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Autore: Ily18    16/11/2007    3 recensioni
[PRISON BREAK]
Ciao a tutti, ecco un'altra storia.
Il tutto si svolge in una stanza di ospedale, Michael è ferito e Sara resta al suo fianco finchè non si sveglia.
Allora, i dialoghi tra virgolette sono quasi tutti di Sara (ve lo dico perchè qualche volta mi sembra che non si capisca), mentre invece i pensieri sono di Michael.
NIENTE di quello che leggete qui è spoiler, ma tutto frutto della mia mente malata! ^_^
Buona lettura.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Michael Scofield, Sara Tancredi | Coppie: Michael/Sara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Hey, svegliati”

“…”

“Sono io, Sara! Su, apri gli occhi…”

“…”

“Ti prego Michael…apri gli occhi…”

Ti vedo di fronte a me che piangi.
Vorrei alzare la mano per asciugarti le lacrime, ma ho un fortissimo dolore al braccio.

"Michael, sei sveglio!”

Finalmente un sorriso anche se tra le lacrime.
Mi accarezzi il viso continuando a piangere.
Stai così male per colpa mia vero?

“Ti hanno operato alla spalla e di sicuro sei ancora un po’ intontito dall’anestesia…”mi dici notando che cerco di alzare il braccio e che cerco di guardarmi intorno per capire dove mi trovo.

Operato alla spalla? Ma di che parli?

“C…o…?”

Ottimo,non riesco nemmeno a parlare.

“Stavi dipingendo in camera e…” non continui la frase perché ancora una volta le lacrime prendono sopravvento sul tuo bellissimo sorriso.
Si, stai male per colpa mia.
L’incubo di ogni persona, vedere la persona che si ama soffrire e non poter fare nulla.

Ricordo qualcosa.
Dicesti di volere sentire più tua la camera da letto della nostra nuova casa.
Io che per farti una sorpresa, compro la vernice del tuo colore preferito per ridipingere la stanza.
Ricordo che ero su una scala e poi…
E poi non ricordo altro, buio totale.

“…sei caduto” continui a fatica la frase che avevi lasciato in sospeso.

Cerco ancora una volta di asciugarti le lacrime, ma non ce la faccio, mi sento come se mi avessero legato al letto.
E’ frustrante vedere la persona che ami soffrire e non poter fare niente per farla sentire meglio.
E’ l’incubo di ogni persona sentirsi inutile.
Ed è come mi sento io nel vederti a qualche centimetro da me in lacrime.
Mi sento uno schifo.

“Quando sono rientrata a casa, ti ho visto in terra…ho provato a chiamarti ma non rispondevi…nemmeno gli schiaffetti che ti ho dato hanno funzionato…così ho fatto il 911 e…ti hanno portato qui” continui a parlarmi mentre mi accarezzi dolcemente la mano.

Vorrei rassicurarti sulle mie condizioni, dirti che starò bene e che non devi stare così in pensiero per me.
L’incubo di ogni persona, vedere che chi ami stà male per te.

“Hanno fatto qualche controllo anche a me perché…” ti blocchi di nuovo perché inizi a piangere più di prima.
Fai un respiro profondo e continui.
“…perché pensavano fossi ferita anche io e…” ti rifermi per piangere.

Tra i singhiozzi mi dai una notizia che fa più male del dolore che sento al braccio.

“L’ho perso Michael…nostra figlia…”

Crolli.
Piangi a dirotto sul mio letto.
Piangi per colpa mia.
Questo è peggio di un incubo.
Ho appena fatto male a te e a nostra figlia che non nascerà mai.
Sono paralizzato.
Ma questa volta è lo shock della notizia, non l’anestesia.

Raccolgo le poche forze in corpo e con uno sforzo enorme riesco a muovere un dito e a sfiorarti la mano.
Ti giri a guardarmi.

“Ti…pro…metto che…noi avre…mo un altro…figlio” riesco a dire con molta fatica.
Non so nemmeno se hai capito quello che ho detto.
Prendi la mia mano tra le tue e continuando a piangere la baci.
Poi inizi a scuotere la testa.

“No…non posso Michael…e nemmeno tu puoi…ho bisogno di stare da sola ora…ho paura…di quello che mi potrebbe succedere se continuo a starti accanto…”

Appoggi dolcemente la mia mano sul letto.
Mi hai appena spezzato il cuore, ma hai l’accuratezza di non farmi sentire dolore alla mano.

“So che è da codardi dirlo ora che non puoi rispondere…ma…non possiamo più stare insieme…io…scusami…devo andare”

Mi accarezzi un’ultima volta la guancia e poi, tra le lacrime, te ne vai.
Esci dalla stanza.
Esci dalla mia vita.
Vorrei alzarmi da questo maledetto letto, strappare tutti i fili di queste inutili macchine e correrti dietro.
Fermarti e convincerti che andrà tutto bene finché io e te staremo insieme.

Ma tutto questo non succede.
Ti ho persa per sempre.
L’incubo di ogni persona, perdere la persona che si ama.



“NO!”



Mi ritrovo seduto sul letto.
Sono in un bagno di sudore.
Giro subito lo sguardo per cercarti.
Eccoti!
Grazie a Dio era solo un incubo.

Sei stesa come sempre di fianco a me, mi dai le spalle.
Adoro vederti dormire in quella posizione perché la luce della luna, che entra dalla finestra, ti illumina e ti fa sembrare ancora più bella.

Mi viene spontaneo accarezzarti dolcemente il braccio.
Voglio essere sicuro che non sia un sogno.
Tu, sempre addormentata, ti giri di scatto verso di me.
Ti accoccoli e poggi la testa sul mio petto.
Sentire il calore del tuo corpo sul mio mi fa ripensare a come mi sentivo prima.
Quando avevo creduto di aver perso te e nostra figlia.
Di aver perso il mio mondo.

Ti accarezzo la pancia.
Ti guardo un’ultima volta e sorrido.
Hai appena messo la tua mano sul mio petto, adoro quando lo fai.

Ti bacio sulla fronte e chiudo gli occhi.
Ora so di poter dormire tranquillo, di non fare altri incubi.
Il solo rivederti accanto a me, mi dà la certezza che per noi tre andrà tutto bene.

   
 
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