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Autore: To infinity    29/04/2013    1 recensioni
Dopo tutto mi attendono solo 10 ore di viaggio. Ho il mio libro preferito, l'ipod carico, le cuffiette, un panino in caso di fame e la possibilità di dormire comodamente sul sedile dell'aereo.
Chissà se la mia splendida Italia è cambiata. Se il clima è lo stesso, la mia scuola ancora sul punto di crollare, e i miei amici pronti a riabbracciarmi.
Se l'aereo non fà ritardo, dovrei arrivare all'aeroporto di Padova circa alle 10 del mattino. Ci sarà Chiara con i miei ad aspettarmi?
La mia camera sarà ancora intatta? Li sarò mancata? Riuscirò a parlare ancora l'italiano correttamente?
Se avessi saputo ciò che mi attendeva nei mesi successivi al mio ritorno, non avrei sprecato 10 ore per pensare a queste futili domande.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Padova.
 

E' cosi accitante l'atterraggio. E' sempre stata la mia parte preferita del volare; la sensazione di vuoto, la corsa dell'aereo, l'improvviso rallentare e vedere i sorrisisi di tutti al pensiero di vedere i parenti dopo pochi minuti.
Io stessa non vedevo l'ora di riabbracciare la mia famiglia, dopo essere stata separata da essa per un anno.
Dopo aver risparmiato tutti per un lungo periodo, erono riusciti a pagarmi la quota per frequentare un anno scolastico in America. Era stato tutto così maledettamente bello, e non vedo l'ora di raccontare tutto alle mie amiche, mi sono mancate tanto, e ho bisogno di passare del tempo con loro.
Aspetto le mie valigie da circa 10 minuti, la prima è appena arrivata. E' impossibile non riconoscerla, gialla, con un foulard rosso legato sul manico e un piccolo cuore nero fatto con il pennarello indelebile da un ragazzo conosciuto in America. Difficile anche confondere l'altra, di un bellissimo colore verde acceso, di dimensioni accessivamente grandi per essere portata da una ragazza minuta come me.
Altri 5 minuti e riesco finalmente a recuperare anche quest'ultima. Più volte mi sono sorpresa di come siano riuscete, solo due valigie, a contenere un'intero guardaroba. Durante l'anno avevo comprato parecchie cose, infatti nel momento di inserirle nelle valigie era stato davvero difficile, temevo di dover aquistare una terza valigia. Fortunatamente la mia compagna di stanza era molto più brava di me nel rendere il meno ingombranti possibili gli oggetti, e dopo aver temuto più volte di rompere la cerniera, ero riuscita a chiuderla.
Spero che mio padre sia pronto a trascinarla, perchè io non vedo l'ora di liberarmene!
Eppure è strano, non appena finirò di percorrere questo piccolo corridoio li rivedrò. Mia madre, mio padre, mio fratello e la mia migliore amica. Avremo ancora la stessa confidenza? Insomma, sono la mia famiglia, ma sono stata lontana da loro per parecchio tempo, e sono abbastanza agitata all'idea di rivederli.

