Il sole batteva alto quel giorno al liceo Reshool e nel
giardino del grosso edificio una massa informe di adolescenti si godeva
palpitante la propria pausa pranzo.
Seduto ad uno dei tavoli del cortile
c'era Martin White,uno dei pochi ragazzi assennati in quel luogo.
Martin era
cieco sin dalla nascita e portava con sè,ovunque,un lungo bastone
bianco.
Forse complice la calura,ma gli animi degli studenti sembravano molto
inquieti.Proprio mentre il giovane ragazzo era intento a leggere un libro in
brail, una combricola
di attaccabrighe si avvicinò alla sua postazione.
Erano in quattro e
facevano tutti parte della squadra di football della scuola.
"Ehi
handicappato!Lasciaci il posto,ci dobbiamo sedere!"lo schernì malignamente uno
di loro.
"Non mi pare ci sia scritto il vostro nome su questo tavolo!"rispose
prontamente Martin.
"E tu come diavolo fai a saperlo?Sei cieco!"attaccò
ridacchiando un altro:"Forza,levati prima di costringerci a usare le maniere
forti!"
"Io ho diritto quanto voi di stare qui!Comunque avevo
finito,quindi...prego!"poi fece per alzarsi,prese il suo libro e col bastone in
mano iniziò ad allontanarsi tastando
l'aria qua e là.
Il più cattivo dei quattro giocatori gli si avvicinò
silenzioso e da dietro,con un calcio gli levò il bastone di mano,facendo
ruzzolare rovinosamente a terra il povero
malcapitato.
Dalla combricola si levò una risata compiaciuta.
Martin si
rialzò in silezio e raccolta la sua roba se ne andò.Ormai era abituato a essere
schernito a quel modo dai soliti bulli della scuola,ma mancava solo un anno al
suo diploma...un solo anno e sarebbe stato libero!
Quand'egli se ne fu
andato i quattro bulletti si sistemarono al tavolo.
"Non stiamo esagerando
troppo?"domandò dubbioso il capitano della squadra:"In fondo lui non ci ha fatto
niente!"
"Ma che cazzo stai dicendo Steeve?Che gusto c'è ad andare a scuola
se non abbiamo passatempi con cui divertirci?E poi,quando saremo uomini in
carriera e magari
padri potremo dire orgogliosamente ai nostri figli che noi eravamo i cacciatori e non le prede quando eravamo al liceo!E poi non sei stato tu a dire che è uno
sfigato?"
"Non dico di no!Ma cerchiamo di andarci piano o ci metteremo nei
guai!Non volete certo che ci escludano dalle prossime partite per essere stati
espulsi dal
preside?"
"No,no!"esclamarono gli altri tre in coro,e così dicendo i tre
si gasarono a vicenda intonando inni in onore della propria squadra.
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Il bastone di Martin picchiettava ritmicamente contro il marciapiede della via in cui abitava.La luna brillava fioca nel cielo stellato e tutt'intorno,le case ed i giardini
erano avvolti dal silenzio.Il giovane sorrideva e canticchiava tra sè e sè,da
fuori pareva la persona più felice che avesse mai calpestato il suolo
terrestre.
Dal fondo della via arrivò una macchina nera che si fermò a circa
duecento metri dal ragazzo.Stette qualche minuto ferma,poi improvvisamente
ingranò la quinta e si
fiondò sparata contro il giovane travolgendolo e scaraventandolo molti metri
avanti.
Senza neanche fermarsi,l'autista continuò la sua folle corsa e nel
giro di una manciata di minuti scomparve in una delle vie buie dei dintorni.
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Lily Rush era intenta a visionare la pila di scartoffie che da una settimana
era ammassata sulla sua scrivania,quando l'arrivo dei suoi colleghi Kat e Nick
la distrasse.
I due che erano intenti a battibeccare amichevolmente su chissà
quale argomento.Si voltarono verso di lei e salutandola le porsero un bel caffè
caldo.
Lily ne aveva proprio bisogno!Era stata sui quei stramaledettissimi
documenti tutta la notte e le sembrava che il cervello stesse sul punto di
scoppiare.
