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Autore: Giankip    27/04/2013    1 recensioni
Dopo l'incidente del video di "Run, Joey, run", Jesse lascia il McKinley e Rachel lo segue alla Carmel. Come gestirà Rachel la situazione di essere una dei Vocal Adrenaline? E come faranno le Nuove Direzioni senza di lei? Viene esplorata la relazione tra Rachel e sua madre Shelby e l'amicizia Faberry. Una 'what if' se la storia tra Rachel e Jesse non fosse mai finita e lei si fosse trasferita nei VA. (TRADUZIONE)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finn Hudson, Jessie St. James, Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sapeva benissimo quello avrebbe fatto di li a poco dopo aver chiuso l'armadietto. Ma non l'avrebbe fermata dal mandare una mezza dozzina di sms e lasciare un imbarazzante numero di messaggi sulla sua segreteria. Non l'avrebbe fermata dal mettersi ad aspettare la sua macchina nel pargheggio il mattino dopo o dal cercare i suoi capelli perfettamente pettinati nei corridoi. Ed era davvero in grado di andare avanti con la speranza di trovarlo almeno sino a quando non incontrò Jacob nel corridoio.
 
"Non ora Jacob." Non era dell'umore per avere a che fare con lui.
 
"Volevo solo dirti quanto mi dispiace che tu ti sia lasciata," continuò senza fare caso all'interruzione di lei. "E offrirti la mia spalla per piangerci sopra se-" Rachel chiuse di colpo il suo armadietto.
 
"Non so da dove tu prenda le tue informazioni, ma Jesse ed io NON ci siamo lasciati." Disse acidamente, per poi girarsi e allantonarsi drammaticamente.
 
"Allora perché si è ritirato da questa scuola?" Quelle parole la fecero fermare di colpo e le provocarono un improvviso dolore toracico.
 
"Dove lo hai sentito?" gli chiese, odiando quel debole tremolio che la sua voce aveva prodotto.
 
"Ho delle fonti nell'ufficio del preside." Rachel notò il tono di superiorità nella sua voce, "i suoi genitori erano qui un'ora fa." Lei si girò per affrontarlo e vide uno sguardo compiaciuto sulla sua faccia. "Il tuo fidanzato se n'è andato."
 
Aprì la bocca per rispondere, ma non una singola parola riuscì ad uscirne. Si girò e corse via senza dire altro, non preoccupandosi di guardare indietro. Non lasciò cadere la prima lacrima sino a quando non fosse al sicuro dentro uno dei bagni. Se n'era andato.
 
"Ne ho avuto abbastanza di te" le parole eccheggiarono nella sua mente e facevano ancora più male al solo pensare che erano vere e che per quello doveva incolpare solo se stessa. Voleva essere "musicalmente promiscua" e non aveva considerato che genere di segnale avrebbe mandato a Jesse, Puck o Finn. Una volta ancora l'unica persona i cui sentimenti aveva considerato era se stessa, ed ora era forzata ad dover affrontare le conseguenze. Il suono della campanella fu amplificato dai muri del bagno e la fece trasalire dai suoi pensieri pieni di frustazione.
 
Per un momento pensò di saltare le lezioni e tornare a casa per continuare a piangere, ma poi scacciò quel pensiero. Suo padre sarebbe stato a casa, e per quanto mezzo intenzionata a condividere i problemi con i suoi genitori potesse essere, non voleva affrontare con i suoi quel discorso. Uscendo dal bagno usò della carta igienica per asciugarsi le lacrime e le macchie lasciate dal trucco al meglio che poteva e provò a rendersi ben presentabile e pronta per una eventuale telecamera. Rimase a fissarsi nello specchio fino a quando non riuscì a ricacciare dentro di se tutta la tristezza e mascherare il tutto dietro un aspetto di calma e compostezza per poi ritornare velocemente negli affollati corridoi ad affrontare il mondo.
 
Ce la face ad arrivare prima che la seconda campanella suonasse e le sembrò che tutti nella classe la stessero guardando. Era strano come tutta quella attezione che normalmente avrebbe gradito fosse diventata soffocante. Facendo la strada per raggiungere il suo banco vuoto sapeva che ogni sussurro con le mani alla bocca e le risatine soffocate erano su di lei. Oltre al fatto che Jacob sarebbe stato ben capace di far spargere la voce così velocemente, quel banco vuoto accanto al suo le sembrava come un cartellone al neon, ad indicare che si era lasciata sfuggire un altro ragazzo.
 
