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Autore: Cleindori    21/11/2007    2 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato usare il doppio tag br.
Rinoa81, assistente amministratrice.

Quando una minaccia si fa fin troppo concreta possono nascere strane alleanze...
FF tra il comico e l'avventuroso, dedicata ai miei personaggi preferiti e al mio alter ego... potrebbero essere un po' ooc, o potrebbero solo essere aspetti nascosti del loro carattere, a voi la scelta.
Genere: Commedia, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Celestial Tower: ore 19:30

Il telefono della suite squillo’ almeno una dozzina di volte prima che riuscissi ad uscire dalla doccia e ad afferrare la cornetta.
-Pronto?- domandai, senza ottenere altro che il click di qualcuno che interrompe una comunicazione. Maledizione. Odiavo perdere una telefonata, ma non potevo farci nulla. Se si trattava di qualcosa di importante mi avrebbero richiamata, o cercata sul cellulare. Sospirai e tornai di la’ per recuperare qualcosa da mettere addosso.
Hisoka dormiva. Naturalmente non aveva sentito il telefono, anche se l’aveva a dieci centimetri dall’orecchio. Ma lui e’ cosi’: dorme con un solo occhio per settimane, se lo ritiene necessario e si sveglia per ogni minimo rumore, ma se si sente a suo agio e in un posto sicuro allora un sasso avrebbe un sonno piu’ leggero. E a quanto pareva essere nella mia stanza lo faceva sentire tranquillo. Per un momento indugiai sulla soglia della camera da letto per guardarlo riposare e sorrisi. Com’era tenero a volte! I capelli scompigliati gli si posavano sugli occhi, la bocca era appena socchiusa e abbracciava il mio cuscino con espressione beata.
Nessuno avrebbe creduto che si trattasse di Hisoka, del cinico, capriccioso, egocentrico illusionista, nonche’ spietato assassino. Eppure lui e’ anche questo oltre a tutto il resto. Mi avvicinai al letto e gli sfiorai il lobo dell’orecchio con le labbra.

- Mhf? - fece, socchiudendo appena gli occhi
- Stai tranquillo – risposi, appoggiando la mano sul mazzo di carte appoggiate sul comodino (e’ sempre bene essere prudenti e sorprendere Hisoka addormentato puo’ non essere salutare) – continua a dormire ancora un poco. Io mi vesto e ordino qualcosa per cena. Quando arriva ti chiamo.
- ‘azie Himi. – mi rispose ormai di nuovo addormentato.

Presi dall’armadio un paio di pantaloni neri e un maglioncino e mi avviai verso l’ingresso completamente persa nei miei pensieri. Stavo per infilarmi nella zona cucina, i piedi nudi e la maglia ancora in mano quando il sibilo del letale spillone d’argento che passava tra i miei capelli e si conficcava nello stipite mi riporto’ bruscamente alla realta’.
Illumi Zaoldyeck era comodamente seduto sul divano del salotto e mi fissava con quei suoi enormi occhi neri privi di espressione. Che distratta che ero stata!Ero talmente persa nei miei deliri interiori da non aver percepito la presenza di una persona nella stanza. Ma adesso le cose erano diverse. Mi voltai rapidissima e volai tra le sue braccia.
- Illumi!
- Himi – fece di rimando, stampandomi un bacio sulla guancia – non e’ da te farti sorprendere alle spalle.
- Beh dopotuttto sono nella mi a suite – risposi cercando di non dare a vedere quanto questo mi desse fastidio – e non mi aspettavo che qualcuno si intrufolasse senza permesso. La reception e la security dovrebbero servire a quello…
Illumi inclino’ un poco la testa di lato, socchiudendo appena la bocca a cuore
- Se me lo chiedi uccidero’ i responsabili. Gratis.
Scherzava, naturalmente. Ma il modo impassibile con cui lo disse e lo sguardo assolutamente privo di espressione mi fecero pensare che a un’occhiata superficiale le persone credessero che lo Zaoldyeck non avesse il senso dell’umorismo. Risi.
- Per questa volta lascero’ correre, Illumi-chan – replicai sedendomi accanto a lui e prendendogli le mani – pero’ mi devi raccontare come stai, cos’hai fatto in tutti questi mesi e cosa fai qui.

Il ragazzo sorrise per la prima volta, alla mia inarrestabile curiosita’.

- Ti raccontero’ un sacco di cose Himi, ma forse e’ meglio se prima finisci di vestirti. Primo perche’ rischi di prenderti un accidenti, secondo perche’ anche se sono uno Zaoldyeck addestrato non sono insensibile a una donna mezza nuda appoggiata a me.

