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Autore: beljebers    04/05/2013    2 recensioni
Gli diedi un leggero bacio sulle labbra. "Biancaneve era felice quando il principe la baciava" affermai. "Forse non baci bene", gli ripetei. "Holly queste sono cose da grandi. Io non voglio diventare grande" urlò quasi. "Io voglio che quando saremo grande stiamo insieme", gli chiesi facendo i labbrucci. Lui sorrise e mi diede un bacio. "Io ci sarò sempre", mi sussurrò "Ma ti amerò davvero, non come i grandi"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Olivia (Holly) Mcgruire, ho 17 anni faccio il liceo. Abito nella zona di periferia di Mahnattam, quella zona un pò brutta e pericolosa che sta dietro le grandi mura, così le chiamavamo noi. Grandi mura, i gratacieli, gli edifici che facevano qualcosa di importante.
Ho dei capelli rossi lunghi e degli occhi azzurri a verdi che cambiano spesso colore e un piercing sulla lingua, un tatuaggio sulle spalle di due ali e uno sul polso, ma non mi va di parlarne. Mi piacciono le cose alte, non sono le scarpe però. Soffro di vertigini ma questo non mi impedirebbe di buttarmi da un palazzo, in questo momento.
Non sono perfetta, anzi. Sono pazza e poco seria, con poca voglia di costruirmi un futuro. Non voglio provare quel sentimento che attrae due persone, non voglio innamorarmi. Quando mi innamoro, passo troppo tempo a soffrire. Quindi la regola su cui baso la mia vita da circa 3 anni è 'Holly non ti innamore'.
Guardai l'ora sul mio iphone, alla lezione di biologia era inutile andare, ero troppo in ritardo. Così andai verso la biblioteca, avrei passato l'ora lì. Mi sedetti in un banco libero isolato, davo sempre nell'occhio. Dicevano che ero una bella ragazza, lo credevo anche io. Ma questo non voleva dire che dovevano starmi addosso. forse mi guardavano per colpa dei capelli. Si, magari è per quello. Aprii il libro di geografia, odiavo questa materia. Per oggi c'erano tre esercizi, siccome non avevo nulla da fare, mi impegnai a svolgerlo. Il primo era un esercizio sulle capitali.
Capitale della Germania? Berlino.
Capitale dell'Italia?
Io amavo l'Italia, e anche la nutella, la pizza e la gente che ci abita. Però con lei porto un brutto ricordo, è in quello stato che ho perso una persona a me cara. Mi sono girata un attimo, è bastato quell'attimo. Un non so chi, ha preso lui e l'ha portato via.
È così che mi è stata rovinata la vita, eravamo migliori amici. Inizio a credere che sia morto, e quando lo dico a mia mamma, lei dice che mi protegge da lassù.

Flash back: Gli diedi un leggero bacio sulle labbra.
"Biancaneve era felice quando il principe la baciava" affermai.
"Forse non baci bene", gli ripetei.
"Holly queste sono cose da grandi. Io non voglio diventare grande" urlò quasi.
"Io voglio che quando saremo grande stiamo insieme", gli chiesi facendo i labbrucci.
Lui sorrise e mi diede un bacio.
"Io ci sarò sempre", mi sussurrò
"Ma ti amerò davvero, non come i grandi". Fine flash back

