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Autore: germangirl    03/05/2013    7 recensioni
Post "Still". Jim Beckett trova il messaggio di Kate in segreteria e decide di richiamarla perché qualcosa non lo convince.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Siete in macchina e state tornando a casa. L’adrenalina che vi ha accompagnato per l’intera giornata sta scemando piano piano, lasciando spazio alla stanchezza. Lo dimostra il fatto che, incredibile ma vero, hai chiesto a Rick di guidare. Tu, saetta Beckett, hai lasciato il volante al tuo uomo! Ma oggi non è una giornata come le altre. Lentamente, cominci a realizzare appieno ciò che stava per succedere. E comprendi ancora di più il valore del gesto di Rick.

Ti è stato vicino per tutto il tempo. Ha cercato di aiutarti a rimanere ferma immobile e a distrarti dall’idea di avere una bomba sotto i piedi, ricordando gli episodi più significativi, assurdi, imbarazzanti, surreali, drammatici, divertenti e meravigliosi della vostra collaborazione e sfidandoti ad ammettere che, fra voi, sei stata tu la prima a esserti innamorata. Naturalmente, tu pensi l’esatto contrario. E anche se, nel profondo del tuo cuore, sai di essere rimasta affascinata da lui sin dal vostro primo incontro, anzi, di essere una sua fan sfegatata da tempo immemore, non gli daresti mai questa soddisfazione, nemmeno sotto tortura. Ti piace proprio il vostro modo di punzecchiarvi. Esattamente come ti piace da morire provocarlo, con una mise sexy o anche solo mordendoti il labbro o lanciandogli una delle tue occhiate. Comunque, vi siete impelagati tanto nella discussione su chi si fosse invaghito per primo dell’altro da aver deciso di chiamare Ryan ed Esposito a sostegno delle vostre rispettive tesi. Proprio mentre quei due si stavano dando da fare come pazzi per cercare di salvarvi la vita. Erano un attimino impegnati, insomma. Devono aver pensato che la situazione vi avesse fatto perdere completamente il cervello. Infatti, come si fa con i matti psicopatici, vi hanno lasciato blaterare senza interrompervi, e, anzi, dedicandosi ad altro.

Lui non ti ha abbandonato.

Come al solito, non ha ascoltato quello che gli avevi detto. Non sai perché ti ostini a continuare a dirgli cosa fare o non fare, tanto lui poi fa sempre di testa sua. Fiato sprecato.

Lo avevi pregato di andarsene. Non potevi permettere che Alexis perdesse suo padre né che Martha perdesse suo figlio.

Vi eravate detti addio.

Stava per uscire quando lo hai richiamato e hai voluto dirgli, apertamente, che lo ami.

Ti ha rivolto uno sguardo dolce, pieno di amore, e ti ha risposto che anche lui ti ama. Non aveva certo bisogno di esprimerlo a parole, ogni suo gesto era palesemente una dichiarazione d’amore per te, ma è stato il modo perfetto per salutarvi per quella che credevi fosse l’ultima volta.

Pochi minuti dopo, quando sembravi aver fatto pace con l’ineluttabilità di quella situazione assurda nella quale eri finita, ecco che lo hai visto ricomparire. Con due caffè in mano! Per dopo, per quando sarai uscita da qui, ha affermato sicuro. Come se fosse la cosa più normale del mondo. Davanti alle tue rimostranze, ti ha detto che ti aveva promesso che sarebbe uscito, non ti aveva mica promesso che non sarebbe ritornato. Un ragionamento che non fa una piega. Del resto, è pur sempre uno scrittore e la retorica è il suo mestiere.

Ti ha detto che non ti avrebbe lasciato sola e così è stato. Ha rischiato la sua stessa vita per te e, insieme, avete dimostrato per l’ennesima volta di essere una forza. Come sempre. A pochissimi secondi dalla scadenza del conto alla rovescia, siete riusciti a trovare la password per disattivare la bomba. Appena hai sentito quel click sotto i tuoi piedi, hai provato a fare un passo e ti sei buttata fra le sue braccia. Al sicuro.

Siete usciti insieme, tenendovi per mano, e lo hai ringraziato per essere rimasto sempre accanto a te. Ti ha risposto con la vostra parola, always, con un tono leggero e naturale, come se non avesse fatto alcunché di straordinario. Vi sareste anche baciati per celebrare l’evento, ma avete sentito la sirena dell’auto della polizia. Devono essere stati Ryan o Espo ad attivarla, anche se non ce n’era bisogno, per avvertirvi che stavano arrivando e che avevano la Gates a bordo. Sono sempre speciali i vostri bambini, sempre pronti a proteggervi. Infatti, sono corsi ad abbracciarvi, uno a testa, contenti di festeggiare mamma e papà.

