarebbe stato un momento migliore, si trattava solo di attendere.
Baciò ancora le sue dita e sollevando lo sguardo sorrise al suo compagno che lo guardava con quello sguardo innamorato che tanto amava.

“Va tutto bene allora?”

“Si amore finchè avrò te al mio fianco, andrà tutto bene” gli sussurrò.

“Sempre”

I tre giorni successivi che rimasero a Lima volarono, e la domenica arrivò senza avvisarli; Kurt si ritrovò a piangere sulla spalla di suo padre all’aeroporto, non voleva salutarlo di nuovo, ma ormai la sua vita era da un’altra parte e dovevano separarsi.
Anche la piccola Melanie pianse tra le braccia dei nonni che le promisero di andarla a trovare molto presto, la bambina sorrise loro e li baciò uno per uno sulla guancia cercando di non dimenticare i loro tocchi gentili e amorevoli.
Burt e Carole abbracciarono stretti anche il loro futuro genero, perchè lui lo sapeva che si sarebbero sposati presto, e anche se suo figlio non gli aveva fatto la proposta Burt ne era certo, si sarebbero uniti in matrimonio molto presto, bisognava solo attendere il momento giusto.
 

*****

 
Il giorno dopo erano già ritornati alla loro routine, Blaine che la mattina andava a lavorare al panificio, Kurt che accompagnava Melanie a scuola insieme a lui e Tina che puntualmente andava a prendere la piccola per poterle preparare il pranzo e farle compagnia durante il pomeriggio mentre Kurt rimaneva a scuola per le lezioni pomeridiane. Aveva riposto la fedina nel loro cassetto, in  attesa di un momento propizio, non  pensò al fatto che Blaine avrebbe potuto trovarla, ma in ogni caso sistermarla per non perderla era la giusta soluzione.
Era in uno di quei pomeriggi che quando Tina tornò a casa con la piccola trovò Blaine ad attenderle seduto sul divano.

“Oh ciao Blaine! Non ti aspettavo fino a sera insieme a Kurt” gli disse lei levando lo zainetto dalle spalle della bimba e accompagnandola nella sua
cameretta.

Quando fece ritorno dal suo amico lo trovò sempre seduto sul divano con un’aria diversa dal solito, più nervoso e più ansioso dell’ultima volta che lo aveva visto, poco prima di partire per lima.

“Hey” gli disse sedendosi di fianco a lui sul divano.

“Ciao Tina”

“Allora com’è andata a Lima?” gli domandò lei cordiale cercando di farlo sorridere.

“E' andato tutto bene, la famiglia di Kurt è meravigliosa e vederlo nel suo mondo mi ha fatto innamorare di lui ancora di più ma ...”

“Ma cosa?” domandò lei curiosa.

“Ecco, è successa una cosa strana”

“Cosa è successo da farti avere quella faccia?” gli chiese ancora.

“Poco dopo che siamo ritornati qua, qualche giorno più tardi il nostro rientro, ho trovato questo nel cassetto” gli rivelò alla fine tirando dalla sua tasca
la famosa scatolina che conteneva la fedina che Kurt aveva acquistato a Lima.

“Oh dio” fece Tina mettendosi subito le mani davanti alla bocca per la sorpresa.

“Si ecco, hai avuto un po’ la mia stessa reazione”

“Pensi che lo abbia comprato Kurt?”

“E chi se no Tina? E poi la sua incisione all’interno mi ha levato ogni dubbio”

“Che c’è scritto?”

All my love for you, Blaine

“Che romantico che è il tuo Kurt!” constatò Tina contenta che il suo migliore amico fosse tanto amato.

“Sai, non capisco perchè non me lo abbia chiesto se ha comprato l’anello” disse Blaine.

Tina si accorse del tono amaro e deluso usato dal suo amico nel pronunciare quelle parole.

“Magari non è ancora arrivato il momento giusto non credi?” gli disse cercando di consolarlo, andando a stringergli con la mano un ginocchio.

