Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: Megan Alomon    05/05/2013    1 recensioni
La mano è ancora sulla pancia, nella quale sono entrate le due pallottole, gli occhi sono spalancati e fissano il soffitto senza più vederlo; la sua pelle è bianchissima, senza più nessun colore, e le labbra sono appena dischiuse, come a cercare ancora di respirare.
Mi siedo in fianco a lei e aspetto.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho sentito l’uomo entrare in casa. Ha rotto la finestra del bagno mentre io dormivo sul divano e mi ha svegliata. Il fatto che sia entrato dalla finestra mi è parso alquanto strano ma l’ho comunque accolto con un “Ciao Max.” al quale lui non ha risposto, tipico di Max.
Mi accorgo solo ora che ha una pistola con sé, gli spunta fuori da sotto la camicia. Questo mi fa paura. Gli chiedo cos’abbia intenzione di farci ma lui mi squadra dall’alto in basso e viene a sedersi in fianco a me, sul divano.
Comincia a parlare da solo e dice: “Vedrà! Vedrà cosa le aspetta quando tornerà a casa. Oh, la uccido. Io la uccido.” Mi prende il panico.
Corro in bagno, salto sul water e dal water fuori dalla finestra. Faccio il giro della casa e mi siedo davanti alla porta.
Il sole è basso.
Lei sarà a casa fra pochi minuti.
Cambio posizione sette, otto volte poi sento la sua macchina che percorre il vialetto facendo scricchiolare la ghiaia. Mi alzo di scatto e mi avvicino, più agitata di prima. Lei mi saluta ma io non ho tempo di badare a ciò. Devo assolutamente impedirle di entrare in casa. Le dico di stare indietro, di prendere la macchina e andarsene, che Max la vuole uccidere, non so perché, ma è così, che mi deve credere. Ma lei continua a camminare verso casa e l’unica cosa che mi dice è: “Ti vedo agitata. Hai fame?”
Dovrebbe ascoltarmi invece che fare domande idiote. Mentre io continuo a sbraitare che non deve entrare in casa oppure lui la farà fuori lei prende le chiavi, le infila nella serratura e la fa scattare. Entra.
È fatta.
Lui esce di scatto dal salotto, lei grida più di sorpresa che di paura, lui grida che è una stronza, che non avrebbe dovuto lasciarlo e io cerco di gridare più di lui, perché preferisco che se la prenda con me piuttosto che con lei, lui mi tira un calcio, io scivolo sul pavimento e sbatto contro il muro.
I colpi che partono dalla sua pistola sono due.
Il rumore è assordante e io grido ancora.
Lei, Margherita, cade per terra, con una mano sulla pancia e gli occhi fissi su Max. Inspira una volta e poi basta. Nessun suono, neanche da Max.
Lui guarda Margherita e poi me.
Penso che sarà il mio turno ora, visto che ho assistito a tutto ma non è così. Esce di casa e sparisce dalla mia vista.
Per qualche minuto rimango ferma sul pavimento, spaventatissima. Poi afferro il coraggio a due mani, mi alzo e mi avvicino a Margherita. La mano è ancora sulla pancia, nella quale sono entrate le due pallottole, gli occhi sono spalancati e fissano il soffitto senza più vederlo; la sua pelle è bianchissima, senza più nessun colore, e le labbra sono appena dischiuse, come a cercare ancora di respirare.
Mi siedo in fianco a lei e aspetto.
 
Quando arriva la polizia, l’ambulanza e il resto sono già passate due ore. È stata la vicina di casa a chiamarli dopo aver sentito gli spari.
Un poliziotto mi vede e mi prende in braccio. Sente che sono spaventata e mi accarezza la testa.
“Ma che bella che sei.” Dice e la sua voce è calda, sembra che emani sicurezza. “Hai visto tutto tu, vero? Daniel!” Chiama. Un altro poliziotto si avvicina dicendo:“Dimmi Thomas!”
“Credo che abbiamo un testimone oculare!” E Thomas, il poliziotto che mi tiene in braccio, mi indica con un cenno della testa.
L’altro mi guarda, inarca un sopracciglio e dice acido: “Smettila di scherzare. Ma quale testimone oculare! È solo una gatta.”
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: Megan Alomon