Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: nutcracker    27/04/2013    3 recensioni
"Mi piace parlare al contrario. Fa sembrare le cose diverse da come sono. Le fa sembrare più facili." "Dicevano che il 10 era il mio numero fortunato. Si sbagliavano."
Cinquantunesimi Hunger Games. "Nessuna pietà."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Vi prego, ascoltate questa mentre leggete.



La Mietitura

 

Menap. Regnuh Semag. Mi piace parlare al contrario. Fa sembrare le cose diverse da come sono. Le fa sembrare più facili. E gli Hunger Games di Panem non lo sono per niente.

Ho 15 anni e vivo da sempre nel Distretto 10. Dicevano che il 10 era il mio numero fortunato. L' anno dei cinquantunesimi Giochi Della Fame c'erano 10 foglietti con il mio nome, in quella maledettissima urna. Iceid. Dieci possibilità di diventare un' assassina. Dieci possibilità di andare incontro al destino che popola gli incubi di tutti i bambini dei distretti da quando diventano in grado di comprendere la parola “morte”. “Possa la fortuna essere sempre a vostro favore”. È facile dirlo per Hallon Dealer. Il suo nome non è nell' urna. Dicevano che il 10 era il mio numero fortunato. Si sbagliavano.

 

Chinelle Lewison.

 

La voce possente di Hallon echeggia tra la folla ammutolita del Distretto. Chinelle sale sul palco con gli occhi di tutti puntati addosso. Incrocia lo sguardo del padre: in un altro contesto, si sarebbe detto che gli era stata rubata l' anima. Chinelle scruta gli spettatori. È stata sorteggiata. Dieci possibilità su migliaia. È stata sorteggiata. Chinelle sono io.

 

Randy Bolgar

 

Tutti si voltano verso Randy. Lui inghiotte e avanza. Sale sul palco, si posiziona di fianco a me. Ci scambiamo uno sguardo inorridito. Io e Randy litighiamo continuamente da quando ci conosciamo. Per qualsiasi motivo. Nessuno mi è antipatico quanto lui, e per lui è lo stesso con me. Proprio per questo è così terribile che siamo stati sorteggiati per gli stessi Giochi. Non potrei mai ucciderlo. È quello che ho sempre desiderato, ma non sul serio. Ucciderlo vorrebbe dire che il nostro rapporto è andato perso per sempre. Mi sentirei uno schifo ad ucciderlo. Se lo uccidessi, tra noi due avrebbe vinto lui. Spero che qualcuno lo uccida prima di me.

 

 

Sul Treno

 

Aleezah Kodrow è la nostra mentore. Tagliente e sbrigativa. Quando lei vinse io e Randy dovevamo ancora venire al mondo. Mentre lei ci dispensa consigli su come sopravvivere all' arena, noto che Randy mi sta osservando. Se qualcuno mi chiedesse cosa voglio in questo momento, non risponderei: tornare a casa; vorrei semplicemente sapere cosa sta pensando Randy. Cosa gli frulla nella testa e come ha intenzione di comportarsi di fronte a quello che ci aspetta. Probabilmente non lo sa neanche lui. Come me. Mi riscuoto dai miei pensieri in tempo per sentire chiara e implacabile l' ultima frase di Aleezah: “Nessuna pietà.”

La notte non dormo. Avrò tutto il tempo per farlo quando sarò morta. Esco dalla mia stanza e faccio un giro per il treno. Apro la porta della cucina e un ragazzo biondo volta la testa verso di me, piantando i suoi occhi scuri nei miei. Mi siedo sul tavolo di fronte a lui e abbasso la testa. Quando la rialzo, una mano grande davanti a me mi porge una sigaretta. Le ho viste spesso tra le labbra dei Pacificatori, ma sono pochissimi gli abitanti del Distretto 10 che se le possono permettere. Né io né Randy facciamo parte di loro.

Scuoto la testa.

- No, grazie.-

Randy ritrae la mano e lascia cadere la sigaretta per terra.

- L' ho trovata sulla credenza. Roba da Capitol City.-

Silenzio. La cucina è carica di respiro. Cerco di capire qual è il più profondo. È una dura lotta.

- Come ti senti?-

Lo guardo negli occhi, stupita. Non mi aveva mai chiesto una cosa del genere. A dire il vero, non credevo gliene importasse qualcosa. Non si era fatto questi problemi prima di spingermi in una pozzanghera o insultarmi davanti al ragazzo più bello della scuola. Allora era diverso. La morte non incombeva su di noi.

Distolgo lo sguardo.

- Come ad un esame.-

Lui mi scruta e aggiunge:

- Un concorso con 24 partecipanti. Gli eliminati, però, stavolta muoiono. Nessun concorso alternativo. Nessuna seconda possibilità. Uno sopravvive. Gli altri vengono sopraffatti.-

Annuisco. La situazione si è fatta assurda. Siamo entrambi consapevoli del fatto che faremo di tutto per annientare l' altro. Eppure, noi che ci siamo sempre detestati, sediamo l' uno di fronte all' altra a parlare dei nostri sentimenti. Buffo. Forse è quando si ha paura che si lascia uscire la parte nascosta di noi. Quella che nessuno ha mai visto.

Rimaniamo lì fermi per un po', senza dire niente. A volte il silenzio esprime meglio delle parole ciò che si vuole dire.

Randy soffoca una risata. Lo guardo interrogativa.

- Mi è tornato in mente il discorso di fine anno scolastico di due anni fa-

Sorrido. Avevano assegnato a me l' incarico. Ma lo voleva anche Randy. Desiderio che lo aveva portato a sabotarmi sostituendo il foglio che avrei dovuto leggere con un discorso scritto di suo pugno, il quale consisteva in una serie di frasi insensate, parole inesistenti e insulti volgari. Probabilmente è stata la figuraccia peggiore nella storia della scuola.