Dopo neanche cinque minuti si aggiunsero alla comitiva Scotty
Valens e il loro capo John Stillman,il quale sbattè un fascicoletto sulla
scrivania di Lily richiamando
così l'attenzione dei presenti.
"Cos'abbiamo?"domandò incuriosito
Nick.
"Una donna è stata investita ieri notte mentre tornava a casa.E' morta
sul colpo.La macchina che l'ha tirata sotto pare essere la stessa che un paio di
anni fa ha
falciato un adolescente."
"Riapriamo il caso?"domandò retoricamente
Lily.
"Si,il ragazzo si chiamava Martin White.Lily,tu e Scotty andate a fare
un po' di domande agli ex compagni della vittima e ai conoscenti...cercate di
scoprire se aveva
dei nemici.Kat e Nick,voi occupatevi della donna."
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"Ah,Martin,me lo ricordo!"sorrise Betta Corbs:"Quando Martin frequentava,io ero una cheere leader...cioè,la capocheere leader.Non ci ho mai parlato con quel
ragazzo...cioè...voglio dire...era uno sfigato!Nessuno gli voleva
parlare!"ridacchiò passandosi una mano tra le fluenti ciocche
bionde.
"Cioè...non ci sai dire niente su di lui?"la cantilenò
Scotty
Senza neanche capire di essere stata presa in giro la ragazza
continuò:"Cioè...io non gli ho mai parlato...non ho idea di chi potesse avercela
con lui...però i ragazzi gli
facevano un sacco di dispetti."
"Quali ragazzi?"domandò incuriosita
Lily.
"Quelli della squadra di football,Steve e gli altri.Lo chiudevano in
bagno,gli toglievano il bastone,lo deridevano e una volta uno di loro gli ha
tirato un pugno.Martin
aveva un occhio gonfio come una palla e tutto viola!"
"Chi l'ha
picchiato?Te lo ricordi?E' stato forse il caposquadra?"
"No,è stato Brian.Non
mi ricordo il motivo della lite.Mi ricordo solo che poi il preside l'ha sospeso
e lui non ha potuto giocare per almeno tre partite!"
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Brian Stone stava attraversando il parco della sua università,diretto
all'aula di giurisprudenza quando fu fermato da due persone che non
conosceva.
"Sei Brian Stone?"domandò Lily
"Si,e voi chi siete?"rispose
infastidito lui.
"Conoscevi Martin White vero?"chiese senza neanche
anscoltarlo Scotty:"E scommetto che non eravate amici del cuore?!"sorrise
cinicamente.
"Certo che no!Quello era uno sfigato!Chi voleva essere suo
amico!"
"Sappiamo che un mese prima del suo omicidio l'hai
piacchiato?Perchè?"domandò a bruciapelo la bionda.
"Perchè mi aveva
provocato!"
"Provocato?"
"Si era permesso di rispondermi!Con la sua solita
aria da superiore!Stava lì a fissarti con quegli occhi vuoti come se tu fossi la
più grande feccia dell'umanità!Si
credeva di essere superiore quello!Così l'ho sistemato!"
"E non
contento,un mese dopo l'hai ucciso?!Cosa ti aveva fatto allora?Ti aveva
graffiato l'auto col suo bastone?"lo provocò il Scotty.
"Certo che no!"fu la
risposta quasi scandalizzata dello studente:"E poi io quella sera ero in
prigione.Un poliziotto mi ha fermato accusandomi di guida in stato di
ebrezza!Sono stato in cella tutta la notte!Potete pure controllare!"
"Lo
faremo"gli sorrise il detective.
"Conosci qualcuno che poteva voler morto
Martin?"concluse Rush.
"No!Ve l'avrei detto se no!"
I due detective si
diressero verso la macchina d'orinanza:"Ogni volta la stessa storia...sembra un
disco rotto..."sospirò Lily:"...ad ogni generazione la ricetta dei licei è
sempre quella:bulli,barbie e un pizzico di secchioni da emarginare."
