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Autore: Despicable Meggs    02/05/2013    4 recensioni
Tony è testardo e lo sappiamo. Non ascolta mai i consigli di nessuno, anche a costo di ammalarsi.
Ed è proprio quello che succede. Ci sarà qualcuno disposto a prendersi cura di lui?
Semplice One Shot, rigorosamente TIVA! Che dire sono la mia coppia preferita e non posso fare a meno di scrivere storie su di loro!!!
Spero che vi piaccia e che possa allentare la tensione da finale di stagione!!!!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SICK and WEAK

 

Erano dovuti rimanere tutta la sera sulla scena del crimine a cercare quel maledetto bossolo che non si trovava. Dovevano assolutamente recuperarlo perché costituiva la prova determinante per risolvere il caso e condannare il sospettato che avevano in custodia.

Peccato che fuori diluviasse. Era una serata autunnale e cominciava ad essere freddino.

Lei lo aveva avvertito di usare l'ombrello "Non credo che usare solo il cappellino sia sufficiente, Tony. Certo la testa rimarrà asciutta... Almeno fino a che non si inzupperà d'acqua. Ma tempo cinque minuti sotto questo temporale e diventerai come una gallina bagnata".

"Si dice come un pulcino bagnato Ziva! Non gallina. Possibile che ancora tu non abbia imparato i nostri modi di dire?" le rispose Tony interdetto.

"Oh... Il concetto l'hai capito! Resta comunque il fatto che tornerai a casa fradicio e sicuramente ti prenderai l'influenza. Dai retta a me e usa l'ombrello" gli disse Ziva

"Ma quale influenza David. Io non mi ammalo mai, dovresti saperlo. E comunque l'ombrello è scomodo mentre lavoro. Il cappellino e la giacca impermeabile saranno più che sufficienti. E poi non hai mai visto Bear Grylls? Lui sta in mezzo ai ghiacci con molti meno abiti di quello che indosso io in questo momento e non si è mai ammalato" disse lui scendendo dalla macchina.

"Quello è uno stupido programma televisivo Tony!" gridò lei uscendo dalla macchina e aprendo l'ombrello.

"Comunque fai come vuoi, sei sempre il solito testone. Ma poi non dirmi che non te lo avevo detto" concluse guardando il collega che cominciava a cercare il bossolo.

Rimasero sotto la pioggia un paio d'ore prima di trovarlo. Oltre il temporale a mettergli il bastone tra le ruote nella ricerca c'era anche il buio.

Quando risalirono in macchina Ziva era praticamente asciutta mentre Tony era inzuppato di acqua. Sembrava che avesse appena fatto il bagno in piscina... Con i vestiti.

Inevitabilmente, il mattino dopo Tony arrivò al lavoro con un terribile raffreddore e con il passare delle ore si sentiva sempre peggio.

"Vai a casa DiNozzo!" gli ordinò Gibbs "Non voglio che infetti anche gli altri".

"Ma capo io mi sento bene... È solo un po' di raffreddore" rispose poco prima di iniziare a tossire come un fumatore incallito.

"Ah davvero... Non sembrerebbe dalla tosse che hai. Non discutere e vai. È un ordine" tagliò corto Gibbs.

Tony prese le sue cose e se ne andò. L'unica cosa che fece arrivato a casa fu lasciarsi cadere sul divano, stremato.

 

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Ziva bussò più volte alla porta dell'appartamento di Tony ma non ottenne nessuna risposta. Non si diede per vinta, tirò fuori il grimaldello e in men che non si dica aprì la porta. Anche se non lo avrebbe mai ammesso era preoccupata per lui e in più passare quasi tutta la giornata al lavoro senza la sua compagnia l'aveva annoiata. Aveva voglia di vederlo.

"Chi è? Chi sei?" chiese Tony mettendosi seduto sul divano ancora mezzo addormentato.

"Sono io" rispose Ziva facendo la sua comparsa in salotto.

"Che cosa ci fai qui?" chiese tornandosi a sdraiare.

