Anime & Manga > Dragon Ball
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Autore: lilac    13/11/2007    9 recensioni
L'intero universo sembra essersi fermato, in molti sono in apprensione di fronte ad un evento che sembra sia sul punto di decidere la sorte di tutti. Alcuni sono semplicemente curiosi di vedere cosa succederà e c'è anche chi probabilmente spera finalmente solo di capire...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: La trama e i personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Akira Toriyama che ne detiene tutti i diritti. Questa storia è stata quindi scritta senza alcuno scopo di lucro.
NOTA: Questa flash fiction (500 parole esatte) è stata scritta per un concorso su Writers Arena a tema ‘I malvagi di Dragonball’. Per chi avesse già letto la storia su quel forum devo fare una piccola precisazione in quanto questa è una versione diversa dall’originale. Avevo intenzione di riscriverla, al di là del concorso, e finalmente ho avuto il tempo per farlo. Tra le due versioni ho scelto questa, non so se sia migliore dell’altra, ma a me piaceva di più^^. Spero che piacerà anche a voi e come sempre vi auguro una buona lettura.





NON UN SAIYAN QUALUNQUE


Nappa non era un saiyan come tutti gli altri. Così gli era stato insegnato e difficilmente qualcosa lo avrebbe indotto a pensarla diversamente, dato il suo carattere non propriamente accomodante. Era, per nascita, uno dei guerrieri eletti tra le nobili famiglie e tanto sarebbe bastato ad alimentare a sufficienza il suo orgoglio, non foss’altro che aveva pienamente meritato quel riconoscimento sul campo, dimostrando in più di un’occasione la forza e il valore che si confacevano a tale rango.
L’unica cosa che conta davvero è la forza… Il potere…
Quelle parole del principe le aveva impresse a fuoco nella mente, null’altra congettura aveva mai osato minare una simile convinzione in chi avrebbe riconosciuto come unica autorità solo quella che il sangue gli aveva imposto.
Ma Nappa non era uno qualunque. Essere sopravvissuto allo sterminio dei saiyan per mano di Freezer gli era sembrato un segno del destino, più che un caso fortuito dovuto alla sua proverbiale consuetudine di ritardatario; quella nomea che era stata oggetto di scherno cameratesco tra le truppe, spesso commentata da parte sua con occhiate minacciose e ancor più spesso zittita con un pugno ben assestato.
Non era stata solo fortuna, era convinto di averlo meritato, di avere ottenuto la stima e il rispetto del principe. Probabilmente aveva quasi sperato di essersi meritato perfino qualcosa di simile alla sua amicizia…
Nemmeno Vegeta era un saiyan come tutti gli altri. Questo Nappa lo aveva sempre saputo. Quello che aveva saputo troppo tardi era che Vegeta non era mai stato simile a lui. A lui non era mai importato del suo popolo, né di ciò che avevano dovuto subire per mano di Freezer. Non gli era mai importato che di se stesso. Lo aveva definito un saiyan inutile, una vergogna, sbarazzandosi di lui come fosse un qualsiasi, debole guerriero di infimo rango.
Nappa non aveva capito. Umiliazione, vergogna, delusione e la sensazione di essere arrivato ancora una volta troppo tardi non lo avevano più abbandonato. Troppo stupido per intuire che probabilmente il modo in cui si sentiva da tempo, in quel luogo, faceva parte di una qualche punizione, continuava a non capire…
“Finalmente! Sei in ritardo.”
Radish si era voltato sentendolo arrivare, apostrofandolo sarcastico ed evitando provvidenzialmente di commentare la sua strana espressione.
Mentre atterrava silenzioso e si nascondeva dietro una sporgenza, notò un assiepamento di persone radunate poco più a valle. Un brivido di rabbia gli corse lungo la schiena quando riconobbe, tra gli altri, l’essere con la coda di lucertola.
“Non ci crederai mai, Nappa!” Esclamò con una certa eccitazione l’altro, richiamando la sua attenzione prima che finisse per tradirsi. “Vegeta ha appena supplicato i terrestri di aiutarlo!”
Il saiyan quasi non sobbalzò dalla sorpresa. “Mi prendi in giro, idiota?!”
“Giuro che l’ho sentito con le mie orecchie!” Insistette Radish. “Ha detto proprio per favore!” Precisò scimmiottando un tono implorante.
Lo fissò basito un istante, poi sospirò sprezzante. “Patetico!”
Nappa non era un saiyan come tutti gli altri. Avrebbe avuto un’eternità per tentare di capire realmente il perché.



FINE



Un grazie infinite a tutte le persone che hanno recensito la mia ultima drabble “Solo il rumore del vento”, mi avete fatto veramente felice^^
Baci.


  
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