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Autore: Inheritance    25/04/2013    2 recensioni
OS sulla puntata 4x18 Shooting Star.
Dal testo:
"C'è rumore, c'è movimento, ci sono grida e sedie che vengono spostate e poi persone che corrono e mani, così tante mani. Mani che si sfiorano, mani che si stringono, mani che vengono trascinate e che trascinano, mani che asciugano lacrime che poco fa non erano neppure lì.
Mani che si fermano sulle sue spalle ed una voce.
-Nasconditi con gli altri, Blaine. E rimani in silenzio.
Blaine alza lo sguardo e non sente niente e forse, invece, sente troppo tutto insieme.
Sente ansia, preoccupazione, rabbia, tristezza, nervosismo.
E poi paura. Paura negli occhi dei suoi amici, paura negli occhi dei suoi insegnanti, paura nella propria testa e nel proprio corpo e poi ancora tutto attorno a lui.
Blaine non credeva di averla nemmeno mai vista così tanta paura tutta insieme. O forse...forse sì."
Note all'interno.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allooooora, non vado mai su efp se non per postare quindi non ho la più pallida idea del se esista o meno una cosa sulla stessa linea (anche se credo di sì). Nel caso comunque, ci terrei ad assicurarvi che non ho copiato nessuno e che l'idea è sorta un secolo e mezzo fa. 
Poi, passando alla storia...
Credo di dover specificare che ho inventato qualcosa (lol), che è fondamentalmente su Blaine, ma che c'è un sacco di Klaine e che c'è anche un pochino di Braine (non so quale sia il nome della ship Blaine, Brittany, ma questo mi fa ridere perciò lo tengo v.v) perchè a inizio quarta stagione si erano avvicinati e li adoravo, ma come al solito RyRy li ha abbandonati cwc 
C'è anche un po' di Blaintina o Blina (?), come friendship, obv. Non amo Tina come personaggio, ma in questo episodio l'ho adorata e li ho adorati insieme, so... 
 
E poi boh... é angst. Ciao a tutti. 

Uno speciale ringraziamento a quelle due fighe di Sara (Bitch_Ate_My_cookie ) e Ale (Gunpowdersmell) per supporto morale, betatura (?) e aiuti generici lol Vi amo, giiirrrls. <3




 
Say what you need to say.


Un colpo. Un colpo di pistola. Suono estraneo che non riuscirebbe neanche a riconoscere se non lo avesse sentito qualche volta alla televisione. Suono che credeva non avrebbe sentito mai nella sua vita. E sicuramente non così vicino.
Un colpo e poi un altro. E la testa lavora velocemente a questo punto. L'adrenalina entra in circolo e non è necessario più di un secondo per capire, stavolta. Mille dubbi che assalgono. Una pistola? Qui? Sarà una sparatoria? Da dove provengono i colpi? Sarà stato ferito qualcuno? Sarò ferito io? Potrei morire?
E non se ne rende neanche conto come, ma in una frazione di secondo è lì in piedi, immobile, e sta contemplando la possibilità di morire. Da un momento all'altro potrebbe non esistere più, la sua vita potrebbe finire. E così tante volte ci ha pensato, a come potrebbe essere, che si sorprendi di non avere niente in testa, ora.
 
Si guarda intorno.
 
C'è rumore, c'è movimento, ci sono grida e sedie che vengono spostate e poi persone che corrono e mani, così tante mani. Mani che si sfiorano, mani che si stringono, mani che vengono trascinate e che trascinano, mani che asciugano lacrime che poco fa non erano neppure lì.
Mani che si fermano sulle sue spalle ed una voce.
 
-Nasconditi con gli altri, Blaine. E rimani in silenzio.
 
Blaine alza lo sguardo e non sente niente e forse, invece, sente troppo tutto insieme.
 
Sente ansia, preoccupazione, rabbia, tristezza, nervosismo.
E poi paura. Paura negli occhi dei suoi amici, paura negli occhi dei suoi insegnanti, paura nella propria testa e nel proprio corpo e poi ancora tutto attorno a lui.
Blaine non credeva di averla nemmeno mai vista così tanta paura tutta insieme. O forse...forse sì.
 
 
-Tom! Tom, rispondimi!
 
