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Autore: Hisfreckles    25/04/2013    6 recensioni
'Cominciamo a ridere perché stiamo mangiando biscotti alle tre del mattino invece di dormire. Comincio a ridere perché ormai ho perfino dimenticato l'incubo fatto poco fa.' Piccola one shot senza troppe pretese, la mia prima fic in assoluto. Post-Mockingjay.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Spalanco gli occhi all'improvviso.

E' da un po' che non ho un incubo e questo sembrava dannatamente reale.
Ormai i più brutti si dividono tra la paura di perdere Katniss e i laboratori di Capitol City.
E poi c'erano notti come quella, in cui i miei due incubi peggiori si fondevano e mi ritrovavo nei sotterranei della Capitale, con i sui corridoi immacolati e le sue celle così bianche da far male agli occhi. Ero costretto a torturarla, sentire le sue urla mentre m’implorava con gli occhi grigi pieni di dolore, ed io non potevo fare nient'altro che guardare il rasoio nella mia mano tagliarle la gola.

Sospiro rassegnato e allo stesso tempo sollevato dal fatto che tutto sia successo solo nella mia testa, anche se tremo e sento ancora il suo sangue sulle mie mani. Mi giro verso il comodino, la sveglia segna le 02:58. Mi alzo a sedere respirando profondamente nel tentativo di calmarmi.
E' ancora notte fonda fuori ma il bagliore della luna illumina fioca la stanza, abbastanza da permettermi di vedere che Katniss non è a letto. Per un attimo mi sfiora l'idea che sia uscita per andare nei boschi, ma la scarto subito. Decido di scendere al piano di sotto, magari non riesce a dormire e adesso è sul divano davanti al fuoco, oppure si sarà sentita di nuovo male a causa dell'indigestione che si è presa qualche giorno fa, prima però passo dal bagno per lavare via dalle mani quel sangue invisibile di cui sento ancora il calore. Attraverso il corridoio fino alle scale illuminate dalla luce che arriva dal piano di sotto, la seguo fino alla cucina. Katniss è lì, armeggia con la credenza alzandosi sulle punte dei piedi per arrivare allo scaffale più alto. Deve essersi accorta di me perché non sembra per niente sorpresa quando si volta, la scatola dei biscotti tra le mani e il sorriso soddisfatto, verso lo stipite della porta cui sono poggiato.
- Ehi - dice, spostandosi verso la penisola - scusa, non volevo svegliarti-, si siede al suo solito posto e libera il recipiente dal suo coperchio.
- Avresti dovuto -
-Incubi? -
-Già... tu?- cerco di cambiare discorso. Leggo del senso di colpa nei suoi occhi ma non approfondisce l'argomento, e gliene sono grato.
-Fame - risponde, prende un altro biscotto e comincia a mangiarlo accennando appena un sorriso.

- Fame?- non riesco a non sembrare sorpreso, mi sarei aspettato di tutto: incubi terribili, magari avevo cercato di ucciderla nel sonno... ma fame?

- Lo stomaco brontolava e mi sono ricordata dei biscotti al cioccolato - si giustifica con un'alzata di spalle. Con una mano sposta la scatola nella mia direzione in una tacita offerta, che accetto senza pensarci due volte.
Prendo posto di fronte a lei, abbandonando la mia posizione iniziale, e ne prendo uno tra i pochi che sono rimasi - Dovrò farne altri domani - osservo, parlando più a me stesso che altro.

- Ne stai facendo così tanti che potresti sfamare Panem per anni! -

- Ne stai mangiando quanto tutta Panem per anni! - la stuzzico, per tutta risposta mi lancia uno sguardo truce che rende molto più difficile trattenere il mio sorriso. Katniss prende un altro biscotto, evitando di guardarmi negli occhi, cerca di sembrare ancora offesa ma alla fine cede e cominciamo a ridere senza un vero motivo. Cominciamo a ridere perché stiamo mangiando biscotti alle tre del mattino invece di dormire. Comincio a ridere perché ormai ho perfino dimenticato l'incubo fatto poco fa.

- Magari potrei aiutarti, domani - dice dopo un po', una volta tornata seria, il sorriso che ancora non ha abbandonato il suo volto.

Non credo abbia mai scelto di cucinare volontariamente da quando la conosco, di solito si limita a guardarmi mentre preparo la cena, a passarmi gli ingredienti, al massimo taglia le verdure. Lei caccia, io cucino. Credo sia un suo modo per dimostrarmi che le dispiace. Le mie labbra si allungano in un sorriso senza neanche accorgermene. - Certo che puoi, sarebbe fantastico -

Mi sorride ancora una volta, prima di sbadigliare sonoramente. Deve essere molto stanca dopo aver passato tutta la mattina nei boschi. - Ora però andiamo a dormire, ci penseremo domani - dico allungando la mano verso di lei perché la prenda -cosa che fa immediatamente - per tornare in camera.
- Ci penseremo domani-

Angolo autrice.

Salve!
Se stai leggendo questo, vuol dire che hai letto anche l’ obbrobrio di sopra,o almeno lo spero, quindi grazie mille. Okay, ora passiamo alla storia. Nasce dal prompt "Mangiare biscotti alle tre di notte" scovato su internet non so quante migliaia di anni fa.
L’ambientazione è sicuramente post-Mockingjay, non so quanto ‘post’ (?), ovviamente è pov Peeta penso l’abbiate capito lol. Per quanto riguarda Katniss, l’avevo immaginata incinta, lei lo sa… forse, Peeta pensa abbia mangiato troppo. Magari vuole aiutarlo a preparare i biscotti proprio per trovare il modo per dirglielo o forse vuole solo farlo contento, boh.

Mi piacerebbe davvero ricevere qualche consiglio per migliorare quindi non abbiate paura di dirmi tutto ciò che pensate!

Grazie ancora.

-Hisfreckles

  
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