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Autore: MissysP    29/04/2013    2 recensioni
Un vecchio amico ritornerà dal passato di Pepper e Tony.
Mentre Pepper accetterà un galante invito a cena, Tony dovrà tenere a bada la sua crescente gelosia.
[Attenzione Spoiler! Iron Man III]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Iron man

Attenzione Spoiler! Io ho avvisato, poi sta a voi decidere se continuare…

Comunque spero che piaccia =)

 

Di gelosie e inviti a cena  

  
  
  
Happy era ancora appostato fuori dalla porta dell’ufficio della signorina Potts e vi guardava l’interno con circospezione, sospetto, nei confronti di quell’uomo che gli ricordava qualcuno. Lo aveva già visto, da qualche parte, ma proprio faticava a ricordarsi dove, ma era sicuro che prima o poi gli sarebbe venuto in mente dove. Al momento lo guardava, semplicemente non gli piaceva e provocava nel neo capo della sicurezza un terribile e fastidioso prurito alle mani. Gli sarebbe piaciuto molto entrare nell'ufficio e trascinare fuori quel damerino, buttandolo a calci in mezzo alla strada. Anche perché non indossava il suo badge.
  
«Proprio non c’è modo di farti cambiare idea Pepper?» domandò Aldrich Killian, mentre sfoderava uno dei suoi sorrisi sghembi, tanto affascinanti da lasciare la donna senza parole. Pepper, suo malgrado, si ritrovò ad arrossire per quella proposta, che in teoria non aveva nulla di imbarazzante. L’idea che Aldrich, di tanto tempo prima, quello che ancora la corteggiava e lei cercava di respingere sempre con molto tatto, fosse cambiato e si fosse trasformato in quell’uomo così affascinante e pieno di carisma, ancora la scombussolava. E il progetto che le aveva mostrato l’aveva affascinata molto, anche se poi lo aveva rifiutato, nuovamente. 
«Sono più che sicura, Aldrich, e mi dispiace davvero. Tuttavia come ti ho già detto il tuo progetto implica delle complicazioni militari,» rispose, ricambiando il sorriso. L’uomo trasse un profondo respiro e si voltò verso il suo autista che gli aprì la porta, pronto ad eseguire ogni suo comando. 
«E se ti invitassi a cena?» domandò all’improvviso Aldrich. Pepper socchiuse la bocca, sorpresa da quella proposta e lo guardo interdetta. Rimase senza parole e per un attimo non seppe che cosa rispondere. Era attratta da quel nuovo ricercatore che le stava di fronte, ma si ricordò che aveva un appuntamento con Tony, a casa loro. 
«Non credo che sia…» 
«Oh, andiamo Pepper. Solo per ricordare i vecchi tempi,» ribadì, cercando di blandirla e farle considerare l’offerta. Da quando aveva cambiato completamente la sua vita, non aveva mai faticato a convincere una donna e fare altrettanto con Pepper non sarebbe stato difficile, come con le altre. 
«Se ti può rassicurare, prometto che non si parleremo di lavoro, va bene?» domandò sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori. Pepper rimase a guardarlo, incapace anche solo di sbattere le palpebre. Uscire a cena con un vecchio amico, tuttavia, non era strano e poi ultimamente Tony era sempre occupato con il suo hobby. 
«Beh, credo… Credo che si possa fare,» concesse alla fine. Sorrise e annuì. «Perché no? Domani sera?» chiese, stringendosi nelle spalle. Aldrich sollevò le sopracciglia, sorpreso, ma si affrettò ad accettare quell’invito. 
«Ma certo! Allora a domani, Pepper,» disse, avvicinandosi e chinandosi per baciarle la guancia. Le sorrise e poi si diresse verso la sua auto. Pepper rimase in piedi, ferma al suo posto, a guardarlo mentre se ne andava. Solo quando Happy l’avvisò che la macchina era pronta per ritornare a Villa Stark, Pepper si riscosse. 
  