Appoggiai la testa al libro, perchè se n'era andato dopo che mi aveva promesso che ci sarebbe stato, io mi ero innamorati di lui. Mi asciugai un lacrima e alzai le maniche della felpa. Il tatuaggio "just, you are in my heart" era ben visibile, me l'ero datta fare appena ho potuto. Lui, so chiamava Justin Drew Bieber. Ed era bellissimo.
"Capitale italiana?", mi chiese la prof.
"Roma", risposi io.
"Ha studiato? Ha fatto i compiti? Questo è un giorno da segnare nella storia.." disse.
"Vuole segnarsi come distruggere la faccia o vuole solo la dimostrazione?" Risposi io.
"Fuori." mi alzai, misi i libri nella borsa e indodssai gli occhiali da sole. Poi uscii dalla classe.
Mancava un'ora e avrei avuto ora buca. Quindi mi avviai verso la porta e uscii dall'inferno che civilmente chiamavano scuola. Volevo fare un pò di shopping. Andai verso il centro, distava a pochi minuti. Arrivata andai dallo Starbuck's e presi un caffè. Poi entrai in un negozio, c'erano delle splendide scarpe e delle sciarpe.
Provai un paio di scarpe e delle ballerine, poi mi avvicinai alla cassa con delle scarpe con il tacco verde acqua, splendide. Erano parecchio alte, come piacevano a me. Molto probabilmente sarebbero state l'ultimo acquisto visto il prezzo. uscii dal negozio e guardai l'ora nell'iphone. Yeah, erano passati già 30 minuti.
Mi sedetti su una panchina, indossai le scarpe nuove e mosi le ballerine che avevo nello zaino. Decisi di andare a casa a piedi, era una bella giornata e andando a piedi sarei arrivata normale come andare in bus.
Così m'incamminai. Sentii il telefono vibrare nella tasca, guardai lo schermo. Era mia madre, quindi risposi. Io a differenza di certi adolescenti amavo mia madre.
"Mamma", risposi.
Dall'altra parte non ricevevo risposta, ma c'era mia mama che piangeva.
"Cos'è successo?", sussurrai.
Aumentai automaticamente il passo, ero preoccupata.
"Un miracolo amore mio, un miracolo", sussurrò. Cioè?
"Vieni a casa, preparati a piangere di gioia, spero".
E terminò la chiamata. Iniziai a correre, forse sembravo una cretina, per colpa delle scarpe ma non m'importava. In forse meno tempo fui a casa. Aprii la porta ed entrai, sentivo risate e voci dalla cucina.
Una era quella di mia madre, l'altra di.. della madre di Justin. Cosa ci fa qui? L'altra era una voce che non ho mai sentito, giovane e splendida. Mi ricordava molto qualcuno ma non riuscivo a capire chi.
Misi giù lo zaino, e mi avvicinai alla cucina. Buttai la testa dentro e timidamente avanzai. Erano tutti felici, mi schiarii la voce.
Mia mamma si girò, era felicissima. La mamma di Justin stava piangendo. Insieme a loro c'era un ragazzo biondo scuro, bellissimo. Era abbastanza alto, portava una canotta bianca e dei jeans bassi e delle scarpe bianche e.. oddio.
Aveva una collana con due lettere, una o e una j, non jo ma oj. Anche io avevo quella collana. Come faceva lui ad averla e.. oddio. Salvatemi vi prego.
"oddio", sussurrai.
"Ehy", disse lui.
Quella voce. Scoppiai a piangere, era davvero lui? Se questo era un sogno non svegliatemi. Scese dalla sedia e andò verso di me, mi strinse forte e mi diede un bacio.
"Holly, mi sei mancata", sussurrò.
Sentii la mia fronte bagnata, stava piangendo? No, il principe non doveva piangere.
"Biebs", sussurrai.
Era così che lo chiamavo da piccolo.
"Si piccola, sono io. E questa volta ci sarò per sempre".
Si voltò verso mia madre, sorrise e poi mi baciò. Non fu un bacio a stampo e casto, ricambiai il bacio. Era perfetto. In questo momento persi la concezione del tempo, non esisteva più nulla oltre a noi. Non era la gravità, a tenermi attaccata al suolo.

"Holly, ma è bellissimo!" Urlò, guardando il tatuaggio dedicato a lui. Lo fissava e lo commentava con le stesse parole ormai da ore. Era rimasto sempre il mio Biebs di una volta, tenero e premuroso, mi ricordo che da bambino aveva paura di perdere le parole e quindi parlava veloce.
"Just, ma che fine hai fatto?", sussurrai. Lo abbracciai, non volevo che vedesse che stavo piangendo.
"È difficile da spiegare, ed è altrettanto triste. Dopo che mi hanno portato via, mi sono risvegliato in un bosco. Molto probabilmente mi hanno abbandonato lì per non so quale motivo. Mi sono fatto forza e ho iniziato a camminare, andando verso i suoni della città, correvo. Volevo ritrovarti e salvarti, eri tu che mi davi la.forza per andare avanti. Dopo qualche ora arrivai in una città, c'era il mercato e mi rifugiai vicino a un bancarella. Dopo un pò mi si avvicinò una donna anziana offrendomi una mano, ero spaventato e lei mi consolò. Mi portò a mangiare in un panificio e poi mi portò a casa sua. Ho vissuto con lei fino a 15 anni, poi lei iniziò a sentirsi male e passava le notti in ospedale. Poi un giorno trovai in mezzo all'armadio i vestiti di quando mi hanno strappato da te. E iniziai a piangere ogni sera, da quel giorno", fece una pausa e tirò su col naso, prese un respiro e ricominciò "dopo qualche giorno, la donna che mi aveva aiutato morì a causa di un tumore. Prima, mi lasciò la casa. Io iniziai a lavorare e a guardagnarmi da vivere. Poi iniziai a mettere da parte i soldi, per ritrovare te" mi sorrise "e la mia famiglia. Vi riintracciai, feci la valigia e partii. Ed ora? Eccomi qui".
Sorrise e mi baciò di muovo, un bacio passionale e pieno di affetto.
"Wow" riuscii a dire. Era proprio il mio eroe.
"La cena è pronta" urlò mia madre.
Andammo giú di corsa, io ero in vantaggio, lui mi afferrò i fianchi e mi prese in braccio. Appena mia madre ci vide gli spuntò un sorriso sul volto, e alla madre di Justin anche. Ci sedemmo a tavola, Justin veniva massacrato da mia mamma e dalla sua sulla sua adolescenza, aveva le mie stessa idee. Non ci si innamora!
"Holly, e tu? Quanti ragazzi?" Chiese.
"Non voglio innamorarmi", dissi sicura.
Mia madre sbuffò, lo faceva sempre quando affrontavamo l'argomento.
"Perchè?", mi chiese.
"Perchè.. l'ultima volta ho sofferto", dissi sincera.
"E per colpa di chi..?", chiese.
Dovevo dirglielo? Era colpa sua, io mi ero innamorata di lui, lui se n e andato e io ho sofferto.
"Justin, ne parliamo dopo?" Chiesi speranzosa.
Ora non volevo affrontare l'argomento, avevo pianto abbastanza.
"O-okay", balbettò.

