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Autore: Dars_Leona    29/04/2013    2 recensioni
"Mia figlia Grace?" disse la donna portandosi una mano al petto. Margot annuì, chiedendosi il perchè dello strano comportamento della donna.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'avevo detto io di non aprire quella porta...

Il pomeriggio stava morendo. Il caldo sole che aveva illuminato Londra con i suoi caldi raggi, finalmente scemava, per lasciare il posto di lavoro alla luna che da lì a poche ore sarebbe arrivata. Harmony e Margot, camminavano per le vie sporche e trascurate di Londra, alla ricerca di un riparo in cui passare la notte. Spesso venivano accolte nelle case di vedove con molti figli o ricconi avari e ne approfittavano per rubare qualcosa, anche di poco valore per continuare a sopravvivere. Era il loro "mestiere". Nonostante le due fossero sorelle, erano completamente diverse. Harmony aveva i capelli ricci e rossi, come il più caldo degli incendi e gli occhi grigi, ereditati rispettivamente dalla madre e dal padre.
La sorella, Margot, aveva i capelli nerissimi, come ali di corvo e gli occhi verdi come il più limpido dei laghi.
I genitori delle due, erano morti.
Cammina, cammina e cammina le due ragazzine arrivarono di fronte ad una casetta, non molto grande a dire la verità dall'aria vecchia ma accogliente. Si avvicinarono, bussarono tre volte e attesero che qualcuno le venisse ad aprire. Proprio quando le due ragazze erano sul punto di bussare di nuovo, una donna dal lungo abito color porpora e i capelli biondi raccolti in un alto chignon aprì la porta: 
<< Posso esservi utile ragazze? >> chiese sorridendo gentilmente. Harmony sorrise a sua volta: << Siamo in viaggio da molti giorni...ci chiedevamo se poteva ospitarci per questa notte.. >> la donna fece scorrere lo sguardo sulle due, poi sospirò: << Certo che potete, entrate pure >> e si accostò alla porta per permettere alle due di entrare. Le due, colme di finta gratitudine, ringraziarono la donna che disse di chiamarsi Bridgit.

Dopo aver cenato con della minestra e del pane, le tre si accomodarono nel piccolo soggiorno:
<< Avete una casa splendida, signore Bridgit... >> disse Harmony osservando la donna che lanciava un fiammifero acceso tra i pezzi di legno annidati nel camino che presero fuoco quasi subito. Le fiamme proiettavano lunghe ombre sulle pareti, dando agli oggetti nuovi volti dall'aspetto terrorizzante. Quando anche Bridgit prese posto su una poltrona accanto alla loro, cominciarono a chiacchierare. Dopo una mezz'oretta, mentre la donna era intenta a raccontare la sua storia, Harmony sussurrò alla sorella: << E' il momento...inventati una scusa e vai a rubare qualcosa! Ho visto alcune forchette d'argento che qualche buon mercante dell'usato potrebbe pagarci bene. Sono in cucina. Corri! >> Margot annuì, si alzò e con la scusa di dover usare il bagno, uscì dal soggiorno.

Seguendo le indicazioni della sorella maggiore, Margot si diresse in cucina. Dopo aver cercato per un po', trovò le forchette e le nascose nella tasca del grembiule. Stava per andarsene quando la sua attenzione fu catturata da una porta, a cui poco prima non aveva fatto caso, dall'aspetto sporco. Pensando di poterci trovare qualche ricchezza, allungò una mano verso la maniglia, quando una voce la fece sobbalzare:
<< Non puoi aprirla, è chiusa a chiave >>. 
Margot si girò, cercando di apparire tranquilla. Chi aveva parlato era una bambina, sui cinque anni dai lunghi capelli biondi raccolti in due codini, ed il volto pallido e scarno, che stringeva tra le mani una bambola di pezza:
<< Oh, davvero? Pensavo fosse il bagno...comunque io sono Margot e tu chi sei? >>
<< Io sono Grace >>
<< E' un piacere Grace, scusami ma devo tornare da mia sorella >> le accarezzò la testa e le passò avanti. Quando si girò per salutarla un'ultima volta si accorse che era scomparsa. Tornò dunque in soggiorno, turbata:
<< Oh, Margot! Eccoti finalmente, pensavamo ti fossi persa! >> disse Harmony facendole l'occhiolino: << Scusate, mi ero persa >> disse la giovane passandosi una mano tra i capelli:
<< Per fortuna ho incontrato vostra figlia Grace, signora Bridgit. E' una bambina davvero adorabile >>
<< Mia figlia Grace..? >> disse la donna portandosi una mano al petto. Margot annuì, chiedendosi il perchè dello strano comportamento della donna.

Dopo alcuni secondi di silenzio, Bridgit si alzò: << Ragazze, accompagnatemi in cucina >> 
<< Certamente >> risposero loro due. 
Quando fuorno arrivate in cucina, la donna cominciò ad aprire ogni cassetto e mensola che le capitava sotto mano: << Cosa cercate signora... >>
<< Una chiave. E' di ottone, aiutatemi a trovarla! >> rispose subito lei, non dando nemmeno il tempo di finire la domanda. Dopo qualche minuto di ricerca, Harmony trovò la chiave nascosta sotto un paio di fogli dentro un cassetto.
La donna, la prese e la infilò nella serratura della porticina. Questa mostrava una piccola rampa di scale che portava ad una specie di cantina, piena di scatoloni. La donna scese le scale, seguita dalle due ragazzine:

<< Adesso, Margot... devi spiegarmi come hai fatto a conoscere mia figlia Grace.. >> disse mentre sollevava una piccola cassa di legno, grande quanto un bambino:
<< se lei è morta venticinque anni fa..ed è sepolta proprio dentro questa cassa >>. Margot si preparò a rispondere quando la porta si chiuse con un tonfo ed una debole voce ed una risatina risuonò nella cantina:

<< Ti avevo detto di non aprire la porta >>.





Angolo Autrice:
SSSalve! Eccomi tornata con le storie horror... yeah, mi erano mancate :')  Presto scriverò "piccole perle di terrore 2" dato che la prima, mi sono pentita di averla chiusa... 
Spero che questa storia vi sia piaciuta! 
Sè onr svedar sitja hvass!
-Dars_Leona
  
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