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Autore: Sachi93    29/04/2013    1 recensioni
"A Custoza nel '48 aveva vinto Austria, non è vero, Feliciano?
Ricordi quanto sanguinavano le tue ferite quel giorno...
[...]
Ma, in questo 24 giugno del '59, Feliciano sei tu quello che avanzi nella carica.
[...]
Prendi la mira, premi il grilletto, e in un solo attimo tu hai vinto.
Nel caos tu lo hai colpito.
E quella sua unica ferita, vale più delle tante cicatrici, che ha causato nella tua lunga giovinezza."
12° Sequel di Cicatrici, il protagonista è Feliciano nella battaglia di Solferino, nella seconda guerra d'indipendenza italiana.
Genere: Guerra, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cicatrici...'
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A Custoza nel '48 aveva vinto Austria, non è vero, Feliciano?
Ricordi quanto sanguinavano le tue ferite quel giorno...
Ti guardavi attorno, e vedevi soltanto il tuo esercito in rotta.
I soldati si ritiravano.
Avevano perso.
C'era chi scappava e non osava guardarsi alle spalle, chi più coraggioso portava in spalla il proprio compagno.
E un pallottola penetrò la tua spalla, facendoti cadere da cavallo.
Cercasti di strisciare verso la salvezza, ma non ti accorgesti di quel calcio.
Per lui eri veramente patetico, non sprecò nemmeno un sputo, come fecero gli altri.
Eri solo un altro schiavo, e come tale saresti morto.
Non sentivi altro che quella sua disgustosa, melodica e suadente voce che ripeteva un'unica parola.
Fallito.
Potrebbe distruggerti.
Ora.
No, farti morire sarebbe stato facile.
Per il buon Dio, tu saresti sopravvissuto, nella tua vergogna, nel disonore.
E sotto quel fottuto sole, che arrideva la tua sconfitta, Roderich sferrò il suo ultimo colpo.
Almeno avresti smesso di rantolare.
E fallito saresti rimasto.
 
 
Ma, in questo 24 giugno del '59, Feliciano sei tu quello che avanzi nella carica.
Sei tu, quello che insieme alle forze francesi, sovrasti gli austriaci.
Sei tu, Feliciano, che vinci, a dispetto di quello che pensava di te Roderich.
E combatti, non importa per quanto possa essere orribile uccidere, tu combatti.
Fra le grida, mentre cadono corpi mutilati di padri, di figli, di fratelli.
E' la guerra, qui non esistono scrupoli.
O vinci o perdi.
E se perdi, sei un cadavere in un capo sterminato di sangue.
Così mentre i cannoni tuonano, tu lo vedi.
Zittisci la tua innocente coscienza, imbracci il fucile e lo punti.
Prendi la mira, premi il grilletto, e in un solo attimo tu hai vinto.
Nel caos tu lo hai colpito.
E quella sua unica ferita, vale più delle tante cicatrci, che ha causato nella tua lunga giovinezza.
Avanzi, sentendo soltanto i fischi delle pallottole nemiche in ritirata.
L' aquila austriaca è caduta.
Roderich cerca di fuggire, ma lascia sotto di sé solo una striscia di sangue e fango, imbrattando di viscidume la bella divisa bianca.
Eppure tu sei già lì, al suo fianco.
Ti guarda cercando di carpire, nei tuoi grandi occhi stanchi, una briciola di pietà.
Quella che per te, lui non aveva mai avuto.
Sotto quel bel sole di giugno, Roderich venne abbandonato nel campo.
Nessun colpo della tua sciabola gli avrebbe inferto qualche ferita fatale.
Risparmi la vita di quell'austriaco, già agonizzante, che non riesce a trattenere i gemiti.
Avrebbe conosciuto il significato di perdere.
Di fallito.
Questa fu la tua pietà.
Così te ne andasti, abbandonando quel fucile senza pallottole, incurante delle grida del tuo avversario.
Per la prima volta, Feliciano, in tutta la tua esistenza, camminasti a testa alta, tra i campi di Solferino.
 

 
*Il titolo è viene da un discorso del marchese La Fayette, l'ho un tantino parafrasata.
 
 
Salve ragazzi!
Come vi sembra, questa volta è Feliciano ad essere un po' dark, mi ero stufata di vederlo sempre è solito bamboccione.
Si è carino per carità, ma un po' di coraggio vogliamo donarlo a questa nazione che ha visto di tutto e di più.
Ho un po' manipolato la storia, ovvero nella battaglia di Solferino la maggior parte delle azioni compiute furono da parte dell'esercito francese di Napoleone III, 
in ogni caso ho voluto sempre mettere  Feliciano perché è lui il protagonista del Risorgimento insieme al fratello.
In ogni caso spero vivamente che vi sia piaciuta.
Si lo so che in questo periodo scrivo racconti tristi, ma è la storia ad essere triste, io applico solo il concetto di miscere utilile et dulci, per farvi interessare di più alla Storia in sé, alla realtà.
Un caloroso saluto a tutti i miei lettori,
Sachi93
  
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