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Autore: best with breadsticks    01/05/2013    0 recensioni
"Davvero, quando Selphie mi ha chiamato per darmi il suo 'Aggiornamento Super-Speciale-Fantastico-su-Squall', non mi aspettavo che includesse una descrizione di come dovevi farti ingessare e usare le stampelle per tre settimane. Come tu sia riuscito a romperti il perone scappando dalle attività super-mega-fantastiche del Festival del Garden proprio non lo capisco."
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: ero assolutamente decisa a finire qualcosa entro la scadenza della challenge Where I Belong. E dopo due mesi di idee e poi blocco dell'autore e il college ho scritto una storia intera, ma la trama si è confusa e ha accidentalmente ucciso chi non doveva morire, e quindi ho dovuto ricominciare. Quindi, comunque, l'ho cominciata ieri e finita dieci minuti prima della scadenza. A proposito di pubblicazione tarda, ma è finita.
Onestamente, non so del tutto come ho ideato questa storia. Era un miscuglio di quasi tutte le idee dell'ultimo mese ficcate in una oneshot. Non aiuta che questa sia la prima volta che scrivo per Final Fantasy VIII. È stata un'avventura. Mi sono rotta il perone a marzo, quindi ecco da dove viene almeno quella parte di trama... il resto proprio non so, ma eccolo qui. Probabilmente la correggerò dopo, ma per adesso sono all'incirca contenta di questa storia.
Comunque, godetevela!

Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

OF DREAM CATCHERS AND MUSTACHES
scritta da best with breadsticks, tradotta da Alessia Heartilly

"Non posso credere che tu ti sia davvero rotto una gamba," disse Rinoa ridacchiando mentre si muoveva velocemente intorno al suo innamorato per tenerlo in equilibrio. Gli prese un braccio e aspettò un attimo che lui si mettesse in equilibrio, prima di continuare a stuzzicarlo. Lui si spostò a disagio, tentando di fare a meno del suo aiuto, ma alla fine riuscì solo a vacillare e aver più bisogno della sua assistenza.

Lei lo prese in fretta prima che cadesse a terra, e rise di nuovo. "Davvero, quando Selphie mi ha chiamato per darmi il suo 'Aggiornamento Super-Speciale-Fantastico-su-Squall', non mi aspettavo che includesse una descrizione di come dovevi farti ingessare e usare le stampelle per tre settimane. Come tu sia riuscito a romperti il perone scappando dalle attività super-mega-fantastiche del Festival del Garden proprio non lo capisco."

"Prima di tutto," disse lui muovendo non solo la mano, ma anche la stampella, "non scappavo. Mi muovevo velocemente e di proposito per allontanarmi da una situazione sfavorevole."

"Giuuuuuuuuusto," annuì Rinoa con un po' di sarcasmo.

Lui ignorò il suo commento e continuò, "e poi, non sarei stato risucchiato in quei giochi ridicoli se qualcuno - detto anche te - non mi avesse abbandonato." Si mosse di nuovo sulle stampelle, stavolta mettendo più peso sulla gamba sana, spingendo in fuori il fianco.

"Ok, per prima cosa, io sono assolutamente e completamente sicura che tu stessi scappando... d'altra parte, erano Selphie, Irvine, Zell e Laguna, c'è una possibilità che tu non stessi correndo, ma solo perché probabilmente il tuo era uno sprint vero e proprio." Rise all'immagine che le apparve in testa, piegandosi per un attimo prima di raddrizzarsi di nuovo, sempre sorridente. "E poi, non volevo soffocarti. Ti serviva spazio per stare con i tuoi amici - e tuo padre-"

"Piantala," la interruppe lui grugnendo. "Non parleremo di nuovo di quello... sinceramente, non parliamone mai. Mai."

"Oh, su," disse lei, allungandosi verso di lui per toccargli la spalla. "Ha buone intenzione, e vuole almeno pr-"

Squall ancora una volta la interruppe bruscamente, ma stavolta girando tutto il corpo sulla gamba sana. Ora era in piedi, le dava la schiena e non dava a vedere che intendesse voltarsi presto. "Non ne parleremo, punto e basta."

Detto questo, tornò alla postura che aveva prima della loro breve discussione sul suo cosiddetto 'padre'. Con un fianco in fuori e il peso sulla gamba buona e sulla stampella.

