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Autore: amnesiaL1996    05/05/2013    0 recensioni
Perché,anche se un po’ in ritardo,dovevo scrivere questa week.
Perché ho questa idea per cui Brittany ha salvato Santana con il suo amore,in qualche modo.
E poi perché è alla mia Jeffie,perché la shippatrice Brittana sei tu mica io ;)
Brittana Week
Day 1: Family/Future.
Day 2: Troubletones
Day 3: TV/Movies (crossovers)
Day 4: Genderswap
Day 5: Mini!Brittana
Day 6: Favorites from canon
Day 7: AU
Day 8: Free day!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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You saved me

 

 

1.Family/Future

Da quando al terzo anno di liceo Santana Lopez si era innamorata di Brittany S. Pierce la sua dolce,ingenua e meravigliosa migliore amica,di una cosa era stata certa sul suo futuro: forse non sapeva se andare o no al college,se inseguire sogni incerti di musica e fama a NY o restare a Lima,ma al 100% era sicura che,in un modo o nell’altro,nella sua vita Brittany ci sarebbe stata.

Forse era stato per questo che,quando loro si erano lasciate,aveva deciso di lasciare il college,perché ogni certezza sul suo futuro era crollata e lei non sapeva più cosa fare di sé stessa.

Voleva Brittany,la voleva così tanto da stare male,perché l’amava,perché l’avrebbe sempre amata,ma ormai l’aveva persa inesorabilmente.

Fu così che si ritrovò a scegliere di inseguire i propri sogni,in un capannone trasformato ad appartamento a New York,i sogni di una bambina che era cresciuta ma che reclamava per la prima volta le sue attenzioni,i suoi desideri.

E,mentre Santana metteva insieme i pezzi del suo futuro,sperava soltanto che Brittany sarebbe stata felice.

 

Quando se la ritrovò davanti fu strano e perfetto allo stesso tempo.

Pioveva,di quella pioggia sottilissima che copre tutto e tutti e in un attimo ti impegna vestiti e corpo facendoti gelare fin dentro le ossa e Brittany era semplicemente fradicia,seduta come se fosse la cosa più normale del mondo,come se non ci fosse stato un freddo da morire,sui gradini della Nyada.

Santana uscì dalla lezione di danza,tirandosi su il cappuccio,ma a metà del gesto nel cercare l’ombrello nella borsa la notò e si bloccò,incapace di non fare altro che non fosse fissare quella figurina esile e bagnata che si stagliava sotto la pioggia,con solo una vecchia felpa della Lopez a coprirla e la coda di capelli biondi appiccicata alla nuca.

Forse era un sogno,si disse San,forse era caduta a lezione e aveva tirato una bella botta in testa alla trave.

Sbatté le palpebre,ma tutto quello che succede fu che in un attimo quegli occhi blu tanto familiari furono su di lei a sorriderle,facendole battere forte il cuore.

<< Tana >> la chiamò la ragazza,alzandosi << Ehi >>
<< Brit…che ci fai qui? Sei fradicia! >>

L’espressione stupita e innocente,la sua solita espressione,faceva pensare che solo in quel momento la bionda si fosse accorta della pioggia che ancora scendeva scrosciante.

<< Io… >> mormorò allora << Ti aspettavo. Sono venuta a NY a trovarti >>

E Santana sorrise.

 

<< Come stai Brit? >> chiese l’ispanica,giocherellando appena con il suo telefono sopra il tavolino dello Starbucks in cui si erano rifugiate.

<< Lord Tubbington ha ripreso a fumare e il glee è strano ora che non ci siete più voi. Continuo a non capire perché dobbiamo fare le regionali se avevamo perso. E poi mi manchi e Sam è diventato triste quando gliel’ho detto e mi ha lasciato e ha detto che forse era meglio se venivo a dirlo a te e quindi l’ho fatto >>

Santana lasciò che un sorriso intenerito si formasse sulle sue labbra: un anno ed era ancora Brit-Brit,la sua Brit-Brit,la ragazza più innocente del mondo,l’unica capace di dire le cose più insensate e quelle più dolci nella stessa frase con una naturalezza disarmante.

Perciò,l’unica cosa che riuscì a rispondere fu:

<< Mi dispiace per Lord Tubbington >>

E poi si guardarono negli occhi,blu oltremare contro cioccolato fuso,e scoppiarono a ridere di gusto,le loro mani che si cercavano e stringevano sopra il tavolino del bar.

