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Autore: arudreamer    26/04/2013    5 recensioni
-Finalmente sei arrivato Cap- il moro interruppe il suo flusso di pensieri.
-Mi stavi aspettando?-chiese il biondo titubante.
-Beh sì,in un certo senso. Jarvis mi ha informato che una certa persona passa le sue notte qui dentro invece che concedersi il suo sonno di bellezza. Dico bene?- [Stony]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una cura per l'insonnia

 

 

 

4:00

Steve ricontrollò l’ora una, due, tre volte ma la sveglia sul comodino affianco al suo letto diceva sempre la stessa cosa.

Non era certo la prima volta che  passava la notte insonne o comunque si svegliava nel pieno della notte a causa dei suoi frequenti incubi sulla guerra.

Per il resto del mondo,certo,erano passati anni, ma per lui era ancora una ferita fresca.

Aveva visto troppi compagni, troppi amici, troppi fratelli morire al suo fianco e di notte ciascuno di loro lo veniva a trovare, come se fossero dei fantasmi di cui non si sarebbe mai liberato.

Con un sospiro si alzò dal letto:anche stanotte l’avrebbe passata in bianco.

Con passo felpato si diresse verso la palestra della Stark Tower.

Lavorare al progetto Avengers aveva dato a Steve non solo qualcosa da fare in quel nuovo mondo che tutto sentiva purché suo, ma anche una casa e una squadra, che pian piano iniziava sempre più a sentire come una famiglia.

Mancavano pochi metri alla sua meta quando si accorse che c’era qualcosa che non andava.

La porta era socchiusa ed era chiaramente visibile uno spiraglio di luce.

Fece mentalmente rassegna di tutte le persone che vivevano lì con lui, ma non gli venne in mente nessuno che potesse allenarsi a quell’ora della notte.

Fu così che rimase scioccato quando, aprendo la porta, vide niente meno che Tony Stark prendere a pugni uno dei suoi sacchi da boxe.

Suoi perché, in teoria, nessuno oltre a lui si supponeva li usasse.

Il genio si trovava dalla parte opposta della stanza e sembrava non essersi accorto della sua presenza.

Era sudato e aveva il fiatone, chiaro segno che era già  parecchio tempo che si stava allenando.

Per parecchi minuti Steve rimase a fissarlo, indeciso su cosa pensare o anche solo su cosa fare di fronte a quella scena.

-Finalmente sei arrivato Cap- il moro interruppe il suo flusso di pensieri.

-Mi stavi aspettando?-chiese il biondo titubante.

-Beh sì, in un certo senso.Jarvis mi ha informato che una certa persona passa le sue notte qui dentro invece che concedersi il suo sonno di bellezza. Dico bene?-

-Non riuscivo a dormire?- Steve sentì la sua voce uscire fuori tremante. Perché si stava sentendo come un bambino scoperto con le mani nel barattolo della marmellata? Era un adulto, no? E soprattutto, se si voleva essere pignoli, lui era più vecchio del milionario, anzi sarebbe potuto essere suo nonno.

-E non hai pensato, che ne so, di parlare con qualcuno? Jarvis mi ha detto che da quando ti sei trasferito qui hai dormito sì e no 3 ore a notte. Visto che sono abbastanza certo che tu non abbia bisogno di alcun allenamento per mantenere quel fisico da culturista mancato che ti ritrovi ,mi vuoi spiegare perché lo fai?-

-Non riesco a dormire tutto qua. E poi tu sei l’ultimo a dover parlare : se non sbaglio ho sentito più volte Pepper lamentarsi perché passi notte e giorno nel tuo laboratorio a lavorare-

-A lavorare,Rogers. Potrai non capirci nulla di ingegneria però il fatto che alla fine le mie intense ore di lavoro producano qualcosa non dovrebbe esserti estraneo. Tu invece passi qui le tue notti  ad allenare un fisico che più di così non può essere allenato. Guarda se non vuoi parlarne capisco però...-l’uomo si interruppe di colpo,come se fosse stato colto da un pensiero improvviso e quando riprese a parlare il suo tono era completamente diverso - Sai cosa? Lascia perdere è la tua vita bello,mica la mia.-

-Ok- Steve era un po' confuso. Non avrebbe mai e poi mai capito l’uomo che aveva davanti.

Per un secondo gli era parso davvero preoccupato per lui,per la sua salute, ma l’attimo dopo aveva cambiato nuovamente umore.

-Comunque non sono venuto qui  per farti la predica. Queste cose le lascio alla gente responsabile come Pepper. Ti volevo chiedere una cosa. Visto che voi tutti non perdete l’occasione per dire che quando sono senza armatura non sono in grado di difendermi potresti darmi qualche dritta? Insegnarmi qualcosina sull’autodifesa,ecco.-

-Ma Tony, non vorrai mica andare sul campo senza armatura?-

-Hey che diavolo ti sei messo in testa. Certo che no. Voglio solo imparare a difendermi senza. Credi di essere capace di insegnarmelo? -

-Sì, credo di sì- rispose Steve.