“Non lo so sai, e che io lo amo tanto e so che mi ama anche lui”

“Parlate spesso di matrimonio?”

“Si certo Tina, e a Lima abbiamo anche parlato di avere un fratellino per Melanie”

“Davvero?” chiese lei stupita.

Blaine annuì ancora pensieroso.

“E allora di cosa ti preoccupi? Magari ti ha comprato la fedina  ma non ha ancora trovato il modo di farti la proposta” gli disse cercando di farlo
sorridere.

“E se avesse cambiato idea? Se magari si fosse convinto che stiamo bene cosi e che sposarci non è importante?” gli domandò Blaine spaventato dalle
sue stesse parole.

Tina si sporse e lo abbracciò forte, in questi attimi tornavano i ragazzini di un tempo, giovani e incapaci: a lei era sempre piaciuto consolarlo, sopratutto
quando James era venuto a mancare, si ricordava ancora molto bene in che condizioni stava Blaine, ma stavolta la situazione era diversa, qua non serviva disperarsi, si trattava solo di aspettare. Lei era sicurissima dell’amore che legava Blaine e Kurt, lo aveva visto nei loro occhi innamorati e nei loro gesti spontanei e naturali.
Si scostò da lui e gli portò le mani sulle guance.

“Blaine guardami” gli disse lei.

Lui alzò lo sguardo e si specchiò negli occhi a mandorla della sua migliore amica

“Dimmi”

“Perchè non gliela fai tu la proposta?”

“Come?” domandò confuso Blaine.

“Fagli la proposta Blaine, tu sei sicuro di volerlo sposare?” gli domandò

“Si” le rispose deciso.

“E allora fagliela tu, vedrai troverai le parole giuste e ti verrà tutto talmente naturale, tu sai creare la magia Blaine”

Blaine abbassò ancora il viso e pensò che la sua Tina aveva ragione, lui amava Kurt ed era sicuro al mille per mille che lo voleva sposare, e forse trovare quella fedina nel cassetto era stato un segno. Il suo Kurt aveva inconsciamente reso tutto più bello e lui lo avrebbe reso stupendo solo per vedere i suoi occhi illuminati e il suo sorriso candido dipinto in volto. Alzò il volto e baciò la sua amica sulla guancia sporgendosi in avanti.

“Grazie Tina!"

“Di nulla tesoro” gli rispose lei con un dolce sorriso.
 

*****

 
Il giorno dopo quando Blaine era deciso nel suo intento, si svegliò presto e guardò al suo fianco quel meraviglioso uomo che stava ancora dormendo al suo fianco, si sporse senza fare rumore e gli lasciò un bacio sulla fronte, era così emozionato, quel giorno sarebbe stato speciale e lui era intenzionato a renderlo indimenticabile. Si alzò e senza svegliare il suo compagno prese dei nuovi indumenti dall’armadio e della biancheria dal cassetto dal comò. Andò in bagno e si fece una doccia veloce, venti minuti più tardi era pronto, si guardava allo specchio e vedeva già gli occhi brillanti del suo Kurt mentre diceva si. Si destò dalla sua fantasia, prese la scatolina con l’anello dal cassetto mettendola nella tasca dei jeans e si affrettò ad uscire dalla loro camera da letto. Si recò nella cameretta della sua Melanie e svegliò la bimba che aprì gli occhi assonnata.

“Amore devi vestirti che ti porto da zia Tina” le disse facendola sollevare e mettendola seduta.

“Perchè papà?” gli domandò lei stroppicciandosi gli occhi.