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"Allora Steve?Tu chi eri?Il capo della banda?"domandò cinicamente
Stillman.
"Io non sono proprio niente!E comunque ero solo il capitano della
squadra di Football!"controbbattè il ragazzo.
"Che cosa avevi contro
Martin?Ti ha fatto un torto?"
"No!"
"Allora cosa?Ti ha rubato la
fidanzata?"
"No!Cazzo,io non avevo nulla contro Martin!"
"Nulla a parte il
fatto che era uno sfigato!Dillo:quello sfigato non meritava nemmeno di
allacciarti le scarpe...figuriamoci di vivere!"lo provocò l'uomo.
"Senta,non
so che cosa voglia da me,ma Martin non mi ha mai fatto niente...anzi,è per
merito suo se ora posso giocare in una famosa squadra di Football...il mio
allenatore ha detto che sono una grande promessa!"
Lily che sino a quel
momento era rimasta seduta in silenzio prese parola:"E come ti ha
aiutato?"
"Mi...mi ha dato delle ripetizioni di aritmetica e di altre
materie...è solo grazie a lui che ho potuto prendere la borsa di studio per
l'università che frequento!Come
vede...non avevo nessun motivo per odiarlo,tanto meno per
ucciderlo!"
"Eppure i tuoi amici dicono che tu eri quello che ci andava più
pesante con gli scherzi quando eravate a scuola!Come me lo spieghi?Se ti era
tanto simpatico come
mai lo umiliavi continuamente davanti ai vostri compagni?"
"Bhe...dovevo
pur...insomma dovevo farmi rispettare!Ne andava della mia immagine!"
Lily si
infervorò in volto:"Il rispetto non si guadagna sulla sofferenza degli
altri!"
Quando Steve lasciò la stanza degli interrogatori Stillman si
avvicinò alla detective:"Dai,non te la prendere...purtroppo i giovani ragionano
così!"
"Non è detto che solo perchè tutti ragionano a quel modo che allora le
loro convinzioni o i loro modi di fare siano giusti!"rispose la bionda con un
filo di amarezza
nella voce.
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"Allora..."ragionò Stillman appuntando un foglietto su una lavagnetta
magnetica:"Sembra che nessuno abbia mai avuto un movente valido per uccidere
Martin..."
"Eppure quel ragazzo è tre metri sotto terra!"commentò
Scotty.
"Già..."confermò ancora pensieroso il capo.
Poi si rivolse a Kat e
Nick con aria quasi speranzosa:"Voi siete riusciti a scoprire qualcosa
sull'omicidio della donna?"
I due sorrisero e Nick prese la parola:"Miranda
Freeman,la vittima,è stata uccisa accidentalmente.E' stato un pirata della
strada a tirarla sotto.Non aveva nemici,era
una madre di famiglia perfetta e a quanto testimoniato dai colleghi...anche
una grande lavoratrice!"
"Questo non ci aiuta molto..."commentò sarcastico
Stillman.
"Appunto"lo interruppe Kat:"Siamo stati due ore a fare domande a
tutte le persone che abitano nel quartiere e quando credevamo di non poter
tirare fuori un ragno
dal buco,una signora ha parlato."
Nel piccolo ufficio cadde il silenzio.La
mora continuò:"La sera dell'omicidio una certa signora Mayers dice di aver visto
sfrecciare una BMW di colore nero e che sa
a chi appartiene quella macchina!"
"E di chi sarebbe?"la esortò
spazientita Lily.
"Di un certo Carl Wessons,un teppistello della
zona...probabilmente uno di quelli che va a spacciare davanti ai
licei..."
"Bhè,andiamo a prenderlo!"sbottò spazientito Stillman.
"Sta già
arrivando"sorrise Nick:"abbiamo già mandato una pattuglia a casa sua."
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"Lo sai che sono solo i codardi che scappano e non si assumono le proprie responsabilità vero Carl??"urlò Nick sbattendo la grossa mano sul tavolo della sala degli
interrogatori.
L'accusato sobbalzò per lo spavento:"Io non scappo da
nessuno."disse cercando di mantenere la voce su un tono di apparente
calma.
