'E di sotto c'è lo scantinato' ammicca un anziana signora dai capelli tinti color cioccolato.
Incuriosita aspetto che lo sguardo dei miei genitori si posi su un comune oggetto inutile e
furtivamente mi dirigo verso la porta che conduce allo scantinato.

                                                                                ***

Il tutto sembra essere molto lucubre,la luce è fioca e nessun interruttore mi permette di accendere una qualsiasi
lampadina,sembra una di quelle prigioni che si usavano ai tempi romani.
Un rumore di uno scaffale che cade attira la mia attenziono,di scatto giro il capo.
Non ho paura,non ho mai avuto paura di niente.
L'anziana signora aveva accennato un qualcosa su due persone morte in questa casa,chissà.
Sorridendo beffardamente cammino tra i cumoli di polvere che svolazzano sul pavimento
mentre con la mano tocco i mobili antichi e ormai consumati.

Un altro rumore,dei passi sembrano essere,attirano la mia attenzione.
Intravedo un ombra nella stanza poco illuminata tra i muri che cammina lentamente.
Sospirando cammino allo stesso passo scrutando ogni singola parete.

'Hai paura?' sospiro per un istante mentre delle mani accarezzano i miei capelli.
Mi giro e davanti a me trovo una figura angelica.
Capelli color oro,occhi scuri,una figura possente e alta.
Delle fossette racchiudono un sorriso dalle labbra sottili,ma non troppo.
Dei vestiti poco curati avvolgono un corpo leggermente palestrato,il ragazzo davanti a me
ha diciassette anni,o poco più.

'Per niente' sorrido scrutando il suo sguardo sicuro.
'Cosa ci fai qui?' chiede lui incamminandosi tra le mura scrutando ogni mio movimento.
'I miei genitori vogliono comprare questa casa' rispondo fiera,ammetto di amarla gia.
'Brutta scelta' sorride beffardamente reggendo il mio sguardo testardo
'Non direi' continuo con tono sicuro.

'Hai dei bei capelli' ammicca avvicinandosi a me,lo osservo paralizzata.
Sembra proprio un angelo ma quel suo sguardo sembra voler dire altro,sembra che quel viso
contiene uno sguardo non adatto a se.
'Bel complimento per una ragazza' rido osservando le fossette strabilianti che avvolgono le sue guance.
'Raccontami di te e della tua famiglia' dice poi sedendosi su un piccolo divano,lo seguo.
'Oh niente,solita famiglia. Mio padre è uno psichiatra e mia madre per ora è ferma' dico gesticolando.
'Tu?' chiedo sorridendo ma il mio sorriso si spegne alla vista del suo sguardo che si sbarra.
'Non mi va di parlarne'  risponde poi spostando lo sguardo nel vuoto.

'Cos'hai li?' chiede osservando la mia manica,dei segni bianchi avvolgono il mio braccio.
'Primo giorno di scuola,un inferno' rispondo ironicamente,anche se non è una cosa tanto bella.
'Non sei sola,l'abbandono di mio padre' risponde lui mostrando la parte iniziale del suo polso.
     
'Il mondo è un posto lurido. E' un dannatissimo e lurido spettacolo dell'orrore.
                    C'è tantissimo dolore, sai? Tantissimo dolore.'

conclude poi scendendo dal mobile con un balzo.

'Credo di dover andare' dico appoggiandomi alla sua spalla per scendere,il suo forte profumo maschile
entra nelle mie narici stordendomi per un istante,sorrido.
'Ci rivedremo' dice lui porgendomi poi la mano per accompagnarmi alla scala 'presto' conclude poi
mostrando i suoi denti perfettamente allineati avvolti dalle sue labbra candide e rosee.

---

                                                             Salve.
                                 È la prima volta che scrivo una storia così.
                       Spero vi sia piaciuta,ho appena iniziato a vedere il telefilm
                    sono tipo all ottava puntana ma gia me ne sono innamorata.
                                                             Ciao (: