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Autore: Shirokuro    27/04/2013    1 recensioni
Uscendo da una cittadella di Sinnoh, Brock, Ash e Lucinda, si devono fermare perché lei deve tornare indietro a riprendere le PokéBall dimenticate.
[IkariShipping; Missing Moments; Flash]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucinda, Paul
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Ciao.  Sono tornata con una Ikari. Non so nemmeno perché, dato che sono una PearlShipper sfegatata. Eppure mi andava. Mi andava di andare contro quello che amo, la Pearl. Ero sul letto con Ami (Amelia) vicino che sta dimenando il telecomando della Wii crcando di giocare a La via della Fortuna, ed è lodevole se pensate che ha solo 3 anni, poi apro WordPad e comincio a scriver di Hikari, la storia perde controllo e finisce che mi ritrovo scritta una Ikari stupida e banale. Mi viene da cancellarla, ma poi mi dico: "Vabbé, la posto su EFP e poi vedrò..."  ed ora vi sto annoiando con i miei angoli d'autrice senza senso. Scritti per voglia e noia. Sto guardando mia sorella che fa smorfie senza senso e bofocchia parole come pofotta o butta e sta facendo casino.
Vabbé, vi lascio alla lettura di questa flashfic assurda e stupida.
Buona lettura.
 
 
 
 
#Penso a te
 
-Cavoli! Ho lasciato al Centro i miei Pokémon!- disse Lucinda schiaffeggiandosi in fronte con la forza tale che bastava per farla diventare rossa magenta. Il Capopalestra di Plumbepoli alzò le mani e bofocchiò sorridente: -Sei irrecuperabile, Lucinda!- poi aggiunse alzando il dito, nemmeno lui sapeva perché: -Valli a recuperare velocemente!- Lucida annuì e subito si prestò a dirigersi verso il Centro Pokémon appena abbandonato. Percorse velocemente il viattolo che vi si conduceva sorpassando velocemente delle case che si coloravano manomano in tonalità opache che simboleggiavano che ormai era il tramonto e la sera si prestava a farsi viva e coprire quella cittadella poco conosciuta. Lucinda si fermò poco prima del traguardo prestabilitosi ad ammirare il passaggio che annunciava l'ora di rientrare a casa.
Ma Lucinda rimase lì, imbambolata, immersa nei suoi pensieri e traendo portentosi respiri, per gustarsi quell'aria primaverile. Quell'aria che sentiva solo a Duefoglie e che gli mancava. Poi aprì gli occhi, fino a poco prima serrati, e vide una figura famigliare uscire dal Centro Pokémon.
Era Paul, che si fermò appena uscito, sorridendo. Sorridendo in modo gioioso e... sorridendo e basta. Ma quel che fece intenerire il cuore della Coordinatrice fu il suo sguardo perso nel vuoto. Nel vuoto che per lei erano pensieri veloci che si insidiavano nella testa di Paul: chissà a cosa pensava.
Si svegliò da quel momento e camminò fino al Centro Pokémon. -Ehi, Lucinda!- la chiamò Paul: -Hai dimenticato le PokéBall qua. Tieni.- le disse porgendole quelle che erano le PokéBall scordate. Lei le raccolse velocemente e ringraziò Paul.
-Stai bene?- gli chiese lui, volgendosi verso il proprio cammino, nella direzione antistante a quella di Lucinda. -Sì, sto bene e ora meglio.- disse sorridendo e incamminandosi verso la combricola che l'aspettava più avanti, lasciando Paul lì a sorridere beffardo: -A che stai pensando?- chiese ancora, facendo fermare la ragazza istintivamente: -Pensavo a te, mi domandavo perché prima sorridevi puntando il nulla.- poi si girò, attendendo la risposta di Paul. 
-Se ti rispondessi "Stavo pensando a te", mi crederesti?- lei annuì. -Perché è così.-
 
 
 
-Anche io penso sempre a te.-
   
 
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