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Autore: weasleywalrus93    04/05/2013    4 recensioni
-Ciao-
-Sei scemo?-
-Grazie del benvenuto-
-Potevi finire annegato-
-Grazie della fiducia che poni in me, Paul. Ora mi fai entrare o aspetti che sia il fiume che scorre per strada a farmi entrare?-
Ancora stordito, Paul si fece da parte per far entrare l'amico grondante acqua.
ennesima mclennon per voi da leggere, seconda per me da scrivere :D
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia batteva insistentemente sulle finestre. I due uomini continuavano a rotolarsi, ormai completamente nudi, sul letto disfatto. Le loro mani si muovevano freneticamente sul corpo sudato dell'altro, mentre le loro labbra non riuscivano a separarsi dalle loro corrispettive e le loro erezioni si sfregavano tra di loro. Il ritmo che avevano tenuto fino a quel momento andò lentamente rallentando, fino a scemare del tutto. L'uomo dai capelli ramati scivolò a fianco dell'uomo con i capelli scuri ed entrambi rimasero a fissarsi. Improvvisamente scoppiarono a ridere entrambi. Non potevano credere che era successo di nuovo...
 
Qualche ora prima...
 
Paul era intento a leggere il giornale davanti il camino acceso mentre Martha restava buona ai suoi piedi, annusandoli ogni tanto, e dando dei colpetti di tanto in tanto alla gamba del padrone per avere qualche croccantino. Fuori aveva già cominciato a piovere. Improvvisamente il campanello risvegliò Paul dai suoi pensieri e ci mise un po' a collegare il fatto che stessero suonando alla sua porta e lui fosse solo in casa, quindi toccava a lui andare ad aprire. Controvoglia si alzò per andare ad aprire, anche perché col tempo che c'era fuori rischiava che il suo ospite finisse in ospedale per una polmonite. Con sua grande sorpresa, si ritrovò davanti John completamente inzuppato dalla testa ai piedi.
-Ciao-
-Sei scemo?-
-Grazie del benvenuto-
-Potevi finire annegato-
-Grazie della fiducia che poni in me, Paul. Ora mi fai entrare o aspetti che sia il fiume che scorre per strada a farmi entrare?-
Ancora stordito, Paul si fece da parte per far entrare l'amico grondante acqua. Immediatamente Martha si avvicinò scodinzolando al ragazzo, alla ricerca di altre attenzioni oltre a quelle del padrone. John si accucciò vicino all'enorme cane e cominciò ad accarezzarlo, ma Martha si allontanò subito in quanto il nuovo arrivato l'aveva bagnata tutta.
-Dammi il cappotto e mettiti davanti il camino prima che ti becchi una polmonite-
John sfilò immediatamente il cappotto lasciandolo a Paul e si fiondò subito nell'altra stanza, accanto al camino acceso. Martha stavolta fu più felice di mettersi accanto all'uomo e farsi accarezzare. Nel frattempo arrivò Paul.
-Ma che cazzo avevi in testa quando ti sei messo in macchina? Rischiavi d'annegare-
-Scusa, è che ho avuto un'improvvisa idea per una nuova canzone e...-
-Il telefono è stato inventato per questo-
-Per telefono non funziona. Meglio di persona-
Paul si lasciò cadere pesantemente sulla poltrona. Non sarebbe cambiato mai. E forse questo era un bene.
-Dai, dimmi che avevi in mente visto che ora sei qui-
John smise di coccolare Martha ed estrasse un foglio dalla tasca dei pantaloni.
-L'ha fatto Jules stamattina. Mi ha detto che è una sua amica. Si chiama Lucy e sta passeggiando in un cielo di diamanti. Non sarebbe geniale una canzone che si chiama Lucy in the sky with diamonds? Niente di razionale. Solo tanta fantasia-
-E di cosa parlerebbe il testo?-
-Ancora non lo so. Ma il disegno mi piace e lo uso. Tu qualche idea?-
-A dir la verità, si. Stavo leggendo il giornale e ho letto di una ragazza che è scappata di casa. Il padre sostiene di non capire perché se ne sia andata visto che le hanno dato tutto. Forse non le hanno dato cosa le serviva davvero1-
-E vuoi scrivere una canzone su questo?-
-Tu la vuoi scrivere su un disegno fatto da Jules che ha tre anni! Perché io non dovrei scriverla su questo?-
-Forse non lo sai, ma ne ho già un'altra pronta-
-Vuoi davvero inserire la tua canzone sul circo2? Va bene il cambiamento, ma così è un po' troppo...-
Paul si fermò un attimo come alla ricerca della parola giusta e rimase a fissare il fuoco che crepitava. John non lo perdeva di vista un attimo.
-Drastico?-
-Si. Decisamente drastico-
I due rimasero a guardarsi per un po'. John si alzò da terra e si sedette sul bracciolo della poltrona di Paul.
-Ah Paul...-
Gli spostò con un due dita il ciuffo di capelli che copriva le sopracciglia. Il ragazzo rabbrividì un po' al tocco. Aveva le mani molto fredde.
-I cambiamenti nella vita devono essere drastici, altrimenti non si cambia un bel niente-
Continuò ad accarezzargli i capelli.
-E a proposito di cambiamenti dovresti tagliare i capelli. Tra poco ti copriranno gli occhi.-
Paul si voltò e rimase a guardarlo negli occhi. Aveva ragione. Aveva sempre ragione. Cominciò a ridacchiare per la battuta dell'amico. In quel momento John si alzò e uscì dalla stanza. Paul si precipitò di seguito.
-Dove vai?-
-Torno a casa-
-Cosa?-
-Torno da Cyn. Prima torno meno possibilità ci sono che io anneghi-
Infilò il cappotto e poi diede un buffetto sulla guancia a Paul. Si era appena voltato per aprire la porta quando l'altro gli afferrò la mano.
-Che c'è?-
-Piove-
-Lo so-
-Non andare-
-Perché?-
I due rimasero a guardarsi. Paul impiegò un po' di tempo a ritrovare la voce.
-Perché... non voglio-
Riuscì soltanto a sussurrare le ultime due parole, ma John le udì benissimo. Rimase a fissare Paul che a sua volta fissava le sue scarpe o tutto ciò che lo circondava, escluso John, e fece finta di non aver sentito.
-E' che non posso lasciare sola Cyn... Sai cosa intendo3?-
Paul affondò ancora di più le mani nelle tasche dei pantaloni, si voltò per tornare di nuovo davanti il proprio camino, a coccolare Martha.
-Però sai... una bella cioccolata calda non mi dispiacerebbe...-
Paul si voltò sospettoso verso l'altro che si stava togliendo il cappotto ancora grondante. Un po' sorpreso tornò nel salotto seguito dall'altro. Martha andò incontro a entrambi, cercando un po' di coccole ora dall'uno e ora dall'altro. Entrambi si abbassarono per accarezzare l'enorme cane e tra il pelo morbido le loro mani si sfiorarono. Entrambi alzarono lo sguardo e rimasero a fissarsi negli occhi. Paul fu il primo a interrompere il contatto e ad allontanarsi. Si mise le mani tra i capelli.
-No no. Non posso farlo-
-Fare cosa?-
Anche John si alzò.
-Non posso-
-Cosa?-
-Sai cosa-
John si avvicinò a Paul e si mise proprio di fronte a lui.
-Intendi... questo?-
Gli prese il viso con le mani e lo baciò appassionatamente. Paul fece di tutto per resistere a quel bacio che lui stesso desiderava da tanto tempo. Alla fine riuscì a staccarsi con forza dall'altro. Continuarono a fissarsi negli occhi, quegli occhi che Paul sapeva lo facevano impazzire, gli stessi che facevano crollare le sue difese come un soffio d'aria fa cadere un castello di carte. Sapendo che un'occasione simile non si sarebbe ripresentata molto presto, stavolta fu lui a baciarlo e l'altro rispose con fervore. Man mano che l'intensità del bacio cresceva, le loro mani cominciavano lentamente a esplorare il corpo dell'altro, inizialmente solo in superficie per poi arrivare sotto i vestiti...
 
