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Autore: curlyhazlover    28/04/2013    0 recensioni
Dal prologo:
- " Tutto okk?" chiese una bellissima voce.
"Sisi sono io che sono sbadato mi perdoni io-" Blaine non riuscì a terminare la frase perché i suoi occhi si scontrarono con due profondi oceani, due occhi cosi perfetti da far male. [...]
"Kurt piacere!" disse il ragazzo porgendogli la mano.
"B-Blaine" rispose -
AU Klaine, Cheerio!Blaine & Warbler!Kurt
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuove Direzioni, Un po' tutti, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Rachel, Mercedes/Sam
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Al fantastico gruppo Crisscolferateci il Mister dei Crisscolfer, ha!, il più bel gruppo di cui abbia mai fatto parte <3





Capitolo 2.


“Hey Tina, hai visto il mio telefono?” chiese Blaine non appena vide l’amica davanti agli armadietti.
“No Blainie mi spiace, da quant'è che non lo trovi?” chiese, dispiaciuta, mentre insieme si dirigevano verso la prima lezione della giornata.
“Da sabato, dopo essere tornato a casa dai festeggiamenti per la vittoria alle provinciali.” disse Blaine guardando in tutte le direzioni, sperando di trovare il telefono: i suoi genitori si sarebbero arrabbiati molto se l’avessero scoperto, cosa che sarebbe successa prima poi, perché la scusa del telefono scarico non poteva durare per sempre.
“Hai già provato a controllare nella choir room*?” chiese Tina sottovoce, mentre entravano in classe e si sedevano ai rispettivi posti.
“Avevo intenzione di andarci al prossimo cambio d'ora, ti va di accompagnarmi?” chiese Blaine mentre preparava i quaderni per la lezione.
“Non posso, dopo ho Daniels e se arrivo tardi mi metterà in punizione, non sono Blaine Anderson!” gli rispose Tina, sarcastica.
Blaine sorrise e si concentrò su ciò che stava dicendo il professor Richardson, ma di cui capiva davvero ben poco: dannata matematica applicata!**

Non appena la lezione finì, Blaine corse verso l’aula del glee club, per cercare il suo cellulare disperso, ma la trovò chiusa a chiave.
“Dannazione!” imprecò, dopo vari inutili tentativi di aprire la porta.
“Faresti bene a non romperla, perché dopo saresti sicuramente sospeso” disse piano Rachel, avvicinandosi.
“Non dovresti avere lezione?” le chiese Blaine spostandosi dalla porta e incamminandosi verso la caffetteria.
“Potrei chiederti la stessa cosa…” gli rispose Rachel, seguendolo velocemente.
“Ho un’ora buca, tu invece?” disse, accelerando il passo e sperando di incontrare un professore che avrebbe rimandato Rachel in classe.
“Dovrei consegnare questi moduli al preside Figgins, ma se solo tu ti fermassi, dovrei parlarti!” gli urlò in risposta senza fiato, Blaine la stava letteralmente facendo correre per tutta la scuola.
Blaine notando che lei era rimasta indietro si fermò e si voltò aspettando che Rachel lo raggiungesse. 'Sto solo perdendo tempo' pensò: doveva infatti utilizzare quell’ora per trovare il telefono perduto.
Dopo pochi secondi Rachel lo raggiunse con calma e, senza nemmeno farlo parlare, tirò fuori dalla tasca un cellulare.
“Intanto che non trovi il tuo puoi usare questo, non ti preoccupare, non è un regalo ma un prestito” gli disse appoggiando il telefono nella mano di Blaine, il quale era rimasto basito.
“Scusa, tu come facevi a saperlo?” le chiese Blaine guardando con attenzione l’oggetto, era molto simile al suo vecchio telefono, finchè non ritrovava il suo poteva dire ai suoi genitori di aver perso la scheda telefonica, pensò.
“Facebook? Hai scritto che non lo trovavi più e che speravi tanto i tuoi non lo scoprissero” disse Rachel.
“Ah…” sospirò Blaine mettendosi le mani in tasca, lui e la sua mania quasi compulsiva di scrivere tutto su quel dannato social network, doveva decisamente smetterla.
“Quindi ora tu mandi un messaggio al tuo telefono e spera che qualcuno risponda, magari a fortuna è dalla tua parte!” lo esortò Rachel prima di dover ritornare a lezione.

“Mandiamo questo messaggio…” si disse Blaine componendo il suo numero.

Un problema era quasi risolto, pensò Blaine dirigendosi verso la biblioteca dopo aver spedito l’sms, in qualche altro modo doveva pur sfruttare quell’ora buca no?