"Sai," cominciò lentamente Rinoa, sapendo molto bene di giocare con il fuoco. "Quando spingi in fuori il fianco a quel modo, sembri Quistis quando parla con uno studente difficile."

Si avvicinò a lui per imitare la sua posizione, sorridendo quando lo vide confuso. Spinse in fuori il fianco e si appoggiò con la mano fino ad essere esattamente nella stessa posizione. Lui inarcò un sopracciglio, guardandola attentamente. Lei si mise la mano sul fianco e alzò l'altro braccio, come se si preparasse a rimproverare uno studente in ritardo a lezione.

"Te l'ho già detto," disse con una voce che imitava la tonalità leggermente più bassa di Quistis. "Te l'ho detto un milione e mezzo di volte, niente - e dico sul serio - niente hoverboard nel Garden, Zell. È un pericolo non solo per gli altri, ma anche per te!"

Squall grugnì. "Per un attimo ho pensato che mi avresti rimproverato perché ero in ritardo a lezione o non avevo l'uniforme o qualche altra cretinata simile."

Lei sorrise, sporgendosi in avanti verso di lui e guardandolo, felice. "Pensavo che avresti capito, quindi ho deciso di aggiungere un elemento sorpresa cambiandolo un po'. Ha funzionato?"

Mettendosi in equilibrio con una stampella sotto l'ascella, lui si mise una mano sul cuore per prenderla in giro. "Oh, mi hai proprio sorpreso."

Lei ridacchiò. "Bene. Perché se non fossi più capace di sorprenderti con la mia eccellente - e intendo proprio eccellente - imitazione di Quistis, tutto il lavoro della mia vita sarebbe per niente, e sarei costretta a vivere in esilio per il resto dei miei giorni." Si mise il dorso della mano sulla fronte, con fare drammatico, e finse di svenire.

"Probabilmente finirai in esilio per altri motivi," disse schiettamente Squall, posando con fermezza la stampella per terra. Lei aveva smesso di parlare e il silenzio lo metteva a disagio, ma non osò dire niente per paura di rendere ancora più imbarazzante tutta la faccenda.

Lei fece un respiro profondo prima di ritornare al punto originario della conversazione. "Quindi, per questa gamba rotta, non hai intenzione di dirmi esattamente cos'è successo, vero?"

"Non volevo farlo, quindi no, probabilmente no." Scrollò le spalle e cominciò ad allontanarsi, zoppicando. Lei agitò furiosamente le braccia dietro di lui, 'correndogli dietro' - più che altro camminando, assicurandosi che lui non cadesse e non si ferisse di più.

"Davvero?!" gli gridò. "Davvero non vuoi darmi tutti i dettagli succulenti di come sei arrivato ad avere un bel gesso rosa?"

Squall smise di zoppicare e si voltò a guardarla. "È bianco."

"Lo so." Lei indicò con la testa il gesso alla gamba sinistra di lui. "Ma ho attirato la tua attenzione."

Lui grugnì un sospiro sottovoce; non gli piacevano particolarmente i suoi modi di manipolazione. Era praticamente l'unica persona, in probabilmente tutto l'universo, che poteva fargli dire o fare cose che altrimenti non avrebbe mai detto o fatto. Per alcuni aspetti, lui encomiava la sua capacità di usare la sua cosiddetta "carineria" per farsi strada in quello in cui voleva farsi strada. La furbetta era entrata e si era mossa astutamente nel suo cerchio interno personale, senza che lui nemmeno lo sapesse, ed era proprio per quel motivo che temeva cosa sapeva fare. Non solo in termini di essere una Strega e tutte quelle cretinate, ma perché sapeva entrare nella sua vita senza che lui se ne accorgesse - questo era ciò che lo spaventava di lei.

