Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: lokied    01/05/2013    1 recensioni
SEGUITO DI "THE END OF REVENGE"
Loki e la sua famiglia si sono ormai stabiliti alla Stark Tower, ma la pace creatasi in questi sette anni non è destinata a durare. Gli attentati alla vita di Stark portano lo S.H.I.E.L.D. ad affiancargli un nuovo agente che darà del filo da torcere al miliardario viziato. Chi sarà questo strano agente che sembra avere uno strano legame con Tony a sua insaputa?
dal terzo capitolo:
"- io odio le guardie del corpo, Falco.-
- Allora no dovresti uscire di casa Stark.-
- Vorresti privare il mondo della mia presenza?-
- Vorrei evitare la tua morte.-"
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hetan alzò il capo e guardò il cielo sgombro di nubi. Aveva le mani sporche di sangue strette a pugno, sperando che qualcuno lo fermasse, che qualcuno lo vedesse. Perché nessuno alzava mai gli occhi al cielo quando cercava qualcuno? Una mano gli venne posata sulla spalla ed il bambino guardò l’agente Barton che gli sorrise gentile. Gli occhi del fanciullo si riempirono di lacrime e seguì il Falco sull’Hellicanner.
9 anni dopo
L’attentatore cadde dalle finestra urlando ed il ragazzo si rivolse verso l’obbiettivo. Quello tentò di scappare, terrorizzato, ma il ragazzo sorrise. Nn aveva via di scampo. Lo raggiunse e gli pugnalò il cuore con un ghignò disegnato sul volto. Sbuffò. Avrebbe dovuto attendere ma non aveva avuto altra scelta. Lo avevano scoperto. Accompagnò la caduta del cadavere ed alzò la testa sorpreso. Lo aveva trovato velocemente, sentiva dei passi provenire dalle scale. Si tolse la giacca e la indossò al contrario, poi si guardò intorno. Doveva trovare un nascondiglio e le travi sul soffitto avrebbero potuto salvarlo. Promemoria per lui:  se mai avesse abitato lontano dalla sede, non avrebbe mai comparto un soffitto con delle travi. Posto perfetto per un assassino. Si arrampicò sul letto a baldacchino e saltò aggrappandosi saldamente alle assi con mani e piedi. Era una posizione scomoda ma era la sua unica possibilità di uscire incolume da quella situazione indesiderata. La porta della stanza si spalancò e le guardie del corpo della vittima inciamparono nel corpo del loro protetto. Il ragazzo ghignò. Ironia della sorte. La camera che lo aveva visto con innumerevoli donne, aveva accolto anche l’ultima Signora che il suo viso potesse vedere: la Morte. Gli uomini corsero alla finestra cercando l’assassino dello spacciatore e videro il corpo di un loro vecchio nemico. Stupidamente pensarono che si fosse suicidato in preda al rimorso. Il ragazzo soffocò una risata. Non potevano essere così stupidi. Le guardie tornarono sui loro passi e corsero giù dalle scale. Il ragazzo chiuse gli occhi. Odiava quel lavoro. La gente non con cui aveva a che fare non poteva essere sempre così stupida.. perché non guardava mai verso l’alto? Scosse il capo e si lasciò cadere. Atterrò leggiadro sul pavimento sporco di sangue e fece una smorfia. Aveva le mani ormai rosse. Si guardò intorno e sorrise vedendo un manichino con degli abiti da sera. Sorrise e si complimentò mentalmente con la sua vittima che dopo la sua prematura comparsa lo aiutava a scappare. Prese dei guanti dal manchino chiedendosi perché venissero usati come parte di un abito. Lui li odiava non aveva presa sugli oggetti. Sostituì anche la giacca sporca di sangue e la ripose sul manichino non curandosi delle possibili impronte digitali. Tanto lui non le aveva più. Aprì la porta ed uscì tranquillamente dalle scale gli occhi verde smeraldo che scrutavano i partecipanti alla festa. Odiava le feste di gala come odiava le lenti a contatto che era obbligato a portare. Maledetti occhi troppo vistosi. Si guardò intorno ed uscì dalla porta principale fischiettando lottando con l’impulso di portarsi le mani agli occhi. Si incamminò verso l’edificio di fronte e dopo averne aperto la porta se la richiuse alle spalle e salì le scale senza smettere di canticchiare tra se. Un agente stava scrutando il palazzo da dove era appena uscito il ragazzo, appoggiato al davanzale delle finestra, un arco di precisione a portata di mano. Il ragazzo si appoggiò al tavolo alle spalle dell’agente e aspettò che questo si accorgesse di lui. Dopo una decina di minuti il ragazzo  sbuffò ma l’agente non si mosse.
- Sei morto o stai solo facendo finta, agente Barton?-
- La pazienza non è il tuo forte agente Mallory. Non dovevi convincerlo ad uscire?-
- Mi ha scoperto, ho dovuto ucciderlo.- Barton sussultò.
- Ti ha visto qualcuno?- Mallory fece una smorfia.
- Per chi mi hai preso? Non ero l’unico a volere la sua morte. Una sua guardia, il fratello tra l’altro, ha tentato di ucciderlo prima di me. Ho dovuto lanciarlo dalla finestra e simulare il suo suicidio.- Barton alzò un sopracciglio.
- Basterà?- il ragazzo alzò le spalle.
- Guarda tu stesso.- Barton volse lo sguardo verso la strada e vide un drappello di uomini che portava il cadavere di un uomo visibilmente caduto da una elevata altezza. Urlavano invettive contro il cadavere e piangevano la morte del loro capo. Abbandonarono il corpo sulla scala del palazzo dove venne dilaniato dai cani.
- Aveva famiglia?- Mallory scosse il capo.
- Il fratello gli aveva ucciso la moglie ed i figli. Per questo stava tentando di uccidere il capo di questo gruppo.- Barton annuì. Mallory alzò le spalle. Tra i due calò il silenzio mentre il Falco soppesava le parole che avrebbe dovuto usare con il ragazzo. Da parte sua il giovane lo osservava con un sopracciglio alzato cercando di capire cosa passasse nella mente dell’uomo.
- Che hai da dirmi di così difficile?- Barton sospirò.
- Natasha verrà a prenderci per riportarci a New York.- il ragazzo era sorpreso non avevano ancora finito la loro missione e Fury non aveva mai permesso loro di lasciare una missione a metà. Non che il ragazzo odiasse le missioni ma alcune volte risultavano noiose.
- L’Agente Emily Mallory si è suicidata.- Il ragazzo ghignò.
- Peccato.- Barton lo guardò sorpreso.
- Tua madre è morta e tu sai dire solo peccato?- Mallory ghignò.
- Si, peccato, avrei voluto ucciderla io.-  

Note:
Ecoomi di nuovo qui a rovinarvi la giornata :) lascinado da parte gli scherzi avevo detto che varei messo uqesta nuova storia nel giro di una settimana ma non ho resistito, spero vi piaccia
ciao ciao mi eclissio :)
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: lokied