Dopo aver associato per anni la parola “dolore” all’infanzia, perché convinto che le percosse ricevute dal padre alcolizzato, nella totale indifferenza della madre, rappresentassero la sofferenza, Brian dovette ricredersi.

Seduto nel freddo corridoio dell’ospedale, stringendo la sciarpa di seta intrisa del sangue di Justin, comprese il vero sapore del dolore.

Era il gusto amaro di lacrime silenziose che sgorgavano da occhi arrossati e gonfi di pianto.

Era il gusto acre di lacrime mute che solcavano gote pallide per infrangersi su labbra tremanti.

Era il sapore delle “sue lacrime”.

Lacrime brucianti versate a causa dell’odio insensato generato dalla folle codardia umana.

Fine.

Questa storia ha partecipato al contest: “Anime, Serie Tv e Sentimenti” di Bakakitsune, classificandosi PRIMA.