Perché Brittany non era stupida e aveva capito che,in un modo tutto loro,quelle parole non significavano altro che “Mi manchi anche tu”,e tanto bastava.

 

E poi?
Poi Brittany tornò a Lima,non senza voltarsi un’ultima volta verso Santana prima di prendere l’aereo,alzarsi in punta di piedi e lasciarle un dolce bacio sulle labbra.

Poi si diplomò,sotto lo sguardo orgoglioso e vagamente lucido della sua ormai ri-ufficiale fidanzata.

E poi il futuro iniziò e,solo con tanti sogni e un grande amore,loro lo affrontarono insieme,come sempre.

 

10 anni dopo

Santana si sistemò i capelli e la giacca,prima di dirigersi verso la cucina,dove un invitante profumino indicava che la sua bellissima consorte,sua moglie da ben 8 anni,aveva già preparato la colazione.

Sembrava ieri che erano due ragazzine innamorate e invece ora il tempo era passato in un battito di ciglia,cambiandole ma lasciandole pur sempre innamorate.

Alla fine Santana aveva lasciato il ballo,preferendo qualcosa di più concreto,ed era ora puramente innamorata del suo lavoro di avvocato e dello studio che avevo aperto con il suo nuovo e impensabile migliore amico,l’ex nemico mortale Sebastian Smythe.

E poi,come diceva sempre,in fondo di ballerina in quella casa ce n’era già una: come ovvio la sua Brittany ce l’aveva fatta a farsi un nome nel campo della danza,entrando in una compagnia conosciuta in tutta l’America,lavorando sia per Broadway che per cantanti famosi e facendo anche diversi tour per il continente,nonostante fossero 5 cinque anni che non si muoveva di lì.

5 anni,cioè da quando Santana aveva ceduto e le aveva permesso di rendere la loro famiglia ancora più concreta.

5 anni,cioè da quando Tyler Lopez-Pierce era entrato nelle loro vite e in quella casa,solo un piccolissimo fagottino di due giorni appena.

Santana ricordava bene l’ansia dell’attesa,i calcetti al ventre e gli sbalzi d’umore,il dolore del travaglio,almeno quanto ricordava la felicità della prima volta che suo figlio,loro figlio,era venuto al mondo e le era stato messo tra le braccia,così simile a lei a partire dalla pelle ambrata,fino agli occhi e i capelli,mossi e perennemente scompigliati,scurissimi.

Ricordava le notti insonni e i piccoli momenti perfetti del vedere il proprio bambino imparare a fare tutte quelle cose che lo faranno diventare grande,e ricordava anche tutto da capo,quando due anni dopo era stata Brittany a portare in grembo la loro piccola principessa,Diana,capelli biondi e occhi blu oltremare e quell’innocenza e spontaneità tutta di Brittany che per fortuna anche Tyler,in qualche modo,aveva preso.

Era per questo che amava tanto i suoi figli,forse,perché ogni volta che li guardava vedeva un po’ di sé e un po’ dell’amore della sua vita in ognuno di loro.

Quando la mora entrò in cucina sorrise alla scena che gli si presentò davanti: Tyler dormiva,la testa poggiata sul ripiano dell’isola e le gambe che penzolavano dallo sgabello troppo alto per lui,mentre Brittany cercava di girare gli ultimi pancakes e di finire di apparecchiare la tavola con Dianna,un piccolo koala di 3 anni,in braccio.

<< Buongiorno >> disse,poggiata allo stipite della porta,sorridendo alla sua famiglia.

Tyler aprì un’occhietto per borbottare qualcosa che forse doveva essere un buongiorno,Brittany bloccò tutto quello che stava facendo per rivolgerle uno sguardo pieno d’amore e Diana si buttò dalle braccia della mamma per correrle incontro ed abbracciarla.

E Santana si sentì felice come non mai,perché quella era la sua famiglia,la sua vita di tutti i giorni e,nonostante tutti gli errori che aveva fatto in passato,per rivedere ogni mattina quella scena avrebbe rifatto tutto altre mille volte.

 

In fondo,Santana aveva ragione.

Brittany era il suo futuro,sempre e per sempre,fino alla fine dei tempi.
  
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