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Autore: Anel    24/04/2013    1 recensioni
Questa storia è il continuo di "Il Natale è per tutti! Buoni e cattivi". Parla degli ultimi tre mesi in cui Harley rimane incinta del Joker.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un nuovo catastrofico arrivo

 

Per i primi tre mesi non ci furono problemi per la gravidanza di Harley Quinn, ma passato questo periodo ci furono dei grossi problemi…

 

Puddin, posso venire anch’io a fare un attentato alla Central Bank of Gotham? – Chiese Harley mentre vedeva il Joker che se ne andava via, lasciandola da sola con le sue iene.

Non puoi venire Harley – Disse per la ottocentesima volta.

Ma perché non mi vuoi bene Puddin? – Chiese lei bloccando l’uscita di Joker.

Appunto perché ti voglio troppo bene non ti faccio venire – Rispose lui, per poi aggiungere – Io mi chiedo come faccio a essere così paziente! –.

Harley ha quelle parole si spostò e si sedette su una vecchia poltrona. Dopo di che mise le mani intorno ai suoi capelli e si mise a piangere.

No, no…Perché piangi Harley? – Disse esasperato Joker, mentre si avvicinava alla donna.

Perché non ti sono più utile a niente, e mi sto trasformando in una palla di grasso! – Disse lei piangendo e raggomitolandosi su se stessa.

Harley, non è colpa tua, non ti preoccupare che tra tre mesi avrai ancora il tuo fisico perfetto, e mi sarai utile – Rispose lui mentre la abbracciava. Lui odiava queste situazione, perché tirava fuori il lato peggiore di lui, dove era dolce e affettuoso(quello era il lato che Harley Quinn preferiva di lui).

Dopo pochi secondi si guardarono negli occhi, e repentinamente Joker tolse le mani da Harley dicendo – Allora io vado, ci vediamo dopo -. Harley annuì, salutando con la mano il suo amore.

Joker stava andando ma a un certo punto si bloccò, e per magia corse indietro e diede un bacio sulla bocca di Harley, poi se ne andò senza dire una parola.

Mentre pensava “Perché l’hai fatto, sembravi uno schifoso damerino”.

Harley rimase scioccata dal bacio che aveva ricevuto dal suo Joker, era uno dei più romantici ricevuti dal suo Puddin.
All’improvviso si sentì sola, senza nessuno, e quindi decise di chiamare Pamela, era da tanto tempo che non si sentivano, cioè due giorni (per loro era tanto).

Pronto? – Disse incerta Harley.

Ciao Harley! Come stai? – Chiese Pamela.

Io bene, la pancia cresce sempre a dismisura! Tu come stai? – Rispose, per poi domandare, anche se sapeva già la risposta.

Benissimo, sto annaffiando le mie figliolette – Disse Poison Ivy

Ah, capisco – Esclamò Harleen.

Comunque ti volevo chiedere se potevo stare da te ogni volta che Joker esce per la sue “missioni” – Disse Harley con tono insicuro.

Ma certo Harley, me lo chiedi anche, tu sei la mia unica amica, sono sempre felice quando vieni da me! – Disse lei entusiasta.

Ok, allora ci vediamo domani, rima devo chiedere il permesso a Mr.J, ma sicuramente potrò! – Rispose Harl.

Ok, chiedi a quel mostro, ciao! – Disse velocemente Ivy.

Ivy attaccò, ma Harley non si stupì, era suo solito chiudere una chiamata prima di salutarsi per bene. All’improvviso ad Harley venne uno delle sue “narcolessie”, in termini psicologici vuol dire che una persona ha improvvisi attacchi di sonno, ma il medico che avevano rapito aveva detto che era una cosa normale, quando una persona è incinta.

Harley andò nel piano superiore dell’accaglieria, seguita dalle sue iene.

Nel piano superiore si trovavano le stanza di Joker e di Harley Quinn. Lei entrò nella loro camera e si sdraio nel loro letto, poi lei si addormentò pacificamente, ovviamente accanto alle sue iene.

Il giorno dopo…


Harley si svegliò in mattinata, e stranamente non trovò il suo Joker da nessuna parte. Verso le dieci si cominciò a preoccupare e considerò l’opzione che il suo piano non era andato per il meglio.

La donna accese il televisore e andò alla disperata ricerca di un notiziario.

Harley rimase a bocca aperta quando vide che Joker era stato arrestato, ed era stato deportato all’Arkham Asylum.

In quel momento tutto si bloccò, sentì mancarsi il fiato. Si sdraiò su una specie di divano. Ma non riuscì a calmarsi, lei voleva stare insieme a l suo Joker tutto il periodo della sua gravidanza, soprattutto quando sarebbe dovuto nascere.

In quel momento decise di fare una delle cosa più stupide che una persona potesse fare, cioè fare apposta a farsi deportare in un ospedale psichiatrico.
 
  
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