Il pranzo proseguì tranquillamente, nulla di insolito. Finito di mangiare, Justin dovette andare a scuola per finire l'iscrizione. Ne approfittai per farlo inserire nella mia stessa classe per alcune materie, mi piacerà averlo vicino. Mentre andevamo a scuola mi teneva per mano, e ogni tanto mi stringeva e avvicinava a se per darmi un bacio sulla guancia o semplicemente per abbracciarmi.
"Holly, spiegami di chi ti ha fatto soffrire per amore..", mi chiese. Dovevo essere sincera? Presi fiato..
"Tu. Io mi ero innamorata di te, e tu sei andato via", dissi e, iniziai a piangere leggermente.
"Oh", disse.
Iniziò a sorriedere e mi stampò un bacio
"Adesso ci sono, e ci sarò per sempre, davvero.", mi disse a un centimetro dalle mie labbra.
"Che poi amo questi nuovi capelli", disse.
"Ti piacciono? Il prossimo colore penso che sarà il verde!" Dissi entusiasta.
"E il tuo castano?", sussurrò.
"Ormai fa parte del mio passato", dissi.
Entrammo a scuola, la professoressa di geografia fu parecchio felice di vedermi, per fortuna non fu una cosa lunga, compilò le carte e uscimmo. Tornammo a casa in autobus, non avevo voglia di camminare e neanche lui. Arrivati a casa mia mamma ci avvertì che Justin sarebbe dovuto rimanere a casa nostra fino a quando la sua camera non sarebbe stata pronta. A casa sua non c'era posto per dormire e quindi per qualche giorno starà, in camera mia.
Quindi corsi di sopra, era meglio che non vedesse il casino. Entrai e mi chiusi in camera, andai verao il letto, rimisi a posto le scarpe, l'intimo nel cassetti.. Poi piegai in velocità jeans e magliette e li posai nell'armadio, poi passai a tutto il resto, sistemai libri, borse,giubotti. Avevo praticamente di tutto. Erano passati 20 minuti, feci il letto in fretta e uscii aprendo la porta in velocità.
Justin passò, lo vidi e sorrisi.
"Stanza apposto!" Gli sorrisi.
"Bene, i vestiti li tengo in valigia non ti preoccupare!" Mi sorrise.
"Vieni, entra ti mostro il mio angolo di casa", sorrisi e lo invitai ad entrare.
La mia stanza era bella, mi piaceva tanto. Avevo un letto matrimoniale con coperte rosse e bianche, un enorme cabina armadio bianco, avevo un tappeto rosso di quelli morbidi e un pouf bianco su cui sprofondavo quando ero depressa. Dalla parte sinistra del letto era vicina alla finestra, sopra nel muro erano appese delle grandi lettere in ferro che formavano HOLLY, e la scrivania con sopra la mia vita: il mio computer.
"Wow", sussurrò.
"Ti piace?" Gli chiesi entusiasta.
"Si, mi piace sopratutto quella parete.." o ddio.. Forse mi ero dimenticata di dirvi della parete dove avevo stampato una foto di me e lui da piccoli.
"Si, piace anche a me"
"Holly", sussurrò.
"Dimmi", mi girai verso di lui.
"Tu sei vergine?", mi chiese. Era in imbarazzo.
"Ehm, no", forse lo ero più io dopo aver risposto.."tu?" Chiesi
"Io.." arrossì "si" e diventò rosso fuoco.
"Non ho mai, visto o toccato una donna nuda, che non sia una bambola di quelle della signora che mi ha cresciuto " e abbassò la testa.
Portai le mie dita sul suo mento, mi avvicinai e feci sfiorare le nostre labbra.
"E vuoi vederla e toccarla una donna nuda, che non sia un bambola?"

Ragazzeee :33 ecco la mia prima fanfiction :3 spero vi piaccia, se riceverò abbastanza visite e recensioni positive appena finisco l'altra rendo non One-Shot questa <3 mmm che dire, RECENSITE! Che dire, questa mi è sembrato parecchio romantica e sdolcinata, non la farò erotica HAHAHHHA :3 forse se la rendo non One-Shot u.u Okay adesso dico qualcos'altro.. Holly mi rappresenta parecchio, sono un pò io solo che non mi sono descritta u.u io sono Castana, non rossa (in un futuro) e non ho il piercing sulla lingua, per questo riguarda il resto, lei è me. E siccome gli sto facendo fare la vita che vorrei, bè.. eccomi u.u con tutta la mia fantasia. Holly è parte di me u.u ora vi lascio, uffi u.u spero davvero che vi piaccia e vorrei ricevere tante recensioni :3 un bacio, Giulia
  
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