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Autore: AngelAnderson15    27/04/2013    1 recensioni
Ho scritto questa storia un pò di tempo fa e ho deciso di pubblicarla oggi ,visto che il tempo (piove a dirotto) mi ispirava particolarmente. Questa storia parla di come si sente Jeff e ad alcuni miei pensieri che ho associato a lui. Non è allegra ma oltre ad essere triste può portare una forma di depressione acuta per i lettori più sensibili e la voglia di leggere qualcosa di dolce fino al diabete per quelli che non sopportano le storie senza lieto fine.... Nella storia c'è un piccolo accenno di Niff (quasi inesistente in realtà) e Jeff pensa all'assenza di Nick che lo ha "abbandonato" ma più che altro è un pensiero, non c'è una vicenda dietro. Vorrei ringraziare la mia beta Melipedia che gli ha dato una controllatina pur odiando le storie tristi e detto questo buona lettura.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval | Coppie: Nick/Jeff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’Odio


Avete mai provato quella spiacevole sensazione che solo l’odio può far provare ?
Quel sentimento che ti fa odiare tutto di una persona, dalla voce al modo di fare?
Io si. Lo provo soprattutto davanti a uno specchio, quando il mio viso è solcato da lacrime rabbiose che finiranno per asciugarsi sulle guance, lasciando quella sensazione appiccicosa che non sopporto.
Canticchio tra me e me una canzone che ho sentito poco tempo fa, adesso mi sembra la canzone più giusta per questa situazione.
- I'm falling to pieces
I'm falling to pieces
I'm falling to pieces
Falling to pieces -
Ho mentito così tanto a tutti, ma soprattutto a me stesso, non capendo quanto in realtà io mi odi, nascondendo quanto io odi me stesso. Odio tutto di me, quel mio modo di fare dannatamente euforico e spensierato ,che mi porta a pensare spesso di avere la bocca scollegata dal cervello. Non riesco a controllarmi, finisco per dire cose idiote senza volerlo.
-I feel like a deer in the light-
E’ così che mi sento, esposto.
Esposto davanti a quel maledetto specchio in frantumi come il mio cuore, esposto senza quelle maschere che non mi fanno pensare a quanto in realtà io sia orribile.
Sono egoista, un fottutissimo egoista. Quando me lo disse mio padre non ci credetti, ma adesso mi vedo bene e finalmente posso dire che lui aveva ragione.
Lui goderebbe a sapere che mi ha aiutato ad autodistruggermi , si sentirebbe soddisfatto capendo che aveva ragione e tutto ciò che mi ha detto è vero.
Ho sfruttato il mio migliore amico senza che lui se ne rendesse conto, spuntandogli addosso le mie sofferenze cercando di alleviarle.
Mi sono finto sorridente mentre volevo soltanto scappare.
Solo Nick sa che non sono realmente così, solo lui sa che la mia felicità è reale, ma fino ad un certo punto. Infatti alcuni giorni non vivo neanche, sopravvivo, o almeno cerco di farlo e mi sento così bene quando si preoccupa per me.
Ho anche scoperto la mia rabbia repressa, che esce fuori soprattutto per cavolate a cui nessuno farebbe caso, ma in quel momento tutto il dolore che provo nel reprimere il tutto, tutta la sofferenza nel cercare di buttare fuori il tutto senza riuscirci ,scoppia .
Rido amaramente costatando improvvisamente che nessuno mi capisce ne mi conosce fino in fondo ,ma per questo posso incolpare solo me stesso, visto che è solo colpa mia, tutti conoscono solo un lato di me.
Mi ritrovo a ridere più forte e nella mia risata non c’è nulla di felice.
Penso a quanto siano illusi quando pensano di conoscermi. Il dolore al petto, che a volte sembra soffocarmi, si amplifica. Cerco un momento in cui io non abbia un costante groppo alla gola.
Mi fa arrabbiare questo, mi fa arrabbiare che loro pensino di conoscermi meglio di me stesso .
A volte vorrei solo urlargli contro dicendogli che sono degli illusi, che non è vero che mi conoscono, che nulla ha più senso.
- The thrill of the kill-
Urlo dentro di me. In realtà sussurro, reprimendo i singhiozzi in un asciugamano.
-Ti odio, io ti odio così tanto-
So anche senza guardare in quel dannato specchio in che condizioni mi trovo, so che ho lo sguardo perso nel vuoto, so che i miei occhi sono lucidi e la faccia è rosata, tendente al rosso per quante volte l’ho strofinata in quell’ asciugamano.
Una voce lontana che mi sembrava vagamente quella di Nick mi chiama, e come se mi avessero dato una scossa balzo in piedi guardando dietro di me e sentendo il mio cuore spazzarsi.
Non c’è nessuno. Nick aveva finalmente capito che razza di persona sono e si era allontanato.
Con un sorriso amaro mi rimisi a sedere mentre la mia mente cercava di torturarmi ancora sghignazzando apertamente vedendo i cocci del mio cuore.
-Falling to picies-
Urlai singhiozzando cercando non sentirla, per non cederle, per non cedere alla realtà restando nel mio mondo, ma in fondo non potevo scappare per sempre. Spossato mi sdraiai lasciandola libera di sputarmi addosso le sue parole piene d’odio.
“Ahahah quanto sei ridicolo, pensavi davvero che Nick vedendo ciò che sei veramente ti potesse amare? Illuso! Ahahah cresci una buona volta”
Sorrisi amaramente ancora una volta lasciando libero il dolore, sussurrando prima di addormentarmi che sarebbe cambiato prima o poi ,pur sapendo che non era vero.
Niente aveva più senso.

  
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