Capitolo uno

A volte rifletto sulle persone. I loro desideri, impegni e sogni. Desideri, oggi come oggi si può desiderare ben poco. Gli impegni sono tanti, i figli da portare a scuola, allo sport e dagli ''amichetti''.

E infine ci sono i sogni, che sono ben pochi e che sono rimasti nella testa di BEN POCHI.

Ormai tutti si accontentano di quello che hanno, quello che trovano e soprattutto quello a cui è facile arrivare. Quando vedo tutto questo lo posso riassumere con una sola parola: caos.

Però quelli che hanno più confusione nella testa siamo noi:gli adolescenti. E' un periodo difficile; pieno di delusioni, sbalzi d'umore e impegni.

Ecco che inizia la storia. Una ragazza, una lettera e un viaggio pieno di emozioni.

Middletown, Pennsylvania 13 luglio 2001

Ciao mamma,

ho riflettuto a lungo su di me, su quello che voglio fare di me e soprattutto sulla mia vita.

Non sono felice, tutte quelle volte che mi hai visto sorridere era solo per non farti preoccupare, non mi piace questa vita. Mi sento come rinchiusa in una scatola sigillata dalla quale non posso uscire, ma c'è solo una cosa per uscire: stravolgere la mia vita vale a dire CAMBIARE.

E' una cosa difficile da accettare ma devo farlo.

Ricorda tutti i momenti in cui siamo stati bene; le feste, il giorno del ringraziamento e le estati sulla costa.

Bhè adesso voglio cambiare qualcosa perchè così non potrò mai andare avanti.

Saluta papà, nonna, nonno e Riley. Dalle un bacio e dille che io starò bene.

Adesso quando leggerai questa lettera sarò già su un aereo diretto non so dove ma lontano da Middletown.

Mi dispiace.

Sam.

E con questa lettera ho lasciato il mio passato alle spalle. Voglio solo dimenticarlo e vivere il presente. Trovare un buon lavoro, magari quello che ho sempre sognato e stare bene.

All'aeroporto c'è addirittura la fila per guardare le partenze e gli arrivi. Chissà dove vuole andare tutta questa gente. Mamme che tengono per mano i loro bambini e loro a guardarle con occhi spalancati come per dire ma ''io cosa ci faccio qui?''. Adolescenti in gruppo ,felici di partire, forse per un viaggio studio oppure per la maturità. Finalmente sono arrivata davanti a questo tabellone, scorro lo sguardo su ogni città: Roma, Sidney, New York, Milano, Berlino, Pechino e tante altre città delle quali non conoscevo nemmeno l'esistenza.

Alla fine scelgo, anche perchè sono costretta sentendo le lamentele e le spinte provenienti dal retro fila. New York. Dopo tutti i vari controlli ,dove ti fanno togliere tutto, mi dirigo verso la fila del check-in, che è ancora più lunga della fila prima.

Alla fine è stato più veloce di quanto pensassi, vado verso le tipiche sedie di acciaio che fanno vedere nei film, solo che a differenza di quelle tutte lucide ci sono sedie rotte, con rigurgiti di bambino sopra e con fazzoletti sporchi sopra. Ne trovo una sana e mi siedo. Appoggio la borsa su una specie di tavolino anch'esso sporco e mi lascio cadere sullo schienale aspettando di salire sull'aereo che mi cambierà totalmente la vita.

Spazio autore: Ciao ragazze, è la mia prima storia che non riguardi gli one direction. Per adesso state solo conoscendo la vera Sam e poi si vedrà. A 3 recensioni continuo. 

Baci