"E l'omicidio di Miranda Freeman??Quello non lo chiami scappare!?Non
ti sei neanche fermato a prestarle soccorso!"ringhiò il poliziotto.
"Non
conosco nessuna Miranda!"ribattè l'altro.
L'uomo gli sbattè la foto della
vittima sotto il naso:"Miranda è QUESTA donna!!!Per colpa tua le sue due figlie
ora sono orfane e verranno affidate ai centri
sociali!!!Vallo a spiegare a loro che non conoscevi la loro mamma!!"
"Io
non ho niente da dirle!"continuò l'interrogato.
Nick Vera sentì le mani
prudergli.Si avvicinò rabbiosamente a Carl,la faccia paonazza:"Quant'evvero
Iddio,giuro che ti farò marcire in una cella buia e sporca!E a
farti compagnia ci sarà qualche bel maschione che ti farà pentire amaramente
di avermi mentito!Non ne uscirai neanche piangendo e pregando!"
Carl ebbe un
leggero tremore:"Lei non ha nessuna prova!"
Sul grosso volto di Nick si
allargò un ghigno soddisfatto:"Oh sì che ne ho di prove!E ho anche testimoni che
ti hanno visto sulla scena del delitto quella sera!"
"Lei mente!Se aveste
delle prove mi avreste già arrestato!"ridacchiò nervosamente.
In quel momento
Lily entrò nella stanza con una cartelletta in mano.La buttò sul tavolo e fece
cenno all'indagato di aprirla.
Dentro vi erano alcune foto di una BMW
nera.
"Ha mai visto quella macchina?"domandò fredda.
"No,mai vista in vita
mia"
"Non dire stronzate!"gridò Nick:"Sappiamo che quella è la tua
macchina!"
"E allora se lo sapete perchè perdete tempo a chiedermelo?"domandò
beffardo Carl,che nel frattempo aveva ripreso un po' di coraggio.
Nick lo
prese per la maglietta e lo alzò a pochi centimetri da terra:"Vero che se gli
faccio male tu dirai di non saperne nulla?"disse rivolto alla collega.
Lily
sorrise lievemente verso Carl:"Non ti conviene farlo arrabbiare"
Il detective
fece per tirare un cazzotto sul naso dell'indagato il quale tirò un urlo:"Va
bene!!!Va bene,parlo!!!"
Vera lo riposò a terra,sbattendolo sulla sedia:"Ora
si ragiona!Se ci aiuterai,potrei anche prenotarti una cella singola!"
Carl
iniziò a parlare con voce tremante:"Io...io quella sera ero ubriaco...non
l'avevo proprio vista quella donna...è....è sbucata così all'improvviso!Io ho
avuto paura!
Sono fuori con la condizionale...se fossi stato fermato un altra volta dalla
polizia...sarebbe stata la mia fine!"il suo sguardo si posò a terra.
"E che
mi dici di Martin White?"domandò Lily:"Anche quella sera eri ubriaco?"
"Ma di
che diavolo sta parlando?"chiese interdetto il giovane.
"La tua macchina ha
investito un altra persona,due anni fa...un certo Martin White!"insistette la
bionda.
"Ma io vi ho detto la verità!Quella macchina non è mia!Anzi,è stato
proprio due anni fa che ne sono entrato in possesso!"
"Chi te l'ha
data?"
"Non me l'hanno data...l'ho rubata."
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Per la seconda volta quel giorno Lily si trovava seduta nella stanza degli
interrogatori ad aspettare l'arrivo del suo prossimo indagato.
La porta si
aprì e Scotty portò dentro Steeve,l'ex capitano della squadra di Football del
liceo Reshool.
"Ciao Steeve"lo salutò cordialmente la
detective.
"Salve"rispose lui con aria imbronciata:"che cosa volete ancora da
me?Vi ho raccontato tutto quello che sapevo!"
"A quanto pare non proprio
tutto"sorrise Scotty:"Non ci avevi detto che la sera della morte di Martin
qualcuno ti rubò la macchina."
