Film > Lorax - Il guardiano della foresta
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Autore: Beatrixxx    25/04/2013    0 recensioni
Questa volta è una ragazza, una guardiana della foresta, ad avere il compito di proteggere la Valle di Truffula. Bliss dovrà decidere se seguire il suo cuore o la sua coscienza. Incertezza, passione, dolore, amore, paura... sono tante le emozioni che Bliss prova. La ragazza affronterà la realtà e farà una scelta che cambierà l'andamento delle cose.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Once-ler
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era notte.
Di tanto in tanto vedevo dei barbalotti che sonnecchiavano vicino ai cespugli o sopra gli alberi.
Essendo immortale non avevo bisogno né di nutrirmi né di dormire, perciò rimasi gran parte della notte a camminare.
Quel posto era così bello... anche illuminato soltanto dalla luce della luna. Mentre ascoltavo le cicale e osservavo le lucciole danzare nell'aria, ripensai a ciò che era successo poche ore prima. Once-ler aveva cambiato idea abbastanza velocemente. In fondo non era cattivo, ma solo un po’ ambizioso e desideroso di non sentirsi più escluso.
Speravo tanto che mantenesse la promessa…

Mi misi seduta sull'erba con le mani a terra leggermente in dietro, per osservare la luna e il cielo notturno.
Rimasi così per ore e ore a godermi quel momento di tranquillità.
Poi arrivò l’alba.
Sentii dei rumori nella casa di Once-ler.
Mi alzai incuriosita. Mi avvicinai, facendo attenzione a non farmi sentire, e mi affacciai alla finestra, che era vicino la porta. Once-ler si era rivestito e stava mettendo su di un vassoio un piatto con un paio di pancakes. Quando prese il vassoio e si voltò verso la porta io mi ritrassi velocemente dalla finestra.
Ma che stavo facendo? Perché mi nascondevo?
Presi coraggio e mi misi davanti alla porta.
Quando Once-ler la aprì e mi vide davanti a lui, fece un piccolo sobbalzo indietro, rischiando di far cadere il vassoio che teneva in una mano.
“Ops… scusa. Ciao.”  Dissi io un po’ mortificata. Forse ero stata troppo invadente?
"Ciao!" Disse sorridendo e sollevò leggermente il vassoio "Ne vuoi uno" Io guardai i pancakes.
"Emm... No, grazie. Io non mangio"
"Sul serio?" Mi chiese stupito abbassando il vassoio.
"Si, sono immortale… ricordi?"
"Giusto giusto. Comunque, se ti va, puoi sederti?" si avviò verso un tavolino di ferro dove poggiò il vassoio. Poi allontanò una delle due sedie dal tavolino. 
“Va bene. Grazie”. Sorrisi. Mentre accostava la sedia al tavolo, dietro di me, pensai che in realtà Once-ler non era affatto cattivo… anzi… era gentile e anche molto… carino.
Quando si mise al suo posto, avvicinando la sedia al tavolo, mi guardò per un attimo. Sentii le mie guance diventare rosse, mentre un lieve brivido mi percorse la schiena. Ma che mi stava succedendo?
“Allora, dimmi… ” prese un pancake “Sei immortale, non hai bisogno di nutrirti… cos’altro sei capace di fare?” mi chiese prima di addentare il dolce.
“Non ho neanche bisogno di dormire”.
Continuammo a chiacchierare anche dopo che lui ebbe finito la colazione.
Dopo un po’, entrammo nella casa. Mi mostrò gli oggetti che aveva inventato, i suoi disegni, i suoi progetti…
Rimasi attratta da un oggetto che si trovava vicino al letto. Once-ler notò che stavo guardando la sua chitarra. La prese e si sedette sul letto
“Questa è la mia chitarra. Di solito la suono per sentirmi meno solo. Ho scritto anche delle piccole canzoni, una di queste la userò come jingle per vendere il mio Thneed” indicò una specie di sciarpa appoggiata ai piedi del letto. La presi con cautela “Allora è questo lo Thneed… non è poi così male” Era elastico, morbido e molto soffice.
“Sono contento che ti piaccia” Cominciò a fare qualche accordo con la chitarra. Io mi misi seduta sul letto rivolta verso lui.
Iniziò a cantare. Non mi soffermai sulle parole della canzone, quanto sulla sua voce. Era semplicemente… meravigliosa! E con la chitarra non era niente male. Non mi aspettavo che possedesse tutti quei talenti. Era una persona così gentile, simpatica, sensibile e molto interessante.
Com’era possibile che uno come lui non avesse amici? Forse non ne aveva mai avuto l’occasione…

Parlammo del più e del meno. Ci trovammo anche a ridere.
La tensione che provavo prima era sparita.
Con Once-ler mi trovavo bene, come non lo ero mai stata con nessun’altro.

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