  
  
«Tony io esco,» disse Pepper mentre si specchiava davanti all’enorme specchio in camera loro, sicura che J.A.R.V.I.S lo avrebbe avvertito. 
I capelli sciolti ricadevano con delicatezza sulle spalle, coperte da uno scialle sottile di seta rossa. Anche il vestito che indossava era rosso e le sfiorava le ginocchia. Pepper si carezzò la tempia, portando un ciuffo dei capelli dietro l’orecchio e sorrise, arrossendo. Si sentiva in colpa per quella serata, ma comunque non sarebbe successo nulla al di fuori di un’amichevole chiacchierata. 
I suoi occhi celesti si abbassarono al polso leggermente violaceo, livido causato dalla notte scorsa. Livido che aveva prontamente coperto con tutti i braccialetti possibili. Si era presa un bello spavento e per un attimo il suo unico pensiero fu quello di allontanarsi il più possibile da Tony. Sospirò sollevata nel non averlo fatto, di non aver commesso l’errore più grande della sua vita. 
Si voltò e afferrò la pochette poggiata sul letto e si diresse verso le scale. Davanti all’ingresso prese il cappotto beige e lo indossò. Sentì i passi di Tony lungo le scale e si voltò verso di lui, sfoderando un dolce sorriso. 
«Ehi, esci?» domandò l’uomo, sorpreso. Pepper annuì, andandogli incontro. Allungò un braccio e gli cinse il collo. Si sollevò sulla punta dei piedi e lo baciò velocemente sulle labbra. 
«Già, una cena… con un vecchio amico…» rispose, guardandolo negli occhi. Tony assottigliò lo sguardo e mise il broncio. 
«E questo amico si chiama Aldrich Killian?»domandò, fingendo indifferenza per l’argomento. La donna ridacchiò divertita per la sua gelosia. Gli diede un altro bacio, ma Tony la strinse più forte a sé impedendole di scivolare dalla sua presa e approfondendo il bacio. 
«Adoro quando sei geloso,» sussurrò la ragazza sulle labbra del fidanzato. 
«Non sono geloso,» ribatté aggrottando le sopracciglia. Pepper ridacchiò nuovamente e scosse la testa. Si districò dalla sua presa e fece qualche passo verso la porta d’entrata.
«Devo andare, ma vedi di comportarti bene e di non distruggere la casa con una delle tue solite feste, intesi?» domandò scherzosamente. 
«E tu invece vedi di ritornare a casa entro mezzanotte,» la redarguì. Pepper scoppiò a ridere scuotendo la testa. Tony sbuffò, mentre rimase a guardarla uscire. 
«Certo mamma!» rispose la donna, sparendo avvolta dalla sua risata cristallina.
  
  
  