***
 
-Ebbene... Anche stavolta è finita così-
La pioggia continuava a battere insistentemente sulle finestre. John si voltò verso Paul, lasciandosi andare su un fianco e poggiando la testa sulla mano. Con l'altra mano gli accarezzò i capelli e sottolineò il nasino all'insù di Paul, che scoppiò a ridere.
-E' sempre colpa tua se finisce così-
-Mia?-
-Si insomma... Sei tu che provochi!-
-Io? Sei sicuro?-
-Sicurissimo-
-Se la metti così... Può darsi che mi piaccia provocarti4-
Paul rimase a fissarlo mentre la sua mano lo accarezzava piano e sensuale. Quando arrivò sul torace, Paul la catturò con la sua. Rimasero a fissarsi ancora per un po' prima di baciarsi nuovamente. Intenti a scambiarsi effusioni, non si accorsero che Martha li aveva raggiunti e ora era sul letto accanto a loro. Prepotentemente si insinuò tra i due amanti fino a farli separare, facendo combaciare il suo muso con il viso dei due. Paul scoppiò a ridere. Amava questo di Martha, la sua voglia di ricordare al proprio padrone che c'era pure lei nella sua vita e non solo i suoi amanti, soprattutto quando li conosceva. Entrambi cominciarono ad accarezzarla. L'enorme cane, appagato da quelle coccole, si rilassò sul letto, permettendo ai due di rivedersi nuovamente. Le loro mani si intrecciarono tra il pelo di Martha, mentre si studiavano rapiti.
-Promettimi una cosa, Paul-
-Tutto quello che vuoi-
-Appena finiamo con quest'album tagliati i baffi.-
-Perché?-
-Perché ti stanno malissimo-

 
 

1riferimento a She’s leaving home
2riferimento a For the benefit of Mr Kite
3in inglese sarebbe “you know what I mean”
4in inglese “I’d love to turn you on” che da il titolo alla storia.

 

 
 
Spazio autrice.
Ebbene eccomi qui con un’altra McLennon :D è la seconda che scrivo ma mi convince meno della prima D: spero che vi piaccia ^^ e ringrazio kia per la correzione (ma soprattutto per la sopportazione della sottoscritta sotto molti punti di vista) :D
Ps. Nelle recensioni sono accettate anche le critiche. Alla fine servono a crescere ^^ se sono costruttive ed esposte nel modo giusto ;)
  
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