Ciao
a tutti!! È la mia prima ff
su final fantasy che scrivo dato che questa storia
(mi riferisco al X capitolo della saga) mi ha davvero appassionato. So a grandi
linee il finale, ma non conosco ancora bene i particolari perché non ho
terminato il gioco, così mi sono presa alcune “licenze”. Fra cui quella di far
apparire Auron e Jerch,
mentore e padre di Tidus. La storia si svolge a fine
saga, in un’ipotetica Zanarkand reale, quella di
mille anni fa, dove viveva Tidu, dove, dopo aver
abbandonato Yuna, si ritrova nella sua routine
quotidiana, ma un evento gli sconvolgerà nuovamente la vita portandolo a nuova avventure.
C’è
un nuovo personaggio, Shyl-Zess, la vederete con un carattere apparentemente freddo
ma lei è tuttaltro.
Non
vi anticipo più nulla, anche perché la storia è tutta nella mia mente, dovrei scriverla ma mi servono input quindi se potreste darmi le
vostra impressioni.
Non
so se continuarla o lasciarla qui.
Aspetto
commenti.
Grazie
dell’attenzione.
Viky4forever.
CAP
1 – La partita, un vecchio ricordo
Come riuscire a dimenticare? Troppo bello da
rimuovere, troppi bei ricordi…i suoi occhi, il suo dolcissimo sguardo, i suoi
modi di fare…come farò?? Ci riuscirò mai?
Chi lo sa, col tempo magari, pian piano, non vedendola
potrei anche rimuoverla dalla superficie del mio cuore.
Yuna.
Ancora mi ricordo quella magica sera, il tuo dolce
volto, le tue morbide labbra e le nostra mani intrecciate.
Ricordi lontani ma ancora freschi dentro me.
Con questi pensieri in testa,
il giovane Tidus, facendosi attraversare dalla brezza
notturna di una calda estate rientrò nella sua stanza pensando alla sua
avventura e soprattutto a lei, alla sua Yuna.
°°°
Il volto di Tidus fu disturbato dai raggi di un sole ormai sorto da un
bel po’ di ore. Rimuginò un po’ a letto e si sedette di botto.
-Accidenti, la partita!! –
Aveva completamente
dimenticato che quella mattina c’era la prima partita di campionato e la sua
squadra, gli Zanwin, giocavano contro gli Zanarktown. Non era una partita per nulla facile, non aveva
molto tempo, ed essendo il capitano aveva molte responsabilità che si perdevano
nella sua mente da perenne adolescente, con un fisico ormai da uomo.
Non impiegò molto e in fretta
uscì dalla sua abitazione per raggiungere lo stadio.
Ritardo cronico, come al solito del resto. Nonostante il terrore che qualcuno
potesse levargli la carica di capitano della squadra era molto tranquillo, non
dava un eccessivo peso alla sua superficialità da 18 enne che si gode semplicemente la sua vita.
Ora però aveva a che fare con
altre persone, non solo con i suoi compagni di squadra…
La gente era in delirio.
L’eccitazione vibrava nell’aria di Zanarkand, bambini
in festa, ragazzine pazze per i loro idoli, tifosi che discutevano
preoccupatamene sulle sorti della proprio squadra e
ragazzi che litigavano per decidere chi fosse la migliore.
-Guarda!! Quello è Tidus!!! –
Una voce e una massa di folla
investì il giovane ragazzo preso di fretta.
-A me, a me!!
– gridava una ragazzina poco più piccola del campione, accanto a lui
spiattellandogli in faccia una palla da blitzball con
un pennarello nell’altra mano, assieme, però ad un’altra orda di bambini che
chiedevano lo stesso.
-Ragazz…io…oooh…-
Tidus non sapeva come scappare, in tutta la sua calma
mischiata al ritardo pensò bene di prendere la strada principale, quella che
faceva abitualmente per andare agli allenamenti, solo che durante il grande
giorno era pieno di gente venuta apposta per guardare lui, la mitica stella del
loro sport.
-Largo,
fate largo –
Una voce dura e potente
irruppe in mezzo la folla prendendo per il braccio il ragazzo e facendolo
dileguare lasciando i bambini e quella povera
ragazzina a lagnarsi.
-Si può sapere che fine hai
fatto?? Sai che ore sono?? –
sbottò Auron.
