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Autore: Mimmimamins    28/04/2013    7 recensioni
Il manganello picchiò sul finestrino dell'auto, questa era posteggiata fuori strada al limitare del bosco, era tardi e il poliziotto fu obbligato a scendere dalla sua macchina per controllare. Il giovane uomo che sonnecchiava all'interno della jeep scese velocemente.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'emissario
 
 
Il manganello picchiò sul finestrino dell'auto, questa era posteggiata fuori strada al limitare del bosco, era tardi e il poliziotto fu obbligato a scendere dalla sua macchina per controllare. Il giovane uomo che sonnecchiava all'interno della jeep scese velocemente,
- Mi scusi agente mi sono appisolato.
Il poliziotto scocciatissimo, guardò il ragazzo e gli intimò di girarsi, poggiare le mani sul tetto della jeep e divaricare le gambe. 
- Si, signore certo ma se mi lascia spiegare,
Il poliziotto nervoso gli assestò un colpo su un gluteo,
- Le ho detto di divaricare le gambe, 
L'uomo in divisa cominciò a perquisire il ragazzo in maniera del tutto superficiale, gli passò una mano sulle spalle e poi sui fianchi, scese all'interno coscia e si fermò, era troppo grasso e stanco per piegarsi e continuare fino alle caviglie, si sporse in avanti cercando di vagliare le tasche anteriori dei jeans e del giubbotto, la sua pancia sfiorò il ragazzo che sorrise.
- Signore se permette ho i documenti nel taschino interno del giubbotto.
Il giovane uomo sapeva come parlare e muoversi, si girò lentamente e mantenne le mani alzate, al cenno del poliziotto che si limitò ad annuire, prese i documenti e glieli porse.
- Signore, la invito ad informarsi presso il commissariato di Beacon Hills sono il figlio dello sceriffo, potrà averne conferma se.....
L'uomo mollemente si avvicinò alla sua auto bofonchiò qualcosa alla ricetrasmittente della macchina e attese per qualche minuto, Stiles era nel cono di luce proiettato dai fari dell'auto e non si mosse, dopo aver ricevuto la risposta il poliziotto si avviò incontro al ragazzo con un sorriso stanco disegnato sul viso, restituì i documenti e disse,
- Stilinski  ho sentito parlare di tuo padre, un bravo collega, tu però non fermarti così, di notte qui è pericoloso.
- Ha ragione signore, sono in giro per lavoro e ho avuto un colpo di sonno ma adesso vado e cerco un motel, grazie e mi scusi.
Il viso di Stiles si illuminò di un sorriso aperto e sincero.
Risalì sulla jeep, la macchina della polizia andò via, Stiles guardò verso il bosco, pochi istanti e vide coloro che aspettava. Due uomini e una ragazza uscirono da dietro ai grossi tronchi e si diressero verso Stiles,
- Emissario ci dispiace per il disguido, purtroppo la zona è pattugliata sopratutto dopo gli avvenimenti del recente passato,
Così dicendo l'uomo più anziano tese la mano a Stiles che la strinse con forza.
- Andiamo togliamoci dalla strada,continuò l'uomo, 
- Noi andiamo a piedi con te in macchina verrá mia figlia, 
Così dicendo i due uomini si addentrarono tra gli alberi e la giovane donna sali sulla jeep al fianco di Stiles, questo la guardò con dolcezza come si guarda il passato,
- Dimmi, dove vado? Il bosco sembra fitto,
La ragazza indicò uno spazio tra due tronchi proprio davanti all'auto, Stiles fiducioso cominciò ad addentrarsi tra alberi e arbusti seguendo le indicazioni della sua guida, dopo poco questa fece cenno di arrestare il mezzo e proseguire a piedi, la macchina era nascosta e li sarebbe rimasta per un po'. Non camminarono molto, la giovane era taciturna ma aveva un passo deciso e ogni tanto gettava un occhio sul suo accompagnatore, Stiles se n'era accorto ma non fece domande.
Arrivati davanti alla tana la ragazza entrò e Stiles la seguì, la stanza scavata in parte nel terreno aveva il solo ingresso, nessuna finestra, era discretamente ampia, al suo interno si trovava l'intero branco e una donna anziana, c'era odore di cibo e di umido, muschio e legno putrido , poche candele illuminavano l'ambiente. 
- Emissario benvenuto,disse l'uomo che Stiles aveva conosciuto poco prima,
- Bevi, vuoi qualcosa da mangiare? 
Così dicendo il capo branco indicò il tavolo di legno al centro della tana, vi era del pane, carne secca e i resti di un coniglio, Stiles annuì,
- Grazie accetto con piacere la vostra ospitalità,così dicendo si sedette e cominciò a mangiare e sorseggiare un vino che a dire il vero era più aceto che altro. 