Quando lui non rispose immediatamente con una battuta tagliente, Rinoa si rassegnò a credere che lui fosse di nuovo intrappolato nella sua mente - a pensare a tutto e a niente allo stesso tempo. Quello era proprio Squall. Era un pensatore, a prescindere da come si volesse considerare la cosa. La cosa migliore da fare in quelle situazioni, quando lui si perdeva nei suoi pensieri, era tirare fuori un pennarello indelebile e tentare di disegnargli i baffi; Zell e Irvine avevano provato a farlo solo una volta, prima di essere quasi tagliati in due da un gunblader molto arrabbiato con solo mezzo baffo. Rinoa non era mai stata del tutto sicura se a farlo scattare fosse stato il fatto che avevano cercato di disegnargli i baffi, o il fatto che non stava bene con i baffi e non voleva che nessuno lo sapesse - in ogni caso, quei due erano fritti. O riscuoterlo con qualcosa di sgradevole.

Dato che Rinoa non aveva pennarelli indelebili, scelse la seconda opzione e gli mise le mani vicinissime all'orecchio destro, senza che lui se ne accorgesse. Picchiando forte i palmi, fece spalancare gli occhi a Squall per lo shock, che sobbalzò subito a quel suono.

Rinoa sorrise imbarazzata, tenendo le mani al livello dell'orecchio. "Heylà, Terra a Squall. C'è qualcuno in ascolto? Pronto?"

"Rifallo e non ti dico niente," la minacciò lui.

Il sorriso di Rinoa aumentò quando capì cosa intendeva. "Oh! Sì! Mi dirai che cos'è successo! Prometto che non lo rifarò." Alzò tre dita premute insieme. "Sull'Onore del Gufo del Bosco."

"Dubito fortemente che esista l'Onore del Gufo del Bosco," disse lui, studiando il gesto di Rinoa.

"Oh, esiste eccome." Lei lasciò cadere la mano. "Perché mai dovrei mentire su qualcosa di importante come l'Onore del Gufo del Bosco?"

"Perché fai bagni di due ore?" rispose lui. "Non so perché fai le cose che fai. Le fai e basta e io le accetto come normali, da te. Allo stesso mondo in cui Angelo sembra pensare di avere il letto e tu il pavimento; altra cosa normale per te."

"Ok, ok." Alzò le mani, minimizzando i commenti. "Ho alcune stranezze e alcune cose normali 'diverse', ma torniamo a te. Me lo dici o dovrò chiedere la storia a Selphie quando torniamo al Garden?"

Lui indicò con la testa una panchina poco più avanti. "Te lo dirò quando arriviamo alla panchina. Per quanto mi piaccia stare in piedi ore con queste cose maledette, preferirei raccontartelo da seduto."

"Bene." Lei allungò una mano. "Concordo con le tue condizioni."

Lui le guardò la mano prima di ignorarla e zoppicare fino alla panchina. Con molta cautela lui si sedette, allungando la gamba rotta davanti a sé e mettendo a terra le stampelle. Le fece cenno con la mano di imitarlo e sedersi accanto a lui.

A differenza dell'attenzione di lui, Rinoa si lasciò cadere senza troppe cerimonie, mettendosi le mani sulle cosce e guardandolo.

Normalmente si sarebbe seduta in braccio a lui, accoccolandosi contro il suo petto per ascoltare la storia, ma viste le circostanze decise di lasciarlo in pace e sedersi accanto a lui. Comunque non significava che non gli si sarebbe accoccolata contro fino a essergli praticamente addosso. Sarebbe stato il compromesso del giorno, in termini di posizioni in cui star seduti.

"So che hai detto che stare su quelle stampelle ti stancava, ma in realtà era tutto quello sporgere i fianchi da ragazza, vero?" Rise forte, appoggiandosi a lui. Lui si spostò leggermente prima di rilassarsi.

"Vuoi sentire la storia o no?"

"Sì, per favore."

"Ok, allora, dovrai stare zitta-" Si fermò, guardandola negli occhi. "-per tutto il tempo perché non ho proprio voglia di ripetermi. Non è stato esattamente il mio momento migliore, e preferirei non dover rivivere quel ricordo molte volte."

Lei alzò le dita ancora una volta nel saluto dell'Onore del Gufo del Bosco. "Posso farlo, Comandante signore."

"Allora, è iniziato quando Selphie ha deciso che avremmo dovuto fare degli acchiappasogni..."

*~*~*~*~*

Squall era in piedi in fondo al tavolo da picnic, a fissare le cose sparse per i partecipanti. Un pistola per incollare, delle piume, grappoli secchi, varie perline, una serie di fili diversi, forbici e altre cose sparse sul tavolo, che aspettavano la prima ondata di creatori di acchiappasogni.