Un lamento straziato e poi un movimento lento e trascinato alla sua destra lo costringono a voltare il capo e ad aprire gli occhi.
Tom è lì, sdraiato a terra, come lui, ha gli occhi chiusi e le labbra semi aperte, ha un braccio piegato innaturamente sotto il petto ed un altro allungato a terra davanti a sè. Il resto del corpo Blaine non lo vede, non vede lo stomaco che viene preso a calci da un piede che sembra essere troppo grosso per appartenere ad un essere umano, non vede le gambe che si agitano tentando di sfuggire alla presa ferrea di mani ferme e crudeli.
Non vede niente di tutto quello, Blaine, dalla posizione in cui si trova, ma in qualche modo lo sente. Lo sente perchè sta accadendo a lui in questo momento. Lo sente come sente i calci che si abbattono violentemente sulle sue cosce e i pugni sulla sua schiena.
Blaine sente tutto e resta sveglio, sente tutto e non si abbandona all'oblio, ma non deve permettere che questo accada a Tom.
Per questo lo chiama. Lo chiama perchè è doloroso, perchè è umiliante ed è terribilmente triste, ma ha bisogno che Tom continui a sentire tutto questo e non chiuda gli occhi e non smetta di lottare o di gridare.
 
Il ragazzino biondo accanto a lui sembra così fragile, forse lo è. Forse non ha neppure la forza di aprire le palpebre e guardarlo. Forse è davvero inutile continuare a gridare il suo nome.
 
Tom apre gli occhi e per un attimo Blaine si trova a sperare di aver smesso di chiamarlo prima, di non aver insistito tanto perchè Tom lo guardasse, perchè quando questo accade, un conato di vomito gli sale in gola.
E' paura, è terrore.
Tom crede di stare per morire e Blaine non sa dirgli ad alta voce che questo non accadrà. Lui ci crede, lui pensa che ne usciranno vivi, ma non sa dirlo ad alta voce perchè teme di scoprire che anche per lui sarebbe solo una bugia.
 
 
La paura, Blaine, l'ha vista una sola volta in faccia, prima d'ora. E deve ammettere che quella volta sembrava quasi più carina.
Forse è perchè stavolta Blaine non la vede solo dipinta sul viso dei suoi amici, questa volta la sente dentro, questa volta ha il sangue che sembra essersi fermato solo per far spazio ad uno spesso flusso di puro terrore che si aggira nelle proprie vene. Stavolta ha piccole goccioline di sudore freddo che sembra essersi solidificato sulla sua pelle e ha le mani che tremano e tremano senza che lui riesca a fermarle.
E le sue lacrime. Le lacrime che sembra non siano neanche guidate dal suo cervello, lacrime che lui stesso stenta a percepire fuoriuscire dai suoi occhi e bagnargli le guance.
 
Teme per la propria vita, Blaine, per tutte le cose che vorrebbe fare e che non farà mai, per tutte le cose che avrebbe voluto fare e che non ha fatto mai.
Teme perchè crede di non avere la possibilità di rimediare ai suoi errori, di chiedere scusa, di essere perdonato per essi. Teme di non avere possibilità di far avverare i suoi sogni, di andare a New York, di esibirsi. Teme di non avere occasione di rivedere la sua famiglia, di abbracciarla e di dirgli che la ama più di ogni altra cosa al mondo.
Teme di non avere occasione di rivedere i suoi amici.
 
I Warblers, innanzitutto. Vorrebbe chiedere loro scusa per essere andato via, per averli lasciati, vorrebbe chiedere loro scusa per non essere stato sempre presente e per essere stato distante. Vorrebbe chiedere loro scusa per averli fatti eliminare dalle Regionali.
 
Brittany, la dolce Brittany. Non è lì con loro e lui vorrebbe rivederla un'ultima volta perchè gli è stata vicina, a modo suo, perchè ha sempre cercato di aiutare gli altri. Vorrebbe abbracciarla e dirle un'ultima volta che lei è speciale e che anche se ora ne è ben consapevole ci sarà sempre qualcuno che proverà a buttarla giù, ma che lei non dovrà mai cedere.
 
Tina. Non riesce a credere che tutto questo sta accadendo e che lui non potrà dare il suo addio proprio a lei. Alla persona che gli è stata più vicina negli ultimi mesi, alla persona che i è presa cura di lui e che gli ha donato il suo amore in mille modi diversi.
Vorrebbe dirle che gli dispiace da morire di non poter essere il suo ragazzo, perchè lei è una persona splendida e si merita il meglio. Vorrebbe dirle grazie per tutto quello che ha fatto per lui e per averlo aiutato a superare ogni suo problema. Vorrebbe abbracciarla e  stringerla a se e dirle che non deve dimenticarsi di quel piccolo hobbit per cui aveva una colossale cotta e che le voleva un bene immenso.
 
