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Autore: Shadow_chan    02/05/2013    0 recensioni
Non eravamo ne amici ne nemici. Eravamo noi, tutto qui ed
essere noi era la cosa più bella del mondo, ma quella sera, quella splendida al ballo aveva rimescolato un po' le carte.
[La storia non ha nulla a che vedere con il film]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4: Fidanzatina



 

Ciao amico mio,

E' un po' che non ti scrivevo, ti chiedo scusa, sono stato molto impegnato, sai il lavoro.....

Tutte cazzate! Ti riassumo quello che è successo:

1- Ti ricordi Grey? Bene, ha convinto Shirley a sposarmi! Io? Io non ho fatto nulla per fermarli!

Ero così affascinato da lei, sedeva su quella sedia orgogliosa come sempre e io non ho potuto far altro che fidarmi!

2- Viviamo insieme da quasi quattro mesi, altri otto mesi di fidanzamento e forse, dico FORSE, ci sposeremo! Ma dico io, come faccio? Mi dici che devo fare?

3- Regolarmente mi infilo nel suo letto, ma non perché voglio fare sesso, si anche quello, ma il suo profumo, la sua pelle morbida, le sue coccole gratuite mi fanno impazzire! Ogni giorno, ogni stramaledetto giorno la vorrei sempre al mio fianco, vorrei stringerla e possederla ad ogni pie sospiro.

 

Sto diventando pazzo vero? Ho bisogno di mia madre!

 

Lanciò il libricino nell'ultimo cassetto della scrivania e si fece una doccia veloce.

Aveva bisogno di riflettere e rimettere in ordine i suoi pensieri, ma se in quei pensieri cerano quegli occhi azzurri, quelle labbra rosee, quella pelle bianca e morbida Cazzo! Già mi tira il cavallo! Devo vedere mia madre! Subito! Si rimproverò, accelerando il passo.

 

-Gaspad!-

-Mamma!-

Baci sulle guance un abbraccio amorevole e si ritrovò catapultato nei profumi nostalgici della sua infanzia.

-Allora che ci fai qui?- lo fece accomodare in cucina ì, intanto metteva su la caffettiera, Gaspard si fermò un attimo a guardarla, i capelli ricci e biondi erano stretti in uno chignon laterale, il viso era solcato la lievi rughe, lineamenti del viso erano ancora morbidi, non dimostrava affatto l'età effettiva e di questo lei ne andava molto fiera, era anche magra con un bel seno che si intravedeva attraverso la maglia ampia che era solita usare, quando era immersa nei lavori domestici.

-Allora?-

Lui la guardò interrogativo -Perché sei qui, Gaspard? Non hai ancora spiccicato parola! Mi devo preoccupare?- Gli si sedette di pronte, dall'altra parte del piccolo tavolo.

-Ecco.. vedi.. non so da dove cominciare!- si passò una mano tra i capelli, frustato.

-Questo si che mi preoccupa!-

-Si tratta di Shirley- La madre fece un espressione sorpresa, era da un po' che non sentiva parlare di lei da Gaspard, più o meno dal giorno dell'incidente.

-Ecco, noi viviamo insieme- disse tutto d'un fiato, la tensione era palpabile, quanto la sorpresa della donna, la caffettiera fischiò e la donna si alzò per prendere il caffè.

Dall'ingresso un campanello suonava gioviale, Gaspard andò ad aprire e si trovò davanti la madre di Shirley,Mary, Merda! Perse un po' di colore ma la donna non ci fece caso, lo salutò con un abbraccio affettuoso, aveva tra le mani un contenitore per dolci.

-Mira!-

-Mary!-

Si salutarono contente, erano amiche fin da piccole e vederle ancora così affiatate gli riempì il cuore di gioia!

-Mary, Gaspard mi stava raccontando una cosa, sediamoci così ci spiegherà meglio-

Mary si girò verso di lui con fare interrogativo, ma quello che lo sconvolse è di ritrovarsi davanti la copia sputata di Shirley, più grande, ma ugualmente affascinate, anche le loro espressioni erano uguali, da prima quella curiosa che man mano passava a quella preoccupata, sorpresa e verde di rabbia mente il ragazzo raccontava gli eventi degli ultimi mesi.

