04/05/2013
1 recensioni
-Cosa vuoi fare da grande?-
Ma che razza di tema è? Abbiamo sedici anni non due.
-Uuu io voglio fare la cantanteee!-
-Io l’attriceee!-
-Io il pompiereee.-
Oh mio Dio. In che classe ero capitata?
-L’ora di tempo è scaduta, consegnate i compiti.- mormorii eccitati e felici si alzarono dalla classe. –Bene già vi sto antipatica,dato che, vi ho fatto fare un tema il primo giorno di scuola. Ma vi prometto che questo non è un compito, niente voto. Solo per conoscervi meglio. Leggiamoli dai!- A me sta’ professoressa mi sembrava stupida. Non si facevano controlli con lo psicologo prima di assumere gli insegnanti? Già dopo le prime sette righe di un tema di qualcuno che voleva fare il carabiniere, mi persi nei miei pensieri.
-Chi è Carlotta?- mi risvegliai dal mio sonno fatto di gelati per alzare la mano. Lei continuò –Ah eccoti! Vieni qui vicino per favore?- Mi alzai e,camminando nei miei jeans stretti, arrivai alla cattedra. Mi resi conto di non aver nemmeno guardato la mia classe: tutti maschi oltre a una decina di oche. Bene. Molto bene. Potrò tranquillamente vivere senza dover dire cose tipo –TVUMDB- alla mia migliore amica, dato che non l’avrò!
-Tu da grande vuoi essere felice giusto?-
-Chi non vorrebbe esserlo?- adesso mi guardavano tutti.
-Ma come?-
-Beh la felicità può essere vista sotto più punti di vista diversi da ognuno di noi.- feci una pausa per guardare i miei spettatori come mi osservavano: la prof incuriosita,gli altri annoiati e un ragazzo carino molto concentrato come se tentasse di trovare qualcosa di particolare in me.
- E qual è il tuo concetto di felicità?- chiese la prof impaziente.
-Una casa, un lavoro, un uomo che mi voglia bene e un portafoglio pieno.- Conclusi il tutto con un sorrisino soddisfatto. Alcuni ridevano, altri guardavano fuori dalla finestra e il ragazzo continuava a fissarmi.
-Bene. Puoi tornare a posto.- Il ragazzo mi sorrise ma io non ricambiai.
Ma che razza di tema è? Abbiamo sedici anni non due.
-Uuu io voglio fare la cantanteee!-
-Io l’attriceee!-
-Io il pompiereee.-
Oh mio Dio. In che classe ero capitata?
-L’ora di tempo è scaduta, consegnate i compiti.- mormorii eccitati e felici si alzarono dalla classe. –Bene già vi sto antipatica,dato che, vi ho fatto fare un tema il primo giorno di scuola. Ma vi prometto che questo non è un compito, niente voto. Solo per conoscervi meglio. Leggiamoli dai!- A me sta’ professoressa mi sembrava stupida. Non si facevano controlli con lo psicologo prima di assumere gli insegnanti? Già dopo le prime sette righe di un tema di qualcuno che voleva fare il carabiniere, mi persi nei miei pensieri.
-Chi è Carlotta?- mi risvegliai dal mio sonno fatto di gelati per alzare la mano. Lei continuò –Ah eccoti! Vieni qui vicino per favore?- Mi alzai e,camminando nei miei jeans stretti, arrivai alla cattedra. Mi resi conto di non aver nemmeno guardato la mia classe: tutti maschi oltre a una decina di oche. Bene. Molto bene. Potrò tranquillamente vivere senza dover dire cose tipo –TVUMDB- alla mia migliore amica, dato che non l’avrò!
-Tu da grande vuoi essere felice giusto?-
-Chi non vorrebbe esserlo?- adesso mi guardavano tutti.
-Ma come?-
-Beh la felicità può essere vista sotto più punti di vista diversi da ognuno di noi.- feci una pausa per guardare i miei spettatori come mi osservavano: la prof incuriosita,gli altri annoiati e un ragazzo carino molto concentrato come se tentasse di trovare qualcosa di particolare in me.
- E qual è il tuo concetto di felicità?- chiese la prof impaziente.
-Una casa, un lavoro, un uomo che mi voglia bene e un portafoglio pieno.- Conclusi il tutto con un sorrisino soddisfatto. Alcuni ridevano, altri guardavano fuori dalla finestra e il ragazzo continuava a fissarmi.
-Bene. Puoi tornare a posto.- Il ragazzo mi sorrise ma io non ricambiai.
E' la prima ff che scrivo,
spero abbiate anche solo un secondo da spendere per leggerla e lasciare una recensione.
Accetto più che volentieri anche le critiche, perchè credo che siano costruttive.
Buona lettura,Chiara xx.