Tutti nella stanza lo osservavano, Stiles era tranquillo, l 'uomo che di certo era l'alpha di quel branco si sedette accanto a lui prese un bicchiere e bevve, il silenzio era rotto solo dal crepitio del fuoco controllato dalla vecchia donna.
- Emissario siamo onorati della tua visita e apprezziamo molto che il potente alpha di Beacon Hills abbia mandato il suo compagno qui da noi, la tua fama ti precede Emissario.
Così dicendo l'uomo abbassò lo sguardo, quasi avesse timore di incontrare quello di Stiles, 
- Desidero che tu porga i miei rispetti al  tuo alpha e che gli dica che questo branco è a sua disposizione, 
Stiles sorrise e tirò fuori dalla tasca del giubotto una pergamena giallastra, 
- Dirò a Derek di quanta gentilezza ho ricevuto in questo territorio e di quanta devozione tu sia stato in grado di dimostrarmi, ma adesso desidero la tua firma a suggello del patto,
Così dicendo la pergamena venne srotolata davanti all'uomo, questo vide che molte erano già le firme apposte su quel documento, Stiles gli porse un piccolo involucro di pelle di lupo, l'uomo trasalì ma lo aprì e vi trovò il pennino, si procurò un piccolo taglio su un polso prelevò poche gocce di sangue e firmò. 
Stiles osservò la firma, il sangue si rapprese immediatamente, si alzò e lentamente mostrò a tutti il documento, soffermandosi davanti alla ragazza, poi con lentezza e precisione ripose il pennino nell'involucro, arrotolò la pergamena e mise tutto al sicuro nella tasca interna del giubbotto, proprio sul cuore. 
L'alpha fece un cenno con la testa e tutti lentamente andarono via salutando Stiles in silenzio, lui ricambiò con un sorriso appena accennato. 
- Benissimo, apprezzo il rispetto che ha il tuo branco verso di te, sei un bravo capo, adesso credo sia giunta l'ora di proseguire il mio viaggio. 
- No, Emissario è molto tardi, disse la ragazza, col permesso di mio padre ti invito a riposare qui per ciò che resta di questa notte, domattina ti accompagnerò io stessa sulla strada. La giovane aveva parlato con voce ferma e i suoi occhi brillavano sicuri e misteriosi, Stiles la osservò per pochi attimi e si mosse sicuro verso di lei porgendole la mano,
- Come ti chiami? 
- Coraline, Emissario ma tutti mi chiamano piccola.....
- Oh, Coraline che nome incantevole, proprio come chi lo porta! 
Il giovane uomo così dicendo fissò i suoi magnetici occhi nocciola in quelli neri come la notte della ragazza, la sovrastava in altezza e quando le prese la mano ne sentì la piccola dimensione, eppure contemporaneamente ne avvertì la forza.
Coraline era minuta, piccola di statura i capelli avevano lo stesso colore dei suoi occhi, i vestiti semplici e  lisi dicevano di lei che viveva in un buco lercio e maleodorante e che di certo non aveva nessuno con cui essere un' adolescente e sopratutto fare la ragazzina, non aveva una sua stanza e nessun poster alle pareti, niente musica e bagni di bolle profumati, non c'era la migliore amica o il ballo di fine anno, lei aveva il branco, aveva alle spalle la dura battaglia e un carico di dolore che la accomunava a chi, tempo addietro, si era ritrovato a dover cambiare per sempre la sua vita per amicizia e dopo per amore.
Stiles era un uomo terribilmente risoluto sapeva districarsi in situazioni che per altri sarebbero state impossibili, aveva affinato il suo innato sesto senso per le persone, era empatico e conseguentemente persuasivo, per questo motivo Derek si era fidato solo di lui per il compito che doveva essere svolto. Questa sua dote lo portò a sentirsi attratto dalla ragazza e anche a percepirne il valore, molte cose attendevano la giovane, cambiamenti, dolori e responsabilità. 
L'alpha annuì, 
- Mostragli il giaciglio e curati che abbia ciò che gli occorre,così dicendo si accomiatò da Stiles chinando il capo, in un angolo su poca paglia la vecchia si era accovacciata per la notte i suoi piccoli occhi liquidi fissavano Coraline.
- Vieni, riposa qui, certo è un giaciglio umile ma spero tu possa apprezzare, desideri un bicchiere di latte?
Stiles guardò la branda, rivestita da una sorta di vecchia coperta militare, era di certo il posto della ragazza, 
- Grazie, sono molto stanco, dormirò come un ghiro e non ho bisogno di nient'altro,
Stiles si distese, tirando un po' su le ginocchia raggomitolandosi su un fianco, osservò la ragazza che andò ad accucciarsi vicino alla vecchia.
