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Autore: KcherryB    01/05/2013    6 recensioni
Questa ff è il seguito di "Noi siamo per sempre..." .
Non ho idea di come proseguirà, di quanti capitoli avrà... so solo che dovevo scriverla...
E poi... Kate it's ready ....
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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LULLABY



Kate uscì dal bagno con lo stick stretto nella mano tremante.
Si lasciò cadere sul letto e si prese la testa tra le mani.
Un bambino? Un altro bambino??
Come avrebbero fatto?
Che stupida che era stata! Si era completamente dimenticata di tornare a prendere la pillola, dopo che avevano deciso di adottare Jasmine!
Aspetta … un mese . Era successo negli Hamptons allora ..
Avevano deciso di avere un bambino et voilà: l’universo li aveva accontentati.
Ma un bambino. Uno! E avevano Jasmine ora ..
Oh .. come avrebbero fatto?
E Castle? Come l’avrebbe presa?
Ok Kate, respira.. respira..
Sei incinta .. di un bambino … oh cavolo!
 
Castle rientrò nella camera da letto portando un biberon ed un bicchiere d’acqua per Kate.
La vide seduta sul bordo del letto, mentre si teneva la testa con una mano.
Poverina, doveva stare molto male ..
Si fermò sulla porta a guardarla . Anche con quella maglietta extra large era la donna più bella del mondo..
“Ehi .. ti sei sentita di nuovo male?” le chiese dolcemente entrando.
Kate sobbalzò nello sentire la sua voce ed nascose lo stick sotto le coperte.
“N-no, no, sto bene ..” balbettò, passandosi una mano tra i capelli.
Castle le lanciò un’occhiata indagatrice, ma non potè dire nulla perché la piccola Jasmine si svegliò proprio in quel momento.
Kate si avvicinò alla culla e la prese tra le braccia.
“Ciao tesoro mio .. dormito bene?” le chiese, lasciandole un bacino sulla fronte.
La piccola le rispose con un urletto, mentre faceva un meraviglioso sorriso sdentato.
“Hai fame??”, “Ghhh.. ghhh.. aughhgh..” fece Jasmine, battendo le manine.
“Mm .. lo prendo per un sì..” ridacchiò Kate, “Ecco qui..” disse, prendendo il biberon dalle mani di Castle che ridacchiava per i gorgheggi della piccola “Guarda cosa ti ha preparato papà..”.
Jasmine iniziò a succhiare avidamente il latte dal biberon.
“Ti piace principessina?” chiese Castle, accarezzandole la fronte.
L’odore del latte caldo colpì le narici sensibili di Kate, facendole tornare la nausea.
Cavolo, sarebbe sempre stato così???? Pensò, portandosi una mano sulla bocca, cercando di resistere.
Ma il profumo continuò ad invaderle le narici.
“Prendila..” esclamò, porgendo la piccola al marito,  “Kate ma..” “Prendilaaa!!” lo supplicò, pregando di riuscire ad arrivare in tempo al bagno.
Castle prese la bambina tra le braccia e Kate scattò verso il bagno, come un fulmine.
Arrivò appena in tempo per riversare per la seconda volta quella mattina il contenuto del suo stomaco nel water.
“Ehi sei sicura di non volere che chiami un medico?” le chiese Castle, aiutandola ad alzarsi dal pavimento.
“Mm - mm “ mugugnò Beckett, lavandosi di nuovo i denti.
Castle la guardò preoccupato. “Ma è già la seconda volta oggi che ti senti male.. forse…”.
“Non c’è nulla che lui possa fare per aiutarmi, Rick..” disse la detective uscendo dal bagno.
“M-ma..” “Sto bene Rick.. davvero..” mormorò Beckett, baciandolo velocemente sulle labbra.
Entrambi si sedettero sul lettone, poggiando la piccola al centro.
“Sicura?” le chiese.
“Sicurissima!!”
“Ok.. puoi badare a Jasmine per un paio d’ore? Devo scrivere almeno cinque capitoli o Paula mi ucciderà!!” le chiese, baciandola.
“Certo, vai tranquillo..”.
 