Rachel chiuse gli occhi e allontanò dalla sua mente quei pensieri. La signorina Glass aveva già iniziato a scarabocchiare alla lavagna, a lei si dovette affrettare a tirare fuori dallo zaino un quaderno e una penna per prendere appunti. E come in qualche modo era riuscita a superare per la prima volta il ciclo e quella dopo anche, pensava che ce l'avrebbe fatta anche a stare tutto il giorno sotto i radar, almeno era quello che pensava fino a quando Finn non si intrufolò nel posto accanto al suo, sedendosi sulla sedia che fino a quel giorno era stato Jesse a riempire.
 
"Ciao," disse lui calorosamente.
 
"Ciao Finn," rispose gentilmente, "hai finito i compiti dal capitolo cinque? Ho impiegato quasi un'ora a cercare la soluzione alla domanda sei nel libro, fino a quando finalmente l'ho trovata nel capitolo quattro, e so che la signorina Glass ci mette domande da altri capitoli apposta per farci perdere tempo," stava divagando, ma era l'unica cosa che aveva pensato di fare per evitare l'argomento di cui lui voleva parlare. "Non so come conoscere la mitosi mi aiuti con la mia carriera a Broadway. E' come se-"
 
"Quindi... Ho sentito di te e Jesse," la interruppe bruscamente, mostrando un'altra volta il suo grande tatto. "Mi dispiace..."
 
"No, non ti dispiace," rispose Rachel, dimostrandosi altrettanto sgarbata.
 
"Già...," ammise imbarazzato. "Ascolta, cosa ne pensi di uscire io e te stasera e... parlare o fare qualcosa?"
 
Lei non voleva neanche pensare a cosa quel 'fare qualcosa' potesse significare. "Finn-"
 
"Signorina Berry, signor Hudson, dovrò aspettare fino a che non finite la vostra chiacchierata?" Chiese la signorina Glass posizionata di fronte alla classe, aspettando che uno dei due rispondesse.
 
"No! Ci scusi!" disse subito Rachel per poi rimmergersi nella sua mente. Finn borbottò qualcosa per scusarsi e la lezione continuò con una lei che ignorava i tentativi di lui di incrociare il suo sguardo. Quella fu la prima volta in tutto il semestre che l'ora di biologia volò via. Perfino prima che la campanella suonasse lei aveva già messo apposto la maggior parte delle sue cose e stava per correre fuori dalla porta quando Finn le si parò . Lei guardò come Quinn, Santana, Brittany e il resto della classe sgusciò via lasciandoli da soli.
 
"Quindi cosa ne dici?" le chiese direttamente.
 
"Finn... non posso," gli disse Rachel, l'ansia di finire quella conversazione la faceva parlare più veloce. "Non sono nello stato di entrare in una nuova relazione, specialmente perché non sono ancora sicura di quello che sta accadendo tra me e Jesse..."
 
"Non sei sicura?" Chiese incredulo, "Rachel, ha lasciato questa scuola." A quanto pareva la voce non ci aveva messo molto a spargersi. "Se n'è andato! Ti ha abbandata... e con te il Glee club." Fece un passo di lei e la guardò con i suoi occhioni da cucciolo. "Io non ti farei mai una cosa del genere."
 
Lei dovette evitare il suo sguardo, "No, romperesti con me per una qualunque ragione e inzieresti a uscire di nuovo con Santana o Brittany." Se ne uscì aggressivamente per difesa, "pensavo volessi essere una rock star. Cosa ti è successo?" Sapeva che quello non era giusto, ma non lo era nemmeno forzare quella conversazione con lei...
 
"E' di questo che si tratta?" Riusciva a sentire la frustazione nella sua voce. "So di aver fatto un casino uscendo con loro due, ma non ero forte abbastanza, non ero ancora pronto per impegnarmi seriamente di nuovo..."
 
Rachel cercò di aggirarlo e uscire, "Ma ora sono pronto!" Aggiunse lui velocemente, facendola fermare e sospirare.
 
"Finn, se n'è andato da appena tre ore. Non sono pronta per uscire di nuovo con qualcuno," gli disse stanca.
 
"Allora aspetterò sino a quando quando lo sarai," disse tanto determinato quanto lo era stato poco prima.
 
"Bene," gli concedette, almeno avrebbe potuto finire quella conversazione. "Ci vediamo al Glee club." Finì di dire per poi uscire senza aspettare una risposta. Finalmente fuori dalla classe realizzò che era arrivata la pausa pranzo, che lei usava passare con Jesse da quando avevano iniziato a uscire insieme. Non sapeva come lui fosse riuscito a entrare in ogni aspetto della sua vita così velocemente, ma sentiva tantissimo la sua mancanza in quel momento. Era così immersa nei suoi pensieri che non aveva notato una felpa della squadra da football muoversi verso di lei sino a quando non venne colpita in faccia da una granita ghiacciata alla fragola.
 
