Capitolo 01

 

 

L'adrenalina scorreva nelle mie vene; riuscivo a sentire solamente le grida delle fan. Niente più. E forse era uno dei rumori più belli. La piattaforma su cui ero accovacciata si scosse e si mosse verso l'alto. I riflettori illuminarono il palco e le urla delle fan scoppiarono in un boato assurdo. Sorrisi inevitabilmente. Il 'Little Mix DNA Tour' era appena cominciato.

Il concerto era terminato da alcuni minuti, ma il mio cuore non riusciva a rallentare la sua corsa. Era un'emozione che non riuscivo a spiegare; strana ma stupenda! Dietro le quinte c'era un caos pazzesco: persone che venivano a congratularsi per il concerto, altre che spegnevano i riflettori, e poi c'erano le nostre mamme che si erano perse in un pianto di commozione. La stanchezza appesantiva le mie gambe, rendendomi quasi come uno zombie; Christine mi scosse debolmente e mormorò qualcosa che, per il troppo chiasso non riuscii a sentire. Tuttavia, fui trascinata per un braccio accanto al resto delle ragazze che mangiavano avidamente dei marshmellow rosa e bianchi.

La serata terminò molto in fretta, anche perché avevamo molto sonno e non era il caso di festeggiare all'una di notte quando non riuscivamo neppure a formulare una frase di senso compiuto. Potevamo benissimo essere prese per delle ubriache.

 

La luce fioca del sole, penetrò dalle tende rosee. Mi sedetti reggendomi su un gomito e focalizzai la stanza: il pavimento era cosparso di cosmetici, scarpe, abiti, caramelle. Era un vero e proprio caos. Scostai i lembi del piumone e scesi a piedi nudi sul parquet. La mia attenzione si rivolse all'orologio appeso sulla parete che segnava le dieci quarantaquattro minuti. Sussultai improvvisamente; ero in ritardo. Mi parai davanti l'armadio bianco, frugai tra i vestiti ed infine scelsi un semplice pantaloncino di jeans e una maglietta. Mi rinchiusi in bagno e mi preparai impiegando meno tempo possibile. Avevo il fiatone per quanto stavo correndo. 

Il taxi si fermò bruscamente davanti il portone del mio appartamento, spalancai la portiera e m'infilai nei sedili posteriori. '51 Rue Morgot' mormorai al conducente. Perrie mi avrebbe uccisa per quel ritardo madornale. La strada asfaltata s'incanalava in una foresta di conifere, il cinguettio degli uccelli animava il sottobosco e lo rendeva particolarmente magnifico. Sorpassammo gli ultimi alberi e giungemmo in una vasta pianura sulle rive di un lago. Lasciai la mancia al conducente e scesi trafilata.

Il lago s'increspava dolcemente al soffio del vento e alcuni volatili camminavano sulle rive sabbiose. Suonai al campanello della grande villa. Aspettai alcuni minuti davanti al portone marrone che si spalancò improvvisamente facendomi scontrare con i suoi occhi cioccolato. Erano stupendi.

”Sei un po' in ritardo Jade!“ ridacchiò Liam spalancando la porta,

”Scusa è che...non mi sono svegliata in tempo...“ balbettai imbarazzata,

”Stavo scherzando!“ rise lasciandomi un bacio sul collo.

Il salotto era arredato da un mobilio in legno particolarmente raffinato. Il camino era spento dal momento che si sfiorava la soglia dei ventisei gradi centigradi.

”Buongiorno Bella Addormentata!“ ironizzò Perrie.

Percepivo il calore che si faceva strada sulle mie guance.

”Lasciatela stare, ieri sera era così tardi!“ ammiccò Harry,

”E adesso la giustifichi pure?“ ridacchiò Pezz lasciandogli un buffetto dietro il collo.

 

Continua. ♥