Kate passò la mattinata ad osservare Jasmine.
La piccola si divertiva a cercare di afferrare la polvere che vedeva passare davanti ai suoi occhi.
Tendeva le manine verso l’alto, aprendo e chiudendo le piccole dita.
E quando pensava di essere riuscita ad afferrare uno di quei microscopici granellini batteva le mani e faceva uno dei suoi sorrisi sdentati, tanto belli da togliere il fiato.
“Ti voglio tanto bene angelo mio..” mormorò Kate, iniziando ad accarezzare il pancino di Jasmine.
“Ghh..ghii..ahhh..” le rispose la piccola, tendendo le manine verso di lei.
Kate la prese in braccio ed iniziò a cullarla.
“Sei appena arrivata in questa famiglia e già stai per avere una sorellina o un fratellino..” sospirò.
“Ahh.. ghihighi..ghh..” Jasmine batte forte le manine.
“Sei contenta? Dovrai fargli da sorella maggiore.. e so che sarai bravissima amore..” disse la detective, strofinando il naso contro quello della figlia.
“Ghhiii..ghiii..ahhhgg..”.
“Però io ho tanta paura…” la piccola si zittì, scrutandola interessata con i suoi occhioni.
“Crescere un figlio è faticoso, ma crescerne due .. non so se sono all’altezza.. ho paura di combinare un disastro..” confessò, asciugandosi una lacrima.
Jasmine poggiò una manina sulla guancia di Kate, come se stesse cercando di consolarla.
“Dici di no?” “ Lo spero davvero tanto ..”.
“Ga..gaa.gaa” “ Sì, hai ragione.. per fortuna c’è il tuo papà..”.
“E’ un uomo meraviglioso Jasmine .. sono così fortunata ad averlo al mio fianco..”.
La piccola fece un sorrisone.
“Sai, la prima volta che l’ho incontrato pensavo fosse un completo idiota, così pieno di sé, superficiale ed arrogante.. ma poi mi sono ricreduta.. mi è sempre stato accanto, non mi ha mai lasciata cadere..
Ha reso la sua presenza indispensabile per me, è diventato il mio ossigeno.. mi ha fatto innamorare di lui e mi ha reso libera..
Non lo ringrazierò mai abbastanza..”, Kate sorrise, ricordando tutti i bei momenti che aveva vissuto grazie a Castle.
“Sai Jasmine, l’anno scorso mi sono ammalata..” “Guuu..” esclamò la piccola, corrucciando la fronte.
“Già è stato proprio brutto … c’era qualcosa che cresceva dentro di me e mi faceva tanto male.. Ora sto bene, ma non sarei ancora qui se non ci fosse stato tuo padre..”
“Mi ha sempre dato la forza per continuare a combattere, per non mollare mai..”.
“Ghhiiii..” gli occhietti di Jasmine iniziarono a chiudersi.
“Oh scusa sei stanca, tesoro..”, Kate poggiò la piccola sul materasso.
“Dormi.. dormi amore mio.. Lay your sleeping head, my love..” Kate iniziò a cantarle la ninna nanna che sua madre le cantava sempre quand’era piccolo.

 
Human on my faithless arm;
Time and fevers burn away
Individual beauty from
Thoughtful children, and the grave
Proves the child ephemeral:
But in my arms till break of day
Let the living creature lie,
Mortal, guilty, but to me
The entirely beautiful.
 
Soul and body have no bounds:
To lovers as they lie upon
Her tolerant enchanted slope
In their ordinary swoon,
Grave the vision Venus sends
Of supernatural sympathy,
Universal love and hope;
While an abstract insight wakes
Among the glaciers and the rocks
The hermit's carnal ecstasy.
 
Certainty, fidelity
On the stroke of midnight pass
Like vibrations of a bell,
And fashionable madmen raise
Their pedantic boring cry:
Every farthing of the cost,
All the dreaded cards foretell,
Shall be paid, but from this night
Not a whisper, not a thought,
Not a kiss nor look be lost.
 