Oh, come gli mancava il suo lettone, grande e comodo, lo aveva scelto lui di legno, solido e semplice, pensò alle lenzuola di cotone azzurre che profumavano di ammorbidente  e al raggio di sole che la mattina li svegliava proiettandosi proprio sul letto, pallido al sorgere arrivava sui loro visi per poi allungarsi e illuminare la stanza.
Quello scampolo di notte trascorse e all'alba con tocco leggero fu  Coraline a svegliare Stiles, quando questi aprì gli occhi si trovò davanti il viso della ragazza i capelli raccolti le evidenziavano le piccole orecchie, era carina, il profumo del caffè scosse i suoi sensi, era ora di andare, bevve quel liquido nero caldissimo, il profumo era buono il sapore un po' meno, sbocconcellò del pane secco e delle more dolcissime appena colte, dall'ingresso filtrava la luce del mattino che timidamente cercava di farsi spazio in quell'ambiente tetro per disegnarne i profili. L'Emissario si  accomiatò dalla vecchia ringraziandola per il cibo, questa lo guardò e accennò un leggero movimento con gli occhi, l'alpha e la ragazza lo accompagnarono alla jeep, il sole ferì i suoi occhi e guardando in alto vide le fronde degli alberi e le foglie dalle sfumature dorate, pensò a quando al mattino correva a bere il caffè giù nel portico di casa, sentì la sensazione del legno sotto i piedi nudi e il profumo della riserva di Beacon Hills. 
Vicino alla macchina sostavano due uomini, avevano fatto la guardia, anche davanti alla tana ve ne erano due, nessuno incrociava lo sguardo di Coraline .
- Emissario,disse l 'alpha, grazie per ciò che stai facendo per noi, intendo per la nostra stirpe, se fosse necessario in qualsiasi momento accorreremo, la pace deve essere preservata, tutti abbiamo sofferto e combattuto per quella pergamena,
- Per cosa mi ringrazi? È il mio primo interesse preservare la vostra progenie, puoi immaginare quanto sia importante per me nella mia posizione, 
Così dicendo sorrise malizioso, era sempre lo stesso infondo, l'alpha lo salutò affidandolo a Coraline, questa gli fece cenno di seguirlo, lei lo avrebbe guidato a piedi, seguendola ebbe modo di osservarla si  muoveva sicura, le gambe erano scattanti , il collo sottile era incorniciato da piccoli riccioli, le sue orecchie erano tese ad ogni piccolo rumore ai suoi occhi nulla sfuggiva, Stiles pensò che la ragazza fosse un piccolo animaletto selvaggio. 
Arrivati alla strada Coraline si fermò,
- Adesso puoi proseguire, 
Stiles scese dall'auto e le si avvicinò, questa stava ferma, immobile con le mani unite all'altezza dell'ombelico, quasi fosse in procinto di pregare, all'uomo sembrò una scolaretta pronta a ricevere un rimprovero, la prese per le spalle e guardandola fissa in quel mare nero che erano i suoi occhi le disse ciò che pensava,
- Non passerá molto tempo e noi ci rivedremo non è vero? Avrò bisogno della tua firma sul documento quando subentrerai a tuo padre.La ragazza ebbe un fremito ma non abbassò lo sguardo, 
- Ci conosci davvero bene Emissario, quando ciò accadrà chiederò udienza e verrò a firmare senza indugi, rispetto la decisione di mio padre e perseguirò la sua linea di condotta, è stato e sará sempre il mio esempio, il mio sole. 
- Bene, a presto,
Quando Stiles salì in macchina, Coraline era già svanita, dissolta nella bruma del mattino di quel bosco al quale apparteneva, la tenerezza scavò un piccolo posticino per quella ragazzetta nel cuore dell'uomo.
Dopo aver preso la via del ritorno, Stiles controllò l'ora fece due rapidi calcoli e telefonò a Derek,  
- Ehi, buongiorno! Anche questa è fatta, si sono in macchina.........arriverò per cena, non intendo fermarmi se non per fare il pieno........ascolta chiama mio padre e invitalo per questa sera una settimana senza vedervi è troppo per me.............ok, sappi che sono affamato già adesso.....decidi tu........se hai fatto la spesa qualcosa ci sarà in frigo........Ooook .....anch'io non vedo l'ora di vederti, ho da raccontarti diverse cose, già , siiiii, ok........anch'io. 