"Volevo vedere come stavi. Gibbs mi ha detto che ti ha mandato a casa perché non ti sentivi bene" spiegò Ziva.

"Oh capisco... Ma questo non giustifica un'effrazione".

"Tu non aprivi... Così mi sono arrangiata" gli disse Ziva sedendosi sulla poltrona a fianco al divano.

"Allora come ti senti?".

"Non lo vedi? Sto malissimo..." disse mettendosi una mano sulla fronte.

"Beh io te lo avevo..." iniziò a dire Ziva, ma Tony la interruppe.

"Taci! So cosa volevo dire ma non ho voglia di sentirlo. Ahhh... Ho la testa che mi scoppia".

"È normale" disse lei "Hai l'influenza ed è tutta colpa della tua testardaggine. Sei come un bambino capriccioso" disse lei quasi divertita dalla situazione.

"Certo che tu sai proprio come far sentire meglio le persone Ziva! Se sei venuta qui per prendere in giro puoi anche andare a casa" rispose Tony lanciandole un'occhiata di dissenso.

"D'accordo se è questo quello che vuoi... Me ne vado. Vorrà dire che mangerò da sola questa fantastica pizza e anche la vaschetta di gelato che avevo comprato... Allora buonanotte!" disse Ziva alzandosi dalla poltrona.

Tony la afferrò per un braccio e si mise seduto sul divano.

"Ferma... Ovviamente non dicevo sul serio. Dovresti conoscermi ormai. Sono uno a cui piace scherzare".

"Più che altro sei uno a cui piace mangiare. Comunque... Dammi un motivo per cui dovrei restare dopo che mi hai risposto in modo così sgarbato" disse lei in tono di sfida con un sorrisetto sulla faccia.

"Perché dovresti essere onorata di stare in casa mia?".

"Ok... Ci vediamo al lavoro quando starai meglio!" disse lei andando verso la porta.

"No aspetta... Era una battuta Ziva. Resta perché sono malato e ho voglia della tua compagnia".

E in effetti era proprio così. La sua compagnia in realtà la avrebbe voluta a prescindere dal fatto che stava male. Ogni volta che era con lei la sua giornata prendeva una piega migliore.

"Mmmm... Già meglio! Ok resto" disse lei tornando indietro e appoggiando la pizza sul tavolino davanti al divano.

Tony fece per alzarsi per andare in cucina a prendere i piatti e qualcosa da bere. Ziva lo guardò e disse "Resta seduto prima di svenire... Ci penso io".

Andò e tornò in un attimo. Mangiarono la pizza e poi prima di iniziare il gelato Tony suggerì di mettere uno dei suoi bei dvd.

"Quale vuoi vedere?" le chiese.

"Non lo so... Sei tu l'esperto. Cosa consigli?"

"Metti Jack lo Squartatore, ti va?" disse lui.

"Si. Non l'ho mai visto" disse lei prendendo il dvd dal mobile e inserendolo nel lettore.

Per tutto il film Ziva non fece che commentare le scene. Inizialmente Tony la lasciò parlare anche se trovava la cosa molto fastidiosa, poi stanco del suo continuo borbottare disse quasi urlando " Ziva per favore! Se continui così tanto vale che spegniamo la televisione perché non si capisce niente! Inoltre, se è possibile, ho più mal di testa di prima".

Si pentì subito di aver alzato la voce. Gli sembrava di avere delle lamette in gola e la testa era sul punto di esplodere.

Prese a massaggiarsi le tempie sperando di alleviare un po' il dolore.

Ziva si rese conto che doveva stare davvero male.

"Ok... Magari ora dovresti riposare" disse lei alzandosi e portando via i piatti vuoti. Poi prese il gelato rimasto e lo mise nel freezer. Nel frattempo Tony stava sdraiato sul divano ad occhi chiusi. Lei pensò che stesse dormendo così silenziosamente raccolse le sue cose e fece per andare via.

"Dove pensi di andare?" chiese lui riaprendo gli occhi.

"A casa... Pensavo che dormissi... Ti ho svegliato?" domandò lei avvicinandosi a Tony.