Qualunque cosa avesse fatto pensare a Selphie che Squall avesse bisogno di un acchiapasogni personale era ridicola, e francamente, non intendeva starsene lì seduto a fare acchiappasogni; aveva del lavoro da fare.

Esaminando l'area velocemente alla ricerca di testimoni, Squall colse quella calma come l'opportunità perfetta per la sua grande fuga. Senza fare troppo rumore, Squall iniziò la sua camminata in incognito lontano dalla tavola da picnic, ma prima di raggiungere la salvezza - conosciuta anche come suo ufficio - sentì una serie di passi veloci che si avvicinavano.

"Squaaaal!" gridò Selphie correndogli dietro. "Non puoi ancora andarteneeeee! Devi fare acchiappasogni e aiutarci con le composizioni di fiori! Ho ideato questa parte della giornata proprio per te! Beh, e anche Rinny, ma lei aveva 'altre cose' da fare."

Squall si fermò nella fuga per esaminare le opzioni. Da una parte, non sarebbe stato troppo orribile sedersi e mettere insieme uno stupido acchiappasogni, se gli levava di dosso Selphie e le sue manfrine sul passare del tempo con loro ogni tanto. Per quanto riguardava i fiori, non era del tutto sicuro del perché avesse scelto quella cosa proprio per lui, ma si trattava di Selphie, quindi chi lo sapeva?

"Composizioni di fiori?" domandò voltandosi. "Perché composizioni di fiori?"

Lei sorrise, saltellando felice che lui si interessasse alle attività che aveva pensato per la giornata. "Oh! Oh! È stata un'idea del Signor Laguna! Ha detto che Raine amava davvero, davvero tanto i fiori e fare composizioni di fiori, quindi pensavo che tu potessi essere bravo a farle-"

Fu quando sentì il nome di Laguna - a dire il vero, il nome di sua madre - che Squall fuggì via da Selphie verso il Garden. Non c'era proprio modo che passasse la giornata a fare stupide composizioni di fiori perché Laguna, tra tutte le dannate persone al mondo, pensava che potesse rendere loro due o lui e sua madre o qualcuno - non ne era sicuro - più vicini.

Accelerò il passo quando sentì quelli più veloci di una ragazza dietro di lui, che gli gridava di tornare indietro subito.

Fu in quel momento che, se avesse prestato più attenzione a dove metteva i piedi invece che alle oscenità che urlava Selphie, probabilmente non sarebbe finito com'era finito. Mise male un piede in un canale di scolo, e si trovò con un osso che portava poco peso che si spezzava in due.

*~*~*~*~*

"Quindi scappavi da loro," disse lei dandogli una piccola gomitata. "Probabilmente avresti dovuto fare le composizioni di fiori e basta; sarebbe stata una bell'aggiunta al tuo fianco in fuori. Vorrei non essermi persa le composizioni di fiori, però. Sai che mi piace fare composizioni di garofani." Rise.

"Non preoccuparti," le rispose lui compiaciuto, indicando il Garden. "Selphie mi ha già detto che vuole organizzare una "festicciola" - chiudi virgolette, apri virgolette - "guarisci presto". Ho chiesto che faccia tu le composizioni di fiori per me, dato che ti sei quasi persa quelle del Festival."

"Sai," fece lei fissandolo duramente per scherzo. "È in momenti come questi che ti odio."

"Sì, ma ti piacerò ancora quando sentirai la seconda parte."

"Davvero?" Lei inarcò un sopracciglio. "Dimmi un po'?"

"Pensavo di far firmare il gesso a pochissime persone." Si fermò un attimo. "E volevo sapere se ti va di essere la prima." Si tolse un pennarello indelebile - lo stesso usato nell'incidente dei baffi - dalla tasca.

"L'ho rubato a Zell e Irvine. Spero che non li scocci."

Rinoa sorrise, accettando il pennarello, e scrisse il suo breve messaggio sul gesso.

Dai fianchi in fuori alle composizioni di fiori, non smetti mai di stupirmi. Baci e cuori, Rin.

P.S. Fai schifo con i baffi, per dire.

   
 
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