Paul rimirava il cielo nebbioso tipico di Liverpool.
Una sottile pioggerella inglese gli ornava di goccioline i capelli bruni, ma lui rimaneva là, impassibile, ad aspettarla.
Socchiuse gli occhi verdi, soppesando le parole che lei gli aveva detto la mattina: "Aspettami. Tornerò", mentre sentiva ancora le sue labbra calde tracciare la curva del suo collo. Un rumore di tacchi interruppe quel ricordo d'estasi. Riaprì gli occhi, pronto a vederla, correrle incontro, baciarla, annusarla, ma dovette reprimere un moto di rabbia nel vedere che la donna che stava attraversando i giardini era una quarantenne rossiccia. Niente a che vedere con la sua Elisa.
La sua meravigliosa Elisa, tutta sua sua sua.
Si sentì avvampare al pensiero di stringerla e averla tutta per sè.
Una figuretta in lontananza si fece spazio saltellando.
"PAAAAUUUUL!"
Il ragazzo riconobbe all'istante la voce della fidanzata, e si alzò precipitosamente, indeciso se correre verso di lei o far finta di niente ed aspettare che lei lo raggiungesse. Alla fine optò per la prima opzione e corse verso lei, tendendo le braccia. Un metro... Due metri... Eccola, sempre più vicina... A un centimetro da lei...
Eh, cosa, come?
L'aveva persa di vista, un momento prima era davanti a lui, e ora era sparita.
"Elisa?" gridò preoccupato.
"Elisa?"
La voce ridente di lei lo svegliò del tutto. Si erano mancati, invece di andarsi in contro... "Quanto sei cretino, Paulie! Oh, e anche estremamente sexy però!"
Risero insieme, una melodia dolcissima. "Credo che ci scriverò una canzone, su quanto ti ami. Il titolo potrebbe essere And I Love Her, o è troppo banale?"
Lei gli diede un buffetto sul viso, sorridendo.
"Guarda un po', ha smesso di piovere."
"Sì, il sole è felice perché sei qui e il cielo ha smesso di piangere."
"E' la cosa più bella che mi abbiano mai detto, Paul."
"E tu la cosa più bella che abbia mai visto."
"Ti amo."
"Per sempre?"
"Anche di più."
Lei gli salì a cavalcioni, incurante del fatto che fossero in un parco pubblico, e sentì l'amichetto di Paul farsi vivo.
Il ragazzo arrossì, mentre lei rise, spingendo il suo bacino ancora più verso il suo membro. "Ti pare il caso?" fece lui, imbarazzato, ma si vedeva che era felice.
"Sssssììììììì! Tutto il mondo deve saperlo!"
"Cosa?"
"CHE TI AMO!!!" La ragazza lo gridò, e al suo grido rispose l'eco frusciante degli alberi.
"Beh, così l'avranno saputo tutti, impossibile non sentirti."
"Meglio così!" rispose lei, sorridente, prima di zittirlo con una serie infinita di baci passionali.