 

 

***

 

-TU! COME HAI POTUTO!- una tazzina di frantumò sul muro, il ragazzo aveva fatto appena in tempo a spostarsi -COME CAVOLO TI E' VENUTO IN MENTE DI DIRE TUTTO HA MIA MADRE!- un piatto stavolta andò in frantumi -SPETTAVA A ME PARLAGLIENE! SEI SOLO UNO STUPIDO EGOISTA!- un vaso venne lanciato verso Gaspard che lo prese al volo e risentito riabbatte con rabbia.

-Ma sei scema? Questo vaso costa due mila euro!-

Lei schiumante di rabbia urlò tutta la sua frustrazione -Ti preoccupi più di quel fottutissimo vaso che di me!-

-Non è vero!-

-Si che è vero! Non mi stai nemmeno guardando! Sei troppo impegnato a mettere in un luogo sicuro quello stramaledettissimo vaso!-

-Questo stramaledettissimo vaso è stato creato dal uno dei più grandi..-

-Chissene Frega!- lo interruppe lei -Hai detto ha mia madre che viviamo insieme da quattro mesi, che praticamente facciamo sesso regolarmente, le hai detto che abbiamo stipulato un accordo con Grey e che il fidanzamento durerà un anno, poi FORSE ci sposeremo?- respirava affannosamente,la rabbia stava scemando, fluiva via dal cuore, dall'anima, fino a sparire completamente per essere sostituita dall'amarezza, dalla tristezza e dal dolore.

Calde lacrime le bagnarono il viso, oscurandole gli occhi di dolore -Come hai potuto? Credevo, anzi mi sono illusa che tra noi poteva funzionare, che il mio cuore, traditore, non mi stesse ingannando, invece per te non sono altro che un CONTRATTO!- Si asciugò gli occhi ma le lacrime non smettevano di scendere, lui impotente la guardava, paralizzato immobile e incapace anche solo di capire dove fosse il problema.

-Shirley io..-

-IO UN CAZZO!- a passo di marcia entrò nella sua stanza e vi si chiuse.

Ce cosa ho fatto? Penso il ragazzo che inerme cadeva al suolo, che con un tonfo tornò, con la mente, nel passato.

 

 

(Inizio flash back)

 

-No mamma non voglio andarci!-

-Ma è la festa della tua fidanzatina!-

-Mamma avevamo sei anni, siamo cresciuti, non siamo mica dei poppanti!-

-Ma se hai sedici anni! La vita ti ha solo sfiorato!-

-Ancora con questa storia? Basta! Non voglio andarci!-

il Signor Mich entrò nella camera del figlio, la moglie Mary aveva le braccia incrociate sotto il seno, incantevole nel suo abito blu scuro, ma gli occhi erano taglienti e diretti verso il figlio Gaspard, ancora mezzo vestito. Aveva soltanto i pantaloni e le scarpe.

-Che succede?-chiese tranquillo l'uomo,

-TUO figlio non vuole venire alla festa!-

-TUA moglie non vuole capire che ho di meglio da fare che stare appresso a quello stracciona!-

La sberla gli arrivo forte sulla guancia destra, Gregory Mich era conosciuto come un gra d'uomo, era buono, di animo calmo, solare e dannatamente furbo. Si sapeva poco invece di quanto possa essere cattivo nei confronti delle persone che facevano un torto alla sua persona o alla sua famiglia. Non vi era distinzioni quando succedeva.

-Non osare mia più parlare in questo modo a tua madre- disse in tono profondo e calmo, così calmo da gelare il sangue -Non azzardarti MAI più a giudicare i miei amici e la loro figlia- la moglie gli si era avvicinata e gli aveva poggiato una mano sul braccio, questo basto a calmarlo -Finisci di prepararti, hai tre minuti- e quando fu solo, Gaspard sfogò la sua rabbia contro ogni oggetto inanimato lungo il suo cammino.

 

La festa si svolgeva in un parco, essendo estate, gli alberi erano in fiore e riempivano l'area di profumi eccezionali e la vista di colori vivaci e sereni, su un lato del pprato c'era un laghetto, su cui un ponte di legno lavorato lo sovrastava,permettendo il passaggio romantico sul lago, dall'altra parte vi era una stradina che portava ad una fitta foresta, gli invitati erano stati caldamente invitati a non entrare nel fitto del bosco per la presenza di animali pericolosi.