All’incirca due ore da Blaine, qualcuno era impegnato con un difficile compito di inglese, qualcuno che la sera prima aveva fatto decisamente tardi.

“Dai Kurt ti prego aiutami, se entro domani non consegno questa relazione la Umbridge mi uccide” lo implorò Sebastian evidentemente frustrato.
“Uno: non si chiama Umbridge ma Brent; due: hai avuto due settimane di tempo, e se invece di tornare sempre tardi dallo scandals in condizione pietose, ti applicassi di più, non rischieresti così spesso la bocciatura nelle sua materia, Bas!” lo ammonì Kurt, continuando a sfogliare i suoi spartiti di musica alla ricerca di un bel brano da eseguire quella settimana alla riunione degli Warblers.
“Ti scongiuro Kurt, sistemerò la tua parte di stanza per un mese se mi aiuti!” disse Sebastian implorando Kurt.
“Neanche morto! Tu non toccherai mai le mie cose! Saresti capace di rovesciare tutte le mie creme, e non costano poco Smythe!” gli disse severo Kurt, interrompendo la sua ricerca e avvicinandosi all’amico.
“Giuro che questa è l’ultima volta che ti aiuto” sussurrò Kurt mentre prendeva fra le mani il libro di Sebastian e aspettando che il ragazzo prendesse carta e penna.
“Questo argomento è facilissimo, forza: “L’influenza letteraria di William Shakespeare sulla società inglese dell’epoca; diamine, questo argomento è elementare!” lo incalzò Kurt leggendo con passione le pagine.
“Forse per te che, ti ricordo, l’hai studiato l’anno scorso.” gli rispose Sebastian iniziando lentamente a scrivere.
“Sempre a precisare signorino! Forza e coraggio che non ho tutto il giorno.” disse Kurt prendendo una matita e iniziando a sottolineare alcune delle frasi più importanti.
“Che fai?” chiese Sebastian, che si era già fermato per una pausa.
“Ti sottolineo le cose più importanti, perché io a dispetto di qualcun altro, non vado a lezione solo quando ho da consegnare saggi importanti!” gli disse concitatamente, finendo il suo lavoro e poggiando il libro sulla scrivania della loro stanza.
“Qualche volta potresti anche fare il cattivo ragazzo, Hummel!” gli urlò Sebastian mentre usciva dalla porta.
“Credo che la mia parte cattiva sia stata donata a te!” gli rispose Kurt sorridendo, mentre si dirigeva a lezione.
Mentre stava per aprire la porta della classe -anche se era in anticipo di 10 minuti non voleva aspettare di fronte alla classe, come facevano quasi tutti quelli che arrivavano in anticipo, ovvero veramente, veramente pochi ragazzi- qualcosa nella sua tracolla vibrò.
“No è possibile…” sussurrò Kurt cercando la fonte delle vibrazioni, non poteva essere il suo telefono, lo aveva lasciato al solito posto, sul comodino della sua stanza.
Quando trovò il telefono rimase scioccato, non era il suo, sicuramente, non avrebbe mai messo come cover la foto di un bowtie arcobaleno!
Non appena distolse lo sguardo dalla cover notò che le vibrazioni che aveva sentito prima erano causate dall’arrivo di un sms al quale decise di rispondere.


“Se qualcuno trova questo telefono è pregato di chiamarmi, così mi dirà dove posso andare a recuperarlo -anche se so che sarà improbabile che qualcuno mi risponderà, e non mi ruberà semplicemente l’Iphone.”

“Sembra essere il tuo giorno fortunato perchè non sono quel genere di persona.”

“Grazie al cielo, se sei di Lima posso passare a prenderlo pure ora”

“Sono di Westerville, ma ora non posso, dammi un indirizzo e domani te lo porto io”

“Conosci il McKinley High School?”

“Sì…”

“Perfetto, domani alle 10.30 circa nel cortile: sarò quello con la divisa da cheerleader.”

“Seriamente?”

“Niente domande, a domani.”

“A domani.”