-Ma certo che lo so, ma io…-
-Nessun ma, corri dagli altri-
-Signorsì-
-ehi, aspetta un po’ – lo
fermò per il braccio.
-Che c’è ancora?? –
-Guarda un pò lì-
Il ragazzo rivolse lo sguardo
al balcone da dove si vedeva l’intero stadio fra cui il mega-schermo. In quel
momento un uomo sulla 50ina stava intervistando una giovane e bella ragazza,
dell’età di Tidus o poco meno. Semplice
in viso e delicata nei lineamenti, capelli lisci e ramati che le
cadevano appena sopra le spalle con una semplice ma sofisticata acconciatura di
treccine che glieli fermavano.
-Mi dica miss Shyl-Zess, cosa ci preannuncia per quest’incontro? – le
chiese l’uomo.
-mi aspetto solo di vincere,
non contano soltanto la durata degli allenamenti o il luogo dove vengono fatti, ma soprattutto la serietà, cosa che manca a
qualcun altro – affermò fredda e senza scomporsi più di tanto.
-Tutti sanno che la sua
squadra si ha dovuto cedere il ring dello stadio alla
squadra di Tidus, ma lei ci sta dicendo che dove vi
siete allenati voi è un posto migliore? –
-Potrebbe, come non potrebbe,
fatto stà che la nostra squadra ha più potenzialità.
Il grande capitano – continuò enfatizzando sull’ultima parola – non si è
neanche degnato di unirsi a noi per la pre intervista
che si fa prima di ogni partita…beh, ci vedremo in
campo, Tidus-
E con queste parole la rossa
si ritirò dagli spogliatoi, lasciando i tifosi della Zanarktown
in balia di urla e canti di incoraggiamento per il loro capitano e
l’intervistatore con non meno entusiasmo.
-Ma…io…ma l’hai sentita?? Come diavolo si permette di …- iniziò Tidus
alterandosi.
-TIDUS – lo richiamò Auron bloccandolo di colpo – te lo
sei meritato, e adesso và dai i tuoi compagni e che vinca il migliore –
-Stai alludendo alla
ragazzina?? – sbottò lui.
E senza rispondere, Auron uscì fuori dalla stanza.
Il ragazzo sospirò uscendo
per raggiungere i suoi compagni, ma non fece più di dieci passi che loro stesis lo raggiunsero per strada.
-Ma dico, l’hai sentita?? Tidus?? Ti fai mettere i piedi
così in faccia?? – sbottò un ragazzo poco più alto di
lui, moro e olivastro in carnagione seguito da altri 6 componenti, tutti
alterati come lui.
-Lo so, lo so, è inutile che
fate voci perchè lo so benissimo. Quella là è fatta così, quindi adesso
andiamo, giochiamo e vinciamo e la prossima volta ci penserà due volte prima di
aprire bocca, ok? –
-Si ma tu la prossima volta
puntati la sveglia la sera!! – lo rimproverò Gauss, il
ragazzo dai capelli mori.
-Va bene, va bene, adesso
basta eh –
Qualche discussione in più e
in fetta si diressero verso gli spogliatoi in attesa
di essere chiamati per l’inizio della partita.
-….E FINALMENTE, CARO PUBBLICO DI ZANARKAND, LE NOSTRE
DUE MIGLIORI SQUADRE SI AFFRONTERANNO IN UN INCONTRO AMICHEVOLE!! GUARDATE, ECCO
SCENDERE GLI ATLETI IN CAMPO…-
In tutto lo stadio rimbombava
la potente voce del cronista fra le urla dei tifosi.
-attento amico, quella donna
è pericolosa …- suggerì Gauss a Tidus poco prima di
sistemarsi in formazione. Lui annuì vedendola volteggiare in acqua.
-…I DUE CAPITANI SI POSIZIONANO L’UNO DI FRONTE
ALL’ALTRO…-
-Oh, ma ben
trovato mio caro Tidus, onorata della tua presenza –
gli sussurrò guardandolo negli occhi.
-Ciao Shyl,
divertita agli allenamenti nel campetto medio ? – chiese con un sorriso tutt’altro che gentile.
-Tanto. Non immagini quanto…-
Shyl portò indietro i capelli senza staccare lo sguardo
dal biondino e senza muoversi da quel metro di distanza di acqua che li
separavano.
Fischio.
-…E L’ARBITRO SEGNE IL FISCHIO DI INIZIO DI QUESTA
ENTUSIASMANTE PARTITA…-
Shyl-Zess non si vide più, e neanche la palla lanciata in
acqua, sparita con lei.
