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Autore: Illucesco    26/04/2013    3 recensioni
mi sono sempre domandata cosa ha provato Derek rientrando per la prima volta in quello che rimane di casa Hale ed ecco cosa ne è uscito fuori.
Dal testo:
"Fu il senso di colpa a ferirlo per primo, arciere perfetto, centrò il cuore del licantropo nel momento esatto in cui, poggiando il piede sul primo gradino del porticato, alzò lo sguardo verso lo scheletro nero della sua vita. "
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Things we lost in the fire.

“Do you understand that we will never be the same again?
The future  is in our hands and we will never be the same.” (*)

I raggi del sole intento a tramontare attraversavano incuranti i rami del bosco di Bacon Hills andando a sfiorare la figura scura  di un ragazzo che camminava con il passo di chi ha preso a fatica una decisione e adesso sta tentando di attuarla. La rabbia, la paura, l’odio, l’amore perduto e la speranza vana creavano quasi un alone intorno alla figura che dopo anni era riapparsa nella cittadina; Derek Hale era tornato ed ora era diretto a quella che prima dell’incendio era stata la sua casa. Durante tutto il tragitto aveva accuratamente evitato di guardare quei boschi che gli riportavano alla memoria attimi felici con la sua amata famiglia che ora non c’era più ed era colpa sua. Fu il senso di colpa a ferirlo per primo, arciere perfetto, centrò  il cuore del licantropo nel momento esatto in cui, poggiando il piede sul primo gradino del porticato, alzò lo sguardo verso lo scheletro nero della sua vita.
 
Derek si fece coraggio , inspirò profondamente, nemmeno si era reso conto che nel salire quei pochi gradini aveva smesso di respirare, e con una mano improvvisamente tremante aprì la porta mentre l’odore di bruciato e di morte riempiva rapidamente i suoi polmoni. La casa in realtà per un olfatto umano non avrebbe emanato quell’odore, ma i sensi sovrasviluppati del lupo riuscivano con fin troppa facilità a catturare ogni traccia che lo componeva.  Lo spostamento d’aria fece sollevare la cenere che inesorabilmente ancora copriva il pavimento. Ogni granello che lento ricadeva dal suo breve volo colpiva il cuore del lupo che cominciava a sentirsi piccolo e colpevole. Sua sorella non si era mai stancata di ripetergli che non era colpa sua, che lui non aveva nulla a che fare con ciò che era successo, ma adesso li, da solo, quelle parole sembravano perdere senso. Con passo incerto si diresse al piano superiore, si rese conto di muoversi a tempo con i battiti rallentati del suo cuore. Ogni gradino era un fremito, fino alla fine della scalinata quando il cuore riprese ritmo naturale. Guardò con occhi nuovi tutte le  stanze in cui aveva passato la sua infanzia ed ogni porta aperta che si riversava su una stanza vuota era un affondo alla ferita sul suo cuore. Sapeva che in fondo al corridoio avrebbe dovuto aprire la porta che più temeva: la camera dei suoi genitori. Giunto davanti ad essa il coraggio gli sembrò venir meno, ma conscio del suo dovere spinse la porta. Lo scenario che  si presentò spezzò il cuore del giovane ragazzo in due. Era una delle stanze più colpite dal fuoco e non vi era rimasto quasi nulla a parte una cornice rotta, la struttura in ferro del letto e dei cumuli di legna bruciata dove prima vi erano dei mobili. Derek si chinò a prendere la cornice che conteneva i resti di una foto di famiglia bruciata esattamente sui genitori del ragazzo che mai come in quel momento avrebbe voluto sentire le braccia protettive della mamma cingerlo e rassicurarlo. Il corpo fece mostra del dolore che attanagliava il ragazzo, le sue gambe infatti cedettero e si ritrovò seduto, le gambe al petto e il viso solcato dalle lacrime che da tempo non bagnavano più la sua pelle. Solo quando una goccia salata raggiunse le sue labbra, permettendo alla sua bocca di sentire il sapore aspro del dolore, il licantropo si riprese. Come percorso da una scossa si ritrovò a correre giù dalle scale e con un balzo era ormai sotto, intento a girare con foga in quelle che erano state rispettivamente una cucina e una sala, come in cerca di qualcosa che naturalmente non trovò. La rabbia ormai aveva lanciato il suo dardo e finalmente lo raggiunse. Sentiva il sangue ribollirgli nelle vene e la voglia di vendetta assalirlo, ma sapeva che non era questa la via che lo avrebbe riportato in vita. In preda all’ira tirò un pugno al suo riflesso, che lo osservava torvo, mandando in frantumi quel che rimaneva di uno specchio. Raccolse uno dei pezzi caduti a terra con un colpo sordo e se lo portò all’altezza del viso e in quell’istante capì. Capì che non sarebbe stato mai più lo stesso. Consapevole di ciò lascio cadere il frammento che stretto con troppa forza gli aveva tagliato la mano che già si stava rimarginando. Alzò gli occhi, indossò il giubbetto di pelle e con sguardo fiero uscì da quella che era e rimaneva la sua casa. Non li avrebbe delusi, non di nuovo, non questa volta. Questa volta avrebbe fatto la cosa giusta. Lanciò un’ultima occhiata alla casa alle sue spalle e, prese le sembianze di un lupo, iniziò a correre nei suoi boschi, ormai illuminati dalla fedele luna.
 
Nota dell’autrice:
Derek non mi appartiene e né mi apparterrà mai e no, non mi si strugge il cuore all’idea… no no…
Vabbè l’autoconvincimento non funziona quindi.. è la mia prima ff, sono solo un essere umano un po’ pazzo su una terra troppo normale quindi recensite e fatemi sentire meno sola (?) :D
(*) la ff è stata ispirata da “Things we lost in the fire” di Bastille che adoro e che mi ispira.
With love C. 
  
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