Perfetto, pensò sentendo il ghiaccio scenderle fino al collo della maglietta, mentre nel corridoio si sentivano risatine e burle verso di lei. Si fermò al suo armadietto per prendere dei vestiti di ricambio che portava sempre con se prima di andare in bagno a cambiarsi. Per fortuna non era stata presa con la granita nei pantaloni, quinda doveva solo cambiarsi la maglietta. Quella era la prima volta da settimane che le era stata tirata una granita. Sin da quando Jesse aveva iniziato a mettersi tra lei e gli atleti con delle granite in mano, rendendo esplicito che chiunque si fosse azzardato a tirarne una alla sua ragazza avrebbe dovuto fare i conti con lui, lei non aveva più ricevuto nessuna granita in faccia. Per quanto Rachel odiasse la violenza (le piaceva pensare che quelle fossere delle minacce a vuoto) non le dispiaceva la sua cavalleria.
 
La ragazza supponeva inoltre che quello fosse il modo di farle sapere che le passeggiate tranquille per i corridoi erano finite. Si stava cambiando la maglietta nel bagno quando sentì una porta aprirsi e qualcuno entrare nel bagno accanto al suo. Mise i vestiti macchiati in una busta e uscendo dal suo bagno sentì qualcuno tossire e lo scarico di un gabinetto. Raggiungendo il suo zaino tolse una bottiglietta d'acqua per appoggiare sotto di essa la busta con la maglia macchiata, quando Quinn uscì dal bagno accanto a quello dove era lei prima. Per un momento la bionda la guardò sorpresa e un po' imbarazzata, ma poi si nascose sotto la sua usuale maschera.
 
 "Stai bene?" chiese Rachel preoccupata.
 
"Sono incinta," rispose Quinn aridamente.
 
Rachel si sentì le guance rosse per la sua ovvia domanda, continuando a stringere in mano la bottiglietta d'acqua. "Non l'ho aperta." Assicurò a Quinn, nel caso che l'altra ragazza fosse preoccupata di prendersi qualche sorta di strano virus. Quinn non si mosse. Stava per rimettere la bottiglietta nello zaino quando lei le si avvicinò e gliela prese di mano. "Grazie." Disse semplicemente, prima di andare verso il lavandino e risciaquarsi la bocca.
 
Per un momento fu sorpresa che avesse davvero accettato il suo aiuto, e non sapeva cosa fare. La situazione si stava facendo imbarazzante e Rachel sentì un pezzo di ghiaccio scivolarle sulla faccia, quindi andò al lavandino e si sciacquò i capelli un'altra volta. Era così presa a togliersi il ghiaccio dai capelli che quando tolse la testa dal lavandino vide Quinn fissarla si sorprese. Quindi prese velocemente un asciugamano per asciugarsi i capelli aspettandosi che Quinn se ne andasse, ma lei continuava a fissarla.
 
"Dopo tutta la fatica che hai fatto a farti notare da lui, vuoi seriamente rifiutare l'offerta di uscire?" Chiese la bionda incredula. Sebbene le sue parole non avessero il solito tocco di rabbia o malizia fecero sentile Rachel a disagio.
 
"Quinn... Io-" iniziò a dire imbarazzata.
 
"Smettila." Disse decisa, "ci sono passata sopra." Poi continuò mentre Rachel la guardava scettica, "lo avrebbe scoperto prima o poi, e per quanto faccia male, prima era meglio di poi." Si mise una mano sulla pancia, e per un momento Rachel poté vedere la tristezza nei suoi occhi. "Comunque, non stiamo parlando di me."
 
"Come sai che mi ha chiesto di uscire?"
 
"A parte il fatto che ero seduta proprio dietro voi due?" Chiese Quinn sarcasticamente, "Finn è acuto quanto un elefante ubriaco. E smettila di cambiare argomento."
 
"Finn è una gran brava persona," rispose Rachel lentamente, considerando meglio la domanda quella volta, "ma Jesse è il primo ragazzo che abbia mai incontrato che davvero mi capisce. Insomma, ha un repertorio di Broadway grande abbastanza da competere con il mio, capisce davvero le mie battute e i miei riferimenti, e ha le mie stesse ambizioni. E ciliegina sulla torta, non gli ho dovuto fare pressioni per entrare nel Glee club. E' una delle persone più talentuose che conosco..." La sua voce si affievolì mentre elencava i suoi tanti pregi.
 