Gli mise una mano sulla fronte e si accorse che era davvero bollente "Stai andando a fuoco!" esclamò lei.

"È per questo che la mia personale infermiera sexy non può andarsene" affermò Tony sghignazzando.

"Come mi hai chiamata?" chiese lei sconvolta dall'affermazione del collega.

"Dai Ziva è solo la verità! Basta che ti cambi d'abito e ti presenti qui con un frustino. Secondo me hai il costume da infermiera a casa!".

"Ok..." rispose lei ridendo "Deve essere la febbre che ti dà alla testa".

"E poi tu resterai qui di sicuro! Perché lo sanno tutti che sei segretamente innamorata di me! Il fascino di DiNozzo ha colpito ancora! Non ci posso fare niente se io per le donne sono come il miele per le api" affermò convinto lui.

"Forse volevi dire come il miele per gli orsi... E il fatto che sia proprio io a correggerti su un modo di dire fa capire in che condizioni ti trovi in questo momento. Non ti muovere, torno tra un attimo" disse lei riappoggiando le sue cose sulla poltrona e andando verso il bagno.

Prese un asciugamano e lo bagnò con acqua fredda, poi tornò da Tony.

"Forza fammi spazio" gli disse lei. Tony si sollevò un po'. Lei si sedette, prese un cuscino e se lo mise sulle gambe. Poi fece sdraiare Tony facendogli appoggiare la testa sul cuscino.

"Va meglio così?" le chiese appoggiandogli l'asciugamano sulla fronte.

Tony sentì un po' di sollievo "Va molto meglio" disse lui "Ah... Volevo dirti che ho notato, mentre andavi verso il bagno, che hai proprio un bel sedere".

"Hey! Ti consiglio di tenere la bocca chiusa fino a che non riacquisti lucidità se non vuoi che ti faccia vedere di cosa sono capace" rispose lei dandogli un leggero scappellotto.

"Ahi Ziva! Non lo vedi che sono malato! Probabilmente sto per morire e tu hai anche il coraggio di picchiarmi! Sei senza cuore!".

"Oh ma per piacere! È solo un po' di influenza. Voi uomini siete proprio degli attori drammatici. Per un po' di febbre vi lamentate come se foste sul letto di morte" disse lei ironicamente.

"Non è vero! Guardarmi sono uno straccio! E non ho quasi più voce. Mi hai mai visto stare così male?" chiese Tony.

"In effetti non ti ho mai visto così... Ma hai avuto la peste e credo che in quel caso tu sia stato molto peggio. E per la voce ho la soluzione: stai in silenzio! Pensi di poterci riuscire?" rispose Ziva appoggiandogli un dito sulle labbra.

Lui la fissò con uno sguardo da ebete mentre lei gli passava l'asciugamano sul volto per rinfrescarlo.

Rimase un po' in silenzio poi iniziò a tossire.

"Tieni" disse Ziva "Bevi un po' d'acqua. E già che ci sei prendi questo. È Tylenol. Ti farà stare meglio".

Lui prese la pastiglia e bevve l'acqua. Poi si riappoggiò al cuscino e tornò a guardare Ziva. Lei gli accarezzò la testa e chiese "Perché mi guardi così? Ti si è incantato il cervello?".

"Sai credo proprio di amarti Ziva" disse continuando a fissarla. "Voglio dire... Non ci sono molte persone che avrebbero fatto questo per me. Inoltre se ti devo essere sincero sei sexy anche senza la divisa da infermiera!". Poi si avvicinò al suo volto e le diede un leggero bacio sulle labbra.

Lei lo guardò interdetta, fece una risata e disse "E io credo che tu sia impazzito. Forse ho sottovalutato quanto stai male. Prova a dormire ora".

Dopo neanche dieci minuti Tony si addormentò. Ziva decise di rimanere con lui, continuò a passargli l'asciugamano sul viso. Poi dopo un po' si addormentò anche lei.