Il ristorante, in cui Aldrich aveva deciso di portarla, era lussuoso ed elegante. C’erano molte persone in vista e non mancavano paparazzi alla ricerca di un nuovo gossip. Pepper, suo malgrado, si ritrovò ad arrossire per l’imbarazzo, ma afferrò con decisione la mano che l’uomo le porgeva e scese dalla macchina. Subito fu accecata dai flash e dai fotografi e giornalisti, che la riempirono di domande su Tony, Iron Man e sull’uomo che l’accompagnava. Aldrich la prese sotto braccio e la scortò verso l’entrata del ristorante dove ad attenderli c’era il maître. 
«Buona sera signori, avete una prenotazione?» domandò con professionalità. L’uomo cinse la vita di Pepper e sorrise affabilmente. 
«Certamente, un tavolo per due al nome di Killian,» rispose lui. Il maître annuì e abbassò lo sguardo per controllare il foglio contenente i nomi delle prenotazioni di quella sera. Poggiò il dito sulla carta e con lentezza scorse tutta la lista, fino a quando non trovò il nome. Strabuzzò gli occhi nel vedere chi aveva di fronte e quasi impallidì.
«Ma certamente! Prego signor Killian, il cameriere le mostrerà il suo tavolo all'istante,» disse alzando la mano e facendo cenno ad un giovane ragazzo. Il ragazzino accorse con nervosismo e prese il foglio che il maître gli porse. Aldrich porse il braccio e Pepper lo afferrò e poi seguirono il cameriere. Giunti al loro tavolo si sedettero e la donna si accorsi di trovarsi proprio sotto l’enorme lampadario appeso al soffitto a volta. Pepper rimase sorpresa di quel posto e, guardandosi attorno, si accorse di essere anche al centro esatto della sala. Il cameriere si affrettò a togliere il disturbo, borbottando qualche parola, che nessuno dei due comprese. 
«Mi sorprende sempre di più, signor Killian…» disse la donna, arrossendo e guardandolo in quegli occhi chiari e limpidi. Aldrich sorrise e congiunse le mani sopra il tavolo e poggiò il mento sui palmi. Rimase a guardarla, sorridendole appena e Pepper arrossì ancora di più per quelle attenzioni. 
«Beh, signorina Potts dopo tanti anni di lontananza le persone cambiano,» disse con tono enigmatico. Pepper non comprese a fondo quello che l’uomo intendeva, ma prima ancora di poter chiedere che cosa intendesse, il ragazzo era ritornato con in mano una bottiglia di vino rosso, che versò prima nel bicchiere della donna e poi servì il suo accompagnatore. 
«Devo proprio dirtelo Pepper, è bello rivederti e come sempre ti trovo in grande forma,» disse afferrando il bicchiere e portandoselo alle labbra. Chinò il capo e beve un sorso di quel liquido rossastro, osservandola da dietro le ciglia. «Stai andando in palestra? Perdona la mia domanda,» le chiese, poggiando il bicchiere al suo posto. 
«Beh stare dietro a Tony di certo non lascia molto tempo libero e non mi fa stare molto tranquilla,» rispose, abbassando lo sguardo. Afferrò anche lei il suo bicchiere e, al contrario, ne scolò tutto il contenuto. Incominciava a sentire caldo e aveva la netta impressione che molti occhi erano posati su di loro. 
«Posso comprendere quanto sia difficile per te, ritrovarti una tale situazione del genere. Dopo gli avvenimenti di New York…» 
«Preferirei non parlare di questo argomento, Aldrich,» sviò Pepper, deviando la sua attenzione sul menù. Cercò di concentrarsi sulla lista dei piatti, di leggerne i nomi, ma la sua mente era offuscata dai brutti momenti che aveva dovuto passare i primi giorni dopo New York. E il pensiero che Tony non volesse nemmeno confidarsi con lei la frustrava, perché odiava vederlo soffrire. Ma davvero non sapeva come aiutarlo e Tony si rifiutava di aprirsi con lei. Di certo le loro vite erano cambiate del tutto, soprattutto quella di Tony. 