"Una BMW nera"aggiunse Lily.
"Non pensavi
fosse importante???E' la macchina che è stata usata per l'omicidio!"osservò
irritato Valens.
"All'epoca la polizia non era riuscita ad identificare il
tipo di macchina...che ne potevo sapere io che il ladro della mia auto fosse
anche un pirata della strada?Non è
certo colpa mia se quel tizio ha tirato sotto Martin."
"Tu non ce la
racconti giunsta...dov'eri quella sera?"
"A casa mia"
"C'è qualcuno che
può testimoniarlo?"
"No,ero in camera mia a dormire"
Dopo circa un'ora di
domande i due detective lasciarono andare il giovane e rimasero ancora qualche
minuto nella sala interrogatori per riflettere un po'.
"Quel ragazzo non mi
convince"esclamò Scotty nervoso:"Secondo me c'entra qualcosa!"
"Magari non
c'entra davvero!Proviamo a fare qualche altra domanda ai suoi amici...magari ci
è sfuggito qualcosa!"
*********************************************************
"Brian,tu e Steeve vi sentite ancora?Eravate molto amici al liceo...o
sbaglio?"domndò Kat all'interrogato.
Brian Stone si sistemò sulla sedia,quel
giorno sembrava molto proprenso a parlare:"Si,eravamo molto amici,ma diciamo che
lui ha tradito la mia fiducia e quindi non
voglio più avere niente a che fare con lui!"
"In che modo ti ha
tradito?"
"Vede...io e Steeve eravamo i ragazzi più in vista della scuola.Ci
divertivamo molto insieme!E' vero...facevamo molto casino e maltrattavamo un
sacco di
secchioni...ma tutto sommato eravamo rispettati e neanche gli insegnanti ci
rompevano più di tanto!Cazzo,eravamo stelle del football...avevamo il mondo in
mano!"
"E...come mai questa situazione è cambiata?"lo esortò la
detective.
"Dopo che presi a cazzotti quella mezza sega di Martin,io fui
espulso dalla squadra e non giocai per tre partite!Giurai che mi sarei vendicato
di quello sfigato e lo feci
presente a Steeve!Io e lui ne avevamo combinate sempre di tutti i colori e avevamo sempre deriso Martin senza farci troppi problemi!La sera in cui Martin morì
andai a casa di Steeve per proporgli un bello scherzetto da fare a quel cieco
e..."
"Cosa successe?"
"Vede...io di solito salivo sino alla finestra
della camera di Steeve arrampicandomi sulla grata coperta di edera che cresceva
sul muro posteriore della sua casa...e lo
feci anche quella sera...ma non entrai in camera sua...rimasi lì
fuori..."
"Perchè?"
"Perchè vidi qualcosa che mi fece vomitare!Ero
disgustato!"
"Che cosa hai visto??"chiese la donna con una voce che tradiva
una certa curiosità.
"Steeve e Martin stavano facendo l'amore!!"
Per
qualche secondo calò un sorpreso silenzio nella sala.
Qualcuno bussò alla
porta e l'aprì.
"Hai ucciso Martin perchè ti ha portato via l'amico?O per
vendicarti dei torti subiti?Per le tre partite che hai perso,forse?"gli domandò
Lily.
"No che non l'ho ucciso!Come vi ho già detto,quella sera mi sono
ubriacato...soprattutto per cercare di dimenticare quello che avevo visto!E poi
sono stato tutta la
notte in prigione!"
**********************************************************
Steeve era
seduto sul letto della sua camera,nel dormitorio della propria università quando
Lily e Nick andarono a trovarlo.
"Tu e Martin avevate una storia?"chiese
senza preamboli la bionda.
Il ragazzo sbiancò in volto:"E chi mai vi avrebbe
detto una cosa simile?"
"Il tuo amico Brian ci ha detto che vi ha visti
insieme la notte dell'omicidio!"
Il giovane abbassò lo sguardo e tirò un
lungo sospiro:"E va bene...è vero."
"Cos'è successo quella sera?"domandò
dolcemente la donna.
