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Autore: _itsforgabbe    26/04/2013    1 recensioni
Di Magnus non c'era traccia da nessuna parte così decise di concedersi qualche minuto di riposo dopo la nottataccia che aveva avuto con Jace.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutte quante, parto con la premessa che nella mia mente la storia era molto più dolce e leggermente diversa da ciò che qui c'è scritto, ma non riuscivo a scrivere tutto ciò che volevo facendo uscire una cosa decente (LOL).
Bhè, diciamo che è pure corta ma spero che l'appreziate comunque.
Vi auguro una buona lettura.
Baci Giada.

 




Erano le tre del mattino quando Alec, girando la chiave nella toppa della porta, entrò nel loft del suo ragazzo.

La sala era illuminata da una fievole luce azzurrognola proveniente dal camino accesso, creando così strani giochi d'ombra sulle pareti.

Gli angoli più remoti erano bui, e in uno poté intravedere la sagoma del Presidente Miao acciambellata.

Di Magnus non c'era traccia da nessuna parte così decise di concedersi qualche minuto di riposo dopo la nottataccia che aveva avuto con Jace.

Alle nove di sera infatti avevano abbandonato l'istituto per andare a caccia, e come al solito Alec, che era sempre pronto a difendere il suo parabarai, si era incrinato due coste.

Socchiuse gli occhi e dopo qualche attimo sentì il peso familiare di Chairman Meow sulle sue gambe “ciao pulcioso” sussurrò al gatto che emise un fievole miagolio, “tu vuoi da mangiare, eh?” il gatto lo guardò inclinando la testa di lato “non ho voglia di alzarmi, quando arriverà Magnus ti darà da mangiare, anche perchè non so nemmeno se in questa casa ci sia del cibo per gatti”.

“Così mi offendi Alexander” la voce dello stregone stupì il giovane cacciatore, “non ti ho sentito rientrare” si difese Alec, “bhè questo perchè eri troppo impegnato a parlare col mio gatto, che tra l'altro, non ha pulci” ribatté risentito lo Stregone andando a sedersi al fianco del suo amante.

“Come stai?” il tono di Alec si era addolcito, e si sporse a lasciare un casto bacio sulle labbra sottili di Magnus, “adesso che ci sei, molto bene, grazie” rispose l'altro approfondendo il bacio e passandogli la lingua sulle rosee labbra.

“Tu come stai invece?” il tono di Magnus era preoccupato, sapeva che sarebbe andato a caccia quella sera, “bene, sono solo stanco” lo rassicurò Alec andando a sfiorare col naso la guancia e poi il suo collo, il cacciatore iniziò a lasciare baci sulla pelle ambrata dello Stregone, succhiando di tanto in tanto.

Magnus buttò la testa all'indietro facilitando così i movimenti del suo ragazzo, poi con un movimento fluido si portò Alec sulle sue gambe ma questo emise un mugugno che subito soffocò.

“Alexand...” lo Stregone non fece in tempo a finire la frase che la sua bocca venne bloccata nella morsa di Alec che gli lasciò un vorace bacio sulle labbra socchiuse, “non è niente Magnus” cercò di rassicurarlo, ma fu tutto invano.

“Non è vero che non è niente, cosa ti fa male?” lo sguardo di Magnus si ammorbidì, e cautamente spostò il busto di Alexander all'indietro, e l'espressione del cacciatore tradì le sue stesse parole, “se non mi dici niente io non posso aiutarti amore”, lo sguardo del cacciatore si abbassò ad osservare le loro mani intrecciate.

“Penso di avere qualche costa incrinata, ma non è niente, davvero. Prima mi sono fatto un iratze, dagli tempo e poi passerà”, la mano di Magnus si districò da quella di Alec e raggiunse il torace del suo ragazzo, dalle dita affusolate uscirono delle scintille azzurre, poi dolcemente gli tirò indietro i capelli dal viso, mostrando quegli occhi azzurri che tanto amava.

“Ora non dovrebbe più farti male sciocco di un Nephilim”, Alec si chinò a lasciare un bacio a Magnus “grazie” gli sussurrò a fior di labbra, “non devi ringraziarmi, devi solo dirmi quando c'è qualcosa che non va, e se posso ti aiuterò” rispose semplicemente Magnus accarezzandogli il volto col pollice mentre con le mani stringeva il suo volto.

Quando i due amanti fecero per baciarsi vennero interrotti da un insistente miagolio ed entrambi si misero a ridere.

“Il Presidente sta aspettando ancora il suo cibo, sei un padrone sventurato sai?” il cacciatore si morse il labbro inferiore per trattenere una risata causata dall'espressione che era dipinta sul volto di Magnus, “non sono io che sono un padrone sventurato, sei tu che mi distrai fiorellino” replicò Magnus schioccando le dita e facendo comparire una ciotola piena di cibo per gatti.

Poi ripresero a fare ciò che stavano facendo prima, perdendosi nel loro mondo, dove tutto era perfetto, e nessuno poteva raggiungerli per distruggere la loro felicità.

  
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