SYLLABLES
OF TIME
#1
slow like honey (lento
come il miele)
Arrossisco,
portandomi le mani sul viso. Gattonando sul letto tu ti avvicini a me, muovi le
lenzuola, socchiudi gli occhi, sorridi. Che vuoi fare Rabi? Vorrei
chiedertelo, ma le mie labbra sfortunatamente sono bloccate. Vorrei allungarmi per
accarezzarti le guance, ma le mie mani sono troppo fredde per muoversi. Che vuoi
fare Rabi? Me lo chiedo e tu continui ad avvicinarti, in un attimo sei sopra di
me. Sento il tuo respiro, vicino, vicino, vicino, vicino come non mai.
Lento
scendi su di me.
Lento mi
baci.
Lente le
tue labbra morbide mi accarezzano.
Lento apro
gli occhi per osservarti bene.
Lento come
il miele che scivola giù da un piccolo cucchiaino e con un rumore soffice cade
in una tazza di the fumante, in una serata di inverno, quando il tuo cuore non
smette di battere forte, palpita senza un motivo apparente.
Lento
richiudo gli occhi e ti abbraccio.
Lento…
torno a fissarti, sorridendoti, amandoti.
#2 there’s
still rage inside (c’è ancora rabbia dentro)
Mi mordi le
labbra e sento che lo fai con rabbia. Ti ho infastidito per caso? Mi aggrappo
alla tua schiena, muovendo i fianchi per avvicinarmi. Scendi, accarezzandomi con
tocchi leggeri il collo. Mi piego per darti una migliore visuale, per darti più
spazio per assaporarmi.
-Rabi…-
sussurro, in estasi, mi stai facendo impazzire come ogni volta.
Ma tu non
rispondi al mio piccolo e tenue richiamo e continui ad esplorarmi, facendomi
arrossire più di prima. Sorridi, mentre la frangia ti copre l’occhio e io quasi
mi spavento. Allungo una mano accarezzandoti il viso, tremante. Sei tu Rabi?
Ancora nessuna risposta e io socchiudo gli occhi, tirandoti giù per baciarti.
Lo senti il mio amore? Le senti le mie labbra che ti sfiorano titubanti? Mi
senti? Dimmi di si o il mio mondo crollerà in un
attimo.
-Rabi…
ascoltami…- sussulto, mentre mi apri con lentezza la camicia.
Scendo dal
tuo viso al collo, ti sfioro con tocchi leggeri le spalle, la
braccia, mi aggrappo disperato. E sento che dentro di te, non so per
quale ragione, c’è ancora rabbia. Sposto le mani sul tuo petto, a sinistra, il
tuo cuore batte forte. Sei agitato?
-Dimmi
Allen.- rialzi il viso e mi guardi.
E io
attendo, con pazienza, il momento giusto per schiudere le labbra e finalmente
dirti quanto ti amo.
#3 artificial
light (luce artificiale)
-Io ti amo
Rabi… tu questo lo sai vero?
-… è
l’unica cosa che mi fa rimanere cosciente in certi momenti.
Sorrido,
tranquillo, vedo il tuo volto finalmente distendersi. Ti sei calmato? Era
questo che ti volevi sentir dire? Che ti amo? Che sciocco che sei, potevi
semplicemente chiedermelo. Allunghi una mano, spegnendo la luce. Non lo fare
Rabi, ti prego. Sai che non resisto al buio. Era una luce artificiale, se la
tocchi ti bruci, non ti riscaldi, ma era pur sempre una luce, una luce che dà
tranquillità. Una tranquillità anch’essa artificiale, ma pur sempre una
tranquillità.
-No…- sussurro,
titubante -no, aspetta…-
Che cosa
vuoi fare? Non ti
sento più. Non sento più il tuo corpo sul mio, non avverto più la tua presenza
che mi da più sicurezza di qualsiasi altra fievole luce. Stammi vicino Rabi, oppure avrò paura in eterno del buio. Sento la
tua mano che si intreccia lentamente con la mia. Era questo che volevi fare?
-Allen…- mi
sussurri a pochi centimetri dal viso -facciamo l’amore.-
#4 disarm you with a smile (disarmarti con un
sorriso)
Fare
l’amore dici? Un raggio di luna entra soavemente dalla finestra, leggero,
silenzioso. Mi illumina la bocca. La dischiudo, la muovo, non dico niente. Tu
aspetti e capisco bene che stai arrossendo, anche se non vedo chiaro il tuo
viso.
-Cioè… se
ti… va.-
Non ti
rispondo, mi guardi e continuo a non risponderti, come
tu hai fatto poco fa. Sorrido e al contrario di me tu quel sorriso riesci a
vederlo. Mi spostò leggermente, sfilandomi i pantaloni e i boxer. Adesso è il
mio turno di arrossire, non sono mai stato molto bravo in queste cose, lo sai
bene Rabi. La tua mano si sposta sul mio petto, ancora coperto dalla sottile
stoffa della maglia, passandovi sotto, accarezzandolo con dolcezza e con
perizia. Il mio corpo non ha più segreti per te, e ti sposti con lentezza più
giù, facendomi morire in attesa. Mi mordo le labbra,
sentendo la tua mano invadente che mi sfiora, facendomi rabbrividire di
piacere.
-Mi va…-
sussurrò infine.
Chiudo gli
occhi e il mio sorriso si allarga. Le tue dita curiose si fermano, lasciandomi
insoddisfatto. La luce della luna mi accarezza ancora il viso, sorridente e
contratto dal piacere. E io sono sicuro che in quel momento sono
proprio riuscito a disarmati con un semplice sorriso.