Ricordo perché sono su quel treno. Il mio sorriso svanisce.

Quando, la mattina dopo, arriviamo a Capitol City, Aleezah ci ripete il suo motto: Nessuna pietà. Io, però, di uccidere Randy Bolgar, ho ancora meno voglia di prima.

 

 

Il Centro di Addestramento

 

Sto per entrare. Mi hanno appena chiamato.

- Stendili-

È Randy. Il suo sguardo significa coraggio. Significa ce la puoi fare. Ce la posso fare.

 

 

L' Appartamento

 

Siamo tutti seduti sul divano dell' appartamento di Capitol City: Hallon, Thisia (stilista di Randy), Randy, Jaybuck (il mio stilista), io e Azeelah. La tv ci mostra i voti dei tributi. Distretto 8. Distretto 9 . Distretto 10. Randy si merita un 7. Io non so cosa aspettarmi: tutto quello che ho fatto è stato dipingermi dalla testa ai piedi cantando una canzone popolare, stendermi a terra e mostrare quanto assomigliassi al pavimento. Non mi è venuto in mente altro. Sono debole e non ho mira: i miei talenti sono più artistici. Ho fatto quello che sapevo fare.

Chinelle Lewison... 4. È già qualcosa. Ma Randy ha preso tre voti più di me. Non mi piace per niente che mi superi.

Il letto è caldo. Ho gli occhi aperti e rifletto. Qualcuno bussa piano alla porta. Aspetto. Altri colpi. Mi alzo e apro. Randy entra e richiude la porta dietro di sè. Mi fissa, si siede sul letto e mi fa cenno di imitarlo. Stringo il cuscino e taccio. Randy sospira.

- Noi... non siamo mai andati molto d' accordo-

Scuoto la testa. No. Per niente.

- Io... mi dispiace.-

Due parole. Due parole incredibilmente difficili da pronunciare. Due parole che vogliono dire tutto. Due parole che, per noi, significano il perdono.

- Anche a me-

Veramente.

Ora possiamo morire in pace. Senza sensi di colpa.

Randy sembra sul punto di fare qualcosa, ma rinuncia e si dirige verso la porta. Prima di chiuderla, mormora:

- Buona fortuna, Chinelle.-

Anche a te, Randy.

 

 

Nell' Arena

 

Gli Hunger Games vanno avanti da tre settimane, cinque giorni e due ore. Ho contato ogni secondo passato dal mio arrivo. I veri Giochi, però,cominciano solo adesso. Quello che più ho temuto dalla mietitura, quello che mi sono augurata non accadesse mai, quello che ho sperato con tutto il cuore succedesse solo nei miei incubi, si sta avverando. Rimangono solo due tributi in tutta l' arena. Uno sono io. L' altro, porca puttana, è Randy Bolgar. Il corpo di Stendle, Distretto 4, giace ai suoi piedi, il coltello piantato nella pancia e un tridente ancora in mano. Il ragazzo del mio Distretto ansima pesantemente, le braccia mezze sollevate e tremanti. Deglutisce e mi guarda negli occhi, abbassandole di colpo. Conosco Randy da dieci anni, e non avevo nemmeno scalfito la superficie della sua corazza esterna. Non avevo capito come fosse in realtà. Non avevo capito niente.

Un ragazzo biondo, alto, sporco, sudato e insanguinato estrae un coltello da un cadavere davanti a sé e si rialza. Indietreggio incespicando e tasto il terreno in cerca di un' arma qualunque. Randy accenna un sorriso malinconico.

- Mi mancherai, Chinelle. Sei stata la mia migliore nemica.-

Poi, la fine di tutto.

 

 

Di nuovo a Casa

 

Sono distesa a pancia in giù sul pavimento della mia nuova villetta. È bagnato. Sono stata io. Ho bagnato il pavimento e ho causato la morte di Randy Bolgar. Per il pavimento sono bastate le mie lacrime. Per Randy ci è voluta una buona dose di pura idiozia e ingenuità. Non aveva preso il coltello per uccidere me. Non aveva estratto quel cazzo di coltello per finire me. L' aveva impugnato per ficcarselo nel polmone sinistro. Perchè l' hai fatto, Randy? Perchè? Con il viso inzuppato dal mio pianto copioso, tutto quello che ha fatto è stato sorridere e posare la mano prima sul mio cuore e poi sul suo. Otrom. Randy è morto sorridendo. Ha salvato una vita, la mia. Io, la nuova Vincitrice del Distretto 10, ho causato più o meno direttamente la morte di 23 tributi, tra i quali il ragazzo che mi spinse di proposito in una pozzanghera. Darei qualunque cosa perché lo facesse di nuovo. Randy Bolgar era il ragazzo più antipatico, arrogante, presuntuoso, orgoglioso, altruista e meraviglioso che avessi mai incontrato. Distretto 10. 10 foglietti. 10 anni per scavare dentro un ragazzo profondo. Il dieci è un numero di merda.









The Blue Cupboard


Eeehii! Salve a tutti gente! Questa è la mia prima fan fiction e ad essere sincera non ci ho messo tanto a scriverla, perchè è un' idea che avevo in testa da un po'... Spero che comunque vi sia piaciuta e che continuerete a leggere quello che pubblicherò! La canzone era "Hallelujah" di Jeff Buckley. Io la sentivo a ripetizione mentre scrivevo, la trovo bellissima e secondo me si sposa alla perfezione con l' os!

Bye Bye

Mel

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: nutcracker