-Signori Mich è un piacere avervi qui, grazie per essere venuti- sorrise la mora, non era male, indossava un abito nero l'ungo fino al ginocchio, era a fascia con un piccolo fiocco al centro, proprio sul seno. Come accessori indossava orecchini, collana e bracciale viola acceso per ricordare a tutti la sua passione per quel colore Oddio Anche le scarpe! Pensò disgustato Gaspard.

Si salutarono con un cenno della testa e la festeggiata si immerse nella folla d'invitati.

Il tempo trascorse in fretta non era male, tutto sommato il giovane Mich si divertì, aveva anche rimorchiato qualche ragazza ma subito Shirley le aveva messe al loro posto, indispettito le si era avvicinato e tirandola via dai suoi amici la condusse sull'imitare della foresta.

-che c'è?- chiese lei un po' arrabbiata

-Lo dovrei chiedere io! Che c'è sei gelosa?-

-Io? Gelosa di te?- sbuffo quella infastidendolo ancora di più

-Hai allontanato le ragazze da me, che c'è mi vuoi tutto per te?- si stava facendo avanti schiacciando Shirley al tronco dell'albero.

Shirley aveva la gola secca non sapeva che ribattere, non si era resa conto di aver allontanato delle ragazze da Gaspard, infondo lui non era niente per lei, Giusto?

-Allora non rispondi?- si era fatto sempre più vicino fino a far combaciare i loro corpi, la mora arrossì vistosamente e disse la prima cosa che le venne in mente

-Siamo fidanzati da quando avevamo sei anni- era stato solo un flebile sussurro, era troppo concentrata sul corpo di Gaspard per rendersi conto di ciò che aveva detto.

Lui la guardo negli occhi pensieroso, le sue labbra si aprirono in un ghigno perfido. Avvicinò il suo viso a quello di lei che chiuse gli occhi impaurita e lui la baciò, cerco anche di approfondire il bacio ma lei non si mosse e non diede segno di cedere, così per dispetto le accarezzò la gamba tirandole su il vestito, lei si districò e lo schiaffeggio, tremante di rabbia lo fissava bramosa di fargli davvero male ma tutto ciò che riusci a fare fu guardarlo male e impettita andarsene lasciandolo solo senza nemmeno una parola.

La mano sulla guancia offesa, irritato per l'insuccesso e ferito nell'orgoglio non si accorse dell'orso alla sue spalle.

 

 

-NO!-

-Papà! Papà!-

-Gaspard- una mano sulla sua spalla

-Lasciami!- si volse e vi trovo Shirley, in quel momento tutto il dolore prese forma e si trasformò in odio verso la giovane

-E' tutta colpa tua!-

-Gaspard non è vero!- ma lui non ascoltava la madre che insistente lo richiamava, l'odio si scontrava con il dolore

-Perchè CAZZO hai fatto qui la festa? Dovevi farlo al chiuso al sicuro, invece no! Tu hai dovuto darla qui dove c'è una Cazzo di foresta con degli orsi!-

-Gaspard, ti prego- la madre avvolse le sue spalle con un braccio ma lui si scanso e ancora, rivolse ad una Shirley piangente il suo odio -Mio padre e' MORTO! E TUTTO PER COLPA TUA! TI ODIO SHIRLEY, TI ODIO!- corse il più lontano possibile, tornò a casa soltanto due settimane dopo, cosa successe in quelle due settimane nessuno lo seppe mai.

 

(Fine flash back)


****


Dopo tutto questo tempo, ho ritrovato un pò di fantasia! Ecco a voi un altro capitolo, spero che vi sia piaciuto!

Vorrei ringraziare Danielle Petite (potete trovare qui ---> http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=178214) che, non ho capito ancora come, mi ha ispirato per questo capitolo! Grazie infinite <3

Infine, ma non meno importante, Ringazio tutti voi per essere giunti fin qui con me, non importa se leggi e recensisci o leggi in  silenzio, ti ringazio perchè ci sei comunque! Inoltre ringrazio chi ha inserito la storia tra le seguite! baci baci!

   
 
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