Beauty, midnight, vision dies:
Let the winds of dawn that blow
Softly round your dreaming head
Such a day of welcome show
Eye and knocking heart may bless,
Find the mortal world enough;
Noons of dryness find you fed
By the involuntary powers,
Nights of insult let you pass
Watched by every human love.”
 
“Dormi Tesoro ..” sussurrò Kate, baciandole la guancia.
La detective si incantò a guardare la piccola dormire. Era perfetta.
Il nasino minuscolo, le labbra rosate e le guance tonde .. l’aveva letteralmente stregata..
Si accarezzò la pancia.
Sapeva che sarebbe accaduto anche con quel piccolino o piccolina che cresceva dentro di lei.
Ormai era incinta no?
Sicuramente non avrebbe abortito e non c’era spazio per paure e ripensamenti.
Tra nove mesi avrebbero avuto un altro piccolo Caskett nella loro famiglia.
E poi non era la prima volta che un coppia aveva più di un figlio in breve tempo no?
C’era persino chi aveva tre gemelli !! Due bambini erano nulla no?
Un passo alla volta.. come le aveva detto Jenny.
La detective scese dal letto, mettendo Jasmine nella culla.
Afferrò lo stick da sotto le coperte e si diresse verso lo studio di Castle.
Bussò timidamente alla porta.
Nessuna risposta. Non c’era da stupirsi: quando scriveva Castle si estraniava completamente dal mondo.
Aprì lentamente la porta, sporgendosi all’interno.
Il marito era di spalle e le sue dita scorrevano velocemente sulla tastiera.
Nascose lo stick nella tasca posteriore dei pantaloni e si avvicinò, abbracciandolo da dietro.
“Ehi amore! Stai un po’ meglio?” le chiese, girando la testa e baciandola.
“ Mm – mm  molto meglio” rispose lei, baciandolo con passione.
“Io e Jasmine abbiamo parlato ..” sussurrò.
“Oh meglio.. io parlavo e lei mi rispondeva con i suoi adorabili gorgheggi..” ridacchiò la detective.
Castle si unì alla sua risata “e cosa vi siete raccontate di bello?” domandò curioso.
“Oh le ho raccontato di quanto sia meraviglioso il suo papà..” rispose Kate, stampandogli un bacino sulla guancia.
“Oh meraviglioso? Perché non ripeti anche a me quanto sono meraviglioso?” disse sorridendo lo scrittore, prendendole la mano ed invitandola a sedersi sulle sue gambe.
Kate prese un bel respiro.
“Rick..” disse in un sussurro.
“Sì? Ehi tutto bene? Sei impallidita di colpo..” chiese preoccupato .
“S-sì .. Cioè no.. cioè è .. insomma …” balbettò ,torcendosi le mani.
“Ehi ehi respira.. tranquilla.. qualsiasi cosa sia l’affronteremo insieme, ok?” la rassicurò lui, prendendole una mano.
Kate afferrò lo stick e glielo porse, tremando.
Castle lo fissò per qualche secondo confuso.
Era davvero quello che credeva?
“Sono incinta..” mormorò la detective, chiudendo gli occhi, impaurita dalla reazione del marito.
Si sentì afferrare per la vita. Riaprì gli occhi di scatto: Castle la stava facendo roteare per la stanza.
“Sei incinta!! E’ stupendo amore!! E’ stupendo!!” gridò, baciandola ovunque arrivasse.
“Un piccolo Caskett.. un altro piccolo Caskett!!”.
Stava piangendo, mentre rideva.
Kate iniziò a ridere e piangere con lui, baciandolo con tutto l’amore che aveva in corpo.
“Un altro piccolo Caskett!!”.
“Ti amo!!”
“Ti amo , ti amo, ti amo , ti amo, ti amo, ti amo ,ti amo..” le sussurrò Castle all’orecchio, stringendola forte ed accarezzandole la pancia.
 
 
 
 
  
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