"Oh santo cielo," Quinn disse roteando gli occhi al cielo e assumento un'espressione diverita, fermando il fantasticare di Rachel. "Alla fine certe cose non cambiano mai," disse ironicamente. "Sei sempre stata una che corre troppo." Disse notando lo sguardo confuso di Rachel.
 
"Non è vero," controbattè Rachel, non sicura se quello fosse un insulto o no.
 
"Si invece!" Esclamò Quinn con una risatina. "Circa una settimana dopo che uscì 'Justified' pensavi che Justin Timberlake fosse la tua anima gemella."
 
Rachel ridette, "sono stata per la prima volta interessata a lui quando si immerse nel genere N'Sync. Il suo avventurarsi in una carriera da solista ha solidificato il mio amore per lui, come artista e essere umano, e confermò i  miei sospetti che il resto della band stava lo stava solo trattenendo dal poter esprimere il suo vero potenziale. Il mio amore per lui ci ha messo molti anni a fiorire ed è ancora molto vivo oggi." Si difese Rachel avidamente, ricordandosi i giorni passati nella sua stanza con Quinn ad ascoltare quel CD ripetutamente fino a consumarlo, con la bionda che si rifiutava di andarsene fino a quando la canzone non era finita. Con tutto il dramma che c'era stato nelle loro vite da quanto erano entrate alle superiori era facile dimenticarsi che una volta erano state amiche. Infatti, c'era un'intesa comune nel fare finta che non lo fossero mai state. Era la prima volta da quando alle medie avevano litigato che Rachel si sentiva di nuovo a suo agio a confidarsi con Quinn.
 
"Ok forse sono un po' precipitosa," disse poi seria quando Quinn smise di ridere. "Ma non mi sono mai sentita così per un ragazzo prima. Per la prima volta nella mia vita sento che qualcuno mi accetta pienamente per quella che sono. Lui ha visto i miei difetti e non mi ha chiesto di cambiare una singola cosa in me. Jesse mi fa sentire bene con me stessa," disse scrollando leggermente le spalle sentendo un senso di liberazione. Quella era la prima volta che lo diceva a voce alta.
 
Quinn annuì, "sai, sto iniziando a capire quanto questo sia davvero importante. Ho passato così tanto tempo a trasformare me stessa nella persona che ognuno vorrebbe che io sia... la figlia perfetta, la ragazza perfetta, la capo cheerleader... e ora so che non potrò essere più quella persona..." poi la sua voce si affievolì, "mi dispiace, che tu abbia rotto con Jesse." Disse sinceramente.
 
Rachel annuì in senso di accettazione, capendo che la conversazione era finita. Quinn si girò e uscì dal bagno con i suoi problemi a cui pensare. Rachel rimase nella stessa posizione, qualcosa la scioccò nel fatto che aveva avuto una conversazione civile con Quinn Fabray, forse la prima da anni che non contenesse nessun insulto o scontro.
Finì per passare la sua pausa pranzo nella biblioteca, sperando di riuscire a passare la sua ultima ora senza nessun altro incidente. Quando la campanella d'uscita suonò, Rachel esitò un po' di più del necessario in classe, prendendosi il suo tempo per mettere apposto le sue cose, cercando di tardare il più possibile, ma presto il suo banco fu completamente svuotato, e malgrado trascinasse i piedi si ritrovò subito davanti alla porta dell'aula canto. 
 
Quella volta quando entrò dalla porta tutti la stavano fissando, e la stanza era completamente silenziosa. Apparentemente aveva appena interrotto un'animata discussione tra Finn, Kurt, Artie, Tina e Mercedes, e nessuno ne sembrava molto felice.
 
"Beh, parlando del diavolo." Disse Kurt altezzosamente.
 
"Quindi, prima forzi il tuo piccolo ragazzo a entrare nel team e prendersi tutte le parti maschili, dopo ti molla e ci lascia tutti così all'improvviso?" Chiese arrabbiata Mercedes, che non rinunciava mai al confronto.
 
"Te l'avevo detto che era una spia." Disse Santana a Brittany con aria sapientina.
 
"No, non lo era!" Esclamò Rachel, sentendosi in dovere di difendere Jesse e se stessa, "solo perché ha lasciato il Glee non vuol dire che sia una spia."
 