«Mi dispiace averti rievocato brutti pensieri,» si scusò lui. Pepper gli sorrise, stringendosi nelle spalle, e sospirò. Rilesse ancora una volta il menù e cercando di non farsi scoprire lanciò delle occhiate furtive al suo vecchio compagno. 
«Mi fa piacere di essere diventato tanto affascinante dal momento che non puoi togliermi gli occhi di dosso,» disse Pepper arrossì, presa in fallo e si girò, cercando di mascherare il suo imbarazzo e il conseguente rossore che le tingeva le guance. 
«Scusa… Io…» 
«Oh, non fa niente Pepper. Ormai ci sono abituato, le donne cadono ai miei piedi con facilità,» si vantò senza pudore, con uno schiocco delle dita. Pepper rimase sorpresa di scoprire quel suo comportamento egocentrico e sollevò un sopracciglio. 
«La modestia devo dire che non è il tuo forte, vero?» domandò ridacchiando e riempendosi il bicchiere. 
«Posso dire che sono modesto quanto basta,» rispose. La figura del ragazzino si avvicinò a loro e il suo volto era pallido. Fra le mani stringeva un taquino per le ordinazioni e giunto davanti a loro, sul suo viso spuntò un enorme sorriso.
«I signori vogliono ordinare?» domandò il cameriere, balbettando impacciato. 
«Certamente, tu hai deciso Pepper?» domandò, Aldrich voltandosi verso di lei. 
«Oh… Ehm… » disse, aggrottando le sopraciglia e guardando nuovamente il menù.
«Due piatti di pasta al sugo, seguito da carne di manzo e polenta, grazie.» 
«Ma certo, signore,» disse il giovane prendendo i due menù e ritornando indietro, verso le cucine con le ordinazioni. 
Pepper sorrise, poggiandosi sullo schienale della sedia e guardandolo. Non poteva non pensare a quanto fosse cambiato, ma ancora non aveva capito se in meglio o in peggio. C’era qualcosa che Aldrich le nascondeva e non sapeva dire che cosa fosse. Dopo ben 13 anni era riapparso nella sua vita e non si era aspettata un simile cambiamento, ma ne era rimasta meravigliata, estasiata. 
«Cosa c’è?» domandò lui, ricambiando lo sguardo. 
«Beh lo ammetto, sono colpita. Sorpresa da questo tuo cambiamento,» ammise la donna, sentendosi in imbarazzo. Tutta quella situazione la faceva sentire in imbarazzo e il rossore preannunciava di restare per tutto il resto della serata. Improvvisamente sentì la suoneria del suo cellulare e sussultò, spaventata da quell’interruzione improvvisa. 
Si chinò verso la sua borsa ed estrasse l’oggetto, notando il messaggio lampeggiare sul display. 
«Pensavo che fosse una serata dedicata ai ricordi dei bei vecchi tempi, o mi sono sbagliato?» domandò l’uomo, sporgendosi verso di lei. Pepper sorrise, colpevole, ed annuì. Lesse di sfuggita il messaggio, di Tony ovviamente, e lo spense senza rispondere. 
«Certo, scusami tanto… E’… E’… Tony,» disse, rimettendo il cellulare in borsa. Sorrise ad Aldrich e fece un sospiro profondo. 
«Oh, ma certo… Mi sorprende che non si sia presentato anche lui al nostro incontro… Devo temere un attacco da parte sua da un momento all’altro?» chiese con divertimento. Pepper ridacchiò, fingendo che quella fosse un’ipotesi totalmente assurda, che l’eventualità di un’incursione da parte di Tony fosse semplice follia, ma non volle ammettere, nemmeno con se stessa, che quel comportamento era perfettamente da Tony. 
«No, saremo solo tu ed io questa sera, Aldy. E poi Tony è impegnato con il suo hobby,» lo rassicurò. 
Aldrich si bloccò, rimanendo a fissarla sorpreso e Pepper notò questo suo comportamento. 
«Che c’è? Ho detto qualcosa di sbagliato?» domandò Pepper, confusa. 
«No, solo che… Non credevo che ti fossi ricordata di come mi chiamavi… Tutto qui,» sorrise, rassicurandola. 
«Beh, non me lo sono mai dimenticato, a dire la verità.» 
«Ecco a voi, signori,» interruppe nuovamente il cameriere. Fra le braccia teneva le ordinazioni e li poggiò di fronte a loro. 
«Allora, come sono stati questi 13 anni per te?» domandò l’uomo, afferrando la sua forchetta e incominciando a mangiare. 
  
