Nota
iniziale: E’ la prima
storia che scrivo utilizzando Zolf J. Kimblee, e prendetemi pure per pazza ma
ho cominciato ad amare questo personaggio, ma ovviamente non lascerò
1
Scontri!
Quartier
Generale di Centra City, una ragazza, capelli di un biondo quasi bianco, occhi
di un sorprendente color ghiaccio.
Leggermente
bassina, carattere non molto socievole, era un alchimista abbastanza giovane,
vent’anni appena compiuti, era già stata promossa Tenente Colonnello, esperta
nell’utilizzare spade e armi da fuoco.
Era stata
messa in coppia con un certo Zolf J. Kimblee, l’Alchimista Scarlatto, Edward un
suo amico le aveva detto di fare attenzione, perché Kimblee aveva l’innocente
ed innocuo hobby di far esplodere tutto e tutti, ovviamente lei si chiedeva
perché diavolo quello stupido Comandante Supremo di Roy l’avesse messa in
coppia con un tipo così! Ma cosa stava pensando in quel momento? Si fermò
“Evidentemente si stava scopando Edward come al solito!” pensò per poi
riprendere a camminare verso il suo nuovo ufficio.
Ormai
sapeva che Edward e Roy stavano assieme, sapeva che preferivano usare la
scrivania per fare qualcosa che non fosse firmare documenti, certo che però,
aprire la porta e ritrovarseli davanti in quella situazione era stato piuttosto
imbarazzante.
Entrò in
ufficio e si ritrovò difronte un uomo, sicuramente era Kimblee, capelli neri
legati in una lunga coda, era seduto dietro la scrivania centrale, i piedi
sulla scrivania, le mani incrociate dietro la testa, la divisa sbottonata
lasciava intravedere la canottiera bianca.
Alzò un
sopracciglio incrociando le braccia tossicchiando appena, l’alchimista
scarlatto non si degnò nemmeno di aprire gli occhi o parlare, le indicò
solamente la scrivania posta poco distante dalla sua, sospirando la giovane si
andò a sedere cominciando a leggere le pratiche che erano poste sulla
scrivania.
Passò
l’intera mattinata a leggere, senza che il suo nuovo “collaboratore” se così
poteva definirlo le rivolgesse la parola. Alla fine si alzò avviandosi verso la
porta, la cosa che la fece fermare fu una freccetta, che si conficcò nella
porta a pochi centimetri dal suo viso, si allontanò appena in tempo, prima che
quest’ultima esplodesse, volse uno sguardo irato a Kimblee, che sorrideva
sadicalmente fissandola.
-Ma
brava, ti sei scansata appena in tempo!- disse senza smettere di sorridere.
-Non
riesco a capire se tu sia idiota o cretino!- ribattè la bionda.
-Nessuno
dei due!-
-Ah, è
vero, sei una testa di cazzo!-.
In un
attimo Kimblee l’aveva bloccata contro la porta, con il viso a pochi millimetri
dal suo-Io baderei alle parole che dici mia piccola gattina…-.
-Mi
chiamo Alyssa-ringhiò lei tentando di spostarlo.
-Bel
nome…-le sussurrò avvicinandosi-Ma, preferisco gattina…- le sfiorò leggermente
le labbra e si allontanò ghignado-Bada a come parli, potrei farti esplodere…-
-Non
credere che ho paura di un tipo come te Kimblee, me ne sbatto degli essere inferiori
e poco intelligenti!-uscì sbattendo la porta, mentre Kimblee continuava a
ghignare.
“Credo
che mi divertirò molto…” pensò facendo esplodere un portapenne “Adoro le
ragazze così…”
Nello
stesso istante, dietro l’angolo situato verso l’ufficio di Kimblee, Alyssa
stava tirando pugni al muro-CHE NERVI! CHE NERVI! CHE NERVIIIIII!-.
Qualcuno
le bloccò la mano, prima che l’ennesimo pugno toccasse il muro-Se non ti calmi,
demolisci l’edificio!-.
La bionda
si voltò, incrociando i suoi occhi color ghiaccio con quelli dorati di Edward e
sospirò-Scusa Ed, sono solo…-
-Nervosa-terminò
per lei ridacchiando-Questo si era capito!-.
-Non
riesco a sopportare Kimblee!-.
-Tranquilla,
non sei la sola!-disse annuendo e strappando un sorriso alla ragazza.
-Grazie Ed…
Davvero!-gli spettinò i capelli ridendo.
-Smettila
dai!-protestò aggiustandoli.
-Oh, ma
mi scusi signorina, non volevo rovinare la sua perfetta pettinatura!-disse
facendo un piccolo inchino e immedesimando un baciamano.
Edward
s’imbronciò-Ma dai Aly, smettila di prendermi per il culo!-
La bionda
rise nuovamente e annuì-Scusami Ed!-.
Il
Fullmetal sorrise e le afferrò i capelli slegandoli dalla coda alta,
facendoglieli ricadere-Ora ti arrivano ai fianchi!-.
-Già,
dovrei tagliarli!-disse lei rifacendo la coda.
-Ma no!
Perché tagliarli scusa?-
-Perché
danno fastidio! Sono scomodi…-
-Però
sono belli!-ribatté Edward.
Alyssa
sorrise-Grazie Ed, ora scusami, devo andare… Il lavoro chiama!-lo salutò con la
mano e tornò in ufficio.