Gilbert, il cavaliere che stava pigramente seduto sotto i rami di un pino, pensava di aver ormai conosciuto ogni tipo di male presente al mondo, e nelle foglie ad ago sotto le sue mani, vedeva solo amiche. Nel legno, nel freddo vedeva amici da preferire alle persone e alle piazze .
Alzò gli occhi, oltre ad un piccolo ruscello naturale che divideva il bosco a metà, e poggiò lo sguardo sulla piccola radura estranea ad ogni piede che non fosse il suo. Lì avrebbe costruito la sua casa. Aveva già preso i voti, aveva dimostrato di poter essere quel che voleva. E voleva essere solo.