C’è da dire che durante tutta
la partita, i giocatori della squadra di Tidus videro
poco la palla, quel giorno
Bruciava la sconfitta, eccome
se bruciava.
Ma i conti Tidus, e il resto della squadra, se li doveva fare con il
loro allenatore, assente inizialmente, per motivi di salute, ma vide l’intero
match.
-E adesso chi lo sente Jetch…- diceva Gauss
riscaldando l’acqua della doccia, ai suoi compagni.
-Tidus, tu invece, non ci dici niente? – lo spronò Thaimes vedendolo in silenzio.
ma non sapeva che stava rimuginando di rabbia.
-Cosa ho da dire?? Che facciamo schifo, ci siamo allenati malissimo e
abbiamo perso come dei cani, facendoci battere da quei babbei con la puzza
sotto il naso!! – sbottò chiudendo sonoramente
l’armadietto.
-In più lì
c’è una femmina – rimarcò Gullon, il più piccolo
della squadra.
-Una donna, Gullon, una donna –
-Femmina, donna, quello che
è…- riprese lui.
-E quella femmina, come la
chiami tu, mi ha messo nel fango!!! –
-Se fossi
arrivato puntuale…- mormorò Thaimes.
Tidus era troppo arrabbiato con Shyl-Zess
per poter rispondere a tono, così decise di lasciare perdere.
-Io vado, domani credo
proprio che ci sarà l’incontro col coach –
E detto questo sbatté la
porta dello spogliatoio non sapendo che ci sarebbe stato quel domani.
Tidus camminava fra gli spalti privati, stavolta ci pensò
bene prima d prendere strade troppo affollate, dello stadio con la borsa dietro
la schiena, guardando basso il pavimento illuminato in parte dal sole della
splendida giornata.
Ma una figura poggiata al
muro lo fece ritornare alla realtà.
Shyll-Zess lo guardava a braccia conserte con la fronte
corrugata.
-Non so, vuoi che ti dica
“congratulazione ai vinto! Mi hai battuto, mi hai
fatto fare una figura bestiale davanti tutta Zanarkand
e non sono riuscito a batterti, ma brava!” – tagliò corto lui, evitando di
girare attorno al discorso, tanto sapeva benissimo che voleva vantarsi della
sua vittoria per buttarlo ancora un po’ nel fango.
La rossa rise.
-Si, ridi,
tanto ormai hai vinto, lo sanno tutti –
La luce del sole riusciva ad
illuminarla soltanto a metà del suo abbigliamento tipico, ma
modernissimo, di Zanarkand ma quando gli si avvicinò,
si scoprì completamente alla luce, facendo brillare i suoi occhi verdi.
.Lo so che una sconfitta
brucia, a maggior ragione quando un uomo sfida una
donna, umiliante perdere, vero? Poi se questa donna la conosci da quando eri un tenero bimbo che iniziava a prendere la
palla da blitzball, insieme a lei, ti ricordi Tidus? -
Non riusciva a capire dove
voleva arrivare con questo, anche perché il suo non era il solito tono
altezzoso,ma leggermente più pacato.
-Mi ricordo fin troppo bene –
disse lui, piatto.
-Buon per te, comunque,
volevo dirti che…-
Un tuono squarciò il cielo
che si oscurò bruscamente.
Una forte
scossa di terremoto investì
l’intero stadio, facendo tremare il palazzo.
-CHE DIAVOLO è?!? – gridò Shyl aggrappandosi
alla ringhiera.
-NON LO SO, NON LO SO!! – rispose lui facendo altrettanto.
Subito nel ragazzo, scattò il
ricordo di quel giorno. Sembra molto simile: giorno della partita di Bilitzball, giorno di sole, giorno pieno di gente…con
l’unica differenza che quel giorno fu Sin ad attaccare, cosa che non poteva
essere assolutamente vera dato che Sin era ormai un
ricordo lontano, ma cosa poteva essere successo? Ma in quel momento non c’era
tempo di fare ipotesi, dovevano salvarsi.
D’un tratto ritrovò Shyl appesa alla ringhiera, stava per cadere nel fossato.
-SHYL! AFFERRA
Tidus si tuffò nel afferrare la ragazza che, ormai, lasciò
andare la presa.
Ed insieme caddero nel vuoto.