“Oggi è un giorno importante, farò la proposta al tuo papà”

Melanie sembrava non capire, ma poi comprese cosa le stava dicendo il suo papà, si ricordò per un momento che anche Kurt le disse le stesse parole
qualche giorno prima, ma poi forse pensò che non era successo nulla e per la stanchezza evitò di fare altre domande.
Fece esattamente come le disse il suo papà, si fece lavare e vestire senza fare nessuna protesta, nemmeno quando Blaine le scelse un abitino arancione da indossare con delle ballerine gialle, anche se si ripromise di dire a Kurt di cambiarle l’intero guardaroba.
Mentre Melanie si preparava lo zainetto per la scuola, Blaine scrisse un biglietto per Kurt che posò sul tavolo della cucina, era sicuro che lo avrebbe notato.
Qualche tempo più tardi lui e la bimba uscirono, camminarono un po’, Blaine aveva pensato di fare la proposta a Kurt al parco; Tina fortunatamente li aspettava all’incrocio vicino all’ingresso, quando li vide arrivare sorrise a Blaine e abbracciandolo gli augurò buona fortuna, poi prese la bimba per mano e sorridendo a Blaine si allontanarono.
Lui entrò al parco e cercò la panchina più bella, si andò a sedere e attese paziente l’arrivo del suo Kurt.
 
Quella mattina quando Kurt si era alzato, non aveva trovato il suo compagno al suo fianco, il suo lato del letto era stato rifatto e non c’era traccia di lui nella casa, solo dopo essersi fatto una doccia e cambiato e arrivato in cucina notò quel biglietto poggiato sul tavolo che lui stava leggendo in quell’esatto momento mentre faceva colazione con il suo caffè seduto su una delle sedie.
 

Amore mio, oggi è una bellissima giornata
Per questo ti aspetto al parco alle dieci esatte,
Sarò alla nostra panchina, ti aspetto.
Con amore, il tuo Blaine 

 
Kurt continuava a rileggere quelle poche righe pensando al perché il suo Blaine voleva incontrarlo proprio quel giorno al parco, si voltò a guardare il calendario appeso alla parete, pensando che magari quel giorno era un giorno particolare, ma quando vide che era solo il 21 di settembre, non gli venne in mente nulla.
Finì di fare colazione deciso a scoprirlo andando al suo appuntamento, si alzò dalla sedia, posò la tazza nel lavello, andò in bagno a lavarsi i denti, e poco prima di andare all’ingresso passò nella loro camera da letto a controllarsi allo specchio. Il suo sguardo cadde su una delle foto appese alle pareti. La sua vita era cambiata tanto da quando Blaine era entrato nella sua vita. Il suo sorriso era sempre vivo e reale quando erano vicini.
Dopo un’ultima occhiata, lasciò la stanza, mentre percorreva il piccolo andito si accorse che anche la stanza di Melanie era aperta, si avvicinò e si accorse che nemmeno la bambina era in casa, in cuor suo continuava a farsi domande ma decise di andare all’appuntamento e chiedere direttamente ogni cosa al suo fidanzato. Arrivò all’ingresso e prese il cellulare, le chiavi dal mobile vicino all’appendi abiti e uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle.
Percorse quel viale alberato lentamente godendosi la brezza estiva che proprio quel giorno era giunta al termine. Le nuvole in cielo che iniziavano a sbiadire e le foglie autunnali che stavano nascendo indisturbate in quegli alberi che contornavano quella strada dove stava camminando.
Arrivò al parco, e vide subito in lontananza il suo bellissimo Blaine, era seduto alla loro panchina, quella dove mesi prima si erano dichiarati il loro amore, dove per la prima volta i loro sguardi si erano incontrati davvero.
Si avvicinò lentamente a lui, e quando Blaine alzò il suo viso, incontrò subito i suoi occhi e il tempo si era fermato, tra loro succedeva sempre, era come fossero due entità distinte dal resto quando erano insieme.

“Eccoti qua”

“Scusami amore, se ho fatto tardi” gli rispose Kurt.

“Non ti preoccupare … ora sei qua, dai vieni a sederti vicino a me” gli disse facendogli cenno di andare a sedersi vicino a lui.