La Gates ha detto che non ci sono molti uomini che avrebbero fatto quello che Rick ha fatto per te. Ha ragione. E ti ha anche suggerito di baciarlo, che se lo era meritato. Siete rimasti tutti a bocca aperta, bambini compresi: pensavi che foste stati sufficientemente discreti al Distretto da non far trapelare la vostra relazione, ma il Capitano è una donna intelligente.

Tanto intelligente da dirti di premiare il tuo uomo.

Non te lo sei fatto ripetere due volte. Appena vi hanno lasciati soli, gli hai confessato di aver ripensato a tutte le volte che vi siete baciati, cercando di capire quale fosse stato il vostro bacio più bello, ma non sei riuscita a deciderti perché in realtà siete solo all’inizio. Ne avete ancora di strada da percorrere, di tempo da investire nel perfezionare la vostra “tecnica” e la vostra intesa.

I ricordi della giornata ti hanno fatto compagnia per tutto il tragitto, tanto che non ti sei nemmeno accorta che siete già sotto casa. Rick ha rispettato il tuo silenzio, immerso anche lui nei suoi pensieri, e adesso, mentre siete in ascensore, ti abbraccia e ti sussurra – di nuovo – quanto ti ama. Arrivate al loft e lui si dirige immediatamente verso il bagno, pronto a dare inizio ai preparativi per la serata.

Lo senti che sta trafficando con l’acqua e canticchia “Everything” di Michael Bublé. Sostiene che attori e cantanti canadesi abbiano una marcia in più, chissà perché. Ha detto che vi meritate un lungo bagno caldo, insieme, nella sua comoda vasca, con tanta schiuma, candele profumate e musica romantica in sottofondo. Magari sorseggiando del buon vino, per rilassarvi. Nothing decompresses like a 2000 Chateauneuf-du-Pape, te lo aveva già detto anni fa, quando un serial killer ce l’aveva con il tuo alter ego, Nikki Heat, e lui si era presentato a casa tua per proteggerti, armato del suo arsenale di arguzia. Sorridi al ricordo del vostro risveglio con tanto di cadavere alla porta e delle battute di Espo e Ryan, ma anche dei commenti dell’agente Shaw, donna lungimirante, a proposito di quella notte. Ancora adesso, ogni volta che mangi i pancakes non puoi fare a meno di ritornare con la mente a quell’episodio.

E’ proprio del vino che ti stai occupando tu, in cucina, quando ecco che squilla il tuo cellulare.

“Beckett.” Rispondi automaticamente, senza nemmeno guardare chi è.

“Kathie, sono papà.”

“Oh, ciao papà….” Durante quella lunga attesa, nel momento in cui eri da sola dopo aver detto addio a Rick, avevi provato a chiamare tuo padre per salutare anche lui per l’ultima volta, ma avevi trovato la segreteria telefonica. Gli avevi lasciato un messaggio, dicendogli che volevi solo sentire la sua voce e che gli volevi bene. Avevi cercato di mantenere un tono di voce controllato per non far trapelare la tua angoscia e il tuo dolore.

“Bambina mia, ho sentito il tuo messaggio… avevi una voce strana, va tutto bene?” Evidentemente, non sei proprio riuscita nell’intento… o forse Jim Beckett ti conosce così bene da percepire subito se qualcosa non funziona. Il vostro rapporto, negli anni, ha attraversato momenti complicati, ma adesso è solido come una roccia.

“Oh, papà… sono contenta di sentirti. Sì, adesso va meglio… Ma è stata una giornata tanto difficile.” Mentre pronunci queste parole, l’ondata emotiva, lo stress, la fatica, la paura provata, la sensazione di stare per morire – di nuovo, come dopo essere stata ferita al funerale di Montgomery – ti travolgono improvvisamente e ti scuotono come un terremoto violentissimo, facendoti scoppiare in un pianto a dirotto. Non riesci a trattenere i singhiozzi, tanto che tuo padre, dall’altro capo del telefono, si spaventa a morte e anche Rick corre subito da te, prendendoti fra le sue braccia e accarezzandoti i capelli, per cercare di tranquillizzarti.

“Kathie, tesoro, cosa è successo? Tu e Rick state bene?” Che tenero il tuo papà. Si è affezionato tantissimo a Castle e si preoccupa per entrambi. Tiri su con il naso e cerchi di ricomporti, ma le lacrime scorrono ancora copiose.