#5
so shaker as we are (così
scossi come siamo)
Mi
accarezzi il piede, sali sfiorandomi la gamba, il ginocchio, passi sotto la
coscia. Un brivido lungo la schiena. Che cerchi di fare? Stasera proprio non
posso fare a meno di pormi delle stupide domande. I vestiti me li hai già tolti
Rabi. Tremo. Tremi. Non è di certo la prima volta che facciamo l’amore e
allora perché tremiamo? Così scossi come siamo, ho paura anche di continuare a
muovere i fianchi verso di te, affinché tu mi prenda. Così scossi come siamo,
ho paura di unirmi a te, ho paura che tu non possa stare bene. Che tu non possa
essere felice.
Io ti rendo
felice Rabi? Io ti sto rendendo felice?
Allungo
lentamente una mano, sfiorandoti con la punta delle dita la guancia. Come se
volesse aiutarmi, un vento fresco si alza dalla finestra, muovendo le tende,
illuminando così anche il tuo viso. Sembra quasi che i tuoi occhi siano tristi.
Ti incornicio il viso, baciandoti con dolcezza, con tutta la dolcezza che il
mio corpo possiede. Ti stringo forte, portando le braccia dietro la schiena,
stringendo la tua maglia tra le dita, facendoti sentire prepotenti le mie
unghie sulla tua carne. Sentimi Rabi, sentimi e amami.
#6 linger
on the tips of my tongue (indugia sulla
punta della mia lingua)
Tremando
leggermente, ti imponi. Rabi, il mio e solo mio Rabi, lentamente mi riporta
giù, chinandosi. I tuoi occhi incatenati ai miei e vedo che il sorriso svanisce
in pochi secondi dal tuo viso. Con ferocia mi baci, continuando ad accarezzare
il mio membro con le tue dita agili e svelte, abili. E la mia bocca,
traditrice!, non ascolta le direttive del cervello,
lasciandosi andare ad un lungo gemito a contatto con le tue labbra. Ghigni,
soddisfatto del tuo operato, muovendo con più foga la mano e la mia punta
bagnata sfrega contro il tuo palmo, contento?,
velocemente, freneticamente.
E mentre tu
ancora indugi sulla punta della mia lingua per baciarmi, una piccola lacrima
scende, fuori dal mio controllo, ormai non ragiono
più. Tu non mi fai più ragionare.
-Rabiii… ti
prego!-
Mi mordi il
collo ed io continuò a lamentarmi. Sai bene cosa ti sto chiedo, ma la mia è una
richiesta vana perché con perizia torni a suggermi le labbra, non facendomi
così sussurrare ciò che ti volevo dire.
-Ssh
cucciolo. Lo so.-
Prendimi. Ed è questa la mia richiesta
disperata.
#7 to
the last syllable of recorded time (fino
all'ultima sillaba del tempo stabilito)
Le tue mani
stringono i miei fianchi e, con un movimento veloce, anche tu ti liberi dei
vestiti, che raggiungono i miei sul pavimento. Un brivido di freddo mi percorre
la schiena quando il mio corpo, bagnato dalla luce
della luna, viene preso e scosso da una lenta folata di vento. Mi predi, poggiandomi
con delicatezza sulle tue gambe, mentre arrossisco, sentendo il tuo membro,
prima lieve, ora sbattere contro il mio. Mi aggrappo alle tue spalle. “Ti
peso vero?” sussurro, agitato. Mi baci la fronte, rassicurante come sempre,
sorridente come sempre. Dimmi, giuramelo, che quel sorriso è solo per me, che
non lo rivolgerai mai a nessuno all’infuori di me. Ti bacio una guancia,
accarezzandoti il petto, poggiando poi la fronte contro la tua spalla. Un
sussurro e capisco che tutto sta per cominciare, che tutto sta per finire.
La tua mano scende, lenta, a contatto con la mia pelle fino ad arrivare ancora
una volta ai miei fianchi.
-Rabi…- ho
paura? -Rabi…- no, di te mi fido.
-Allen- la
tua presa mi alza e mi penetri lentamente -eccomi.-
Con una
spinta veloce ti sento dentro di me, prepotente e aggressivo. Rido e nel mio
cuore riecheggia la mia stupida voce, mentre un paio di lacrime precipitano
dagli occhi chiusi. “Ti ho fatto male?” sussurri quasi
mortificato quando mi aggrappo di più, graffiandoti la schiena. Ti
rassicuro con parole dolci, aiutandoti a muoverti e la nostra insicurezza
svanisce subito. Sorrido.
Fino a
quando staremo insieme? Dimmelo Rabi, questa è la mia ultima domanda per
stasera, la più importante.
Gemo,
reclinando il capo all’indietro quando prendi il mio
membro tra le mani. Con un’ultima debole spinta, vieni dentro di me ed io, con
un sussulto, ti raggiungo, sporcandoti la pancia. Mi accascio
all’indietro, contro il materasso che ora mi sembra quasi bollente. Ti chini su
di me, baciandomi maliziosamente il petto.
Fino a
quando staremo insieme?
-Fino
all’ultima sillaba del tempo stabilito, te lo prometto.-
FIN
Ecco qui, il mio piccolo progettino
sul Syllables of Time! Per chi fosse interessato a
parteciparvi o semplicemente a sapere cos’è, una piccola ma stupenda
challenge secondo me, ecco il link: http://community.livejournal.com/syllablesoftime/512.html!
Spero vi piaccia e una delle mi poche esperienze sulla prima persona, ma guardando
i titoli dei prompt che ho scelto non ho resistito! Un saluto e un bacio a
tutti! Mirai!