-Bene,iniziamo.-

-Adesso?-

-Certo,tu non riesci a dormire e io non riesco a finire un lavoro a cui sto lavorando da parecchio e devo scaricare la tensione. Allora?-

Steve prese un lungo respiro. Non aveva nulla da perdere. Sicuramente non aveva neppure nulla di più interessante da fare perciò iniziò a ad istruire l’altro con le più basilari tecniche di combattimento.







Steve non seppe mai come, ma i loro appuntamenti divennero ben presto un abitudine.

Ogni volta che scendeva in palestra,pochi minuti dopo magicamente  veniva raggiunto dall’altro con la scusa di non riuscire a finire un progetto. Non era un ingenuo,sapeva che era Jarvis a dirgli quando venire,ma ciò che lo sorprendeva di più  fu come ad un certo momento questo divenne così normale .

Ad un certo punto Tony smise di trovare una scusa per essere sceso e a volte finivano così tardi che era normale poi fare colazione insieme.   

Si era costruita una certa routine tra i due e l’ex soldato si rese conto che erano quegli appuntamenti notturni i momenti che più amava della sua giornata.

Perché gli davano l’occasione di vedere un altro lato dell’altro che non pensava avrebbe mai raggiunto.

Non che il miliardario si aprisse in strappa lacrime confessioni di sé, però quando erano solo loro due smetteva di essere il borioso e vanesio di sempre, si toglieva la maschera ed era semplicemente Tony.

Tony, il genio incompreso che era vissuto sotto l’ombra di un padre che non aveva mai conosciuto davvero.

Tony, che amava i suoi migliori amici,ma era incapace di dimostrarlo sia con le parole che coi gesti.

Tony, un uomo di cui Steve si sarebbe potuto innamorare.







- Faccio incubi sulla guerra- sputò fuori Steve una notte come tante altre,mentre si stavano allenando e in qualche modo dirlo ad alta voce la fece sembrare una cosa meno grave.

-Ogni notte quando mi addormento è come se tornassi là,sul campo di battaglia. E ogni volta li rivedo morire,uno ad uno,tutti quelli che non sono riuscito a salvare e tutti quelli che ho abbandonato quando sono rimasto nel ghiaccio. Una delle prime cose che ho fatto quando mi sono svegliato è stato andare a guardare i nomi dei caduti,c’erano troppe persone che conoscevo. Se fossi rimasto,magari, qualcuno di loro si sarebbe salvato. E’ per questo che non dormo,qualche volte ho talmente paura di vedere quei volti che non mi addormento neppure,altre invece sono tanto stanco che prendo sonno,ma gli incubi tornano sempre.-

E poi è come se un peso gli si fosse stato tolto dal petto,non aveva mai davvero ammesso neppure a se stesso, che era il senso di colpa quello che più gli attanagliava il cuore.

Tony lo guardò un attimo poi fece una cosa che lo prese totalmente alla sprovvista,si avvicinò e e con le mani gli afferrò il viso accostandolo al suo il più possibile.

I loro occhi erano a pochi centimetri di distanza e anche le loro labbra erano pericolosamente vicine.

-Non potevi fare niente ok? Non è stata una scelta tua quella di rimanere in forma di ghiacciolo per tutti questi anni,se fosse stato per te saresti morto insieme a tutti loro,avresti combattuto insieme a loro. Quindi smettila di tormentarti, perché non è assolutamente colpa tua.-

Poi lo baciò e fu  dolce e Steve non si sarebbe aspettato tanta dolcezza da parte dell’altro.

-Bene,ora che abbiamo risolto il misterioso enigma di perché Capitan Perfezione non dorme la notte,che ne diresti di iniziare a sfruttare tutte queste energie in qualcosa di più produttivo di questi allenamenti? Che ne so,in camera mia magari?- Tony gli fece l’occhiolino e Steve scoppiò a ridere, una risata liberatoria e si rese conto che era troppo tempo che non rideva così di gusto.

Sì, decisamente di un uomo come Tony Stark si sarebbe potuto innamorare,tutto il pacchetto completo.

E da quella notte in poi gli incubi,pian piano iniziarono a non presentarsi più,ora che aveva qualcuno con cui condividere la propria vita.

 

SPAZIO DELL'AUTRICE

 

Hey fandom!!

Allora prima di tutto devo ringraziare quell'adorabile creatura della mia migliore amica,Silvia che è stata così gentile da correggere questa piccola mia creatura!! Piccola mia, finalmente ti ho convertito alla Stony *-*

Grazie a Ely che mi ha fatto da consulto psicologico,della serie in due laureande in psicologia se la si fa a non fare troppi danni.:P

Un ringraziamento pure a Shin che continua a pubblicare delle Stony bellissime e che ho conosciuto proprio grazie a questi due!!

Mmm so benissimo che non è proprio così semplice guarire dalla sindrome post-traumatica da stress. Finire con un “e dopo anni di terapia smise di fare gli incubi e tornò ad esssere in pace con se stesso.” faceva un po' brutto e mi sono presa questa licenza poetica. Del resto già ammettere e capire le origini del problema sono le basi di una guarigione. E poi dai c'è Tony a prendersi cura di lui,quindi non è neanche così inverosimile ;)

Aru

 



  
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