A Alexander Scarlet Carson, nella speranza che non mi uccida per questo obbrobrio che aspira ad essere quantomeno decente.

Non chiedermi perchè, ma ho pensato a te nel scriverlo.

Le più sentite scuse a Lorenzo de Medici.

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Confession dans la nuit

La vita è effimera, danziamo fanciulla.

Ogni passo una speranza, una lacrima, versata per gioia o malinconia, chissà?

Volteggiamo, abbracciamoci come due amanti, due persone che, per caso, condivideranno assieme una parte della loro esistenza. Sia questo per gioco o per sacro volere d’impegno e fiducia.

La vita è incerta, guardami negli occhi fanciulla.

Osserva ogni mia sfumatura, tutte le mie debolezze, annega nella mia oscurità e poi riscattami, fammi fluttuare tra le melodie del Paradiso, tessute tra le tue sottili labbra di donna che tutto possono. Salvare o dannare, la decisione è solo tua.

Parlami e giudicami con i tuoi specchi dell’anima, così che anch'io possa fare lo stesso con te. Nell'abisso di quegli occhi di tempesta e gioia, ove ogni incertezza svanisce, si dissolve.

Diamo vita ad un incubo di interminabile diletto, chiamato Amore.

La vita è una gabbia, liberami fanciulla.

In modo tale che io comprenda che non esiste libertà maggiore, che restare per sempre incatenato al tuo cuore burrascoso e capriccioso. Poiché la vita è anche questo: desiderare, bramare, e poi rigettare quanto ottenuto, per ambire a mete sempre più lontane, più irraggiungibili.

Soffrire nella gioia, ridere nella disperazione, di non poter mai raggiungere i celesti Elysian.

La vita è triste, ridiamo fanciulla.

Godiamo delle presenza dell'altro, giochiamo come bambini a stuzzicarci, carezzarci e baciarci.

Per puro e peccaminoso diletto, nulla più.

La vita è strana, ammiriamola insieme fanciulla.

Scoviamo la beatitudine di un tramonto, sospiriamo di sollievo per la nuova alba, stupiamoci di ogni cristallo di neve.

Poiché la vita è unica e preziosa, come un vostro bacio, sperato ma mai giunto.

Non sprechiamola, dunque, non tentenniamo nei nostri sciocchi dubbi. Non più. Non più, ve ne prego.

Triste è il fato di un cavaliere, che col cuore brama, ma con la mente si frena. Eppure questa notte no, questa notte voglio parlarvi dei miei sentimenti. A voi che, distante, non potrete udirmi.

Mi ascolterete, ascolterete un ragazzo che il Fato ha vestito da uomo?

Lasciate, ve ne prego, che la mia preghiera vi raggiunga, sospinta per grazia divina dal vento e poi, di giorno, svanita. Muta confessione di un timoroso d’amore.

La vita è breve, amiamoci fanciulla.

Esploriamo i nostri corpi, con ogni senso. Divertiamoci a scoprire i punti in cui il piacere aumenta per entrambi, non siamo avidi ed egoisti. Muoviamoci come un’unica entità, modificando i nostri ritmi per trovare una comune melodia da seguire. Non devono esserci stonature di dolore né insoddisfazione, ma solo l’impossibile perfezione, che unicamente noi sapremo creare.

Corriamo fino alla vetta, per raggiungere l'apice del piacere, ma senza fretta.

Tergiversiamo ancora su quest'ebrezza, su questa magia proibita, che solo agli uomini è data possedere.

Ahi, tristi dei! Voi non conoscerete mai l’angoscia della perdita, il sospiro di un bacio, il canto sacro dietro i lamenti di piacere della carne, l'amore che sovrasta il tempo e la morte. L'incongruenza più grande del mondo, che sovrasta ogni legge empirica, per trovare spiegazione in una preghiera forte come una promessa.

Amore esiste, perchè senza di esso non vi sarebbe Morte.

L'eternità non può comprendere questo, né lo splendore di una rosa, che sboccia, risplende di rugiada e, infine, spira tra gli sguardi di ammirazione della folla.

Perchè la vera bellezza, è quella che rimane nel cuore, resa ancor più fragile dalla foschia di ricordi e malinconia, di speranze e timori mai realizzati.

La vita è bella, assaporiamola fanciulla.

Finche', esausti, non cadremo l'uno tra le braccia dell'altra. In un estremo bacio tra le nostre stanche membra.

Amiamoci fanciulla... E non pensiamo al domani.

Poiché del doman, non v'è certezza.

FINE

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Salve a tutti e grazie infinite per aver letto fin qua.

Questa è l’ennesima prova che, quando è una certa ora, non devo mettermi a leggere i Gaiden dei Lost Canvas e poi spegnere la luce e andare a dormire. Perchè poi sto sveglia fino alle due di notte a farmi filmini mentali, che poi scrivo su pc. Forse anche perchè un poco mi sono riscontrata nell’amore inconfessabile di Degel... ma non si capisce leggendo, vero? *vana speranza sfumata*

Spero tanto che anche questa fic sia di vostro gradimento. Ho tentato il più possibile di immedesimarmi nei panni del Cavaliere dell’Acquario, dando quindi un’aria aulica e fine ai suoi pensieri rivolti a Seraphina (pardon, madamigella Seraphina). Come se non si capisse che entrambi sono innamorati l’uno dell’altra, tsk!

Poi non dite che la Moni pensa solo al sesso e alla perversione, neh? (parlo con voi Alexander e Tsubaki3! xD)

Un grazie infinite a tutti, chi volesse lasciare un commentino mi farebbe molto felice! ^^

Sayonara!

Moni =)

Nota: per chi se lo chiedesse, Elysian è greco e sta per Elisi (Campi Elisi, ovvero il Paradiso greco ove riposano in eterna beatitudine gli eroi e i giusti). Parole sprecate per chi legge Saint Seiya, ma, come dico sempre, meglio parlare che tacere!