«Sei in ritardo!» esclamò Tony, appoggiato alla parete della sala, con le braccia incrociate al petto, e la stava guardando. Pepper sussultò, spaventata, e si voltò di scatto verso di lui. 
«Tony!» lo rimproverò. Rilassò le spalle e, dopo essersi tolta le scarpe e il giubbotto, raggiunse l’uomo che non dava cenno di separarsi dalla parete. 
«Si può sapere che fine hai fatto? E’ tutta la serata che ti mando messaggi o che provo a telefonarti!» la sgridò, stringendo le mani a pugno. Pepper lo abbracciò di slancio, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo. Inspirò con forza il suo profumo dolce e familiare e socchiuse gli occhi sospirando. 
«Ero a cena, lo sapevi. E ho spento il cellulare per educazione,» gli disse. Tony mugugnò il suo dissenso e finalmente ricambiò l’abbraccio della donna. 
«Pensavo che avessi già detto di no al suo progetto… Non pensavo che ci volesse una cena per farlo…» replicò. Pepper si convinse sempre di più che Tony aveva sviluppato una dose di gelosia eccessiva nei suoi confronti e poi non permetteva a nessuno di avvicinarsi a lei. 
«Beh io gli avevo già detto di no… Siamo andati a cena come vecchi amici, Tony,» spiegò meglio la donna. Tony s’irrigidì di nuovo e prese Pepper per le spalle. La sua espressione tradiva il sospetto e il dolore per averlo tradito. 
«Te lo avevo detto che andavo a cena con lui, oggi, come vecchi amici e non fare quella faccia!» esclamò lei, alzando gli occhi al soffitto. Poi si liberò della sua presa e si diresse verso le scale. Tony la seguì, senza perderla di vista nemmeno un momento. 
«Amici? E da quanto tempo siete amici? E poi come mai non me ne hai mai parlato?» domandò accusatorio l’uomo, non demordendo nel suo intento di sapere tutta la verità. 
«L’ho già detto che ti trovo estremamente adorabile e sexy quando diventi geloso?» chiese ridacchiando e voltandosi verso di lui. Tuttavia non si fermò e continuò a camminare, fino a quando non raggiunse la stanza. Là incominciò a trafficare con la lampo del vestito e le mani ti Tony si sostituirono alle sue, aiutandola. 
«Non cambiare discorso!» esclamò, per niente imbarazzato da quelle parole. Tony Stark non si faceva intimidire da nessuno… Ripensandoci Pepper faceva abbastanza paura quando si arrabbiava, ma in quel momento non si sarebbe fermato. 
«Okay, okay,» disse alzando le mani in segno di resa. «Ci siamo conosciuti ad una festa, a cui, per la cronaca, hai partecipato anche tu, sette o otto anni fa…» 
«Quale festa?» domandò l’uomo. Pepper sospirò e si tolse il vestito, rimanendo in intimo e s’infilò poi una maglietta troppo larga per il suo esile corpo. Andò in bagno e si struccò, seguita dal fidanzato. 
«Una festa… Sinceramente non ricordo quale… Comunque,» continuò lavandosi il viso, « ci siamo poi incontrati qualche volta a dei meeting e da lì ha incominciato a chiedermi di uscire,» concluse, ritornando in camera. Aggirò il letto e si mise sotto le coperte. Dopo qualche minuto anche Tony fece lo stesso. 
«E tu hai detto no,» concluse con orgoglio lui. 
«Solo perché dovevo fare da baby-sitter a te…» alluse agli anni passati. Quell’affermazione fece aggrottare le sopracciglia a Tony. 
«Ehi, questo è un colpo basso e poi non mi ricordo di lui a nessuna festa…» si difese. Allungò le braccia verso di lei e le cinse la vita, portando la sua schiena a contatto con il suo petto. Pepper si lasciò andare a quell’abbraccio e sorrise. 
«Comunque non importa. Io amo solo te,» disse con risolutezza. 
Tony sorrise soddisfatto di quell’affermazione e si chinò su di lei, sfiorando le sue labbra. Pepper annullò la distanza fra di loro e lo baciò. Un bacio pieno di amore e rassicurazione, per il presente, il passato e soprattutto il futuro. Nulla li avrebbe divisi ed entrambi ne erano certi. 
«Ti amo anche io,» rispose Tony.








Note:
Dopo aver visto Iron Man 3, mi sento come una bambina il giorno di natale. Ho adorato ogni momento del film e ogni personaggio, esclusa la ex di Stark!!! Sono rimasta sorpresa dall'evolversi dei fatti e non ho potuto fare a meno di ricamarci sopra qualche storia... Ne ho tante in mente e faccio fatica anche solo a starmi dietro xD
Così incomincio con questa piccola storiella, What if (?) anche se poi non cambia molto dal film, su Aldric e Pepper. Sinceramente ho sbavato più per l'attore che per il personaggio, completamente stravolto da quello del fumetto. Ma comunque non ho niente da lamentare... E' stato perfetto così!
Comunque imponendomi di non fare grossi spoiler sul film, per rispetto di chi ancora non ha visto il film, aggiungo solamente che Aldric è il mio cattivo preferito di tutti e tre i film. Non ci sono dubbi! Mi è dispiaciuto per come è andato a finire per lui, ma d'altra parte se era così che doveva andare... Adesso non mi resta che sperare in un quarto film di Iron Man ^^
Spero che la storia sia piaciuta :)
 
Bacioni a tutti e a presto

  
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