Kurt non se lo fece ripetere e si accomodò nella panchina vicino a loro, subito si sporse e lo baciò dolcemente, incontrare le sue labbra era quasi d’obbligo.
Si accorse subito che Blaine era un po’ nervoso, ma decise di attendere e magari proprio lui gli avrebbe detto il motivo.
Il suo fidanzato all’improvviso si voltò verso il cielo alzando il viso in alto, Kurt non comprese immediatamente che stava succedendo, lo assecondò e fece la medesima cosa, perdendosi in quel cielo blu.
E finalmente proprio quando non ci stava facendo caso, Blaine iniziò a parlare.

“Non trovi che oggi sia una bellissima giornata?” gli domandò abbassando il viso e guardandolo con un sorriso.

Kurt arrossì e non seppe nemmeno lui perché, istintivamente cercò le sue mani e le loro si trovarono quasi senza nemmeno pensarlo.

“Penso di sì” rispose a bassa voce.

Blaine si avvicinò di più a lui e si sporse poggiando la sua fronte con la sua, Kurt sentì il suo respiro dritto nella sua bocca lasciata leggermente aperta per la sorpresa di quei gesti improvvisi del suo compagno.

“Hey amore tutto bene?” gli chiese Kurt iniziando a preoccuparsi.

“Tutto bene sono solo molto felice” gli rispose separandosi da lui e stringendo le sue mani più forte.

“Kurt da quanto ci conosciamo?”

“Che vuoi dire?”

“Intendo da quanto tempo?”

Lui fece finta di pensarsi e rispose

“Da circa sei mesi … i più belli della mia vita” disse con un sorriso.

Blaine si riscaldò a quel gesto che aveva sempre reso tutto molto facile e semplice tra lui e Kurt, erano perfetti insieme e ogni giorno se ne rendeva
sempre più conto.

“Kurt io ti amo, questo lo sai vero?”

“Sì anche se io ti amo di più”

“E lo sai che anche Melanie ti ama e vuole che tu sia suo padre” continuò.

“Tesoro certo che lo so, e di questo ne sono felice, essere suo padre sarà il privilegio più grande, dopo quello di essere tuo marito”

Blaine si girò solo un attimo, stava per fare una cosa importante, ci aveva pensato bene, lui, Kurt e Melanie erano una famiglia già da tempo ormai e
stavano bene e questo era solo il passo successivo. Il suo sguardo si posò sulle loro mani unite, rese solide da quell’intreccio che gli rendeva una cosa sola. Si rivoltò di nuovo verso il suo compagno che iniziava a guardarlo confuso, nella sua tasca sentiva già il peso della sua decisione.

“Kurt sai quando ci siamo conosciuti pensavo di non essere più in grado di amare completamente, ero convinto che dopo la morte di James il mio tempo per amare fosse terminato, poi ho conosciuto te, un bellissimo angelo dagli occhi blu”
Kurt sentì le sue guance diventare rosse ma non lo interruppe, con un piccolo accenno da parte sua Blaine continuò.

“Hai cambiato le mie carte in tavola, hai fatto entrare il sorriso nella mia vita e hai reso quella di Melanie più piena e felice, è come se mi trasmettessi la tua anima solo con un sorriso ed è grazie a questo che io sono rinato, che ho capito che c’era per me ancora una possibilità, mi hai permesso di innamorarmi di nuovo, mi hai aperto le chiavi del tuo cuore e me lo hai regalato con mani tremanti”

Il suo fidanzato percepì subito che stava per piangere, delle calde lacrime volevano precipitare sul suo viso ma lui cercò inutilmente di trattenerle. 

“Sai c’è solo una cosa che possiamo fare per diventare finalmente una vera famiglia e spero tanto che tu dica di sì … vorrei tanto che tu diventassi mio marito Kurt, ti voglio nella mia vita per sempre, noi siamo anime gemelle te ne sei mai reso conto? Voglio invecchiare insieme a te e voglio che tu sia il padre della nostra bambina, voglio passare ogni istante a perdermi nei tuoi occhi, ogni attimo a baciare le tue labbra di quel colore rosato che amo tanto e voglio passare le mie notti abbracciato a te, e a fare l’amore tenendoci stretti e voglio che tu sia il mio tutto per l’eternità”

Blaine esalò quelle ultime parole con il cuore che gli batteva forte e con il corpo che stava tremando per l’emozione, era finalmente l’uomo più felice della terra e lo sarebbe stato per sempre nel momento in cui il suo Kurt avesse dato la sua risposta. Sollevò il suo viso ancora una volta caduto sulle loro mani e si perse nelle sue iridi bluastre.