“Papà, scusami, è successa una cosa al lavoro, sono finita su una bomba… e Rick è rimasto con me… e il tempo passava… e abbiamo riparlato della nostra storia… e stamattina mi ha portato il cappuccino con un cuore disegnato sopra con la schiuma di latte… e io pensavo che non sarei sopravvissuta… e gli avevo detto di andarsene, ma lui è ritornato e non mi ha mai lasciato sola… e io credo che sia stato lui il primo a innamorarsi…” Racconti gli eventi in modo assolutamente sconclusionato, intervallandoli con i singhiozzi, e dubiti che tuo padre ci si raccapezzi. Ma dov’è finita la dura e lucida detective Beckett?

“Kathie, bambina mia, calmati. Dove sei adesso?”

“Al loft.”

“C’è Rick con te?” Certo che è qui. Non ha smesso un secondo di tenerti fra le sue braccia da quando ti ha sentito piangere.

“Sì.”

“Passamelo”. La sua richiesta ti lascia un po’ spiazzata, ma sei talmente sottosopra che ubbidisci come un automa.

“Rick, è papà. Vuole parlare con te.” Non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirgli nulla, visto che siete appiccicati e sicuramente ha sentito la vostra conversazione. E’ un po’ sorpreso, ma afferra subito il tuo cellulare, continuando però a tenere un braccio intorno alle tue spalle. Ti ha detto che non se ne sarebbe andato e continua a starti vicino. Always.

“Pronto, Jim. Sono Rick.”

“Rick, figliolo, con calma poi mi racconterai cosa è successo oggi. Dimmi solo come sta la mia Kathie.”

“E’ sana e salva. Adesso è tutto sotto controllo, Jim. Stia tranquillo. Mi prendo cura di lei.”

“Questo lo so per certo. Lo hai sempre fatto, anche in tempi non sospetti. Ah, per la cronaca, non posso dire come stiano le cose sul tuo fronte, ma Kathie ha cominciato a parlarmi insistentemente di te sin dal vostro primo incontro e, anche in passato, non si perdeva mai l’uscita dei tuoi romanzi!” Non hai attivato il vivavoce, ma tu e Rick siete talmente vicini che senti le parole di tuo padre e vedi il tuo scrittore che comincia a gongolare. Quei due insieme ti fanno sollevare gli occhi al cielo e ti scappa un sorriso. Un miracolo, visto il tuo stato!

Incoraggiato dalla tua reazione, Rick ne approfitta per portare avanti la sua tesi.

“Sa una cosa, Jim? E’ quello che sostengo anche io. E poi sapesse quante volte sua figlia non è riuscita a tenere le mani lontano da me!” Ma benedetto uomo, proprio a tuo padre lo va a dire? Ma accendesse mai il cervello prima di parlare! Ora come minimo gli rivela anche dove è il tuo tatuaggio e cosa ti ha fatto lui su quel tatuaggio la prima volta che lo ha visto! Arrossisci per l’imbarazzo e anche Rick si rende conto di essersi lasciato trasportare un po’ troppo.

“Oh, me lo immagino. Ma non entrare nei particolari, ok? E’ pur sempre della mia bambina che stiamo parlando. Pensa se ti facessero un discorso del genere a proposito di Alexis…” Ecco, queste parole lo illuminano e gli fanno comprendere che, in certe occasioni, sarebbe utile accertarsi di aver collegato il cervello prima di aprire bocca. Infatti eccolo lì che annaspa al pensiero della sua bambina che mette le mani addosso a un ragazzo. Decidi di andare in soccorso del tuo uomo e riprendi il cellulare, adesso sei più calma.

“Papà, scusami ancora per prima. Credo di essere ancora provata da questa giornata. Perché non vieni a cena da noi una sera di queste? Così chiacchieriamo un po’…”

“Certo, tesoro. Ci vediamo presto… Ah, Kathie, ci sei ancora?”

“Sì”

“Non fartelo scappare. Non so bene come siano andate le cose oggi, ma non conosco molti uomini che si sarebbero comportati allo stesso modo.” Sorridi. E’, più o meno, quello che ha detto la Gates. E ancora una volta ti rendi conto di quanto quest’uomo sia speciale. E di quanto tu lo ami.

“Hai ragione, papà. Me lo tengo stretto.” Dicendolo, punti il tuo sguardo negli occhi azzurri di Rick e vi scorgi esattamente lo stesso amore e la stessa dolcezza con cui ti ha guardato dopo che gli hai detto di amarlo. Non avete bisogno di aggiungere altro: i vostri occhi parlano da soli.

Congedi tuo padre e ti avvii con Rick verso la vasca da bagno. Ora vi attende una serata solo per voi due. La vita deve essere celebrata. E l’amore anche.

  
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