Come un Flashback,il ragazzo rivide davanti ai propri
occhi tutto quello che era successo:
Era già un mese che Martin andava a casa
di Steeve per aiutarlo a studiare e nonostante il quaterback lo umiliasse ogni
giorno in classe,il giovane non provava nessun
risentimento nei sui confronti...anzi...lo aiutava e gli spiegava ogni
materia e ogni lezione nei minimi paricolari perchè lui la potesse
capire.
Nei giorni precedenti tra l'altro,i maltrattamenti erano stranamente
cessati e nonostante tutto Martin ne era contento anche se non se ne sapeva
spiegare la ragione.
Quella sera i genitori di Steeve erano andati a cenare
da amici e i due adolescenti erano in casa a studiare da soli.
Erano entrambi
piegati sui libri quando il padrone di casa prese parola:"Martin...tu provi
risentimento nei miei confronti...?cioè...per tutto quello che ti ho fatto sino
ad
oggi...intendo."
"No,capisco che ognuno di noi debba ritagliarsi un posto
nella società...ed ognuno lo fa a modo proprio...chi emergendo per la propria
intelligenza e chi calpestando
gli altri."
"Quindi mi odi?"continuò l'altro.
"Ti ho detto di no!In
fondo ognuno fa le proprie scelte e poi non è colpa mia se sono nato
SFIGATO!Probabilmente se fossi stato alto,bello e muscoloso,avrei
potuto far parte anch'io della tua squadra di football...e magari saremmo
diventati anche amici."
"Bhè...ma noi siamo amici...in un certo senso...tu mi
aiuti a studiare no?"
"Quello non è essere amici.Io ti servo semplicemente
per avere la tua borsa di studio."
"Da come parli tu sembro un mostro!E poi
sembra quasi che non me ne freghi niente di te!"
"Perchè?..."domandò
sarcastico Martin:"Non è forse così?"
Tra i due calò il silenzio.
"Per
oggi basta"sentenziò il cieco:"Mi sa che si è fatto tardi...è meglio che io ora
torni a casa."così dicendo fece per alzarsi dalla scrivania.Non fece quasi in
tempo a
completare la frase che inciampò nel proprio zaino cadendo pesantemente nel
letto.
Stava quasi per rialzarsi quando Steeve si mise sopra di lui:"Sei
proprio uno stupido!Io ti considero veramente un amico!"così dicendo il moro gli
sfiorò i capelli e
posando la mano sulla sua guancia gli sfiorò le labbra.
"Che...che cosa
stai facendo...?"gli domandò imbarazzato e sorpreso l'altro.
Steeve non lo
ascoltò neanche e ricominciò a baciarlo a fior di labbra.
Martin non capiva
che cosa stava succedendo...sentì lo stomaco strigerglisi e il cuore saltargli
nel petto.Il ragazzo che sino ad una settimana prima lo torturava e lo
scherniva,adesso lo stava baciando!
Il quaterback iniziò a baciarlo più
appassionatamente e a levargli la maglietta.Poi,senza tanti complimenti gli levò
anche i jeans.
Martin lo lasciò fare...si sentiva come inebriato...il suo
volto era infuocato dall'imbarazzo...ma si sentiva felice.
Il compagno molto
rudemente si spogliò a sua volta,si tolse la maglietta e si slacciò i
pantaloni.Iniziò a baciare dolcemente il petto di Martin sino ad arrivare in
mezzo
alle sue gambe.
Martin sussultò e gemette sentendo l'amico darsi da fare
con la bocca.Era cieco...è vero,ma gli altri sui sensi funzionavano
benissimo.
Ecco dove gli sembrava di vivere in quel momento...nel paradiso
dei sensi.Ansimò e si sentì fremere,ancora più accaldato.
"Ah...!"fu l'unica
cosa che riuscì a dire prima di venire.
Steeve lo guardò,poi si pulì la
bocca.Gli aprì ancora un po' le gambe e senza dargli il tempo di riprendersi dal
piacere appena provato,lo prenetrò.
