Santana percorse il corridoio con la solita aria di superiorità che sfoggiava esclusivamente nel liceo McKinley: mani sui fianchi, coda di cavallo, sorrisetto stronzo.

Fu distratta da un movimento che intuì con la coda dell'occhio; si girò, e si accorse che Quinn - la sua migliore amica, anche se nessuna delle due sembrava volersi far vedere con l'altra in nessuna occasione - era entrata nel ripostiglio del bidello, in lacrime.

Santana azzardò un movimento verso la porta dello stanzino; la vista di Quinn che piangeva le aveva sempre messo i brividi, e lei avrebbe fatto qualsiasi cosa per tranquillizzarla. Naturalmente, essere trovate una a piangere e l'altra a consolarla sarebbe stato uno smacco terribile per le loro rispettive reputazioni di "stronze insensibili"; e Santana, con una stretta al cuore, andò avanti come se non avesse visto niente.

Entrò nell'aula di coro, dove trovò Brittany, e le due iniziarono a chiaccherare e a sistemarsi i capelli a vicenda.

Quando nella stanza arrivarono anche Kurt, Mercedes e Puck, Santana fu distratta dal loro discorso: parlavano di Quinn, e non certamente in tono leggero.

"Perchè Quinn piange sempre?"- chiese Kurt.

Bella domanda, pensò Santana.

Le conclusioni migliori che furono tratte erano: "forse non le piace il Glee Club" e "forse è allergica ai latticini".

Sono circondata da un branco di idioti, Santana alzò gli occhi al cielo. Era possibile che lei fosse l'unica davvero preoccupata per Quinn?

Poi Puck intervenne:

"Ma non l'avete ancora capito?" - sbottò - "Quinn è incinta!".

Incinta.

La verità travolse Santana come un temporale estivo, e il tono con cui l'aveva detto Puck, sputandolo lì davanti ai loro occhi senza ritegno, la irritò. Provava, tutte insieme, fortissime sensazioni contrapposte: paura, rabbia, felicità, anche. Ma soprattutto, sentiva il bisogno di andare da Quinn, e di abbracciarla.

Scattò in piedi e corse alla porta, non si voltò neanche quando le chiesero dove stesse andando.
 

Si fiondò nello stanzino dove aveva visto entrare Quinn, e la trovò.

Era seduta per terra, con la testa tra le mani e il viso inondato di lacrime. Quando vide entrare Santana, la bionda non cercò di ricomporsi come di solito faceva in pubblico, ma singhiozzò ancora più forte.

"San..."- iniziò, ma Santana la strinse a sè e affondò il viso nel suo collo.

Quinn rispose all'abbraccio tremando, e l'altra la strinse più forte.

Anche Santana iniziò a piangere, e le lacrime le impedirono di dire a Quinn tutto quello che avrebbe voluto dirle; le domande che avrebbe voluto porle le morirono in gola, e l'unica cosa che potesse fare era abbracciare Quinn.

"San"- ripetè Quinn dopo un po', con voce che avrebbe dovuto suonare ferma, ma che arrivò come un sussurro spezzato alle orecchie di Santana. - "San... come lo hai saputo?"

"Puck"- rispose semplicemente la latina con voce roca. - "perchè non me l'hai detto?" il suo tono sarebbe dovuto essere accusatorio, ma fu seguito da tutte le lacrime che Santana non riusciva più a trattenere.

"Mi dispiace, io... non sapevo se... fidarmi"

A queste parole, la latina si ritrasse dall'abbraccio e guardò Quinn, scioccata.

Non sapeva se fidarsi di me?, Santana ingoiò a vuoto, poi si alzò.

"No..." - pianse Quinn. -" non andartene"

Santana sospirò, poi si sedette nuovamente accanto alla bionda.

"Non ti preoccupare, sei la mia migliore amica. Non ti lascio da sola" - le disse.

A queste parole, Quinn singhiozzò più forte, poggiò la testa sulla spalla di Santana e le abbracciò i fianchi.

Santana le accarezzava i lunghi capelli biondi e il viso.

"I remember tears streaming down your face when I said 'I'll never let you go' , when all those shadows almost killed your light" - cantò con voce dolce la latina, e Quinn alzò lo sguardo e azzardò un sorriso, poi riappoggiò la fronte alla spalla dell'amica.

"I remember you said 'don't leave me here alone', but all that's dead and gone and passed tonight" - cantilenò Santana, accarezzando la schiena di Quinn.

"Just close your eyes, the sun is going down. You'll be alright, no one can hurt you now. Come, morning light. You and I'll be safe and sound." - Santana chiuse gli occhi e sorrise, continuando a cantare. Sentì la bionda sorridere contro il suo collo.

"Don't you dare look out your window darling, everything's on fire. The war outside our door keeps raging on" - a questa strofa, Quinn pianse ancora, e strinse la latina più forte.

"Hold on to this lullaby even when the music's gone, gone..." - senza rendersene conto, Santana iniziò a cullare l'amica, e lei si tranquillizzò.

La latina ripetè il ritornello e terminò la canzone quasi sussurrando.

"you and I'll be safe and sound"

 

 

angolo dell'autrice

wow, è da un sacco di tempo che non scrivo una fanfiction, anche se questa OS non può essere definita tale. nella mia testa era più cucciolosa, non è colpa mia se non so scrivere.

la canzone è "Safe & Sound" di Taylor Swift ft. The Civil Wars, ed è nella colonna sonora di Hunger Games (aw).

"sono circondata da un branco di idioti", citazione dell'idolo della mia infanzia : Scar de Il Re Leone.

nel mio headcanon Santana è stata vicina a Quinn durante tutta la gravidanza, e questa è una ragione in più per amare l'amicizia quinntana (che io shippo tanto quanto la coppia, nè più nè meno). 

oltretutto oggi è il compleanno del mio cupcake Dianna, quindi mi sono sentita in dovere di scrivere una ff in attesa del rivergron riot.

bye vi voglio bene.

PS: mi sono appena resa conto che questo angolo dell'autrice è ancora più inutile della fanfiction in sè.

PPS: e il PS ancora più dell'angolo dell'autrice

PPPS: eccetera