Anno 2245, il Capitano Ben Smith e il suo equipaggio si preparano per un lungo viaggio, verso nuove frontiere, nuovi mondi. Finora le prove dei viaggi interstellari sono andate bene, ma tutti sanno che un piccolo errore può costare caro. Lo staff della NASA inizia con i preparativi, gli ultimi controlli al nuovo gioiellino: il PROVIDENCE IV, e si può dare il via al conto alla rovescia.
Migliaia di persone, in migliaia di case, osservano dai loro schermi televisivi la partenza dei nuovi eroi.
È di circa un’ora ormai che hanno lasciato il pianeta natale e i nostro astronauti stanno già per oltrepassare la Via Lattea, quando si sente un botto improvviso e gli allarmi suonano: un guasto. La dottoressa Haveley constata che il contatto con  la Terra è perso e che il guasto, almeno, è riparabile ma ci vuole un volontario che esca per occuparsene e naturalmente il Capitano è già pronto.                                                       
Pochi secondi dopo si trova avvolto nel silenzio e nel nulla più completi e pensa a come tutto questo sia talmente magnifico…se solo potesse sentire lo sportello della nave nemica che si apre, se solo potesse sentire i passi pesanti di chi a breve porrà fine ad ogni cosa, anche se io spero di no! Ciò che lo fa voltare è puro istinto e ciò che si ritrova davanti lo terrorizza a morte, è troppo tardi per salvarsi?                                  
Come da classico è necessario un solo istante perché la vita trascorsa ripassi davanti agli occhi di Smith, ma l’immagine più ricorrente è quella della figlia di soli due anni, Gracy, che gli sorride e lo chiama con la voce tenera che solo i bambini possono avere…poi il nulla.                                                                                                                        
Il droide guardiano dell’astronave nemica colpisce e un’esplosione d’immane potenza pone fine a otto vite, alla missione che per tutti i civili dovrà rimanere un mistero e al PROVIDENCE IV.                                                                                                              Ormai è un vecchio racconto, siamo nel 2266 e i viaggi interstellari vanno alla grande e fruttano moltissime nuove merci e fonti per il nostro pianeta. Una nuova grande era di pace e splendore avvolge noi e i nostri tre pianeti alleati: Luxor, Fungily e Deron.                    
Il dipartimento segreto della NASA non la pensa esattamente allo stesso modo, vuole ancora conoscere, conquistare scoprire gli angoli più remoti di quest’immensa pallina di vetro con neve definita UNIVERSO! Per questo manderà in viaggio il nuovissimo PROVIDENCE XXIII, con un giovanissimo equipaggio, tra cui la nostra piccola Gracy, ormai non più piccola, che dovrà lottare per la conquista e a quanto pare, per la sopravvivenza e per la vendetta. Mi sembra di avere un dejavù…ancora una volta mi trovo a guardare il Capitano Smith partire con il suo equipaggio, ma sono curioso di sapere come andrà a finire questa volta.                                                                          
Siamo già in viaggio da qualche ora, maledettamente il carburante si sta già esaurendo, ma devo dire che siamo piuttosto fortunati da aver già raggiunto il nostro alleato Deron, ci accolgono con piacere e ci forniscono di nuove riserve di carburante con l’aggiunta di cibo. Ci vorrebbero ospitare, ma la nostra è una missione troppo importante.

Data: 7 agosto; Luogo: Cintura di Orione.                                                                               
Beh, siamo decisamente andati lontano…sono le 23.10 e ci si è appena presentata davanti la nostra prima preda, un giovane pianeta e il suo popolo che senza esitazioni ci attacca, patetici, pensano subito che siamo nemici. Il nostro Capitano Gracy però, non si scoraggia, vuole contrattare. Io cerco subito di stabilire un contatto, in fondo non è complicato, la loro tecnologia è piuttosto obsoleta, tant’è che riesco anche a infiltrarmi nei loro sistemi e a disattivare le armi, inserisco il traduttore universale e Gracy comincia la contrattazione col popolo di Coprex. Wow! Un successone, cari lettori vi annuncio i nostri nuovi alleati.                                                                      
Comunque secondo me è stato troppo semplice convincere così un popolo tanto ostile, non me la raccontano giusta, hanno perfino voluto accompagnarci nella nostra missione per proteggerci.
Data: 9 agosto; Luogo: Costellazione del Cancro.                                                  
D’improvviso gli allarmi suonano, il dottor Blasto ci comunica che i Coprex hanno disintegrato due propulsori e che un’immensa nave spaziale ci sta attirando al suo interno con un raggio elettro-magnetico. Non abbiamo il tempo di pensare, mentre gli altri si armano e indossano le tute speciali, io rimango nella navetta per chiamare i rinforzi, d’altronde cosa posso fare? Sono costretto a stare rinchiuso qua dentro. Blasto mi aggiorna su ogni secondo, la nave sembra vuota, ma sono tutti all’erta, all’improvviso c’è un’esplosione, inizia la sparatoria e tutto è confuso, poi si sente un grido distinto dal gruppo di astronauti:”SONO DROIDI!”. Analizzo meglio la nave, siamo sulla Black Wall 3000, pirati spaziali! Quella è solo la prima linea d’attacco, informo tutti. Era logico che in realtà i Coprex fossero un loro avamposto.               
Quattro delle nostre reclute sono perse, ci hanno letteralmente dimezzati, poi c’è un’esplosione ancora e…mezza Black Wall è disintegrata e noi veniamo risucchiati dal profondo spazio siderale, sembra finita, e sinceramente sono stufo di tutta questa faccenda; ma ecco i rinforzi, un altro raggio elettro-magnetico e ci ritroviamo dentro l’Alter Max. Il Generale Dorx, che ci ha addestrati e trattati come suoi figli da sempre, ci accoglie consolante con un:”Ci si rivede ragazzi miei. Buone notizie, una cioccolata calda vi aspetta a casa, ma ora tutti a nanna!”. Ora sono rimasto io, da solo, a dover controllare che tutti, caduti nel sonno criogenico, in attesa  del ritorno sulla Terra, stiano bene.

Data: 23 novembre; Luogo: Via Lattea; Ore: 9.45.                                                            
Ahhh, una bella giornata devo dire, siamo quasi arrivati alla nostra prima tappa: Fungily.

…KA.BOOM!...

Ecco! La giornata inizia proprio bene. Esplosioni ed esplosioni, non sanno mai che fare! In tutta fretta risveglio l’Alter Max, la nave pirata gemella, la White Wall ci attacca più vendicativa che mai.                                                                                               L’equipaggio, il mio, quello del PROVIDENCE XXIII, parte al contrattacco con il mio piccolo gioiello. Di nuovo un colpo, ancora quel guasto di 21 anni fa, l’Alter Max in briciole, addio Generale.                                                                                                      Blasto guida il Capitano Smith all’esterno, dove si trova il guasto, per ripararlo. Gracy si trova avvolta nel silenzio e nulla che caratterizzano l’Universo, i soliti passi pesanti, ma silenziosi, è ancora l’istinto a far voltare Smith. Sempre lo stesso guardiano, la piccola Gracy è paralizzata dalla paura…anche questa volta è troppo tardi? No, oggi no. Il droide si disintegra sotto il colpo dell’ERDON-GUN, l’arma segreta in dotazione della navicella, ovviamente è opera mia. Gracy è salva e il popolo di Fungily, dopo averci soccorsi, ci scorta finalmente a casa.                                                                                    
Qui si conclude la mia storia…come? Pensavate che la vendetta riguardasse Gracy?! Ovviamente no. Vedete, Ben Smith fu il mio creatore, io sono infatti il computer di bordo della navicella, mi chiamo Roboddik e sono l’unico sopravvissuto al disastro di 21 anni fa (incredibile!) e mi sono riscattato salvando il MIO Capitano.