"Oh ti prego," disse Kurt ridacchiando per deriderla, "ti ha usata per infiltrarsi nel club, e ora che se n'è andata non riesci ad ammetterlo."
 
"Hey, calmatevi," Finn si alzò, e Rachel sentì un po' di gratitudine verso di lui, "sappiamo tutti che a Rachel importa di questo club a più di chiunque altro. Non è colpa sua se Jesse si è preso gioco di lei."
 
"E' del tutto colpa sua," rispose seccamente Kurt.
 
"Va bene, avete detto abbastanza!" Disse il signor Schue prima che qualcuno potesse contestare di nuovo. Durante la conversazione era rimasto inosservato. "Ognuno si sieda." Disse ai ragazzi, e la discussione fu sedata quando tutti si sedettero. Rachel si sedette in seconda fila, tra Finn e Mike Chang, che non sembrava essere molto interessato alla discussione.
 
"Sono sicuro che abbiate già sentito che Jesse St. James ha lasciato il Glee club, quindi dovremo riassegnare alcuni ruoli," disse con un impercettibile sguardo a Finn, che non aveva avuto nessuna parte dall'arrivo di Jesse.
 
"Signor Schue, cosa facciamo per la nostra scaletta? Jesse sa tutto di noi, e non sappiamo se dirà qualcosa ai Vocal Adrenaline o meno." Chiese Artie.
 
"Abbiamo lavorato duramente a questa scaletta da quando è arrivato!" Disse Rachel che sentiva la frustazione crescere dentro di lei.
 
"Ragazzi, ascoltate, dovremmo solo lavorare più duramente," disse semplicemente il signor Schue. "Una scaletta è solo una scaletta, quello che avete - che rende questo club così speciale - non è qualcosa che i Vocal Adrenaline posso rubare. So che se concentriamo le nostre menti su questo li faremo fuori alle Regionali," disse per incoraggiarli, ma la tensione dalla discussione di prima era ancora nell'aria.
 
"Su, forza, ragazzi!" Esclamò Schuester cercando di aumentare il loro entusiasmo, "ci sono suggerimenti per il tema di questa settimana?" Aveva deciso che appellarsi alla loro creatività avrebbe potuto dare un responso positivo.
 
"Cosa ne pensate di 'cuori spezzati'?" Chiese sarcasticamente Kurt. Rachel desiderava essersene andata quella mattina quando ne aveva avuto l'occasione, ma sapeva che sarebbe solo stato peggio se avesse aspettato per affrontarli.
 
"Non abbiamo ancora fatto 'tradimenti'," suggerì Mercedes lanciando un leggero ghigno diverito a Kurt.
 
"OPPURE, potremmo fare 'Somebody to love' per le Regionali?" Chiese Rachel ad alta voce, passando sopra alle loro provocazioni.
 
"O potremmo fare 'Don't stop believing', non la facciamo da un po'..." Disse Quinn inserendosi nel discorso per la prima volta, e Rachel si girò verso di lei per lanciarle uno sguardo di gratitudine e sorpresa. Malgrado la loro conversazione a cuori aperti nel bagno non si aspettava che Quinn prendesse apertamente le sue parti nella discussione.
 
"Grandi suggerimenti... Ma penso che per questa settimana useremo il tema di Mercedes," decise il signor Schuester dopo una piccolo momento per deliberare. Erano ovviamente tutti sentimenti sui quali i ragazzi dovevano lavorare, ed era meglio farli sfogare tramite le canzoni che apertamente. "Ok, allora faccio finire questo incontro prima così che ognuno di voi possa prepararsi e scegliere la propria canzone."
 
Quella conversazione fu archiviata un'altra volta, e Rachel si alzò dalla sua sedia sentendosi come se quello fosse stato il giorno più lungo della sua vita. Tradimenti, pensò nella strada che la portava all'ingresso della scuola. Il lato del suo cervello dedicato al canto coreografato stava già elaborando una serie di ragionevoli proposte per quel tema, anche se l'argomento non le andava proprio giù. Uscendo dal cancello della scuola prese la sua decisione. Doveva andare a vederlo.



ANGOLO DEL TRADUTTORE

Come grandissimo fan della St. Berry e dell'amicizia Faberry (che in questa fan-fiction viene bene approfondita) ho deciso di tradurre questa splendida storia trovata su un sito inglese (potete trovarla qua in lingua originale http://www.fanfiction.net/s/5988453). Fatemi sapere cosa ne pensate, porterò tutti i vostri commenti all'autore, spero che la storia (e la mia traduzione) vi sia piaciuta. Al prossimo capitolo!
  
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