Perfetto, le sue buone azioni quotidiane le aveva compiute, anche se si continuava a domandare perché quel telefono fosse nella sua borsa. Sicuramente non poteva dire al proprietario che l’aveva trovato lì, avrebbe dovuto inventarsi qualcosa al momento.
Per tutta la lezione non fece altro che pensare a quel maledetto telefono e alla sensazione che aveva alla bocca dello stomaco, la stessa che aveva avuto qualche giorno prima alle provinciali e qualche settimana prima, quando aveva incontrato quel ragazzo…Blaine.
Un brivido gli percorse la schiena, ma cercò di non farci troppo caso, non aveva tempo per queste cose.
La sua attenzione si focalizzò di nuovo sulla lezione, anche se quella sensazione non se ne voleva andare.
Fortunatamente per lui, Sebastian quel giorno non aveva avuto intenzione di presentarsi a lezione, perché altrimenti non sarebbe riuscito a spiegargli quel suo strano comportamento.

Le lezioni della mattina finirono incredibilmente presto per Kurt, il quale si avviò velocemente verso la mensa non appena suonò la campanella, pronto ad accaparrarsi i primi posti che avesse trovato, uno per lui e uno per Sebastian, che si era degnato di mandargli un sms dicendogli che si sarebbero visti, forse, a mensa e che doveva tenergli il posto, ovviamente il tutto senza un minimo di cortesia, ma oramai Kurt era abituato a questo lato poco sopportabile del migliore amico.
Mentre aspettava che la sala si riempisse e che le cuoche della mensa iniziassero a servire il pranzo, controllò di avere ancora il telefono dello sconosciuto, ma dopo aver appurato che fosse ancora al suo posto non lo rimise a posto, ma iniziò ad esaminarlo.
Era un bellissimo Iphone bianco, con una bizzarra cover e una bellissima foto di una scena di Wicked come sfondo.
Era tentato di sbirciare fra le immagini, per vedere se ce ne fossero altre tratte da musical, dato che forse aveva avuto la fortuna di aver trovato un telefono di un appassionato di musical come lui, 'Perché non approfittarne?', pensò Kurt, ma non ebbe nemmeno il tempo di cliccare l’icona del menù che Sebastian gli si sedette accanto.
“Hummel stai trasgredendo alle regole, credo che finalmente la mia cattiva influenza stia facendo effetto” gli sussurrò in un orecchio.
“Ma che dici, non riuscirai mai a traviarmi!” gli rispose Kurt, indignato, mettendo via il telefono.
“Sarà, ma io quel telefono l’ho visto, non sono stupido” disse Sebastian alzando un poco la voce notando che una signora della mensa si stava avvicinando a loro.
“Ma davvero? Chissà se qualcuno ti aiuterà ancora con i tuoi compiti dell’ultimo minuto” disse Kurt con aria di sfida.
“Uff, questa volta hai vinto tu” sbuffò Sebastian prima di iniziare a rimpinzarsi.
Kurt sorrise soddisfatto e iniziò anch’egli a mangiare.
Sebastian poteva dire quello che voleva, ma alla fine vinceva sempre lui: nessuno mette al muro gli Hummel.



Dopo pranzo Sebastian tornò in camera sua dicendo a Kurt di scusarsi con gli altri Warblers per non poter essere alle prove, ma doveva finire quel dannato compito, e forse per una volta sarebbe andato a fare quello che aveva detto, pensò Kurt quando lo accompagnò fuori dalla loro stanza, per poi salutarsi.
Non appena Kurt raggiunse la sala comune degli usignoli, notò che qualcosa non andava, non sentivano i soliti schiamazzi di Nick e Jeff che si rincorrevano come pazzi, o le urla di Wes che cercava di calmarli, oppure il rumore del suo adorato martelletto.
Dopo aver aperto le porte constatò le sue supposizioni, non c’era nessuno.
'Dove diamine sono finiti tutti?' Si domandò, sistemandosi su un divanetto in attesa dei suoi amici.

Dopo circa un quarto d’ora iniziarono ad arrivare tutti i ragazzi, e anche Sebastian.
“Ma tu non avevi un compito da fare?” gli chiese Kurt, facendogli segno di sedersi accanto a lui.
“Qualcuno è venuto a rapirmi” disse guardando Thad che dall’altra parte della stanza se la rideva.
“Uhm… allora son arrivati tutti in ritardo perché sono venuti a rapirti?” chiese Kurt sistemando la tracolla nel posto vuoto sul divanetto accanto a sé.
“N- Si, si ovvio, sai sono un osso duro, quando dico che devo fare una cosa la faccio” gli rispose Bas passandosi una mano tra i capelli.
“Si, come no, questa raccontala a qualcun altro Smythe!” gli disse Kurt ridendo e dandogli un pugno leggero sulla spalla.
“Allora, chi vuole esibirsi per primo oggi?” esordì Wes, accompagnando la frase ad un colpo di martelletto.
“Se non vi dispiace io avrei preparato qualcosa” rispose Sebastian lasciando perplessi tutti, specialmente Kurt.
L’ultima volta che aveva eseguito un assolo era stato “Sexy Back” e dopo quell’episodio Kurt lo pregò di non azzardarsi più a cantare simili canzoni, altrimenti sarebbe stato cacciato e lui non voleva questo.
Senza aspettare la risposta degli altri inserì una cassetta nel registratore e iniziò a cantare.