Il ragazzo sentì un dolore lancinante e
fu come se il suo corpo avesse iniziato a prendere fuoco.Gli scappò un mezzo
urlo che però gli si strozzo in gola.
Quasi eccitato dalla sua reazione
Steeve incominciò a spingere più forte.I loro corpi iniziarono a muoversi
ritmicamente.
Sudati e felici i due si abbracciarono e si baciarono per un
tempo che gli parve infinito.
Dopo essere venuti entrambi,si accasciarono
stremati tra le coperte e stettero in silenzio per qualche minuto.
Martin si
alzò e tastando a terra ritrovò quelli che parevano essere i suoi vestiti.Si
vestì,prese il proprio bastone e prima di andarsene si voltò verso
Steeve:"Io...io
devo andare...ci vediamo domani a scuola.".
Uscì dalla stanza prima che
l'amico potesse notare che era tutto paonazzo in volto.
Il quaterback fissò
il soffittò per qualche secondo.Il suo corpo era ancora in fibrillazione per il
piacere provato,ma pian piano si stava calmando.
In quel momento il ragazzo
si sentì pervadere da mille pensieri.
Che cazzo aveva fatto!!??Se l'era fatta
con un uomo!!!Dove era finita la sua virilità???Che diavolo gli era
preso??Com'era possibile che anche per un solo istante si
fosse sentito attratto da Martin??E se lo fossero venuti a scoprire i suoi compagni di squadra??Lo avrebbero schernito per il resto dei suoi giorni,dandogli del
frocio???Della checca???
Si rivestì velocemente e corse in garage dove
teneva la propria macchina.Ci salì e si diresse a casa di Martin.
Fu
all'inizio della via che portava a casa sua che lo vide.Rallentò,poi fermò un
attimo l'auto e stette ad osservarlo.Il cuore iniziò a battergli violentemente
in petto al
pensiero di quello che aveva fatto neanche una mezz'ora prima.Il suo piede schiacciò istintivamente l'accelleratore e nel giro di pochi secondi,senza neanche riuscire a
rendersene conto,la sua auto uccideva Martin White.
Tornò a casa sgommando
e rimase in macchina,con la porta del garage aperta a piangere.Non aveva mai
pianto in vita sua...almeno,che lui ricordasse...ma ora gli
era quasi sembrato di aver perso qualcosa...come se qualcuno gli avesse
strappato il cuore dal petto e lo avesse schiacciato.
"Allora è per questo
che l'hai ucciso..?Per non essere preso in giro dai tuoi amici?"domandò Fredda
Lily Rush.
"Lei non capisce!"si giustificò Steeve:"Quello mi aveva
trasformato in una checca!Mi aveva....era come se mi avesse circuito!Lui...mi
faceva provare strani
sentimenti!"
"Quelli non erano sentimenti qualunque Steeve..."rispose la
bionda con voce triste:"...Quello era amore."
Il giovane si zittì e
sbiancò:quell'affermazione lo schiaccio come un verità assoluta.Tutto gli fu
chiaro in quel momento come non gli era mai stato.
Sentì una specie di fitta
al cuore.
Abbassò lo sguardo e cominciò a piangere sommessamente.
***************************************************
Il vento soffiava leggero al cimitero.
Lily con le mani nella tasca del
proprio cappotto guardò la tomba di Martin White,poi sentì come una presenza
alle sue spalle e si voltò.
Le sembrò quasi di vedere ancora il
ragazzo...com'era allora...due anni prima.Il giovane le sorrise e lei
contraccambiò.
Ora anche lui poteva dormire in pace...un altro cold case era
stato risolto.
FINE
SPERO VI SIA PIACIUTA.SO CHE NON E' UNA FANFICTION DA OSCAR,MA CI TENEVO A SCRIVERNE UNA SU QUESTO FANTASTICO
TELEFILM.ABBIATE PIETA' DI ME E NON SIATE TROPPO DURI CON LE
CRITICHE!^^'
SPERO SOLO DI AVERVI FATTO PASSARE GRADEVOLMENTE UN PO' DI
TEMPO.
ALLA PROSSIMA!
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