- Dei Illumi, scusami – mormorai imbarazzatissima di fronte all’evidenza della sua sincerita’ e mi infilai velocemente la maglia nera.
- Ti fermi a cena, vero? – domandai
- Volentieri, sono appena arrivato e non ho onestamente alcun programma.
Diciamo che sono in una specie di vacanza.
- Wow! E’ bellissimo, cosi’ avremo un po’ di tempo per divertirci! Ma prima cena! Io stavo per ordinare qualcosa dal servizio in camera, ti va del shushi?
Mi guardo’ perplesso, poi tiro’ fuori la punta della lingua in un’espressione di evidente disgusto.
- Io eviterei, grazie.
- Non ti piace?
-Hmm… Hisoka non ti ha mai raccontato del test di cucina al nostro esame per hunter?
- Veramente no. Ha a che vedere col sushi?
- Ecco… diciamo che se presenti del sushi a Hisoka potresti rischiare la vita…
- Ok, allora e’ meglio se ordino altro. Pesce in salsa alle erbe e patate? Con del vino bianco?
- Questo mi piace.
- Ok, allora ordino. E se non e’ buona ti do’ il permesso di ucciderli.

- Guarda guarda chi ha portato il vento - Hisoka era comparso sulla soglia del salotto, perfettamente sveglio e con la sua solita aria strafottente
-Il mio sicario preferito… non devi uccidere me o Himi, vero? – chiese mellifluo, giocando distrattamente col fante di picche.
Lo Zaoldyeck lo fisso’ un momento, con i suoi grandi occhi cosi’ simili a tunnel senza fine, poi scoppio’ a ridere, una risata vera, di allegria, con quella sua voce profonda e dolcissima da bambino ben educato e scosse la testa.
- Sono in “vacanza” diciamo. Ho appena finito un lavoro e mi sono preso una pausa. Nel mentre dovevo dire una cosa a Himi e una cosa anche a te e a quanto pare ho preso due hunter con la stesso spillone. Comunque mi fermo a cena – termino’.

Presi la cornetta e chiamai il servizio in camera. Ordinai antipasti di pesce misto, risotto ai frutti di mare e salmone in crosta con salsa alle erbe e patate al forno, augurandomi che il cibo fosse sufficiente per quei due lupi famelici che erano Hisoka e Illumi. Il maitre mi suggeri’ un bianco frizzante locale che accettai (essendo io una perfetta ignorante di vini, fui felice di seguire il parere di un esperto) e un torta di fragole selvatiche e crema che mi sembro’ molto interessante.
- La cena arrivera’ tra dieci minuti. Volete un aperitivo nel mentre?
- No grazie, vado a farmi una doccia, mi sento a pezzi – fece Hisoka, tenendosi il polso sinistro che appariva gonfio e bluastro.
- Poi e’ meglio se mi lasci dare un’occhiata a quel polso, o al prossimo incontro dovrai ricorrere ancora a Machi.
- Scherzi? Mi costerebbe un patrimonio! Non e’ nulla, quell’idiota me lo ha solo slogato.
- E tu cos’hai fatto all’idiota? – butto’ li’ lo Zaoldyeck
- Boh! Ci ho solo giocato un po’ a carte. – rispose, e spari’ nel bagno.

Illumi inclino’ la testa di lato fino ad appoggiare la guancia sulla spalla e mi fisso’ per un lungo momento. Io ricambiai lo sguardo, cercando, inutilmente, di capire cosa lo Zaoldyeck avesse per la testa, ma il suo sguardo e la sua mente rimasero impassibili come sempre. Continuo’ a guardarmi per un buon minuto, senza cambiare minimamente espressione e dando l’impressione che gli interessassi quanto un libro di favole, ma sapevo che mi stava studiando, valutando e che stava cercando le parole per formulare la domanda che aveva in mente.

- Mi spieghi – domando’ alla fine – cosa ci faceva Hisoka nella tua camera da letto e come mai si fa la doccia nel tuo bagno come se fosse la cosa piu’ normale dell’universo? –

- Oh, nulla… - risposi, cercando di dare un tono leggero e incurante alla mia voce - sai com’e’ ha vinto un incontro, poi e’ salito a bere qualcosa, poi sai che effetto gli fa combattere e dopo immagino fosse davvero un po’ stanco, quindi e’ piombato come un sasso…-

- Gia’. Me lo immagino. Anche all’esame di hunter era cosi’. Mi chiesi, per un momento, se la loro amicizia o “conoscenza” come entrambi la chiamavano, fosse nata proprio in quel periodo o successivamente.
Nessuno dei due mi aveva mai parlato molto di quei giorni, ma nemmeno io avevo mai parlato granche’ del mio esame. Tutto sommato c’erano cose che preferivo tenere per me.

Mi sedetti di nuovo vicino a quello strano personaggio che in un qualche modo potevo definire il mio migliore amico e gli presi una mano.
-Allora? Com'e' andato il tuo ultimo lavoro?
  
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