Eccomi qua, di nuovo.
Vi offro un’altra raccolta delle mie piccole opere.
Il titolo della raccolta, The Darkest Hour, implica la
natura delle poesie, decisamente più cupe e -a mio avviso- più consapevoli delle precedenti.
Penso che, quantitativamente parlando, sia la mia raccolta più
consistente, e saranno presenti come al solito sia poesie che Haiku.
Spero che vi piacciano, e che vi trasmettano qualcosa.
Ringrazio i commentatori delle mie precedenti raccolte (perdonatemi se non l’ho fatto prima) ovvero, in rigoroso ordine cronologico: DJ Kela, shiinait, Claudia, elrohir, fatawrite, ed _Eleuthera_. Grazie mille ragazze!
Che altro dire, se non buona lettura?
A presto!
Shinji
La poesia del Triste Avvenire
L’Ombra tremenda squarcia il futuro
abbandonandoci nel passato gelido.
Gli specchi, veritieri messaggeri di Crono,
stridono orribilmente
cantando note di Sangue.
Nato per fiorire, fiorito per appassire,
il Destino del fantoccio è già segnato.
Nulla sarà più come prima
Nulla sarà il domani
Mentre il presente agonizza, in lacrime.
I sordidi pensieri dello Spaventapasseri corrotto
strisciano, osceni, su una parete nera d’odio.
Le lascive mani della Nera Triste Signora
fremono sulle mie spalle
arroventate dal dolore.
Gridate, oh moltitudini!
Gridate, oh figli di Caino!
Gridate, oh detriti del Tempo che fu!
La figlia dell’Elisio è morta,
stuprata dalla Bieca aspettativa
di pretendere di esser puri.
Le lacrime di Dio sporcano la strada
spaccata in due dalla Febbre di Bacco
che ancora,
e ancora,
e ancora,
Stritola e confonde la mente del Viaggiatore.
E sempre,
e sempre,
e sempre,
Tutto ciò ricomincerà.
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Verba Volant.
E le Parole vanno via,
e non sai più cosa dire.
La Tristezza odora di Speranza mancata.
I neri Corvi del Rimpianto urlano il loro bieco ultimatum.
”Dillo, dillo ora o mai più”
…
Ed il mai diventa realtà.
Addio.
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Colui che Parla alla Pioggia
La Mano gonfia di Pioggia
Accarezza gli occhi
Carichi di ricordi.
Il suono dell’Acqua che cade
Si rifrange sulla satura consapevolezza
Di esser stato usato
Il Sentimento di rivalsa
Che gronda Liquido orgoglio
Si bagna di rosse sostanze
Che odorano di Te.
L’attesa ineluttabile
Gravida come il Mare creatore
Si abbatte violenta –ma con la voce del Silenzio-
Sulla spiaggia dell’esistenza.
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Verso Mezzogiorno
Verso mezzogiorno
Il Fuoco del cielo arde, imperturbabile.
Verso
mezzogiorno
Il Sole, violento e benigno, schiaffeggia la cruda Terra.
Verso
mezzogiorno
L’occhio del Falco vede, e cristallina consapevolezza porta.
Verso
mezzogiorno
Gli assetati Fiori si essiccano, urlando bestemmie al Cielo impietoso.
Ma la Notte arriverà,
Fredda e Vitale,
Sinuosa e Suadente,
ed ancor sarà sostituita
da un altro mezzogiorno.
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Grida la mente, freme la mano
Stracci di nubi
sanguinanti e dilaniate
Gridano vendetta feroce
Fremono e frantumano
la sanguigna voce arrugginita
della Storia morente
atrofizzata
oscena
urlante.
L’impiccato ride sontuosamente
nel suo abito migliore
ricamato d’inverni
e di omicidi suadenti.
Morde la mano
la bocca del folle scrittore
Scricchiolano le ossa
Amaro è il fiele.
La notte cala e, bieca, geme sommessamente
davanti alla penna
che niente scrive
e tutto sa.
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Dormendo sogni
Segnati dal Tormento
Tutto Finirà.
Haiku a Schema Classico
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Perdendo il Se
Otterrò il Per Sempre,
Fino a domani.
Haiku a Schema Classico
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Fioca aspettativa
diventerà per Me
Dannazione eterna.
Haiku a Schema Libero (6-6-6)
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Grida a me l’Alba
Da dietro il Sipario
dell’Esistenza torva
Haiku a Schema Classico