Questa stupida porta automatica si apre e io prendo un respiro profondo.
Mio fratello è diventato ancora più terribilmente carino, mia madre e mio padre identici a come li ricordavo prima della partenza, e Chiara -la mia migliore amica- terribilmente cambiata. Io sono rimasta la piccola ragazza di sempre, mentre lei sembra essere diventata una modella. Riconosco in lei ancora lo stesso sorriso di quando mangiavamo il gelato con la panna a 5 anni, sporcandoci tutta la faccia, ma è diventata estremamente bella!
Chissà da dove, tiro fuori la forza per trascinare correndo le mie valigie e raggiungo velocemente la mia famiglia. La prima persona che abbraccio è Chiara, l'ho sentita pochissimo a causa del fusorario e dello studio,  e ritrovarmi fra le sue braccia è una sensazione bellissima. Ho gli occhi leggermente appannati da qualche lacrima che vuole uscire, e riesco solo a sussurrare un -Mi sei mancata- al suo orecchio e sentire il suo -Anche tu, tanto-, che corro fra le braccia di mia madre.
Davvero ero riuscita a stare 12 mesi senza il calore dei suo abbracci? Mi volto immediataente verso mio padre e passo ad abbracciare lui, per poi passare a mio fratello. Non siamo mai stati dei fratelli che litigano per ogni cosa, ma non siamo neanche di quelli che si considerano quasi dei migliori amici.
Mi stacco anche da lui, e con un enorme sorriso esordisco con un -Bhè, non vi è mancata la vostra Laura?-
Di tutta risposta la mia migliore amica mi si ributta addosso piangendo, -Hei scherzavo, sono tornata, e non vedo l'ora di rivedere Padova e trascorrere con te le due ultime settimane di vacanze estive-.
La mia famiglia sorride teneramente, sanno bene quanto Chiara conti per me, e viceversa. Siamo cresciute praticamente insieme, e prima dell'arrivo alle superiori trascorrevamo ogni secondo possibile insieme. Lei è quella portata per le materie letterarie; storia, epica e narrativa. Mentre io sono per tradurre testi di canzoni, chattare con stranieri e visitare paesi esteri. In poche parole lei frequenta il liceo classico, mentre io quello linguistico.
Sono terribilmente grata ai miei per essere venuti a prendermi in macchina -nonostante l'aeroporto disti solo 15 minuti a piedi da casa-, in modo da poter fare al più presto una bella doccia, una dormita, per essere pronta a rivedere la sera tutti i miei amici.
Chiara e Alice -altra mia importantissima amica- la sera infatti avevano organizzato un raduno con tutti i nostri amici in occasione del mio ritorno. E' un gesto terribilmente carino, e non voglio sembrare uno zombie, così non appena arrivo a casa, Chiara torna nella sua in modo da farmi riposare dopo il lungo viaggio, con la promessa di tornare la sera verso le 7 per aiutarmi a finirmi di preparare.

Essere finalmente a casa è una senszione troppo bella, il mio letto matrimoniale mi era mancato in un modo assurdo, le pareti lilla della mia stanza, le fotografie appese -raffiguranti me e le mie amiche-, il profumo proveniente dai fiori del giardino e l'inevitabile calore che trasmette la casa nella quale sono nata e cresciuta.
Persino fare la doccia sembra più bello, o forse è solo il fatto di poter riutilizzare shampoo e bagnoschiuma che in America non ero riuscita a trovare. Ad ogni modo essere tornata a casa è bellssimo, e quasi non vedo l'ora di tornare a scuola. Spero che i professori notino i miglioramenti nella pronuncia dell'inglese, e che i compagni non notino troppo l'accento straniero che ho aquistato.
Non ho la minima voglia oradi asciugare i miei lunghi capelli, cosi mi limito a mettere un pantalone corto, una canottiera, e ritrovare la bellissima morbidezza del mio letto.
Mi sveglio solo alle 5, con una Chiara evidentemente troppo eccitata e in anticipo per credere che voglia solo sistemare i miei capelli.
Ma la mia attenzione è catturata da una busta che tiene in mano? Che mi nasconde?



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Bhè, dopo secoli che voglio scrivere una storia, eccomi qui! Il primo noiosissimo capitolo della mia storia.
Spero siate rimaste almeno un pò incuriosite da questo mio banalissimo inizio, e leggerete anche il secondo capitolo, che pubblicherò a breve.
Mi piacerebbe davvero trovare qualche recensione, compresa qualche critica, in modo da poter migliorare.
Non è la prima storia che pubblico, ma le altre sono su facebook, e trattano generi ben diversi.
   
Se volete minimamente capire di cosa parla questa storia, recensite e nel prossimo capitolo cercherò di soddisfare alcune vostre curiosità
Spero a presto, un bacio x

 

  
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