E poi Kurt. Non sa neanche perchè ci sta pensando, perchè si era ripromesso di non pensare più a lui. Però adesso sono amici e, in fondo, chi meriterebbe più di lui le sue scuse?
Mi dispiace, Kurt. Mi dispiace di averti fatto soffrire, mi dispiace di aver perso quello che abbiamo, mi dispiace di aver perso quello che avevamo e mi dispiace di essere stato così stupido da non combattere per te quando avrei dovuto.
Mi dispiace perchè tu eri la persona più importante della mia vita, dopo la mia famiglia, e in qualche modo penso che io fossi la tua, e non riesco neppure a credere di essere stato proprio io a mandare all'aria tutto questo. Mi dispiace per non averti dato l'ultimo bacio che meritavi, mi dispiace perchè l'ultima volta che ti ho detto 'ti amo' non è stata nelle circostanze che entrambi avremmo voluto e mi dispiace soprattutto per non essere stato in grado di stringerti a me un'ultima volta, come avrei voluto.
 
La verità è che un po' mi manchi. Mi manchi come non dovresti e come mi sono ripromesso non mi saresti mancato. Mi manca vederti, mi manca accarezzarti, mi manca abbracciarti e baciarti. Mi manca la tua voce e il modo dolce con cui sussurravi il mio nome. Lo dici ancora in quel modo, ogni tanto, sai? Anche se non te ne accorgi. Mi mancano le tue risposte acide e i tuoi sogni ad occhi aperti e qualche volta mi mancano anche i tuoi vestiti. Quando succede so che non dovrei farlo, ma mi piace annusare la tua sciarpa grigia di Dior, quella che hai lasciato a casa mia prima di partire. Non è che il tuo odore ci sia ancora, credo sia scomparso tempo fa, ma mi ricorda lo stesso te.
 
Non dovrei neanche più pensare queste cose, ma ormai non c'è più motivo per non farlo, no? Non è come se tu lo verrai mai a sapere. Perciò, sai cosa ti dico, Kurt? Mi manca il nostro amore. Mi manca il modo in cui le tue labbra si arricciavano ogni volta che ti dicevo 'ti amo', come se ogni volta tu stentassi a crederlo. Mi manca anche come tu lo dicevi a me, sempre con quell'espressione ovvia, perchè non avrei dovuto neppure sentire il bisogno di sentirmelo dire, perchè avrei dovuto saperlo che era così. Io lo sapevo, ecco, ma era tutta un'altra cosa quando eri tu a dirlo.
 
Vorrei potertelo dire un'ultima volta, Kurt.
 
 
-Artie, che stai facendo?
 
-Se non usciremo di qui, la gente deve vedere questo. Qualcuno ha qualcosa da dire?
 
--------------------------------------------------------------------------
 
 
"Ciao, mamma. Non so neanche se è giusto che io lasci questo messaggio. Non so se dovrei dirti queste cose in un messaggio che vedrai quando io forse non ci sarò neanche più. Non voglio che tu pianga, mamma. Però ho bisogno di dirti alcune cose, di dirle a te e a papà e se questo è l'unico modo, allora lo farò.
Voglio che tu sappia che mi dispiace. Per tutte le volte che non vi ho detto che vi voglio bene. Ve ne voglio davvero tanto, a te e papà e a Cooper. Siete le persone più importanti della mia vita e nonostante a volte le cose non siano andate bene, io so che non avete mai smesso di volerne a me. So di avervi deluso in tanti modi, e so che non riuscirò ad esprimere abbastanza in questo video quanto me ne dispiaccia, ma voglio che voi sappiate che sono felice. Magari non qui, non in questo momento, ma sono una persona felice. Ho avuto tutto quello di cui avessi bisogno, ho avuto persone che mi volevano bene e voglio che voi mi ricordiate così. Voglio che tu sappia che sei stata una brava mamma, dopotutto, e che sono fiero di te e che spero tu sia almeno un po' fiera di me e di quello che sono diventato.
Vi voglio bene.
E...
Mamma...Se puoi.. Di a Kurt che lo amo, okay? Diglielo o fa in modo che lo sappia. Non ho bisogno che ci credi o che ricambi, voglio solo che qualcuno glielo dica.
So anche che a te non è mai andata giù questa cosa.. Questa cosa dell'essere gay e- e di Kurt, ma sai...lui ti piacerebbe. Ti piacerebbe davvero tanto se tu volessi conoscerlo. Lui vorrebbe, mamma. Lui ama le persone che si vestono bene come te."
 
Blaine sente gli occhi inumidirsi di nuovo e non importa quanto tempo ha passato a cercare di calmarsi prima di lasciare un messaggio a sua madre, sa che non può continuare, se non vuole che lei lo veda piangere.
 
"Ora..ora devo andare, ma-ma non ti scordare quello che ti ho detto. E anche che...che ti voglio bene. Questo non scordarlo mai. Ciao, mamma. Ciao"
  
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