Sorridendo Stiles ripose il cellulare, quanto tempo era passato da quell'incontro nel bosco, era con Scott lo ricordava bene e poi tutti gli altri incontri, la paura che sentisse il suo cuore, quanto aveva desiderato quel :"ti amo", quanto le sue braccia o i suoi baci, la paura di essere scoperti e dopo la consapevolezza di essere l'uno dell'altro, le decisioni prese e le parole pesate una ad una per spiegare a tutti cosa ci fosse tra loro, quanto non fossero più soli e poi dopo la gioia,  l'inaugurazione della casa, i mug con disegnati  i ranocchi, le stoviglie nuove, l'imbarazzo della commessa che guardava Derek statuario e lui che non aveva occhi che per ......lui,si per lui. Un intera giornata di viaggio da affrontare, ripercorrendo la storia della sua vita negli ultimi 5 anni, perché tutti quei ricordi quella nostalgia? Già,  aveva l'età di Coraline quando la sua vita era cambiata e adesso aveva l'età di Derek al loro primo incontro, quanto tempo, quanta vita, amore, amicizia, morte, fiducia e coraggio, ora poi con questa cosa del documento si era imbarcato proprio in una bella storia, andare in ogni territorio, incontrare tutti gli alpha e parlamentare, convincerli a firmare il patto di pace tra branchi, perorare la causa della non violenza, far si che tutti firmassero e si assoggettassero al suo lupo che da giudice massimo avrebbe sempre ascoltato tutti, protetto ogni licantropo, sedato le liti, placato gli animi. Stiles si era offerto volontario per il  compito più arduo, non tutti i branchi erano consenzienti e infatti qualche volta non era stato piacevole, ma mandare lui era un atto di fiducia da parte del potente alpha di  Beacon Hills, poi Stiles aveva il suo odore addosso indelebile come un marchio, anche la sera prima aveva notato come tutti nella tana se ne erano riempite le narici, il timbro olfattivo aveva la sua importanza dettava l'appartenenza al branco ma nel caso di Stiles, a Derek stesso, il giovane uomo sorrise, la prima volta che si era reso conto di puzzare come un lupo era stato con Scott aveva letto lo stupore nei suoi occhi, le narici dell'amico tremavano, fremevano, avevano recepito il messaggio antico, ancestrale, lui è mio!
La strada verso casa fu percorsa nel più breve tempo possibile, Stiles era stanco, ma non vedeva l'ora di arrivare era quasi buio quando posteggio davanti la villa, suo padre era arrivato, le luci erano accese in cucina, aprì la porta e il profumo dell'arrosto lo assalì,
- Ehi, bella gente si banchetta senza di me?Lo sceriffo abbracciò il figlio, sincerandosi che fosse tutto intero, tastò le spalle, le braccia e gli diede un buffetto su una guancia, Derek lo baciò a stampo, i suoi occhi limpidi e il sorriso sincero gli fecero dimenticare la fatica,
- Tieni, disse il più giovane porgendo la pergamena al compagno,
- Riponila sul mobile e vieni a mangiare, non ti sei fatto neanche la barba........
La cucina era così bianca, era stato lui a volerla così stilizzata, moderna funzionale quasi abbagliante, suo padre sorseggiava del buon vino, cenarono, Derek ci sapeva fare con l'arrosto, ma lui ci sapeva fare con un sacco di cose, il licantropo si accorse dei pensieri di Stiles e sorrise. Bastava poco per intendersi, ci si capiva, era bello avere i propri riti, i posti dove riporre le cose, gli oggetti familiari, oh casa dolce casa.
Dopo cena Stiles si  concesse poche chiacchiere con il padre, era bello vederlo sereno, il ragazzo riordinò la cucina, Derek controllò la pergamena e la conservò al sicuro, 
- Stiles credo manchino solo due firme, o mi sbaglio?
- No, non ti sbagli, finalmente stiamo per finire, anche se prevedo cambiamenti in alcuni branchi, ma adesso è inutile parlarne sono stremato,
Stiles gettò il canovaccio della cucina sul ripiano, 
- È ora che vada ragazzi, siete stanchi vorrete andare a letto....grazie per la cena,una squisitezza ma promettetemi che domenica verrete voi a pranzo da me!
I due sorrisero tranquilli, 
- Si papà con piacere,Stiles baciò il padre che andò via.
- Solo un viaggio e avrai finito il tuo compito onorevole Emissario,così dicendo Derek apri le braccia e finse una sorta di riverenza, poi scoppiò in una fragorosa risata, sapeva quanto la cosa indisponesse Stiles che però non colse e si fiondò tra quelle braccia, approfittò della bocca del suo amato che ricambiò avidamente.
- Sei a casa,sussurrò Derek ,
- Seeeeeeeee,sbuffò, sono a casa.
 
 
 
Bene, visione diversa, più adulta e consolidata dello Sterek. Ho pensato e se non fosse solo attrazione, sesso e accoppiamenti, se fosse amore? Se lo fosse passerebbe del tempo, il tempo li porterebbe a vivere insieme a ristrutturare e arredare la loro casa, li porterebbe ad essere una coppia l'uno per l'altro, li porterebbe a essere una famiglia.
   
 
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