 




 

Don't do love, don't do friends
I'm only after success
Don't need a relationship
I'll never soften my grip


La canzone non era certamente come la prima che aveva cantato, anche se non era ancora nel pieno dello stile degli Warbler.
Nonostante ciò pian piano anche gli altri usignoli iniziarono a cantare insieme a lui, chi meglio perché sapeva le parole e chi un po’ meno, come Kurt, che però sosteneva l’amico.

 

I know exactly what I want and who I want to be
I know exactly why I walk and talk like a machine
I'm now becoming my own self-fulfilled prophecy
Oh, oh no, oh no, oh no


One track mind, one track heart
If I fail, I'll fall apart
Maybe it is all a test
Cause I feel like I'm the worst
So I always act like I'm the best


I'm gonna live, I'm gonna fly,
I'm gonna fail, I'm gonna die,
I'm gonna live, I'm gonna fly
I'm gonna fail, gonna die, die, die, die


Da-da-dum...
Oh, oh no, oh no, oh no


Quando le ultime note del sottofondo musicale creato dalla cassetta svanirono, Sebastian si guardò intorno in attesa di un qualche giudizio o altro, ma tutti erano rimasti senza parole: certo, la canzone non era delle più adatte, ma c’aveva messo impegno, si sentiva, quella canzone esprimeva i suoi sentimenti al momento. Anche Kurt l’aveva capito, difatti fu il primo ad applaudire all’amico e correre ad abbracciarlo.
“Sono fiero di te, anche se per il fatto del genere musicale dobbiamo fare una chiacchierata!” gli disse all’orecchio mentre lo stringeva forte.
Tutti gli altri applaudirono e si complimentarono con lui non appena Kurt lo lasciò libero.
Un passo alla volta lo stava aiutando a crescere, ma dentro di sé, spesso si domandava, chi avrebbe aiutato lui a crescere?


Dopo la performance di Sebastian anche altri usignoli presero coraggio e si esibirono e tutti si divertirono molto.
Quel pomeriggio, come la mattina, passò in un lampo per Kurt che in men che non si dica si ritrovò nella sua stanza, con il suo pigiama preferito, pronto per andare a dormire.
Dopo essersi lavato i denti e aver applicato tutte le sue creme serali, controllò di aver preparato tutto l’occorrente per le lezioni del giorno seguente e, mentre controllava, il telefono dello sconosciuto cadde sul tappeto.
“Oh cavolo, speriamo non si sia rotto” disse, raccogliendolo immediatamente e controllando i danni.
Fortunatamente il tappeto ero alto e morbido e il telefono non si era fatto nemmeno un graffio.
Mentre lo stava controllando notò che c’era un nuovo sms e decise di leggerlo, dato che il mittente era lo stesso di quella mattina.

 

“Ciao, volevo solo ricordarti il nostro incontro di domani, spero davvero ci sarai.
Ah, Mi chiamo Blaine, nel caso servisse.
Ciao e grazie ancora.”


Il suo cuore prese a battere velocemente: quanti Blaine potevano esserci a Lima?
Quante possibilità aveva di rincontrare quel Blaine?
Quella sera il sonno non venne da lui con facilità, e quando arrivò sognò due occhi dorati e verdi che lo aspettavano da tutta la vita.












NDA:

Salve a tutti! Eccoci qua! Questo capitolo come avrete notato è molto concentrato sugli Warblers (la mia anima da usignolo ne è molto felice) e soprattutto sulla friendship Kurtbastian, non preoccupati è un'amicizia e tale rimarrà, la storia è Klaine no?
Anyway vorrei ringraziare tantissimo le persone che seguono, leggono, recensiscono la storia, davvero siete delle persone fantastiche, non pensavo che questa storia potesse paicervi così tanto :'')

Vorrei ringraziare anche Chaira Gleek Longo per avermi betato questo capitolo, senza di lei ora sareste sommersi dai miei innumerevoli errorri ahahah <3

Le recensioni sono sempre gradite, i feedback sono molto importanti per una 'scrittrice' alle prime armi come me :D

A sabato con il prossimo capitolo

Un abbraccio

Sophie <3





 
 
  
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