La mattina seguente quando si svegliò, Tony dormiva ancora. Lo guardò e notò che si stavano stringendo la mano.

Nel momento in cui lei la lasciò lui si svegliò.

"Buongiorno! Come stai? Meglio?" chiese Ziva passando gli una mano sulla fronte "Mi sembri meno caldo di ieri sera!".

"Si grazie, sto meglio" rispose mettendosi seduto.

"Meno male... Avevo paura di doverti sopportare ancora mentre deliravi" disse lei sorridendo.

"Perché? Ho detto o fatto qualcosa di sconveniente?".

"Sul serio non ricordi niente?" chiese lei quasi delusa. Sapeva che la sera prima lui stava straparlando per via della febbre alta ma le sarebbe piaciuto che quello che lui aveva detto fosse vero.

Lui rimase un attimo in silenzio, poi con un sorrisetto sulla faccia si avvicinò a lei e le sussurrò "Beh forse qualcosa me lo ricordo... Infermiera sexy!" e le diede un altro bacio, questa volta più lungo ed intenso.

Quando si staccarono Ziva non sapeva cosa dire. Era da un po' che lo desiderava ma non si aspettava di rimanere senza parole.

"Allora? Ti è piaciuta la parte che mi è rimasta in mente di ieri sera?" chiese lui guardandola negli occhi e aspettando che lei dicesse qualcosa. Sperava che fosse una risposta positiva.

"Mmmm... Direi che mi piace... Si" disse prima di dargli un altro bacio. Poi aggiunse "Mi hai per caso preso in giro per tutta la notte fingendo di delirare per la febbre?".

"Io?! Non lo farei mai..." rispose in tono ironico. Le lo guardò con uno sguardo che avrebbe potuto incenerirlo.

"Beh Ziva... Diciamo che non saprai mai quando deliravo e quando era consapevole di quello che facevo!".

Lei lo guardò poco convinta. Aveva capito di essere stata fregata. In quel momento le suonò il cellulare "David! Dove sei finita? Sei in ritardo!" disse Gibbs arrabbiato.

"Sto arrivando capo! Sono già per strada" rispose lei mentendo.

"Si... Come no... Senti dì a DiNozzo di muoversi a guarire. E soprattutto cercate di limitare i contatti fisici finché non si riprende. Non voglio avere un altro agente in malattia" la ammonì lui.

Rimase pietrificata a sentire quelle parole. C'era qualcosa che si poteva tenere nascosto a Gibbs?

"Ma capo io non sono da lui". Altra bugia.

"David! Non mentirmi e muoviti a venire qui!" rispose concludendo la chiamata.

"Lo sa! Ma come ha fatto?" chiese lei.

"Gibbs sa sempre tutto... Poco importa. Ora vai al lavoro, ma riporta il tuo sederino sexy qui stasera!".

Lei gli fece l'occhiolino uscendo, sentendosi al settimo cielo per quello che era successo.

Tony tornò a sdraiarsi soddisfatto, dopotutto era felice di essersi ammalato.

E cominciò a prepararsi mentalmente per la sera.

Lei sarebbe tornata da lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice:

Salve a tutti!!!! :)

Ok... So che in questo periodo stiamo pubblicando un sacco di One Shot su Berlin e Revenge... Anche io sono tra quelli che ne hanno scritte!!! ;)

Però è da un po' che ho scritto questa storiella e avevo voglia di pubblicarla!

Così rompiamo anche un po' la tensione che si è creata!!

Ovviamente è una One Shot TIVA!!! Io ormai sono dipendente da loro... Quindi non poteva non essere basata su loro due! :)

Spero che vi piaccia. Commentate e ditemi cosa ne pensate!! :)

Baci

Meggie

 

P.s.: Ale! Ecco qui la storia! Ti ha fatto un po' rilassare?! No perché sai io e te in questo periodo siamo molto tranquille!!! :):) ahahah

Cmq l'ho pubblicata subito, visto che quando ti ho detto che stavo "meditando" se pubblicarla ti sei praticamente sclerata!!! Ahaha XD

 
  
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