“Non dici nulla?” gli domandò Blaine iniziando ad agitarsi.

Kurt sempre guardandolo negli occhi, sorrise d’istinto e strinse maggiormente le dita torno alle sue mani, respirò a fondo, lui conosceva già la risposa era solo sopraffatto, e sorpreso, non era riuscito lui a fare quella proposta ma il suo fidanzato era stato più coraggioso di lui, ma era lo stesso felice e la sua gioia la si poteva riconoscere nei suoi occhi e in quella bocca che in quell’istante preciso stava formando un sorriso. Lasciò quell’amato intreccio e portò le sue mani sul viso, avvicinò le sue labbra e lo baciò.

“Sarei immensamente onorato Blaine” quasi gli sussurrò sulla bocca.

Quando si staccarono bastò un semplice scambio di sguardi e si sporse in avanti abbracciandolo forte, Blaine allargò le sue braccia e lo avvolse delicatamente, Kurt poggiò il viso sulla sua spalla e respirò il suo odore, il suo profumo e quell’essenza che era diventata sua, Blaine continuava a stringerlo e a pensare che finalmente era davvero tutto suo, era il suo Kurt per sempre. I loro volti si levarono quasi nello stesso secondo e le loro labbra si incontrarono quasi subito, quello era un bacio diverso dagli altri, era un bacio nuovo, quelle labbra stavano baciando il suo futuro marito e assaporarle non era mai stato tanto bello.
Blaine prese dalla tasca dei suoi jeans una piccola scatolina, dal quale levò un anello che Kurt riconobbe immediatamente.

“L’ho trovato proprio ieri nel nostro cassetto” disse.

“L’ho preso quando siamo andati a Lima, ma sai non ho trovato il coraggio di chiedertelo amore, anche se sono sempre stato sicuro di diventare tuo
marito”

“Avevi paura che ti dicessi di no?” gli domandò sorridendogli.

“No Blaine, è solo che non era la giusta occasione, ma sono felice che me lo abbia chiesto tu”

“Ti avrei detto di si” gli disse Blaine guardando quella fedina.

“Lo so amore mio” gli sussurrò Kurt in risposta avvinandosi di più a lui e baciandogli una guancia.

“Posso mettertela?” gli chiese a bassa voce.

“Si Blaine”

Blaine levò il viso, nel suo volto era disegnato un meraviglioso sorriso, prese tremante la mano sinistra che Kurt gli stava porgendo e infilò quella fedina al suo anulare.

“Per sempre Kurt”

“Con tutto il mio amore per te, Blaine” gli rispose .

In quel parco fiorito, in procinto del tanto atteso autunno, una coppia di semplici fidanzati si stava baciando di nuovo, ma non erano solo due uomini che si stavano dimostrando il loro amore, erano due anime che si erano incontrate, si erano conosciute e si erano innamorate, erano due vite che si erano intrecciate, un uomo e la sua bambina che avevano avuto il sommo onore di incontrare nella loro strada un uomo meraviglioso in cerca d’amore e la sola cosa che loro avevano fatto era stata quella di allungare le loro mani per diventare una famiglia, per diventare, quello che quando tutti lo vedono lo riconoscono, quell’amore con la A maiuscola.
 
 
 
 Note:

Ed eccoci qua con il penultimo capitolo, sono un pochino triste di essere quasi arrivata alla fine, mi raccomando fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto o meno, ci vediamo tra qualche giorno con l'ultimo capitolo.
Un grazie alla 76 persone che seguono la storia e alla mia beta Bonnie.
 
 
 
 
 
 
  
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